Giochi da ragazzi

di
genere
etero

Abitavo in un paese della Calabria, che era alle pendici di una montagna, ero l'unico biondo in un mare di teste nere, mia madre svizzera mio padre era un veneto, un'uomo massiccio e biondo, frequentavo la scuola del paese e mi ero creato, su per la montagna un mio piccolo rifugio sfruttando un vecchio casolare di pastori dove mi rifugiavo per studiare e riposare, l'avevo arredata con un tavolo e un lettino.
Sebbene avessi 14 anni avevo ereditata la struttura di mio padre, e come lui ero ben messo anche sotto, ero abbastanza ricercato delle ragazzine, di cui una mi piaceva molto
Un giorno le confidai del mio rifugio, a lei gli si illuminarono gli occhi, bene oggi ti vengo a trovare, era ben fatta e con delle belle tettine, difatti verso le tre arriva, faceva caldo, gli diedi da bere, esplorò il mio rifugio, e poi si sedete sul lettino, cominciammo a scherzare e le mie mani le toccarono quelle belle tette, lui chiuse gli occhi mentre la mia mano afferravano i suoi capezzoli, un sospiro profondo, mentre si mordeva le labbra, avevo visto mamma e papà quando scopavano e anche altro, un po di ...cultura l'avevo, le misi sotto la mano alla gonna , aveva le mutandine fradice, entrai dentro e un bel pelo mi accolse, gliela accarezzai, gli tolsi le mutandine e lei apri completamente le gambe, uno spettacolo, mi ricordai come faceva mio padre, mentre masturbava mia madre, gli aprii le grandi labbra, mi bagnai bene il dito, fin su al clitoride, godette subito, afferrandomi il braccio, tirai fuori il mio cazzo e glielo misi in mano, guidandola per una sega, su e giù, brava così, lei era estasiata si sedette sul letto e comincio a menarlo bene, si impara subito, gli dissi perchè non lo prendi in bocca, ci pensò su, ma poi quella bocca bellissima me lo ingoio con gusto, il mio primo pompino, gli sborrai in bocca senza avvisarla, ci restò male, ma la cosa gli piacque, adesso me la lecchi, mi disse, dai, si aprì tutta si mise sul bordo del letto e io mi avvicinai con il viso, un sapore forte mi colpì le narici, divenni famelico, gli aprii la figa con le dota e cominciai a leccare facendomi strada nel pelo nero e lucido e bagnato, la leccai le grandi labbra e poi dentro, poi salii sul clitoride turgido e lo massacrai con la lingua, forte, godette con un'urlo, un flotto di succo usci dalla sua figa, ma io continuavo, secondo orgasmo mentre le mie mani stringevano forte quelle tettine, mi allontano la testa, basta mi disse ci vediamo domani.
Arrivò, aveva uno sguardo deciso, volo subito nel lettino, mi tirò fuori in cazzo duro e se lo prese in bocca cominciando a spompinarlo, si tolse le mutandine e mi disse, mettilo dentro, mi chinai gliela leccai, mi misi sopra di lei, lei lo guidò nel buchetto, io diedi un colpo e entro dentro a quella figa calda, lei emise un gemito, ma poi mi abbracciò mentre il mio cazzo andava avanti e indietro, godette con un'urlo di piacere e io feci un salto di fianco per non sborragli dentro, lei si alzo, me lo prese in bocca succhiando forte, sborrai come non mai e lei si bevve tutto, fino all'ultima goccia
scritto il
2015-12-15
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