Erica e l'esperienza anale

di
genere
etero

Domenica pomeriggio circa le 16.00, suonano, apro, era Erica, con un vestitino leggero sopra il ginocchio e una scarpetta con un piccolo tacco.
Mi sorrise e poi mi bacio' senza dire niente, la porta si chiude dietro di noi. Ci porttamo in camera mia, e ci spogliammo, mi spinse sul letto, io le feci cenno con la testa verso il comodino c'era un lubrificante " l'ho preso per il tuo culetto... oggi lo voglio" lei con aria maliziosa "Vedremo".
Si mise del lubrificante sulle dita e si avvicinò al letto, si sdraiò tra le mie gambe, e cominciò a baciarmi il cazzo. Non ci mise molto a diventare duro. Lei continuò a baciarlo, ogni tanto accarezzava la cappella con la lingua poi riprendeva a baciare. Era bello, rilassante. Chiusi gli occhi gustandomi il momento. Più passava il tempo più sentivo il calore crescere. Poi sentìì qualcosa, una sensazione strana, all’inizio non capii. Poi capii, mi aveva infilato un dito nel culo e lo muoveva torcendolo a destra ed a sinistra. La sensazione da strana diventò piacevole. Mi rilassai ancora e quello fu il momento in cui le dita diventarono due. Lei continuava a baciarmi. In quel modo poteva andare avanti all’infinito, era bellissimo ma non sarei mai venuto così.
Sentii le dita che si sfilavano, la vidi sdraiarsi a fianco a me.
« Ora prova tu »
Ci scambiammo le posizioni e comincia a baciarle il clitoride. L’avevo fatto tante volte, a volte le inserivo le dita nella vagina mentre lo facevo. Questa volta lo feci con l’ano.
« aspetta, disse lei. Usa il lubrificante che ho lasciato sul bordo del letto »
Ne spalmai un po’ sulle dita e gliele infilai. Due assieme, non so perchè due. Cominciai a muoverle ma non sapevo come.
Lei sembrava goderne, si muoveva come se stesse per avere un orgasmo.
Fu quello il momento in cui le spinsi le dita fino in fondo, fin dove potevo arrivare. Lei gridò ma non sembrava un grido di dolore.
« Ti piace ? »
« Oddio siii…continua »
Non la lasciai arrivare all’orgasmo. Tolsi le dita, mi alzai e la tirai al bordo del letto. Quindi le infilai tutto il moi cazzo e cominciai a muoverlo, piano. Lei prese a masturbarsi, prima lentamente poi freneticamente. Raggiunse l’orgasmo quasi subito e lo fece urlando, non ansimando come faceva di solito. E poi sembrava non finire mai. Guardarla in quello stato era così eccitante che anche io venni, dentro di lei.
Poi mi sfilai e guardai lo sperma uscire dal buco e colare dal pavimento. Finora non avevo mai visto una cosa del genere,era strano da guardare.
Mi sdraiai a fianco a lei, era estasiata e mi disse " sono felice".

scritto il
2015-10-11
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