La curiosità uccise il gatto

di
genere
comici

La curiosità uccise il gatto…

Paolo è un giornalista.
Non un giornalista di quelli quotati che scrivono in prima pagina, proprio no!
A lui vengono affidati quei trafiletti che uno legge solo se proprio non ha niente da fare. Ha passato i quaranta e ormai non si illude più che qualche scoop lo faccia emergere dal piattume dove è finito.
Anche la sua vita sentimentale è un elettroencefalogramma piatto.
Eppure a lui il sesso piace, eccome!

Insomma, se di sesso vero ne fa poco, ha trovato il modo di…scriverne.
Scrivere racconti erotici, alla sera, con un buon bicchiere di vino a portata di mano, gli da la giusta eccitazione. Ma è solo carta…gli manca una voce…sensuale…erotica…
L’idea gli viene da una pubblicità pubblicata dal giornale per cui lavora:
telefono erotico, ecco dove può trovare una voce. Poi adesso hanno anche abbassato i prezzi…un vero affare! Basta fare il numero.
XXXXXXXXX - Pronto? -
- Ciao tesoro, mi chiamo Tatiana e sono la tua porca…-
Voce mielosa, calda, seducente…
- Ciao Tatiana, mi chiamo Paolo…-
- Ohhh, Paolo, che bel nome…- Sospiro arrapante…
-Hemm, Grazie…- Gli si è aggrovigliata la lingua, non sa che dire…
- Paolo, tesoro, che ne diresti di prendere in mano il tuo bel cazzone, mentre io ti racconto come sono fatta? -
La voce glielo ha già fatto rizzare il cazzo.
- Amore…sono nuda sul letto e mi accarezzo le tette, bagno il mio indice con la saliva e giro intorno ai miei capezzoli, immagino sia la tua calda lingua che gioca…ohhh, com’è eccitante, e poi la tua lingua scende scende scende sulla mia passera bagnata, completamente depilata… la sento accarezzarmi, mentre io prendo in bocca il tuo bel pisellone…mmmmm. Ti succhio piano, dalla punta alle palle…lo senti come ti succhio? -
Paolo se lo sta menando da quando quella voce ha iniziato a parlare, prima piano, poi più veloce, fino ad arrivare alla frenesia dei suoi quattordici anni. Ad un tratto si ritrova la mano piena di liquido caldo, che gli ha schizzato anche la camicia…
Farfuglia qualcosa di incomprensibile e mette giù il telefono.
Una voce, anzi, LA VOCE !, lo ha fatto arrivare all’orgasmo più forte degli ultimi anni…
Paolo inizia ad immaginare Tatiana, bionda? Mora? Alta? Con le tettone, come piace a lui? E poi immagina quella fica depilata…liscia e vellutata come una pesca matura… Accidenti, gli sta diventando duro di nuovo…deve richiamarla!
XXXXXXXX - Pronto Tatiana? -
- No, sono Veronica amore, vuoi Tatiana? -
- Voglio SOLO Tatiana…- Paolo è furioso, come si permette quella di rispondere al posto del suo amore…
- Calma tesoro, te la passo…-
- Pronto tesoro sono Tatiana, come ti chiami?-
La VOCE, la sua meravigliosa voce…
- Sono ancora io, Paolo…voglio risentire la tua meravigliosa voce, mi hai fatto venire…voglio fare l’amore con te…-
- Oh Paolo, sono sempre io, la tua porcella, dimmi cosa vorresti farmi…mi farai godere? Io intanto prendo nella mia mano quella bella mazza che hai tra le gambe e te la meno…su e giù…fino alle palle, e poi insalivo il mio dito e lo passo su quella fessurina vogliosa che hai sulla punta. Tu intanto accarezzi i miei lunghi capelli biondi, la mia schiena, fino ad arrivare al mio culetto.
Cosa faresti al mio culetto? -
Nella mente di Paolo passano una decina di opzioni arrapanti riguardanti il suo sedere che immagina bianco…tondo…accogliente…
Un liquido caldo avvolge la sua mano che trema, come tutto il suo corpo, in preda ad un orgasmo stellare…Biascica tanti grazie…grazie…grazie e mette giù la cornetta.
La vuole! Vuole quella donna che lo incanta con la voce, che gli procura due orgasmi nel giro di un’ora, che lo eccita come da tempo non riusciva, anche scrivendo racconti erotici. Deve trovarla, farla sua…
Ma come? Mica danno l’indirizzo…
Però se il giornale ha pubblicato l’annuncio…
Sì, ma con che scusa chiede l’indirizzo…
L’idea gli piomba in testa come una martellata.
Un’intervista! Alle donne che lavorano ai telefoni erotici!
Nessuno le aveva mai intervistate…
Certo doveva mantenere il loro anonimato, ma il “nome d’arte” si poteva mettere…

Il capo redattore lo aveva guardato strano.
- Lo sai Paolo? Sono anni che sei qui e questa è la prima volta che tiri fuori un’idea interessante. OK. Il pezzo è tuo.-

Ha l’indirizzo in mano. Per fortuna è proprio di Milano, la sua città, altrimenti non gli avrebbero pagato la trasferta. E poi, se Tatiana era lì, la poteva vedere tutti i giorni.

Palazzina anonima. Il giorno prima aveva telefonato per chiede un’intervista per il giornale, garantendo l’anonimato. Aveva avuto il consenso, in fondo per loro era tutta pubblicità gratis.
5b. Ecco, è arrivato, il cuore gli batte a mille, l’inizio di un’erezione.
Suona. Una donna sulla quarantina gli apre. Tipo dimesso, dice di essere la centralinista. Non è necessario essere fighe per fare la centralinista…
Lo fa accomodare e gli spiega come viene svolto il lavoro.
Tutte le donne rispondono da casa loro, naturalmente con un telefono senza numero che fa capo a quel centralino. Così si garantisce il loro anonimato. Fanno dei turni.
Qualcuna preferisce “lavorare al mattino, mentre i figli sono a scuola, qualcuna alla notte, perché soffre la solitudine…
Paolo spera che Tatiana soffra la solitudine…così può consolarla.
- Ok, ma per parlare personalmente con una di loro? Anzi, ho telefonato anch’io qui, varie volte, e ne ho trovata una molto gentile. Si chiama Tatiana…posso intervistare lei? -
- Ah, Tatiana, una delle migliori, molti chiedono di lei. Lavora alla sera, talvolta tutta la notte, è molto richiesta…adesso la chiamo e vediamo se vuole essere intervistata…-
Sì, ha detto sì. Il cuore di Paolo salta dalla gola alle palle come la pallina del flipper.
Prende con mano tremante il bigliettino con l’indirizzo, saluta educatamente e si precipita in strada. Non è lontana da lì, va a piedi, ci mette meno tempo che a cercare un nuovo parcheggio…
Palazzina restaurata, niente di eccezionale. Una fila di campanelli. Il nome, ah, il vero nome…Maria Assunta C.
Decisamente è meglio Tatiana.
Suona, il portone si apre…Paolo non sta più nella pelle, l’eccitazione gli ha fatto rizzare il cazzo. Terzo piano, il numero è giusto, non gli resta che suonare il campanello, la mano gli trema. Preme.
Passi strascicati si avvicinano alla porta, l’uscio si apre con la catenella.
Una donna anziana avvicina il viso allo spiraglio:
- E’ lei il giornalista che vuole intervistarmi? -
Paolo chiude gli occhi in preda ad un capogiro: LA VOCE! QUELLA VOCE!
Guarda l’anziana donna con la bocca aperta e gli occhi sbarrati.
- Si sente bene? -
Deve riprendersi, fare il giornalista serio!
- Si grazie, è che, hemmm, mi aspettavo una persona piùù… ecco…giovane…-
La donna apre la catenella e lo fa entrare in casa. L’appartamento è carino, molto femminile, centrini all’uncinetto dappertutto, anche sul vecchio televisore.
Una comoda poltrona con poggiapiedi e massaggiante, piuttosto costosa, è vicina ad un tavolino con due telefoni e una pila di libri a sfondo erotico.
- Le piace? E’ molto comoda, alle volte mi addormento sopra, tra una telefonata e l’altra e poi il massaggio mi fa bene alla schiena…-
E’ da lì che gli risponde, mentre la poltrona massaggiante le solletica …
Non può nemmeno immaginarlo!
- Mi racconti di lei, da quanto tempo fa questo lavoro? E perché lo fa? -
Meglio far palare lei….
- Ma, sa, la solitudine, lunghe notti insonni…-
La donna parla parla…e lui la osserva: capelli bianchi, a caschetto, occhi marroni ancora lucenti sotto le rughe, naso piccolo, bocca ancora interessante, nonostante i segni del tempo. Un corpo minuto, non troppo sfatto, indossa pantaloni morbidi e una maglia stile “vecchia”.
Ma la sua voce…lei parla e il suo cazzo riprende quota, allora chiude gli occhi ma è peggio, se non la vede si eccita di più. Vorrebbe tirarlo fuori lì, ascoltarla parlare e menarselo, fino a farlo venire…
Sbarra gli occhi. Meglio scappare.
Non sa come ha fatto ad accomiatarsi con gentilezza, con quella sbarra di ferro che gli bucava le mutande. Per fortuna la vecchia sembrava non essersene accorta.
Era una fortuna anche che avesse portato il registratore, lui non ricordava una parola di quello che la donna aveva detto…

- Bravo Paolo, ce ne hai messo del tempo, ma finalmente hai portato un articolo con i fiocchi. Davvero una bella storia, complimenti! La pubblicheremo domenica, piacerà molto!-


Quante seghe si era sparato per scrivere quella storia?
Ogni volta che accendeva quel maledetto registratore LA SUA VOCE gli andava dritto in mezzo alle gambe. Non aveva più telefonato a Tatiana, ma ne sentiva la mancanza.
Alle volte si chiedeva…tante cose…ma non sapeva rispondersi.
La vecchia sfocava ogni giorno di più nei suoi ricordi, ma la voce di Tatiana lo svegliava alla notte…doveva chiamarla…

Xxxxxxxxxx - Pronto? Voglio parlare con Tatiana. -
- Gliela passo subito. -
- Pronto? -
- Ciao Tatiana, sono Paolo…-
- Oh, ciao tesoro, speravo tanto che mi chiamassi…ho letto l’articolo domenica…bellissimo! Allora, vuoi che giochiamo un po’ ??????-
http://www.amazon.com/dp/B015JLMR5K
Gentile amico/a c'è un nuovo libro da leggere
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Titolo:Io e Valentina
Autori: Cesarina Venturini e GM
suFACEBOOK siamo Giovanni Valentina



scritto il
2015-10-09
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