In autobus

di
genere
masturbazione

E' sera. Sto uscendo dal mio ufficio e vado al parcheggio, dove si trova la mia auto. Salgo in macchina e giro la chiave ma il motore non si accende. Riprovo ancora ma niente, l'auto non parte. Chiamo Gianfranco e gli chiedo se può venire a prendermi per accompagnarmi a casa. "Mi dispiace, ma sto ancora lavorando. Comunque c'è l'autobus che passa da quelle parti e arriva fino a casa tua" mi risponde. Sono un po' delusa perché non volevo prendere i mezzi, ma non si può fare altrimenti.. Alla fermata dell'autobus, aspetto per una decina di minuti e poi, eccolo, arrivare. Il bus si ferma proprio davanti a me, si aprono le porte automatiche e salgo sul mezzo. Il bus è affollato, pieno di pendolari che stanno tornando nelle loro case. Afferro una maniglia e cerco di stare lontana dalla ressa. Un uomo anziano mi sorride, si avvicina a me e allunga la sua mano con l'intenzione di toccare le mie cosce. Ma non riesce a toccarmi perché io lo precedo, colpendo la sua mano con la mia borsa. Lui ritira subito la sua mano ed è deluso per non essere riuscito a palpeggiarmi. L'anziano ritorna a sedere al suo posto. Tutto questo nella più completa indifferenza generale. Fà caldo all'interno del bus. Mi sciolgo i lunghi capelli rossi ed apro il primo bottone della mia camicetta. Si intravede l'orlo del mio reggiseno, ma non fa niente..sto soffocando dal caldo..."Ma guarda che bella rossa, c'è vicino a me" dice un ragazzo, seduto poco distante. Faccio finta di nulla e guardo fuori dai finestrini. Il bus si ferma ed entra altra gente. Le persone all'interno del bus si accalcano e spingono con maggior forza per avere un po' di spazio. Il ragazzo lascia il suo posto ad una signora anziana e rimane in piedi di fianco a me. Lui è alto, ha capelli castani, occhi scuri, di corporatura snella. Chiede come mi chiamo e che lavoro faccio, ma io non gli rispondo. Una brusca frenata dell'autobus e mi ritrovo tra le sue braccia. Chiedo subito scusa e cerco di sottrarmi alla sua stretta ma lui mi trattiene tra le sue braccia ancora per qualche secondo. Poi mi lascia andare ma appoggia, leggermente, la sua mano sul mio sedere.. Inizialmente lo lascio fare..perché è un bel ragazzo e la situazione che si è venuta a creare mi eccita.. Lui mi sorride e stringe così forte i miei glutei, come se volesse strapparmeli. Io continuo a guardare fuori dai finestrini, ma faccio scivolare la mia mano dietro di me e cerco a tentoni i suoi pantaloni. Lui riesce a infilare due dita dentro i miei jeans a vita bassa, io sono sempre più eccitata e stringo la sua erezione dentro i suoi pantaloni. Sento le sue dita scorrere sulla pelle nuda delle mie natiche mentre io continuo a stringere con forza il rigonfiamento dei suoi pantaloni. Dopo qualche secondo, un caldo umidore si sprigiona dai suoi pantaloni...è venuto sulla mia mano.. E nel medesimo istante,le sue dita riescono ad infilarsi, addirittura, dentro al mio perizoma. Sono pervasa da brividi di eccitazione, mentre le sue labbra sfiorano la mia spalla nuda. Un altra brusca frenata e un suo dito riesce a penetrare dentro la mia figa. A fatica, ma anche a malincuore, riesco a controllarmi e ad impedire che mi venga un orgasmo. Subito dopo, mi volto velocemente verso di lui, per dirgli di fermarsi..ma lui non è più dietro di me...Mi trovo, invece, davanti, la faccia sorridente di Gianfranco. "Allora, ti è piaciuto?" mi chiede prontamente. Io gli sussurro di sì e lo bacio sul collo. Lui mi prende per mano e mi fa scendere alla fermata successiva. "La mia auto è parcheggiata qua vicino in un luogo isolato.." mi dice Gianfranco. "Ho accettato di partecipare al tuo esperimento sociale. E devo ammettere che hai avuto ragione tu, Gianfranco. In un bus molto affollato, è facile per chiunque, allungare una mano e palpeggiare qualche ragazza, riuscendo perfino a farla franca" gli rispondo. "Ma adesso devi portarmi a casa, perché sono stanca e devo chiamare il carro attrezzi per far portare la mia auto dal mio meccanico di fiducia". Dopo aver detto queste parole, lo bacio sulle labbra e gli accarezzo la nuca. Lui infila due dita dentro il mio ombelico e io faccio scivolare la mia lingua dentro la sua bocca.Le nostre lingue si aggrovigliano, si intrecciano e rimangono unite per alcuni minuti. Poi, lui si stacca da me, accarezza più volte il mio fondoschiena e apre la portiera della sua auto, invitandomi ad entrare. Io sono ancora eccitata e bacio nuovamente Gianfranco sulle sue labbra. Subito dopo, Gianfranco accende il motore della sua auto e si avvia verso casa mia. P.S. il racconto è frutto di fantasia.
scritto il
2017-12-26
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