Farfallina e la grossa "bottiglia"
di
Pisellino
genere
gay
Farfallina è un mio caro amico/a, è un estroverso ed insaziabile compagno di scorribande, una puttanella irriducibile, molto spesso siamo insieme alla ricerca di cazzi fuori misura da spolpare, ci completiamo e rendiamo felici i nostri “amici”, occasionali e non.
Il suo soprannome deriva dal tatuaggio impresso sul culo, in alto sulla natica destra, poco sopra il filo del perizoma, una farfalla colorata molto ben disegnata, simile a quella di Belen, solo poco più grande. Arrapantissima.
Poi dovreste vederla quando indossa i vestitini pastello da principessina, una vera Sissy.
Si fa consigliare dalla sorella, esperta di moda.
Non guasta il fatto che è una porcellina, disponibile a tutto, quasi come me.
Siamo due amichette, due fighette da paura che si si sbaciucchiano toccandosi a vicenda i pistolini mentre si fanno scopare a più non posso, fra di noi non vi è neppure un filo di gelosia, ci scambiamo tutto e tutti.
Entrambe assumiamo delle pilloline che ci fanno diventare sempre più femmine, lisce, morbide e rotonde.
Ci siamo conosciute ad una festa in maschera “molto molto” privata, entrambe con abito e lingerie da sposa, due dee.
Ricordo che quella sera abbiamo preso talmente tanti cazzi da perdere il conto, se capita ve lo racconto.
Inizialmente pensavo fosse una rivale, ma le cose sono andate immediatamente a posto.
Da allora i nostri giovani culi, in coppia, fanno furore. Vi confesso che ci pagano anche, sia per scoparci singolarmente che tutte e due assieme, anche se noi privilegiamo sempre il piacere ai soldi.
Quel giorno ero particolarmente arrapata, una di quelle molte volte durante le quali mi prende il parossismo della femmina, quando riesco totalmente a dimenticare il sesso nel quale, inesplicabilmente, sono nata. L’inutile gingillo che mi penzola davanti (in realtà ci sono affezionato ed a chi mi scopa piace, altrimenti andrebbe con chi non ce l'ha). Sono quei momenti nei quali, quando passo davanti allo specchio, osservo una fanciulla vogliosa che non vede l’ora di incontrare il principe azzurro, ovvero il maschione peloso e superdotato che la schiaccia sotto il suo peso e che ansimandole e sbavandole nelle orecchie, si sfoga nel famelico orifizio (casualmente solo uno) lasciandolo poi aperto, sfondato e sbrodolante.
Dopo il solito clisterino preparatorio mi stavo agghindando per uscire a rimorchiare, in un look non totalmente in travestì ma bisex, decisamente ambiguo e che lasciava chiaramente capire quali erano le mie intenzioni. Jeans a vita bassa con il perizoma di pizzo ed il canale del culo ben in vista, felpa rosa sopra il top nero ed un po’ di matita intorno agli occhi. Sneakers fucsia con i brillantini. Così è difficile capire se sono maschio o femmina, può sorgere il dubbio, invece quando sono in total look figa da sballo il dubbio non c’è, sono solo femmina.
Dopo aver incontrato Farfallina era nostra intenzione recarci in un posto ben preciso, un luogo di incontri dove ci sono sempre tanti cazzoni da soddisfare e qualche regalino da portare a casa.
Stavo per uscire quando mi squilla il cellulare, è proprio Farfallina: “Amore tesoruccio, ho una sorpresa per te non ti muovere da casa!”.
Ero un po’ contrariato, mi ero pregustato un certo programmino e non intendevo rinunciarvi facilmente: “No, dai, ti passo a prendere io ed andiamo là, ci divertiamo! Tra l’altro a casa mia non si può fare nulla, questa notte arrivano ospiti, la lascio a certi parenti che non sanno minimamente che io sono femmina! Anzi, ti chiedo il favore di dormire da te” ho risposto io ridacchiando.
Mi richiamerà, deve organizzare la cosa, non mi ha dato neppure il tempo di ribattere che ha riattaccato.
Dopo pochi minuti: “E’ tutto fatto, ti aspetto sotto casa”.
Mentre andavo mi chiedevo quale sarebbe stata la sorpresa, con Farfallina c’è da aspettarsi di tutto, è una che non si pone limiti.
Farfallina, appena salita sulla mia cinquecento rosa mi ha indicato dove recarmi, ovvero presso un grande centro commerciale.
Abbiamo atteso nel parcheggio e dopo qualche minuto…
Magnifico!
Jimmy era uno spettacolo, dominicano di un bel colore marrone, un metro e novanta di muscoli e potenza. Quando Farfallina me lo ha presentato ero già tutto uno sbrodolamento, gli ho dato un civettuolo bacetto sulla guancia ma me lo sarei mangiato.
Devo ammettere che Farfallina aveva ragione, questa era proprio una bella sorpresa.
Avrebbe potuto farselo da sola invece lo ha voluto dividere con me, veramente un amore.
Siamo andati proprio a casa di Jimmy, vive solo, ogni tanto lo raggiunge il figlio che, però, abita normalmente con la mamma.
Era un piccolo appartamento in un condominio popolare.
Appena dentro, Farfallina senza aspettare un secondo ha cominciato a spogliarsi, io e Jimmy gli andiamo dietro. Mentre si spogliava mi informava che lui lavorava nelle palestre, dove faceva il personale trainer ed insegnava aerobica e latinoamericano.
Mi ha spiegato anche che ha un sacco di donne, praticamente è un gigolò, in una città così grande e nel suo giro è molto facile trovare signore che pagano. Però gli piace tantissimo il culo, scopa e fa strillare “ragazze” come noi da sempre.
“Sai, le donne il culo spesso non me lo vogliono dare oppure quando glielo sfondo starnazzano come galline” mi informava mentre si stava calando i pantaloni: “A volte nemmeno la figa, quando vedono questo!”.
“Mamma mia, non è umano” pensavo, non avevo mai visto una cosa del genere!
Ecco cosa intendeva con “fare strillare”.
Ti credo che non gli volevano dare il culo, se una non era predisposta c’era il rischio dell’invalidità permanente.
Un affare mostruoso, preciso una bottiglia di vino, lungo così, soprattutto grosso così.
Una bottiglia senza il collo.
Già duro con una gocciolina di liquido che gli bagnava la punta.
“Sai” squittisce Farfallina: “Me l’avevano detto ma io non ci credevo. Hai visto che bello!”
Ero già col pensiero a quando mi sarebbe entrato dentro.
Ovviamente sarebbe penetrato, magari con fatica ma ne avevo già viste di tutti i colori, cazzoni, dildo, tappi, doppie e triple penetrazioni. Un membro del genere però era una cosa nuova anche per me, qualcosa di diverso, di unico. Lo volevo tantissimo.
Appena tutti nudi io e Farfallina ci scagliammo su quel magnifico scettro, lavoravamo soprattutto di lingua, perché in bocca non ci entrava assolutamente. Gliele passavamo dappertutto, ogni minuscola vena, interstizio, protuberanza era oggetto di mille attenzioni.
Un bel groviglio di lingue. Ad un certo punto Jimmy ci chiede di fare un sessantanove fra noi, che a lui piace anche guardare. A malincuore abbandoniamo il suo bestione ma quando iniziamo a leccarci ci prendiamo gusto. Il pendolino di Farfallina è un po’ più grosso del mio ed ha un buon sapore, quando gli infilo due dita nel culo inizia a mugolare, se non si presta attenzione sembriamo veramente due ragazze che si slinguano. Jimmy guarda compiaciuto ed eccitato, il gigantesco affare pronto all'uso.
Infoiato come un caprone si butta in mezzo e noi signorine ci prendiamo nuovamente cura di lui. Farfallina si mette a pecorina e gli dice di provarci, ma di fare piano.
“Dai, tu bagnamelo per bene, poi stai li pronta che ogni tanto ripeti l’operazione” mi chiede Jimmy, mentre mi inginocchio lì accanto con la faccia appoggiata al culo di farfallina.
Dopo che gliel’ho leccata ed insalivata appoggia la smisurata cappella sul buchetto fremente di Farfallina che, anche se ormai non ce l’ha mai chiuso, appare veramente piccolo rispetto a quell’affare. Io so che non è così stretto, anzi è spanatissimo, ma fa comunque un certo effetto.
E’ incredibile veder sparire il biscione dentro le viscere di Farfallina, che lancia dei gridolini e morde il lenzuolo mentre, implacabile, Jimmy glielo mette tutto dentro, un bulldozer.
Nel frattempo, dopo che l'ho bagnato un paio di volte, faccio come la mia amichetta, mi metto un po’ di lubrificante nel buchetto, poi mi posiziono al suo fianco, anch’io alla pecorina, i due culini porcellini appetitosamente appoggiati l’uno all’altro.
Tocca a me.
All’inizio non riesce a penetrare, incredibile! Poi rilasso ancora di più la muscolatura anale e lentamente scivola dentro. Sono dilatata all’inverosimile, dolore ma un piacere infinito, anche se ho pensato che se fosse stato un millimetro di più mi sarei strappato.
Quando è completamente dentro me lo sento nello stomaco, aumenta il ritmo, mi strizza la ghiandolina ed io inizio a spruzzare, ogni colpo uno spruzzetto di liquido precum mescolato ad un po’ di sborra. Miagolo come un gattino.
Poi inizia a cambiare , quattro colpi a me, quattro a Farfallina, di continuo, da una culofiga all’altra.
Ogni volta che entra è un evento, ci va pesante, un intervento chirurgico, una colonscopia all’ennesima potenza.
Jimmy, ci sbatte come due cagne: i due buchi inesorabilmente a sua completa disposizione. Ad un certo punto Farfallina si sposta e si mette con le gambe aperte a cavalcioni sopra di me, sdraiata sulla mia schiena. Avverto il suo fringuellino duro appoggiato sul mio fondoschiena, che bagna con un rivoletto umido. Ora gli orifizi sono a pochi centimetri e le penetrazioni si susseguono frenetiche, un colpo ciascuno. Due caverne, due tane una sopra all’altra scavate dal primordiale animale. L’umore che cola da Farfallina ad ogni spinta mi scivola fra le natiche e si mescola al mio, prima di finire sul divano ed a terra. I nostri gemiti si sovrappongono, mentre lo stallone nero sbuffa e ringhia come una tigre, il membro gigantesco talmente duro da fargli male.
Ciack! Mi colpisce sul culo, poi colpisce anche la natica di Farfallina, il rumore degli schiaffi sulle natiche sode si mescola allo sciacquetio del cazzo che entra ed esce dai nostri corpi.
Jimmy comincia ad ululare mentre si avvicina all’orgasmo, poi schizzi copiosi ricoprono i nostri culetti, rossi dalle pacche ricevute, un po' per uno.
Jimmy si sposta da un parte, il cazzo ancora perfettamente eretto, mentre io lecco via la sborra dal culo di Farfallina che mi ricambia il favore.
Il bestione ci ha indicato il suo bastone, che noi gli abbiamo lavato perfettamente, le lingue indolenzite e la cappellona lucida come uno specchio.
Tutto ingoiato.
Ma era solo l’inizio.
E’ sempre bello duro, mi afferra e mi fa sedere sopra di lui, lo faccio entrare lentamente, fa sempre male, mi spacca come una mela, mi muovo piano piano su e giù.
Stringe la presa sui miei fianchi mentre dice che gli scappa da pisciare e che la farà lì, io non mi oppongo, non è certo la prima volta che mi orinano nell’intestino, anzi, è una pratica abbastanza frequente, addosso e nelle viscere, una goduria, la bevo anche. Sento il liquido caldo irrorarmi le budella, la mia fighetta posteriore è talmente tappata che nonostante io sia di sopra non ne esce neanche una goccia.
Farfallina protesta perché ne vuole un po’ anche lei, ci dice che l’ha fatto molte altre volte, è una delle cose che gli hanno insegnato e che pretendevano alcuni di quelli che l’hanno scopata per primi. Il culo come un water, la libidine della sottomissione.
Viene accontentata, Jimmy ne trattiene un po’ e poi la versa nell’antro del mio amichetto/a dopo che gli ho ceduto il mio posto. Il patto è quello di trattenerla e di non sporcare il giro.
Una parola… è un casino stringere e chiudere il buco dopo che ci è passato quel paracarro.
Sai che corsa per arrivare in bagno!
Jimmy ride come un matto.
Ci sediamo fianco a fianco sul bordo della vasca da bagno e ci liberiamo, nulla di particolare perché, dentro, siamo belle pulite. Mi giro verso Farfallina e la bacio languidamente, un metro di lingua in bocca. Lesbichiamo un po’… le voglio proprio bene!
Torniamo di là e Jimmy ci scopa ancora a più non posso, non gli par vero di aver trovato due troiette così disponibili, dopo tutte le storie che sovente gli fanno per le dimensioni del suo cazzo.
Ad un certo punto ci succhia i pistolini, dicendo che non l’aveva mai fatto ma giusto per capire che sapore hanno quei due grilletti un po’ fuori misura.
Quando finiamo siamo tutti distrutti, soprattutto io e Farfallina che riusciamo a stento a muoverci, Jimmy ci ha sfondato come zucche.
In macchina faccio fatica stare seduta, mi fa male il culo.
Ci fa male ma lo rifaremmo cento volte.
Cioè... abbiamo già appuntamento per la settimana dopo.
Ninfomani...
Il suo soprannome deriva dal tatuaggio impresso sul culo, in alto sulla natica destra, poco sopra il filo del perizoma, una farfalla colorata molto ben disegnata, simile a quella di Belen, solo poco più grande. Arrapantissima.
Poi dovreste vederla quando indossa i vestitini pastello da principessina, una vera Sissy.
Si fa consigliare dalla sorella, esperta di moda.
Non guasta il fatto che è una porcellina, disponibile a tutto, quasi come me.
Siamo due amichette, due fighette da paura che si si sbaciucchiano toccandosi a vicenda i pistolini mentre si fanno scopare a più non posso, fra di noi non vi è neppure un filo di gelosia, ci scambiamo tutto e tutti.
Entrambe assumiamo delle pilloline che ci fanno diventare sempre più femmine, lisce, morbide e rotonde.
Ci siamo conosciute ad una festa in maschera “molto molto” privata, entrambe con abito e lingerie da sposa, due dee.
Ricordo che quella sera abbiamo preso talmente tanti cazzi da perdere il conto, se capita ve lo racconto.
Inizialmente pensavo fosse una rivale, ma le cose sono andate immediatamente a posto.
Da allora i nostri giovani culi, in coppia, fanno furore. Vi confesso che ci pagano anche, sia per scoparci singolarmente che tutte e due assieme, anche se noi privilegiamo sempre il piacere ai soldi.
Quel giorno ero particolarmente arrapata, una di quelle molte volte durante le quali mi prende il parossismo della femmina, quando riesco totalmente a dimenticare il sesso nel quale, inesplicabilmente, sono nata. L’inutile gingillo che mi penzola davanti (in realtà ci sono affezionato ed a chi mi scopa piace, altrimenti andrebbe con chi non ce l'ha). Sono quei momenti nei quali, quando passo davanti allo specchio, osservo una fanciulla vogliosa che non vede l’ora di incontrare il principe azzurro, ovvero il maschione peloso e superdotato che la schiaccia sotto il suo peso e che ansimandole e sbavandole nelle orecchie, si sfoga nel famelico orifizio (casualmente solo uno) lasciandolo poi aperto, sfondato e sbrodolante.
Dopo il solito clisterino preparatorio mi stavo agghindando per uscire a rimorchiare, in un look non totalmente in travestì ma bisex, decisamente ambiguo e che lasciava chiaramente capire quali erano le mie intenzioni. Jeans a vita bassa con il perizoma di pizzo ed il canale del culo ben in vista, felpa rosa sopra il top nero ed un po’ di matita intorno agli occhi. Sneakers fucsia con i brillantini. Così è difficile capire se sono maschio o femmina, può sorgere il dubbio, invece quando sono in total look figa da sballo il dubbio non c’è, sono solo femmina.
Dopo aver incontrato Farfallina era nostra intenzione recarci in un posto ben preciso, un luogo di incontri dove ci sono sempre tanti cazzoni da soddisfare e qualche regalino da portare a casa.
Stavo per uscire quando mi squilla il cellulare, è proprio Farfallina: “Amore tesoruccio, ho una sorpresa per te non ti muovere da casa!”.
Ero un po’ contrariato, mi ero pregustato un certo programmino e non intendevo rinunciarvi facilmente: “No, dai, ti passo a prendere io ed andiamo là, ci divertiamo! Tra l’altro a casa mia non si può fare nulla, questa notte arrivano ospiti, la lascio a certi parenti che non sanno minimamente che io sono femmina! Anzi, ti chiedo il favore di dormire da te” ho risposto io ridacchiando.
Mi richiamerà, deve organizzare la cosa, non mi ha dato neppure il tempo di ribattere che ha riattaccato.
Dopo pochi minuti: “E’ tutto fatto, ti aspetto sotto casa”.
Mentre andavo mi chiedevo quale sarebbe stata la sorpresa, con Farfallina c’è da aspettarsi di tutto, è una che non si pone limiti.
Farfallina, appena salita sulla mia cinquecento rosa mi ha indicato dove recarmi, ovvero presso un grande centro commerciale.
Abbiamo atteso nel parcheggio e dopo qualche minuto…
Magnifico!
Jimmy era uno spettacolo, dominicano di un bel colore marrone, un metro e novanta di muscoli e potenza. Quando Farfallina me lo ha presentato ero già tutto uno sbrodolamento, gli ho dato un civettuolo bacetto sulla guancia ma me lo sarei mangiato.
Devo ammettere che Farfallina aveva ragione, questa era proprio una bella sorpresa.
Avrebbe potuto farselo da sola invece lo ha voluto dividere con me, veramente un amore.
Siamo andati proprio a casa di Jimmy, vive solo, ogni tanto lo raggiunge il figlio che, però, abita normalmente con la mamma.
Era un piccolo appartamento in un condominio popolare.
Appena dentro, Farfallina senza aspettare un secondo ha cominciato a spogliarsi, io e Jimmy gli andiamo dietro. Mentre si spogliava mi informava che lui lavorava nelle palestre, dove faceva il personale trainer ed insegnava aerobica e latinoamericano.
Mi ha spiegato anche che ha un sacco di donne, praticamente è un gigolò, in una città così grande e nel suo giro è molto facile trovare signore che pagano. Però gli piace tantissimo il culo, scopa e fa strillare “ragazze” come noi da sempre.
“Sai, le donne il culo spesso non me lo vogliono dare oppure quando glielo sfondo starnazzano come galline” mi informava mentre si stava calando i pantaloni: “A volte nemmeno la figa, quando vedono questo!”.
“Mamma mia, non è umano” pensavo, non avevo mai visto una cosa del genere!
Ecco cosa intendeva con “fare strillare”.
Ti credo che non gli volevano dare il culo, se una non era predisposta c’era il rischio dell’invalidità permanente.
Un affare mostruoso, preciso una bottiglia di vino, lungo così, soprattutto grosso così.
Una bottiglia senza il collo.
Già duro con una gocciolina di liquido che gli bagnava la punta.
“Sai” squittisce Farfallina: “Me l’avevano detto ma io non ci credevo. Hai visto che bello!”
Ero già col pensiero a quando mi sarebbe entrato dentro.
Ovviamente sarebbe penetrato, magari con fatica ma ne avevo già viste di tutti i colori, cazzoni, dildo, tappi, doppie e triple penetrazioni. Un membro del genere però era una cosa nuova anche per me, qualcosa di diverso, di unico. Lo volevo tantissimo.
Appena tutti nudi io e Farfallina ci scagliammo su quel magnifico scettro, lavoravamo soprattutto di lingua, perché in bocca non ci entrava assolutamente. Gliele passavamo dappertutto, ogni minuscola vena, interstizio, protuberanza era oggetto di mille attenzioni.
Un bel groviglio di lingue. Ad un certo punto Jimmy ci chiede di fare un sessantanove fra noi, che a lui piace anche guardare. A malincuore abbandoniamo il suo bestione ma quando iniziamo a leccarci ci prendiamo gusto. Il pendolino di Farfallina è un po’ più grosso del mio ed ha un buon sapore, quando gli infilo due dita nel culo inizia a mugolare, se non si presta attenzione sembriamo veramente due ragazze che si slinguano. Jimmy guarda compiaciuto ed eccitato, il gigantesco affare pronto all'uso.
Infoiato come un caprone si butta in mezzo e noi signorine ci prendiamo nuovamente cura di lui. Farfallina si mette a pecorina e gli dice di provarci, ma di fare piano.
“Dai, tu bagnamelo per bene, poi stai li pronta che ogni tanto ripeti l’operazione” mi chiede Jimmy, mentre mi inginocchio lì accanto con la faccia appoggiata al culo di farfallina.
Dopo che gliel’ho leccata ed insalivata appoggia la smisurata cappella sul buchetto fremente di Farfallina che, anche se ormai non ce l’ha mai chiuso, appare veramente piccolo rispetto a quell’affare. Io so che non è così stretto, anzi è spanatissimo, ma fa comunque un certo effetto.
E’ incredibile veder sparire il biscione dentro le viscere di Farfallina, che lancia dei gridolini e morde il lenzuolo mentre, implacabile, Jimmy glielo mette tutto dentro, un bulldozer.
Nel frattempo, dopo che l'ho bagnato un paio di volte, faccio come la mia amichetta, mi metto un po’ di lubrificante nel buchetto, poi mi posiziono al suo fianco, anch’io alla pecorina, i due culini porcellini appetitosamente appoggiati l’uno all’altro.
Tocca a me.
All’inizio non riesce a penetrare, incredibile! Poi rilasso ancora di più la muscolatura anale e lentamente scivola dentro. Sono dilatata all’inverosimile, dolore ma un piacere infinito, anche se ho pensato che se fosse stato un millimetro di più mi sarei strappato.
Quando è completamente dentro me lo sento nello stomaco, aumenta il ritmo, mi strizza la ghiandolina ed io inizio a spruzzare, ogni colpo uno spruzzetto di liquido precum mescolato ad un po’ di sborra. Miagolo come un gattino.
Poi inizia a cambiare , quattro colpi a me, quattro a Farfallina, di continuo, da una culofiga all’altra.
Ogni volta che entra è un evento, ci va pesante, un intervento chirurgico, una colonscopia all’ennesima potenza.
Jimmy, ci sbatte come due cagne: i due buchi inesorabilmente a sua completa disposizione. Ad un certo punto Farfallina si sposta e si mette con le gambe aperte a cavalcioni sopra di me, sdraiata sulla mia schiena. Avverto il suo fringuellino duro appoggiato sul mio fondoschiena, che bagna con un rivoletto umido. Ora gli orifizi sono a pochi centimetri e le penetrazioni si susseguono frenetiche, un colpo ciascuno. Due caverne, due tane una sopra all’altra scavate dal primordiale animale. L’umore che cola da Farfallina ad ogni spinta mi scivola fra le natiche e si mescola al mio, prima di finire sul divano ed a terra. I nostri gemiti si sovrappongono, mentre lo stallone nero sbuffa e ringhia come una tigre, il membro gigantesco talmente duro da fargli male.
Ciack! Mi colpisce sul culo, poi colpisce anche la natica di Farfallina, il rumore degli schiaffi sulle natiche sode si mescola allo sciacquetio del cazzo che entra ed esce dai nostri corpi.
Jimmy comincia ad ululare mentre si avvicina all’orgasmo, poi schizzi copiosi ricoprono i nostri culetti, rossi dalle pacche ricevute, un po' per uno.
Jimmy si sposta da un parte, il cazzo ancora perfettamente eretto, mentre io lecco via la sborra dal culo di Farfallina che mi ricambia il favore.
Il bestione ci ha indicato il suo bastone, che noi gli abbiamo lavato perfettamente, le lingue indolenzite e la cappellona lucida come uno specchio.
Tutto ingoiato.
Ma era solo l’inizio.
E’ sempre bello duro, mi afferra e mi fa sedere sopra di lui, lo faccio entrare lentamente, fa sempre male, mi spacca come una mela, mi muovo piano piano su e giù.
Stringe la presa sui miei fianchi mentre dice che gli scappa da pisciare e che la farà lì, io non mi oppongo, non è certo la prima volta che mi orinano nell’intestino, anzi, è una pratica abbastanza frequente, addosso e nelle viscere, una goduria, la bevo anche. Sento il liquido caldo irrorarmi le budella, la mia fighetta posteriore è talmente tappata che nonostante io sia di sopra non ne esce neanche una goccia.
Farfallina protesta perché ne vuole un po’ anche lei, ci dice che l’ha fatto molte altre volte, è una delle cose che gli hanno insegnato e che pretendevano alcuni di quelli che l’hanno scopata per primi. Il culo come un water, la libidine della sottomissione.
Viene accontentata, Jimmy ne trattiene un po’ e poi la versa nell’antro del mio amichetto/a dopo che gli ho ceduto il mio posto. Il patto è quello di trattenerla e di non sporcare il giro.
Una parola… è un casino stringere e chiudere il buco dopo che ci è passato quel paracarro.
Sai che corsa per arrivare in bagno!
Jimmy ride come un matto.
Ci sediamo fianco a fianco sul bordo della vasca da bagno e ci liberiamo, nulla di particolare perché, dentro, siamo belle pulite. Mi giro verso Farfallina e la bacio languidamente, un metro di lingua in bocca. Lesbichiamo un po’… le voglio proprio bene!
Torniamo di là e Jimmy ci scopa ancora a più non posso, non gli par vero di aver trovato due troiette così disponibili, dopo tutte le storie che sovente gli fanno per le dimensioni del suo cazzo.
Ad un certo punto ci succhia i pistolini, dicendo che non l’aveva mai fatto ma giusto per capire che sapore hanno quei due grilletti un po’ fuori misura.
Quando finiamo siamo tutti distrutti, soprattutto io e Farfallina che riusciamo a stento a muoverci, Jimmy ci ha sfondato come zucche.
In macchina faccio fatica stare seduta, mi fa male il culo.
Ci fa male ma lo rifaremmo cento volte.
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