Piestivo Déjà vu 1.

di
genere
feticismo

Piestivo Déjà vu 1.

Erano passati diversi anni da quella indimenticabile estate in cui per la prima volta osò baciare i piedi a sua cugina, era stato tutto molto coinvolgente per lui, ripensando a quelli avvenimenti ancora oggi si eccitava e, per la verità, innumerevoli volte si era masturbato immaginando di baciare e leccare i suoi piedi.
Nonostante ormai avesse anche lui una vita sessuale attiva, durante i rapporti che aveva con le sue partner immancabilmente si ritrovava a ripetere nella sua mente quelle fantasie, era ossessionato dal ricordo dei piedi di Gabry che suscitavano in lui ancora fortissime emozioni.
Ormai era molto tempo che non si vedevano, ma quell’anno il caso e la fortuna agirono per farli incontrare nuovamente.
Lui frequentava ormai da circa un anno l’università della sua città, era anche riuscito ad affittare un piccolo appartamento in zona universitaria in quanto oltre a studiare faceva un lavoro part time e con i guadagni e l’aiuto dei suoi riusciva a mantenersi dignitosamente
Anche Gabry frequentava con ottimi risultati ma aveva poi optato per un corso di studi non presente nella sua città, quindi si era deciso che si sarebbe trasferita a casa dei suoi genitori occupando la sua vecchia stanza, sarebbe dovuta arrivare quello stesso giorno e lui, sotto richiesta dei suoi, era ritornato a casa per festeggiare il suo arrivo
I suoi genitori erano molto contenti di poter ospitarla, vivevano ormai da soli sentivano la mancanza di avere qualcuno per la grade casa, non appena sentirono il citofono gli dissero di scendere per aiutarla con le valigie.
Lui scese trovandola impegnata a dare indicazioni al tassista che scaricava i bagagli“Ciao cugino!!! Che bello rivederti, ma quanto è passato?” esclamò lei sorridente vedendolo uscire dal portone e correndogli incontro.
Era sempre bellisima, alta e slanciata era vestita molto semplicemente, con una magliettina e dei jeans a zampa di elefante, dal momento che il clima non era caldissimo indossava anche un giubbottino di pelle, ai piedi calzava delle zeppe di sughero molto alte aperte sul davanti, i piedi erano avvolti da velatissime calze di nylon scura che facevano comunque intravedere le dita smaltate di giallo, come le unghie delle mani, i lunghi capelli castani raccolti in una coda. La vista dei suoi piedi scatenò subito in lui un’erezione, era incredibile, dopo tutti questi anni era bastato rivedere lei e i suoi piedi, per farsi travolgere nuovamente dalle stesse sensazioni provate al tempo delle vacanze.
Cercò di non far trapelare il suo imbarazzo e si avvicinò per aiutare a scaricare la macchina dai numerosi bagagli. Non appena la raggiunse lei lo abbracciò calorosamente “ Hey cugino! Finalmente ci rivediamo, cavoli sono anni ormai! Fammi pensare.... non ci vediamo da un sacco! L’ultima volta è stata quando siamo stati al mare insieme! Ti ricordi vero? È stato quando ho scoperto la tua passione segreta!” gli disse ridendo.
Lui arrossì violentemente alle schiette parole della cugina “Eh già Gabry, ma è passato molto tempo da allora, ma dimmi come stai? Sono contento che tu sia arrivata e starai qui” cercò di troncare il discorso con lo sguardo basso per l’imbarazzo che lo aveva colto e per sbirciare ancora i suoi piedi.
“Mamma mia che entusiasmo!” gli disse lei guardandolo interrogativa “non mi sembri così contento! Dai su! aiutami con i bagagli! io intanto mi fumo con una sigaretta”
Finì quindi di scaricare le numerose valigie della cugina e le trasportò vicino all’ascensore per portarle in casa, il tutto mentre Gabry si era seduta per fumare sui gradini delle scale e lo osservava incuriosita, ad un tratto, sempre guardando il cugino, si sfilò lentamente una delle zeppe e iniziò a massaggiarsi la pianta del piede, notando divertità che nemmeno a lui era sfuggito il movimento e che lanciava delle fugaci occhiate al suo piede, anche se cercava di fare il disinvolto continuando a trasportare i bagagli.
In effetti lui aveva subito notato la scena, il suo membro si era nuovamente indurito a quella vista, mentre sbirciava di sottecchi la pianta di Gabry, sperando in cuor suo che lei non notasse la sua eccitazione.
Finalmente salirono in casa, i suoi genitori la salutarono calorosamente mentre lui si preoccupò di trasportare il tutto nella sua vecchia stanza.
La madre aveva preparato un sontuoso pranzo di benvenuto e si misero allegramente a tavola, il tutto si svolse in una calda atmosfera conviviale, in cui Gabry raccontò della sua decisione di trasferirsi per seguire il corso di studi in un ateneo più blasonato e mise al corrente i genitori degli ultimi avvenimenti accaduti in famiglia. “Ma adesso basta, io ho già parlato troppo” disse ad un certo punto sorridente “Dai cugino, raccontami! come sta andando a te? stai procedendo con gli esami? anche il tuo corso è molto interessante”
“Si, si” mormorò lui mentre mangiava con la testa bassa “sto frequentando anch’io, sto anche lavorando e...” improvvisamente le parole gli morirono in bocca, mentre stava parlando sentì il piede della cugina insinuarsi tra le sue gambe, risalendo fino a posarsi sul suo pene, che subito reagì manifestando una potente erezione.
“E??? Dai finisci! cosa stavi dicendo” lo incalzò lei ilare, mentre muoveva la pianta del piede facendola scorrere sul pene eretto. Lui farfugliò qualche altra parola sul suo lavoro e lo studio, era eccitatissimo, il suo membro stava scoppiando costretto dentro i pantaloni, sotto l’azione dei piede velato di gabry che non gli dava tregua. Temeva che i suoi scoprissero la scena non sapeva come comportarsi.
“Beh ma cavoli! sei il solito orso! Bisogna sempre toglierti le parole di bocca con le tenaglie, dai! Dopo mi racconti tutto!” esclamo lei ridendo e togliendo il piede dalla patta dei pantaloni con suo grande sollievo misto a ad un po’ di rammarico.
Alla fine del pranzo Gabry gli chiese di aiutarla a disfare i bagagli, mentre i suoi genitori li lasciarono per andare a fare delle commissioni.
Andarono quindi nella sua vecchia stanza ingombra di valigie, Gabry si buttò sul letto sospirando “Ah, finalmente! Il viaggio è stato faticosissimo sai?” gli disse guardandolo divertita mentre si toglieva le zeppe facendole cadere rumorosamente per terra e lasciando scoperti i suoi meravigliosi piedi avvolti solo dalle velatissime calze.
Lui evitava di guardarla, il suo viso era cupo, alla fine prese coraggio e si girò di scatto verso di lei per affrontarla “Ma sei matta Gabry! E se ti scoprivano? Co-Cos’è? ti ha divertita?” gli inveì contro per farle capire che la scena di prima non gli era piaciuta, ma anche se voleva sembrare arrabbiato i auoi occhi caddero inevitabilmente sulle sue piante e finì per impappinarsi.
Lei lo guardò e si mise a ridere “Si mi sono divertita!” ammise sorridendo “Volevo metterti un po’ in difficoltà e vedere se i miei piedi ti facevano ancora lo stesso effetto e, a quanto a pare, è ancora così!”
“Beh, vorrei vedere!” esclamò lui “non sono mica fatto di marmo! E poi se proprio lo vuoi sapere non è più così!” disse mentendo “ora è diverso, ho una ragazza adesso e con lei va alla grande, quindi non ti permetto di...”
“Ah, hai la ragazza? Bene! Sono contenta per te! Però come sei diventato serio cugino! Prima eri più socievole sai?” lo interruppe lei sorridendo “Però io non ti credo! secondo me ti piacciono ancora i miei piedi, vero? Per tutto il tempo non hai fatto altro che guardarli, anche adesso!” Cosi dicendo si sedette sul letto e allungò le gambe nella sua direzione mostrandogli le piante, in tutta la loro bellezza “E’ così, vero cugino?” mormorò maliziosa “Sono sicura che non li hai dimenticati! guarda che mi ricordo di come me li baciavi appassionatamente e anche di quando sei venuto grazie a loro nella nostra famosa gita! E adesso mi dici che non ti fanno nessun effetto? Perchè non lo ammetti a te stesso e me lo dimostri invece? Dai vieni qui e baciali! Hai il mio permesso! Sai? Puzzano un pochino dopo il viaggio ma per te non è un problema, vero? Ti piaceva anche il loro odore se non ricordo male.” disse lei scherzosa muovendoli sinuosamente.
Lui deglutì rumorosamente alla vista delle morbide piante protese verso di lui. “No! Non posso!” cercò di reagire disperatamente “non sono più il ragazzino di allora e poi c’è la mia ragazza, sarebbe una mancanza di rispetto! no! Io non...!” mentre farfugliava queste scuse non riusciva a staccare gli occhi dai suoi piedi, poteva anche intravedere le morbide grinze dell’arco plantare sotto la calza di nylon, il suo pene intanto iniziò ad ingrossarsi vistosamente.
“Sciocchezze!” lo interruppe lei accigliandosi “non mi interessano le tue scuse banali, So che vuoi farlo! Ti avverto! Te lo dico per l’ultima volta! Vieni qui e baciali! Ora!” E così dicendo indicò perentoria i suoi piedi guardando fissa il cugino con un espressione autoritaria sul volto.
La gerarchia era stata rapidamente ripristinata, Il suo atteggiamento deciso vinse le ultime resistenze del cugino che, sconfitto, si avvicinò al letto e dopo essersi inginocchiato davanti alle sue piante iniziò a baciarle. Avevano quel forte odore che ricordava, erano morbidi e caldi, il suo membro nel frattempo era diventato durissimo.
“Lo sapevo!” esclamò Gabry trionfante “non potevi resistere ai miei piedi! Quando ti ho visto stamattina che facevi tutto il sostenuto ho voluto provocarti un po’! È bastato che ti mostrassi un attimo la pianta del piede per capire che ti facevano ancora impazzire! Poi a pranzo ho avuto la conferma definitiva, ti si è indurito non appena te l’ho toccato! Oh! come sei bravo però... dai continua!”
Così dicendo si rilassò completamente sdraiandosi sul letto mentre il cugino continuava a baciarle i piedi, inebriandosi del loro intenso aroma, alternava i baci a dei delicati massaggi che strappavano alla cugina dei gemiti di piacere. Era un po’ deluso dal fatto di aver ceduto così facilmente alle richieste di Gabry ma come lei aveva giustamente affermato, non era riuscito a resistere, dopo tutto quel tempo i suoi piedi esercitavano ancora una potentissima influenza su di lui, il suo membro duro come l’acciaio muto testimone
Dopo averli massaggiati e baciati per molti i minuti, Gabry lo interruppe con un’altra richiesta “Basta adesso! Ora levami le calze e leccali un po’, hanno bisogno di una rinfrescata dopo tutte quelle ore in treno!” gli disse ridendo “Ma Gabry, come faccio, non devi prima toglierti i pantaloni?” rispose lui imbarazzato.
“Non c’è bisogno stupidino!” gli disse tirandogli un leggero calcetto sul viso “Non sono dei collant ma arrivano fino al ginocchio, basta che le sfili! delicatamente mi raccomando!” lo ammonì sorridendo
Sfilò con la massima cura le calze di nylon della cugina, mentre lei si sdraiava prona sul letto rivolgendo le piante verso l’alto, lui allora si mise diligentemente all’opera, avevano lo stesso sapore di quando lo aveva fatto la prima volta, quella notte al mare, il suo pene era al massimo dell’erezione e spingeva vigorosamente e dolorosamente contro i pantaloni per uscire e dare sfogo alla sua eccitazione, mentre lui leccava accuratamente ogni centimetro, succhiando delicatamente anche le dita smaltate
“Mmm.. che sollievo! Ci voleva proprio! Bravo così!” mormorò Gabry sommessamente “il viaggio è stato lunghissimo e ho piedi doloranti, sei diventato molto abile sai? E tu Come stai li sotto? Allora dimmi! Come li trovi i miei piedini?
“S-Si Gabry! Sono stupendi” disse lui con voce strozzata
“Vedi che avevo ragione io? Buoni eh? E il tuo coso? È già bello duro? Ricordo che quando te lo toccavo diventava grossissimo, dai fammelo rivedere!” così dicendo si rigirò ridendo nel letto per osservare il cugino, sul suo volto era sempre impresso quel sorriso malizioso.
Anche in questo caso lui non potè fare a meno di ubbidire, imbarazzato si abbassò faticosamente i pantaloni e le mutande liberando il suo pene eretto, ora enorme, per mostrarlo a lei come richiesto.
“Hey! Cavoli cugino!” esclamò lei alla vista della sua possente erezione. “vedo con piacere che anche lui gradisce! cosa vuoi che faccia adesso? Vuoi che te lo tocco con i piedi? A vederlo mi sembra che ha bisogno di scaricarsi un po’! Dai! Dimmi pure! Non essere così imbarazzato!” gli chiese ridendo
“S-si Gabry, mi piacerebbe molto! Ti prego!” la implorò lui eccitato, ormai aveva dimenticato tutte le futili proteste di prima, ora voleva solo venire sui piedi della cugina
“Oh, finalmente un po’ di sincerità! Era ora cugino! ma purtroppo non ti posso accontentare! “Prima non sei stato onesto con me e ho dovuto dirti più volte di baciarmi i piedi! Quindi adesso puoi anche scordarti che ti faccia venire!” disse ridendo maliziosa, mentre osservava la faccia delusa del cugino. “però voglio comunque essere buona con te, quindi faremo così...” mentre parlava si era chinata per raccogliere le sue calze di nylon, lui la guardava interrogativa, era rimasto molto deluso dalle sue parole e ora non capiva cosa avesse in mente la cugina
Improvvisamente però, il telefonino nella sua tasca iniziò a squillare, era sicuramente Chiara, la sua fidanzata. In fretta tirò fuori il cellulare pensando di buttare giù la chiamata e telefonarle più tardi, non poteva assolutamente rispondere adesso, in quelle condizioni.
la cugina però fu più veloce e gli strappò di mano il telefono per vedere chi stesse chiamando “E’ Chiara, è la tua ragazza vero? Bene! allora adesso prendo la chiamata e metto il viva voce, voglio sentire cosa vi dite” annunciò ridendo mentre il telefono continuava a suonare, lui cercò disperatamente di riprendersi il cellulare ma Gabry lo tenne a bada piantandogli un piede in faccia e attivando contemporaneamente la funzione vivavoce.
“Pronto? Pronto? Hey ma ci sei? Ma quanto ci hai messo a rispondere?” si sentì dall’altro capo del telefono
“S-si Chiara, ci sono!” urlò lui cercando di togliersi il piede della cugina dal viso “Scusami ero... ero impegnato.... ad aiutare mia cugina.... con i bagagli! non avevo sentito la chiamata!” le disse cercando disperatamente una spiegazione plausibile
“Ah! E’ già arrivata quindi, tutto bene il viaggio? Chiese lei premurosa
“Si si, tutto bene abbiamo.... mangiato con i miei e ora..ora si sta sistemando! Umf!” la situazione era paradossale, lui era li in stanza con sua cugina, con i pantaloni calati e il membro eretto che svettava mentre cercava di parlare con la sua fidanzata nella maniera più disinvolta possibile, intanto Gabry continuava a tormentarlo sorridendo mettendogli i piedi in faccia, cercando di insinuare le morbide dita nella sua bocca mentre lui tentava di rispondere
“hey ma va tutto bene? Ti sento strano” gli chiese Chiara con una nota di preoccupazione nella voce
“N-no, non ti preoccupare! È solo che qui è un gran casino!” ammise lui “senti ora io...Ah no! Ma cosa...” Non riuscì più a proseguire, mentre stava parlando Gabry sorridendo si era chinata per infilare una delle sue calze di nylon sul pene eretto, cominciando a masturbarlo con le mani. Il suo membro era, se possibile, ancora più duro, la sensazione del contatto con le sue calze odorose era la cosa più eccitante che avesse mai provato, iniziò a gemere mentre la cugina continuava la sua opera
“ma che succede? Tutto a posto? Hey non ti sento più! Pronto? Pronto?”
“S-si Chiara! Eccomi” riprese lui con voce strozzata, Gabry imperterrita non smetteva di far scorrere le mani sulla sua asta vibrante, nel frattempo lo guardava, divertita dalla situazione imbarazzante in cui lo aveva ficcato “senti Chiara..” continuò “Io.. io...scusa ma adesso ti devo lasciare...mi..ah!...mi stanno chiamando di la...” mentre parlava si sentì travolgere dall’ondata di piacere che stava provando, il pene era al massimo dell’erezione e fremeva sotto il tocco della cugina, la cappella era gonfia e pronta a far fuoriuscire i liquidi che sentiva risalire dentro e già iniziava a bagnare il sottile tessuto che la imprigionava.
“Ok dai” rispose Chiara un po’ confusa dal suo atteggiamento “avrai un sacco da fare con l’arrivo di tua cugina, mi raccomando me la devi presentare! Stasera ci vediamo da te?”
“questa sera? Si dai... magari...Ah!” mentre stava parlando si interruppe sentendo Gabry che gli stringeva forte il pene, lo guardava fisso e gli fece un cenno di diniego scuotendo la testa
“N-no, No! scusa Chiara.....oggi...oggi non riesco, ciao!” così dicendo afferrò il telefono e troncò la chiamata, non ce la faceva più, stava per venire “Bravo cugino!” gli disse lei ridendo e riprendendo il massaggio “hai una buona resistenza! È così duro adesso! A vederti pensavo che saresti venuto al telefono! Dai, comunque sembra simpatica!” improvvisamente però smise di masturbarlo, continuava si a tenere saldamente tra le mani il suo pene duro come l’acciaio ma aveva interrotto quell’estasiante movimento “qui continui tu ora!” gli disse con un sorriso malizioso “finisci il lavoro mentre mi annusi i piedi! io mi sono stancata!”
Cosi dicendo tolse le mani dal suo pene e si risdraiò sul letto allungando pigramente le gambe in direzione del cugino, lui afferrò affannato il membro, continuando a pompare vigorosamente con la mano, mentre si protese in avanti per affondare il naso nelle piante che Gabry gli porgeva, dopo pochi colpi venne copiosamente, inondando la calza, mentre mugolava con la faccia nei suoi piedi.
“Ma che bravo! Ne hai fatto uscire un sacco cugino! Guarda! L’hai riempita tutta!” gli disse lei battendo le mani e scoppiando in una fragorosa risata mentre lo osservava, sfinito, che faticosamente si sfilava la calza gocciolante sperma dal pene ancora duro.
Era sconvolto, Gabry era arrivata solo da poche ore e lui già si ritrovava in questa situazione imbarazzante, in ginocchio teneva il capo chino, il volto rosso di vergogna mentre tra le mani stringeva la sua calza di nylon intrisa di sperma, la stessa che lei gli aveva infilato sul pene duro mentre rispondeva alla sua ragazza, facendolo godere incredibilmente.
Alzò leggermente lo sguardo per vederla svettare trionfante su di lui, era ancora seduta sul letto ma un’espressione vittoriosa aleggiava sul suo viso, riabbassò sconfitto il capo ma lei gli mise un piede sulla fronte e gli fece rialzare la testa, contemporaneamente gli piantò l’altro in faccia per far si che la guardasse mentre parlava
“Stai su! Devi guardarmi quando ti parlo cugino!” lo apostrofò sorridendo “come vedi, nonostante tutto questo tempo, i miei piedi ti eccitano ancora! Dimmi la verità! Quante volte ti sei masturbato pensando a loro? Sincero eh!”
“Tantissime volte, la maggior parte credo...” ammise lui “si! È da quell’estate che ci penso sempre, non sono mai riuscito a togliermeli dalla testa...”
“Dalla faccia vorrai dire!” rispose lei scherzosa “Lo immaginavo sai? Anzi ne ero sicura! quella volta sai, anch’io ho imparato qualcosa! Ho capito che i miei piedi potevano far uscire di testa gli uomini! Tutti i ragazzi che ho avuto da allora, alla fine si sono ritrovati sotto i miei piedi e nessuno di loro se ne è pentito, te lo assicuro” disse ridendo
“ora vatti a ripulire!” gli disse scuotendo la mano in segno di congedo “poi mi aiuterai a disfare la valigie! Tieni pure la calza, me la ridarai domani, pulita mi raccomando!”
Iniziò quindi a sistemare la roba di Gabry negli armadi mentre lei andò a farsi una doccia, dopo aver riposto ordinatamente i numerosi vestiti, aprì la valigia contenente la sua biancheria per sistemarla nella cassettiera, era piena di slip e mutandine di ogni tipo, in un angolo erano accuramente ripiegate un numero considerevole di calze di nylon di tutte le fogge e colori, si ritrovò tra le mani un paio di calze autoreggenti con la riga posteriore, toccandole si eccitò ancora immaginandole indosso a lei.
La cugina tornò dal bagno già cambiata, ora indossava un vestitino fucsia con una gonna un po’ sopra il ginocchio, molto elegante, era a piedi nudi e si avvicinò a lui per scegliere le calze da indossare.
“Bene!” disse sorridendo “vedo che hai già messo a posto la maggior parte della mia roba! Bravo! Questa sera mi porti a fare un aperitivo?” gli chiese mentre prendeva un paio di calze color carne autoreggenti, velatissime, e iniziando a indossarle.
Lui osservava la scena eccitato “Ok va bene Gabry..” rispose con un nodo in gola
“Grazie cugino, sei molto gentile” rispose lei con un sorriso “ come premio per la tua ospitalità sceglierai tu le scarpe che indosserò stasera”. Così dicendo aprì l’ultima valigia che conteneva un numero spropositato di calzature, invitandolo a fare la sua scelta, c’erano scarpe di tutti i tipi, lui prese un paio di altissime zeppe di sughero, molto sexy, solo una fascia di tessuto viola circondava la parte anteriore dei piede, proprio quel particolare lo convinse, pensando che si abbinassero ottimamente suo suo vestito.
“Mmmm... scelta audace cugino! per fortuna ho messo queste calze senza puntale! comunque sono tra le mie scarpe preferite, hai buon gusto! dai su! Mettimele!” così dicendo protese un piede nella sua direzione e lui solertemente lo calzò con lo splendide zeppe sotto il suo sguardo divertito.
Si incamminarono quindi verso il centro, lei era bellissima con quel vestito, non poteva fare a meno di ammirarla mentre camminava disinvolta sulle altissime zeppe che aveva scelto per lei, ad ogni passo il piede si sollevava mostrando la pianta avvolta dal velatissimo nylon, i suoi occhi erano sempre rivolti verso il basso per guardarle i piedi.
Scelsero un locale molto carino che serviva un abbondante aperitivo, si sedettero ad un tavolo e presero da bere, iniziando a parlare, ora lui si sentiva molto più tranquillo ed era più disinvolto, lei sembrava molto interessata ai suoi discorsi.
“Sai” lo interruppe dopo un po’ “ti invidio molto per il fatto che hai un appartamento tutto tuo, magari un giorno di questi me lo fai vedere, va bene?”
“Si certamente” rispose lui “non ti aspettare granchè però! Non è molto grande, è un monolocale con bagno, però è carino ormai è circa un anno che...”
Improvvisamente si interruppe trasecolando, vedendo entrare nel locale Chiara che si dirigeva sorridendo verso di lui,
“Hey ciao!” gli disse abbracciandolo “me lo potevi dire che sareste usciti, per fortuna vi ho visti dalla vetrina, sei tu Gabry vero? Piacere mi chiamo Chiara” così dicendo tese la mano verso la cugina, guardandola incuriosita
“piacere mio! Si sono Gabry, sono molto contenta di conoscerti Chiara! dai siediti così ci conosciamo iun po’, lui non mi ha ancora detto praticamente nulla” disse sorridendo guardando in direzione del cugino
Chiara si sedette al tavolo vicino a lui e iniziò a parlare fittamente con la cugina, lui era un po’ imbarazzato per la situazione e non partecipava molto la discorso, avrebbe voluto eclissarsi, dopo quello che era successo non si sentiva molto a suo agio a quel tavolo insieme alla sua ragazza e a Gabry
Lei notò l’imbarazzo del cugino e mentre continuava a parlare cordialmente con la sua fidanzata si sfilò una zeppa e sollevò il piede fino ad appoggiarlo sul pene del cugino, che reagì subito indurendosi. Sorrise vedendo la sua espressione terrorizzata ma continuò a premere sul suo membro iniziando a far scorrere la pianta per tutta la sua lunghezza, il suo membro rapidamente divenne duro come l’acciaio, lei poteva sentirlo distintamente anche sotto i pantaloni, malignamente spinse forte facendolo sussultare.
Lui era in panico, si irrigidì subito sentendo la pressione sul suo pene, sbirciando verso il basso vide spuntare da sotto il piede della cugina che iniziava a massaggiarlo insistentemente, non ci credeva! guardando nella sua direzione la vide sorridente che continuava a parlare con disinvoltura insieme a Chiara, rapidamente si avvicinò il più possibile al bordo del tavolo sperando che la tovaglia mascherasse la scena che si stava consumando, mentre Gabry gli lanciava delle occhiate furbe.
Lei intanto teneva sempre il piede sul suo pene eretto, continuava a massaggiarlo con la pianta sentendo con piacere il cugino eccitarsi sempre di più, lui era pietrificato, non sapeva come fare a liberarsi da quella situazione, il suo viso si era arrossato vistosamente mentre sentiva il piacere crescere, avrebbe voluto che la cugina si fermasse perchè la sotto la situazione stava rapidamente precipitando.
Cerecò di resistere il più possibile ma alla fine non riuscì più a resistere, Gabry continuava imperterrita a masturbarlo con il piede senza dare impressione di volersi fermare, il suo pene stava scoppiando e con un sussulto venne copiosamente nei pantaloni mentre le due ragazze continuavano a ridere insieme, la cugina si accorse subito di cosa era successo e sorridendo tolse il piede infilandolo nuovamente nella scarpa.
“Hey cugino! Tutto bene? Hai una faccia!” gli chiese sfacciata, Chiara si girò subito verso di lui preoccupata
“è vero! Sei tutto rosso! Cos’è non stai bene?” gli chiese premurosa
“N-No tutto bene! E’... è questo cocktail... è troppo forte!” disse lui con la voce strozzata,rapidamente guardò verso il basso notando terrorizzato la grossa chiazza che si era formata sui pantaloni, disperato non vide altra soluzione che afferrare maldestramente il suo bicchiere per rovesciarsi addosso il contenuto rimasto, allo scopo di mascherare la vistosa macchia di sperma.
Ganry vedendo la mossa del cugino scoppiò a ridere fragorosamente “Ma cosa fai! Ti sei bagnato tutto! Ti basta poco proprio poco a te! disse mentre lo guardava sorridendo maliziosamente.
Anche Chiara ora lo guardava sorridendo della sua goffaggine “Dai non fa nulla! È solo un po’ bagnato, ora torni a casa e ti cambi” nel frattempo diede un’occhiata al suo orologio e diede un gridolino “Uh com’è tardi! Dal momento che questa sera non dovevamo vederci mi sono organizzata con una mia amica per andare a mangiare un pizza, volete unirvi?”
“No Grazie Chiara!” rispose Gabry anticipandolo“sei molto gentile ma io sono un po’ stanca per il viaggio! Facciamo un’altra volta, te lo prometto! Ora scusate vado un secondo in bagno, tu mi aspetti vero? Disse rivolgendosi al cugino mentre si alzava.
“S-si Gabry” rispose lui ancora imbarazzato
Chiara intanto guardava la cugina che si dirigeva verso il bagno “Cavoli! È un bel tipo tua cugina! E’ molto simpatica! Ma Chissà come fa a camminare su quelle zeppe, sono altissime! io mi ammazzerei di sicuro! Non sono proprio il tipo di scarpe per me” gli disse ridendo mentre con un tovagliolo cercava di aiutarlo a ripulirsi
“Guarda!” disse sorridendo indicando la grossa macchia bagnata sul suo inguine “ti è caduto proprio lì, sei tutto bagnato, cos’hai in tasca, un fazzoletto? Dai toglilo sennò non ti asciughi più”
Lui cercava di schermirsi, ripensando terrorizzato alla calza di nylon appallottolata che aveva riposto poco prima in tasca “si Grazie Chiara, non ti preoccupare faccio io, lascia stare!” anche in quel frangente imbarazzante non potè fare a meno alzare lo sguardo per osservare la sensuale camminata della cugina che gli mostrava i piedi, proprio mentre stava per entrare un bagno lei si girò, fulminandolo con una strana occhiata e il solito sorriso furbo impresso sul volto.
“quindi che fai tu, vieni con me a mangiare una pizza o rimani?” le chiese intanto Chiara
“No grazie, hai sentito Gabry no? è un po’ stanca, magari ci facciamo un altro giro e poi la riporto a casa” rispose lui
“Ok dai!” rispose lei un po’ delusa e con una nota di preoccupazione nella voce “ci vediamo domani allora, ma tu sei sicuro di star bene? Mi sembri un po’ strano stasera”
Alla fine si salutarono e si incamminandosi in direzioni diverse, Gabry sembrava molto contenta lui invece era scuro in volto e camminava silenzioso e a capo chino.
“Hey cugino! Ancora con quella faccia! Dai su col morale! Alla fine non è successo nulla! Te la sei cavata egregiamente!” gli disse ridendo e prendendolo sotto braccio.
Lui si divincolò e la affrontò nuovamente “ma che stai dicendo! Non capisci che mi hai fatto fare una figuraccia! Se Chiara mi scopriva era finita! Metti che si fosse accorta che tu.. col piede...tu..” non riuscì a proseguire, la cugina ora lo guardava fissa sempre sorridendo, scoraggiato abbassò nuovamente lo sguardo che anche in quel caso cadde sui suoi piedi, non riusciva a confrontarsi in quel modo con lei, aveva un qualcosa di disarmante che vanificava tutte le sue proteste.
“Beh? Hai già finito?” lo incalzò lei “avevi paura scoprisse che ti tenevo il piede sul tuo coso? Eppure non mi sembra che tu abbia cercato di spostarti o di alzarti, anzi! Sei rimasto li seduto buono buono a godere fino a quando non sei venuto nei pantaloni! Che scena!” ricordò con una risata “perchè sei così arrabbiato? Non ti è forse piaciuto?”
“non è per quello!” reagì lui disperato “è per Chiara! Non capisci?”
Lei lo guardò con un aria di compatimento e riprese a parlare “ascoltami cugino, mi fa piacere che tu sia così premuroso verso la tua ragazza, ma ti ripeto che in ogni caso avresti potuto sottrarti quando volevi al mio piede! Invece non l’hai fatto! E conosci anche tu il motivo! Il mio piede ti fa godere più del sesso che puoi fare con la tua ragazza! Non è così? Dimmi la verità! scommetto che quando fai l’amore con lei pensi sempre a me e ai miei piedi per eccitarti! E’ così vero?”.
“E’-è vero....” ammise lui sconsolato “i tuoi piedi mi fanno impazzire!” sentiva di stare per scoppiare a piangere, come faceva a conoscerlo così bene, tutto quello che diceva corrispondeva alla realtà, in tutti quegli anni i suoi piedi erano la sua principale fantasia erotica
Improvvisamente la cugina si avvicinò a lui e lo abbracciò forte“Dai stai tranquillo! Non fare così...ho solo voluto un po’ prenderti in giro” gli disse in un orecchio “tu sei stato il primo ragazzo che ha adorato i miei piedi e in nessun altro ho trovato una devozione simile alla tua, rivedendoti oggi ho capito che per te era ancora così, ma volevo che lo ammettessi” mentre parlava fece scivolare la sua mano sulla patta dei suoi pantaloni per accarezzare il suo pene “ricorda che il tuo coso non può mentire come te ” gli disse sentendolo indurirsi al contatto e facendolo nuovamente sussultare.
“Ora riaccompagnami” gli disse sciogliendo l’abbraccio “Poi tornatene a casa, hai avuto una giornata dura, in tutti i sensi” gli disse sorridendo.
Presero quindi la via del ritorno, una volta giunti al portone lei si voltò e lo guardò fisso negli occhi “allora ci ci vediamo domani, in mattinata sarò in facoltà poi se sei d’accordo passo a vedere casa tua, va bene?”
“Si Gabry, va bene” rispose lui sommessamente
“Senti! Ora vai però ho due ultime richieste da farti, innanzitutto prendi questa!” Così dicendo aprì la borsa e tolse un piccolo fagottino mettendoglielo in mano “questa è l’altra calza che indossavo oggi, quando sarai a casa dovrai masturbarti ancora come hai fatto oggi, capito?” lui la guardò e silenziosamente annuì “Bene!” disse lei sorridendo “ti puoi divertire quanto vuoi ma dopo lavale bene, domani le riprenderò, quindi vedi di farmele trovare pronte” lui annuì ancora sommessamente “fino a domani potrai venire solo in questo modo! Se per caso vedi Chiara non dovrai assolutamente fare sesso con lei, capito?” lui rimase stupito dall’ultima frase e questa volta cercò di ribattere“Ma perchè? Ma che richieste mi fai, perchè mai dovrei farlo?”
Gabry lo guardò seria “non intendi fare quello che ti ho detto?” gli chiese semplicemente
“mi sembra una cosa stupida!” Rispose lui “perchè mai dovrei respingere Chiara?”
Lei sbuffò contrariata e riprese“Perchè te lo dico io! Se non farai quello che ti ho chiesto, puoi anche scordarti in futuro che ti faccia avvicinare ancora ai miei piedi! Potrai solo tornare a masturbarti pensando a loro, senza mai più sentire il loro odore o provarne il sapore! Sta a te cugino! Pensaci bene! se sei così deciso, ridammi pure le calze, così dopo le metto nella roba sporca per farle lavare a tua madre!”
Lui tentennò un po’, non sapeva cosa fare, pensò che forse questa poteva essere una via d’uscita, finalmente, rifiutando la sua assurda richiesta avrebbe potuto liberarsi da questa insana ossessione, ma mentre rifletteva il suo sguardo cadde ancora le sue zeppe che ora battevano nervosamente per terra in attesa della sua risposta, la vista dei suoi piedi inguainati dal velatissimo nylon, le sue unghie smaltate di giallo, riaccesero nuovamente la sua eccitazione e così, senza dire nulla, si infilò in tasca la calza.
Lei sorrise soddisfatta “Bene cugino! Vedo che hai preso la tua decisione! Ora vai a casa, ci vediamo domani! Non ti azzardare a prendermi in giro, me ne accorgerei subito! Dai salutami ora! convenientemente!” e così dicendo indicò la punta dei suoi piedi.
Lui capì subito cosa intendesse, guardando furtivamente intorno la strada, per fortuna deserta, si inginocchiò e posò due baci sui suoi piedi velati e odorosi, rialzandosi immediatamente, trafelato
“Bravo cugi!” rispose lei trionfante e sorridente “Buona notte! A domani allora e...buon divertimento, mi raccomando!” gli disse dandogli un bacio sulla guancia.
Lui corse a casa e dopo aver chiuso la porta alle sue spalle si buttò sul divano letto, rapidamente tolse dalle tasche la sua calza e come aveva fatto nel pomeriggio si calò i pantaloni per infilarla sul pene famelico. Sdraiato iniziò a masturbarsi con foga, strofinando il suo membro avvolto dal nylon sui cuscini, come al solito nella sua testa si affollarono le immagini Gabry che lo incitava a leccarle i piedi, lei ora aveva un cipiglio altero e autoritario che lo eccitava ancora di più, “Ecco Gabry! Ecco! E’ tutto per te! Solo per te!” ripeteva affannato e dopo aver pronunciato ancora queste parole venne copiosamente nella calza.
Stremato si rigirò nel letto per riposarsi, dopo un po’, essendosi fatto tardi, si alzò per ripulire accuratamente le calze dal suo seme e le stese sul balcone per farle asciugare. Infine si coricò addormentandosi prodondamente.
scritto il
2015-07-27
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