Sotto la tenda
di
Saturno
genere
bisex
Ho trascorso l’ultima settimana di luglio in un campeggio sul Gargano, con il mio ragazzo e con un’altra coppia di amici. Il primo giorno è trascorso nel montare la tenda, nel sistemarci e nel prendere conoscenza del posto. La sera dormimmo su due distinti materassi gonfiabili che avevamo ricoperto con dei teli di spugna. Quella sera niente sesso se non qualche piccola effusione con il proprio ragazzo. La sera successiva invece, mi accorsi dal respiro affannoso dell’altra coppia che si poteva osare di più: anche noi arrivammo quasi silenziosamente all’orgasmo. Il giorno dopo ne parlammo e decidemmo che potevamo fare di tutto, tanto ci conoscevamo da una vita e stavamo sempre insieme. Nella tenda eravamo nudi senza alcuna vergogna ormai. La sera successiva facemmo di nuovo sesso e, dopo, ognuno cominciò a dormire. La mattina successiva i nostri ragazzi si dovevano alzare presto perché avevano appuntamento per andare a pescare. Io dopo un po’ mi svegliai, ma cercavo di non muovermi per non disturbare gli altri che dormivano. Eravamo tutti e quattro nudi. A un certo punto sentii una mano sul mio sederino. Ero sicura che non era il mio ragazzo, che dormiva alla mia destra, perché mi veniva dalla sinistra. Pensai subito all’amico. Intanto lui con due dita cercava di arrivare al buchino di dietro. La mia posizione non gli permetteva di manovrare facilmente. Cercava di allargare e spingere. Io pure cercavo di spingere contro le sue dita. Non so perché, quella situazione m’intrigava molto. Ad un certo punto sentii un dito bagnato che cercava di penetrarmi di dietro e dopo un po’, finalmente, mi entrò. Mi eccitai moltissimo e pian piano mi rigirai. Mi ritrovai subito le sue labbra sulle mie: un bacio buonissimo con slinguate varie. Ci abbracciammo e mi accorsi che non era lui, ma lei che mi sussurrò all’orecchio: “Mi piaci, sei bona”. Ero imbarazzatissima, ma mi piaceva quello che stavamo facendo. Continuammo a baciarci senza fare rumori, poi lei allungò la sua mano tra le mie cosce e cominciò a masturbarmi. Io feci altrettanto con lei. Continuammo a lungo a toccarci e solo dopo qualche ora arrivammo all’orgasmo. La mattina presto sentimmo i nostri ragazzi uscire dalla tenda e andare via, Finalmente sole! Cominciò così la nostra prima bellissima lesbicata: ci baciammo e ci leccammo dappertutto. Non ricordo quanti orgasmi ebbi quella mattina, ma il bello è che da quel giorno, pur facendo regolarmente sesso con i nostri ragazzi, noi due non riusciamo a stare senza almeno una leccatina al posto giusto.
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