Greta il mio nuovo giocattolo 3
di
Padronebastardo
genere
dominazione
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L’indomani Greta memore del giorno prima dove senza reggiseno con la maglietta bianca tutti coloro che entravano nel suo ufficio potevano ammirare le sue mammelle, si vestí con una t-shirt rossa e degli short bianchi.
Questo però non cambiò la percezione di esposizione che Greta avvertiva, non essendo abituata fino al giorno prima di vestirsi in modo appariscente.
La sua preoccupazione principale era però dovuta al fatto che il pomeriggio doveva andare al fiume con le amiche a prendere il sole e temeva che il suo padrone le imponesse un abbigliamento che la mettesse ancora più in imbarazzo.
Quelli che erano i suoi timori più reconditi trovarono riscontri nella realtà, infatti le imposi un due pezzi completamente bianco.
La vergogna e l’imbarazzo erano forse anche di più di quella del giorno prima, infatti con un costume bianco poteva succedere che tutti potessero vedere la sua eccitazione, ma la determinazione di soddisfarmi le impedì di disubbidire all’ordine. Le cose andarono peggio di quello credeva: quando una sua amica le spalmò l’olio solare vicino alle mutandine un liquido si vedeva scendere dalle mutandine fino alla gambe, erano gli umori dovuti all’eccitazione, infatti la castità forzata rendeva la sua passerina sensibile anche al minimo contatto nelle vicinanze.
Greta per non dare nell’occhi andò nel fiume a bagnarsi per far svelenire i bollori che aveva avuto nel momento in cui si era fatta mettere l’olio solare, ma la cosa durò poco.
Al fiume con il calore estivo di questo luglio c’era molta gente sia a prendere il sole che a camminare e spesso andavano avanti indietro molti bei ragazzi. Il bikini bianco lasciava poco alla fantasia e tutti gli uomini che le passavano davanti guardavano le sue mammelle e la sua passerina, per di più quando l’osservatore era un ragazzo avvenente, la passerina di Greta divenuta ipersensibile reagiva in continuazione e si vedeva. l’umiditá dell’eccitazione attraverso lo slip del costume scorreva infatti giù lentamente lungo le gambe.
La giornata fu quindi per Greta molto più lunga del solito e già al secondo giorno di schiavitù le emozioni e la sofferenza che aveva dovuto vivere erano notevoli.
Arrivata a casa verso sera mi telefonò implorando pietà, chiedendomi di finire la castitá forzata con doppia masturbazione senza poter venire perchè stava impazzendo. La mia risposta ovviamente fu negativa facendole notare che lei può sempre disubbidire, ma che poi verrá punita molto severamente. Greta allora mi chiede quale avrebbe potuto essere la punizione, la risposta ovvia fu che rimane una sorpresa e non le è concesso saperlo, lei con voce sconsolata allora mi disse va bene padrone, continuerò perchè la mia ragione di vita è soddisfarla.
Il giorno successivo era sabato e da un certo punto era un sollievo per Greta in quanto non doveva esporsi in quel modo nel suo ufficio mostrandosi come una cagna e come una troia, ma la sera doveva andare in discoteca e si aspettava che mi sarei inventato qualcosa d’altro per metterla in difficoltá cosa che puntualmente avvenne.
Le ordinai di ballare in modo spinto con il ragazzo più sfigato, quello con cui non avrebbe mai pensato di andare, quello che aveva sempre deriso e preso in giro. Greta disse con tono di voce mortificato di si.
La serata fu per lei difficile da dimenticare, prima di decidersi a ballare con quel ragazzo ci mise un oretta, poi lo avvicinò e gli chiese di ballare cosa che lo sorprese molto visti i trascorsi, ma dopo poco i due cominciarono a ballare con lui sempre più basito visto il modo sempre più provocante e sexy con cui lei si muoveva. A un certo punto Greta strusciò il suo sederino sul cazzo dello sventurato che in pochi secondo venì con sommo imbarazzo sia di lei che di lui.
Dopo quella sera e con l’avvento del terzo giorno di castità Greta aveva raggiunto un equilibrio e a parte quando doveva andare al fiume con le amiche la sofferenza della castità forzata cominciava a sentirla relativamente, aveva capito che per resistere doveva tenere la mente impegnata e pensare ad altro quindi cominciò a riprendere interessi cultuali che aveva lasciato da tanto tempo e così facendo riuscì a superare agevolmente il periodo di castitá forzata.
Http://www.padronebastardo.org
L’indomani Greta memore del giorno prima dove senza reggiseno con la maglietta bianca tutti coloro che entravano nel suo ufficio potevano ammirare le sue mammelle, si vestí con una t-shirt rossa e degli short bianchi.
Questo però non cambiò la percezione di esposizione che Greta avvertiva, non essendo abituata fino al giorno prima di vestirsi in modo appariscente.
La sua preoccupazione principale era però dovuta al fatto che il pomeriggio doveva andare al fiume con le amiche a prendere il sole e temeva che il suo padrone le imponesse un abbigliamento che la mettesse ancora più in imbarazzo.
Quelli che erano i suoi timori più reconditi trovarono riscontri nella realtà, infatti le imposi un due pezzi completamente bianco.
La vergogna e l’imbarazzo erano forse anche di più di quella del giorno prima, infatti con un costume bianco poteva succedere che tutti potessero vedere la sua eccitazione, ma la determinazione di soddisfarmi le impedì di disubbidire all’ordine. Le cose andarono peggio di quello credeva: quando una sua amica le spalmò l’olio solare vicino alle mutandine un liquido si vedeva scendere dalle mutandine fino alla gambe, erano gli umori dovuti all’eccitazione, infatti la castità forzata rendeva la sua passerina sensibile anche al minimo contatto nelle vicinanze.
Greta per non dare nell’occhi andò nel fiume a bagnarsi per far svelenire i bollori che aveva avuto nel momento in cui si era fatta mettere l’olio solare, ma la cosa durò poco.
Al fiume con il calore estivo di questo luglio c’era molta gente sia a prendere il sole che a camminare e spesso andavano avanti indietro molti bei ragazzi. Il bikini bianco lasciava poco alla fantasia e tutti gli uomini che le passavano davanti guardavano le sue mammelle e la sua passerina, per di più quando l’osservatore era un ragazzo avvenente, la passerina di Greta divenuta ipersensibile reagiva in continuazione e si vedeva. l’umiditá dell’eccitazione attraverso lo slip del costume scorreva infatti giù lentamente lungo le gambe.
La giornata fu quindi per Greta molto più lunga del solito e già al secondo giorno di schiavitù le emozioni e la sofferenza che aveva dovuto vivere erano notevoli.
Arrivata a casa verso sera mi telefonò implorando pietà, chiedendomi di finire la castitá forzata con doppia masturbazione senza poter venire perchè stava impazzendo. La mia risposta ovviamente fu negativa facendole notare che lei può sempre disubbidire, ma che poi verrá punita molto severamente. Greta allora mi chiede quale avrebbe potuto essere la punizione, la risposta ovvia fu che rimane una sorpresa e non le è concesso saperlo, lei con voce sconsolata allora mi disse va bene padrone, continuerò perchè la mia ragione di vita è soddisfarla.
Il giorno successivo era sabato e da un certo punto era un sollievo per Greta in quanto non doveva esporsi in quel modo nel suo ufficio mostrandosi come una cagna e come una troia, ma la sera doveva andare in discoteca e si aspettava che mi sarei inventato qualcosa d’altro per metterla in difficoltá cosa che puntualmente avvenne.
Le ordinai di ballare in modo spinto con il ragazzo più sfigato, quello con cui non avrebbe mai pensato di andare, quello che aveva sempre deriso e preso in giro. Greta disse con tono di voce mortificato di si.
La serata fu per lei difficile da dimenticare, prima di decidersi a ballare con quel ragazzo ci mise un oretta, poi lo avvicinò e gli chiese di ballare cosa che lo sorprese molto visti i trascorsi, ma dopo poco i due cominciarono a ballare con lui sempre più basito visto il modo sempre più provocante e sexy con cui lei si muoveva. A un certo punto Greta strusciò il suo sederino sul cazzo dello sventurato che in pochi secondo venì con sommo imbarazzo sia di lei che di lui.
Dopo quella sera e con l’avvento del terzo giorno di castità Greta aveva raggiunto un equilibrio e a parte quando doveva andare al fiume con le amiche la sofferenza della castità forzata cominciava a sentirla relativamente, aveva capito che per resistere doveva tenere la mente impegnata e pensare ad altro quindi cominciò a riprendere interessi cultuali che aveva lasciato da tanto tempo e così facendo riuscì a superare agevolmente il periodo di castitá forzata.
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