Un incontro casuale all'Università

di
genere
tradimenti

Mi chiamo Pedro. Ho 50 anni. Dopo aver divorziato da mia moglie, Monica, 45 anni (vedere racconto “la farmacista bella e infedele”), decido di andare all'Università per vedere se c'è qualche conferenza aperta al pubblico.
Sto guardando gli avvisi sulla bacheca universitaria, quando vedo, con la coda dell'occhio, una donna affascinante che sta correndo verso l'aula, portando sotto braccio un voluminoso fascicolo. Alta, con capelli biondi e ricci, occhi azzurri e labbra coperte da un rossetto brillante. Indossa un tubino di colore beige, calze autoreggenti blu e scarpe rosse con tacco 15 cm. Mentre corre, gli cadono alcuni fogli dal fascicolo. Io mi affretto a raccoglierli e glieli porgo.
“La ringrazio. Mi chiamo Adriana. Ho 42 anni. Sono un' insegnante di letteratura greca. Adesso devo proprio andare sono in ritardo e devo tenere una
lezione.” “Ciao. Adriana non ti ricordi di me ? Sono Pedro, veniamo tutti e due dallo stesso paese. La vita poi ci ha portato a percorrere altre strade.” le rispondo. “Ciao Pedro. Cosa ci fai in Università ? Mi dispiace, ma adesso devo proprio andare. Se vuoi, possiamo parlare dopo che ho terminato la lezione.” Mi avvicino a lei. Le accarezzo una guancia e appoggio le mie labbra alle sue. Lei mi accarezza la nuca, apre le sue labbra e permette alla mia lingua di entrare nella sua bocca. Le nostre lingue si intrecciano. Poi, Adriana si allontana da me. Mi sorride e mi fa vedere l'anello di matrimonio che porta al dito.
“Sono sposata con un ricercatore universitario spagnolo, si chiama Andreas. Tu sei un bel uomo. Ci conosciamo perchè siamo compaesani. Ma io sono una moglie fedele.” E si dirige in tutta fretta dentro l'aula. Entro anch'io per assistere alla sua lezione. Mi siedo all'ultima fila. Mi è rimasto un po' del suo rossetto sulle labbra. Mi pulisco con il fazzoletto. Non voglio farmi notare e metterla in imbarazzo. Terminata la lezione, mi dirigo verso di lei, ma sono preceduto
da un altro uomo. Ha tutti i capelli bianchi e sembra più anziano di me.
“Ciao Adriana. Vieni a pranzare con me oggi alla mensa?” “Non posso.
Sono molto impegnata. Fra poco ho una riunione con gli altri docenti.
Buona giornata, Alfredo.” “Mi tratti così, perchè sono solo un addetto alle pulizie dell' Università. Ma sono innamorato di te e non accetto altri rifiuti.” L'uomo la afferra per un braccio e cerca di baciarla sulla bocca. Ma non riesce nel suo intento, perchè Adriana mettendogli una mano in faccia lo allontana.
Mi precipito alle spalle dell'uomo, lo afferro per il collo, lo faccio girare verso di me e gli rifilo un calcio. Lo colpisco a livello dei testicoli. Alfredo barcolla, cade a terra, si rialza e scappa via. Adriana mi abbraccia, mi bacia sulle labbra ed esce velocemente dall'aula. Io la inseguo.
“Caro Pedro. Non seguirmi. Fra mezz'ora devo essere presente ad una riunione. Sono felicemente sposata con Andreas. Non voglio tradirlo. Quell'abbraccio e quel bacio sono solo una forma di ringraziamento per avermi difesa. Addio” e si dirige verso il bagno delle donne. Sono indeciso sul da farsi. Ripenso al bacio che mi ha dato. Era passionale. Mi quardo attorno. Non c'è nessuno. Allora entro nel bagno delle donne. Lei si sta lavando il viso, mi vede ed esclama “Cosa stai facendo! Questo è il bagno delle donne!”. Non la ascolto. Mi avvicino a lei.
Le accarezzo le cosce. Adriana ha un brivido e mi lascia fare. Subito dopo la afferro per i fianchi e la faccio sdraiare per terra. “Aspetta, prima mi tolgo gli autoreggenti, mi abbasso la mutandina e mi sfilo il reggiseno. Poi sarò completamente tua” mi sussurra. Dopo essersi svestita, Adriana si sdraia sul pavimento e io mi metto sopra di lei. La bacio sulle labbra. Lei infila la sua lingua nella mia bocca. Le stringo i capezzoli. Lei ha un gemito. Successivamente apro la cerniera dei miei pantaloni e la penetro rapidamente in vagina. Adriana ha un sussulto. Io affondo sempre più dentro di lei. “Ahh, Ahh, sento dei brividi continui. Continua ad avanzare, ti voglio tutto dentro!” mi dice. Spingo, con ancora più forza, il mio pene all'interno della vagina. Sento il mio glande che tocca il suo utero. Le cosce di lei mi stringono i fianchi e le sue mani mi graffiano la schiena. Nello stesso istante, io eiaculo dentro di lei e Adriana ha l'orgasmo. Ci rivestiamo. Ci abbracciamo. Siamo l'uno nelle braccia dell'altra. “Pedro, ti lascio il numero del mio cellulare. Quando vuoi fare sesso, chiamami. Tu sei molto meglio di Andreas. Mi hai fatto godere molto. Voglio essere tua.” Mi scrive il suo numero su un biglietto. Me lo consegna e mi bacia ancora sulle labbra. Poi si avvia verso il salone, dove si terrà la riunione. Io metto il suo biglietto nel mio portafoglio e me ne torno a casa soddisfatto. Non sempre tutti i mali vengono per nuocere. Ho dovuto divorziare da mia moglie, ma mi sono rifatto facendo sesso con Adriana. E da quel giorno, io e Adriana facciamo l'amore almeno due volte alla settimana. P.s. Il racconto è frutto di fantasia. Ogni riferimento a persone o situazioni reali è assolutamente casuale.
scritto il
2015-10-28
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