All’Expo

di
genere
etero

Ciao. Mi chiamo Samanta. Sono una ragazza alta, 32 anni, fisico snello, capelli rossi naturali, occhi verdi, viso rotondo e labbra sottili. Per andare, con una mia amica, a visitare i padiglioni dell’Expo mi sono messa una maglietta gialla, il perizoma, una minigonna blu e tacchi alti. Paola, 30 anni, capelli corti neri, occhi neri, indossava un tubino color nocciola e tacchi alti come i miei. Passati i tornelli e i controlli, siamo andati a vedere i padiglioni orientali. Erano molto colorati e c’erano dei video dimostrativi per chi voleva conoscere meglio la loro storia. Ad un certo punto, si avvicinarono due ragazzi. “Benvenute, mi chiamo Gianfranco e il mio amico si chiama Hjsmael. Siamo due volontari. Se avete bisogno di avere informazioni, potete chiedere a noi”. Gianfranco era un ragazzo italiano, alto, sui 40 anni, capelli castani, occhi castani e portava gli occhiali. Hjsmael era un ragazzo orientale di carnagione scura, sui 30 anni, capelli neri, occhi neri. Gianfranco si rivolgeva a me, mentre Hjsmael guardava la mia amica Paola. La mia amica mi fece un sorriso, allora presi la parola e dissi a Gianfranco se lui e il suo amico potevano farci da guida. Gianfranco mi prese per mano e mi portò a vedere gli oggetti esposti. La stessa cosa fece Hjsmael con la mia amica.
Pensai che Gianfranco era un ragazzo attraente ed intelligente e senza volerlo iniziai a fantisticare di fare sesso con lui. Non vidi più la mia amica, ma per il momento non ci feci caso. La mia attenzione era per Gianfranco. Ad un certo punto lui svoltò in una stanza vuota, io lo seguii. Dopo aver chiuso la porta, Gianfranco mi accarezzò le cosce, i fianchi e i seni. Mi fece sdraiare per terra e si mise sopra di me. All’inizio cercai di respingerlo, mi sembrava troppo presto, ma lui disse che quello era il momento giusto. Mi baciò sulle labbra, ma io tenni le labbra chiuse. Mi tolse la maglietta e la minigonna, io lo lasciai fare. La sua mano si infilò nel perizoma e iniziò a toccarmi le piccole labbra e il clitoride. Poi le sue dita mi strofinarono in continuazione il clitoride. Io ero eccitata, baciai le sue labbra e infilai la mia lingua nella sua bocca. Lui si abbassò i pantaloni, mi tolse il perizoma, e mi penetrò in vagina con il suo pene duro. All’inizio spinse piano, poi sempre più velocemente, e sentivo il suo membro che premeva con forza contro la parete posteriore della mia vagina. Ebbi l’orgasmo, respirai velocemente e gli strinsi i fianchi con le mie cosce. Lui continuò ad affondare dentro di me. Il suo glande toccava in continuazione il mio utero. Poi venne anche lui e riempì la mia vagina con il suo sperma. Suonò un cellulare. Era il mio. Un sms di Paola in cui c’era scritto ”il ragazzo orientale mi ha baciato sulle labbra e mi ha accarezzato le cosce. Gli ho tirato uno schiaffo e me ne sono andata. Mi dispiace non averti aspettata, ma ero troppo agitata. Adesso sono a casa. ” Spensi il cellulare, e baciando Gianfranco sulle labbra, gli dissi che lo volevo in bocca. Subito lui mise il suo pene nella mia bocca. Lo ingoiai tutto e presi a succhiarlo con frenesia. Lui mi venne in bocca. Poi morse i miei seni e mi mise a pecorina. Cercava di mettermelo anche nel culo. Io gli dissi di non farlo, ci eravamo già divertiti abbastanza. Lui non rispose. Prese dalle tasche dei suoi pantaloni un tubetto di vaselina bianca. Spalmò la vaselina intorno al suo glande e poi intorno al mio ano. ”Voglio scoparti anche nel culo” e infilò il suo pene all’interno del mio ano. All’inizio provai bruciore e dolore, ma poi sentì il suo membro scorrere fluido dentro di me. Un ondata di piacere, intensa, mai provata prima, mi avvolse, mentre il suo pene affondava sempre più profondamente dentro il mio culo. Dopo una serie di affondi, lui venne. Il suo liquido seminale scorreva copiosamente dentro di me. Ci rialzammo e ci rivestimmo. ”Questo è il mio numero di cellulare, per qualsiasi cosa puoi chiamarmi”disse Gianfranco. ”Sei un porco, ma mi hai fatto godere molto, ti richiamerò” risposi. Allora lui mi abbracciò, mi baciò e le nostre lingue si unirono. Io feci scorrere la mia saliva dentro la sua bocca. Lui la ingoiò. Io lo baciai ancora sulle labbra. Poi, soddisfatta, uscii dalla stanza e andai a visitare altri padiglioni. P.S. La storia è frutto di fantasia, ogni riferimento a cose o persone reali è puramente casuale.
scritto il
2015-07-31
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