Umiliato e felice - 3° capitolo - Ferragosto in spiaggia
di
Verdesguardo
genere
dominazione
Passarono tre anni prima che tornassi in vacanza dagli zii al mare. Le mie cuginette erano cresciute. Ambra aveva 15 anni e Silvia 13, come me. Entrambe stavano diventando davvero molto belle. Ambra aveva ormai un corpo formato, con due belle tettine sode che intravedevo sempre sotto le canottierine leggere che portava abitualmente d'estate. Silvia era ancora un pò acerba, ma molto carina e un pò meno ingenua dell'ultima volta.
Mi rendevo conto che iniziavo a provare una certa attrazione per entrambe e in generale per il genere femminile. M'importava poco che fossero mie cugine, le avevo sempre adorate, come adoravo la mia sorellina, e mi resi conto che ero totalmente succube di quelle ragazze. Un loro sguardo mi avrebbe potuto convincere a fare qualsiasi cosa.
In quei giorni facevo spesso gruppo con loro due e altre due loro amiche, coetanee di Ambra. Una carina, una un pò bruttina. Però mi trovavo bene con loro, ero l'unico maschietto in un gruppo di ragazzine e questo mi faceva sentire importante. Mi trattavano tutte bene, a volte un pò incuriosite da me.
La sera di ferragosto decidemmo di festeggiare in spiaggia. Insieme alle due cuginette e alle due amiche facemmo un piccolo falò in spiaggia e passammo la serata a ridere e scherzare. Io mi stavo prendendo una cotta per Maria, l'amica carina. Cercavo di fare colpo tirando fuori battute divertenti, e un pò ci riuscivo pure. Ad un certo punto vidi Maria avvicinarsi all'orecchio di Ambra e sussurrarle qualcosa. Ambra rise e annuì divertita. Poi entrambe fecero lo stesso con Silvia e l'altra amica. Tutte e quattro sembravano essere complici di qualcosa che ancora non capivo.
Proposero un gioco, simile ad obbligo e verità, dove ognuno però doveva rispondere la verità alla stessa domanda. Così, tra una domanda e l'altra, venne fuori il racconto di quello che ci era successo tre anni prima, con ovvio leggero imbarazzo sia da parte mia che da parte delle mie cuginette. Maria invece sembrò divertirsi molto a quel racconto. Ero abbastanza sicuro che anche lei iniziasse a provare qualcosa per me. Poi Maria disse "Stavolta facciamo obbligo! Voglio che ci tiriamo su in piedi, ci spogliamo e corriamo a fare il bagno nudi!" poi rivolto a me "eh, non mi sembra giusto che voi vi siate visti nudi e noi no" e dicendolo mi sorrise compiaciuta. Tutte le ragazze risero complici. Io non capivo più niente. Da una parte il solito imbarazzo nello spogliarmi, ma dall'altro stavolta avrei visto nude ben quattro ragazze, e non più bambine, ma ragazzine con i loro corpi già in parte formati. Accettai, ovviamente. 3 ... 2 ... 1 ... giù i costumi!
Ingenuo, ero caduto nella trappola, anche se forse sapevo ma volevo comunque caderci.
Ovviamente loro fecero finta mentre io mi calai giù il costume e lo buttai dietro di me, prima di rendermi conto che loro non l'avevano fatto.
Ero di nuovo nudo davanti stavolta a quattro ragazze che mi stavano fissando divertite.
Scoppiarono a ridere tutte insieme. Io cercai il mio costume per rivestirmi ma Maria mi urlò "Fermo, non puoi! Ti sei fatto fregare e quindi devi fare penitenza!"
Aveva uno sguardo diverso, sembrava diventata più crudele. Stava sogghignando, forse pregustando di avermi totalmente in suo potere.
Io non riuscivo a reagire. Mi immobilizzai e rimasi così, nudo, davanti a loro. Non mi stavo neanche coprendo con le mani.
Maria continuò "Allora, prima di tutto devi restare nudo finchè non ti diamo il permesso noi di rivestirti". Mi tremavano le gambe e mi batteva forte il cuore.
"Poi" proseguì lei "voglio che dai un bacio, un bacio vero, a ... Elisa!" l'amica brutta. Merda. Avevo sperato di dover baciare proprio Maria, invece quella perfida mi faceva baciare la sua amica. Evidentemente piacevo a Elisa, non a Maria. Per lei ero solo un giocattolino che la faceva divertire. Provai a protestare senza convinzione ma lei non cambiò idea e anzi, mi intimò con forza di farlo alla svelta altrimenti mi avrebbe fatto tornare fino a casa senza niente addosso. Le mie cuginette ridevano nel frattempo.
Così, completamente nudo, con la luce del falò che rendeva ben visibile tutto di me, mi avvicinai a Elisa, che sembrava essere molto eccitata dalla cosa, e iniziai goffamente a baciarla. Il mio primo bacio. E invece di darlo a Maria, lo davo alla sua amica brutta, proprio davanti alla ragazza che mi piaceva e che rideva divertita prendendomi in giro. Fu umiliante, ma ovviamente in parte mi piacque. Mi resi conto che davvero mi piaceva fare quello che le ragazze mi chiedevano. Continuavo ad avere nella mia bocca la lingua di quella ragazza bruttina, mentre guardavo le mie cuginette e soprattutto Maria che ridevano senza ritegno.
Poi finalmente mi fecero smettere. Elisa sembrava molto contenta. Maria a quel punto disse che stavolta si sarebbero davvero spogliate per fare il bagno. Mi fecero girare per non guardare e io obbedii. Mi lanciarono contro i loro costumi e corsero verso l'acqua. Quando si furono tuffate tutte, con l'acqua e il buio che le copriva, mi dissero che potevo girarmi e raggiungerle.
Così corsi tutto nudo e mi tuffai anch'io. Giocammo per un pò, ci divertimmo, una volta superato l'imbarazzo iniziale. Tra un gioco e l'altro almeno mi capitò di sfiorare i loro corpi e mi successe pure di sfiorare con una mano il seno di Maria, che non disse nulla e non protestò. Era sodo e liscio, fu un momento stupendo. Mi eccitai, proprio quando le ragazze, che iniziavano ad avere freddo, dissero che era ora di uscire. Nel farlo, potei ammirare nella penombra i loro splendidi sederi sodi. Il mio pisellino si indurì, così restai in acqua imbarazzato. Le ragazze si rivestirono. Maria si girò verso di me urlando "Allora non esci? Ah ah ho capito cosa è successo!! Ce l'hai duro e non vuoi farti vedere!!" sembrava a suo agio con quel tipo di linguaggio, mentre le altre tre erano imbarazzate forse quanto me.
Io cercai di giustificarmi e chiesi loro di andare avanti che le avrei raggiunte.
Maria a quel punto mi diede il colpo di grazia "Hai paura che ti veda eccitato? Credi che non ne abbia già visti di piselli duri?" non potevo credere a quel che stavo sentendo. Pensavo che fosse un'ingenua ragazzina, invece sembrava aver già avuto esperienze. Continuò "Ne ho già visti, credimi. E anche più grossi del tuo. Anzi, sono sicura che tutti quelli che ho visto erano più grossi del tuo pisellino!!" e scoppiò a ridere. Le altre risero della grossa insieme a lei. Sembrava avere un'influenza maligna anche sulle mie tenere cuginette. Mi stavano umiliando e prendendo in giro, e più lo facevano più non potevo uscire dall'acqua perchè mi eccitavo sempre di più.
A quel punto le vidi confabulare, poi si salutarono "Ci vediamo domani!" dissero insieme. Vidi Maria raccogliere il mio costume "Ciao pisellino, buon rientro a casa tutto nudo!" disse ridendo. E si allontanò con l'amica roteando sulla testa il mio costume a mò di trofeo. Ambra, mia cugina, mi disse che mi avrebbero aspettato a casa e si allontanò con Silvia, la cuginetta, che stava ridendo ancora insieme a lei.
Mi toccò tornare a casa tutto nudo, cercando riparo dove potevo e facendo tutte le strade più buie. Per fortuna la strada era poca e comunque deserta. Ma fu in ogni caso un'esperienza umiliante.
Quando arrivai a casa le mie cuginette mi aprirono la porta sempre ridendo. Corsi in camera mai, tremante per l'emozione. Sdraiato nel letto, sentii le loro risatine dall'altra stanza per un pò, finchè non si addormentarono. A quel punto, ancora molto eccitato, mi toccai. Venni pochi minuti dopo e sprofondai in un sonno profondo.
Seguiranno altri capitoli. Per qualsiasi cosa potrete scrivermi alla mail verdesguardo@live.it.
Sono sempre disponibile per due chiacchiere sulle mie o le vostre esperienze.
Mi rendevo conto che iniziavo a provare una certa attrazione per entrambe e in generale per il genere femminile. M'importava poco che fossero mie cugine, le avevo sempre adorate, come adoravo la mia sorellina, e mi resi conto che ero totalmente succube di quelle ragazze. Un loro sguardo mi avrebbe potuto convincere a fare qualsiasi cosa.
In quei giorni facevo spesso gruppo con loro due e altre due loro amiche, coetanee di Ambra. Una carina, una un pò bruttina. Però mi trovavo bene con loro, ero l'unico maschietto in un gruppo di ragazzine e questo mi faceva sentire importante. Mi trattavano tutte bene, a volte un pò incuriosite da me.
La sera di ferragosto decidemmo di festeggiare in spiaggia. Insieme alle due cuginette e alle due amiche facemmo un piccolo falò in spiaggia e passammo la serata a ridere e scherzare. Io mi stavo prendendo una cotta per Maria, l'amica carina. Cercavo di fare colpo tirando fuori battute divertenti, e un pò ci riuscivo pure. Ad un certo punto vidi Maria avvicinarsi all'orecchio di Ambra e sussurrarle qualcosa. Ambra rise e annuì divertita. Poi entrambe fecero lo stesso con Silvia e l'altra amica. Tutte e quattro sembravano essere complici di qualcosa che ancora non capivo.
Proposero un gioco, simile ad obbligo e verità, dove ognuno però doveva rispondere la verità alla stessa domanda. Così, tra una domanda e l'altra, venne fuori il racconto di quello che ci era successo tre anni prima, con ovvio leggero imbarazzo sia da parte mia che da parte delle mie cuginette. Maria invece sembrò divertirsi molto a quel racconto. Ero abbastanza sicuro che anche lei iniziasse a provare qualcosa per me. Poi Maria disse "Stavolta facciamo obbligo! Voglio che ci tiriamo su in piedi, ci spogliamo e corriamo a fare il bagno nudi!" poi rivolto a me "eh, non mi sembra giusto che voi vi siate visti nudi e noi no" e dicendolo mi sorrise compiaciuta. Tutte le ragazze risero complici. Io non capivo più niente. Da una parte il solito imbarazzo nello spogliarmi, ma dall'altro stavolta avrei visto nude ben quattro ragazze, e non più bambine, ma ragazzine con i loro corpi già in parte formati. Accettai, ovviamente. 3 ... 2 ... 1 ... giù i costumi!
Ingenuo, ero caduto nella trappola, anche se forse sapevo ma volevo comunque caderci.
Ovviamente loro fecero finta mentre io mi calai giù il costume e lo buttai dietro di me, prima di rendermi conto che loro non l'avevano fatto.
Ero di nuovo nudo davanti stavolta a quattro ragazze che mi stavano fissando divertite.
Scoppiarono a ridere tutte insieme. Io cercai il mio costume per rivestirmi ma Maria mi urlò "Fermo, non puoi! Ti sei fatto fregare e quindi devi fare penitenza!"
Aveva uno sguardo diverso, sembrava diventata più crudele. Stava sogghignando, forse pregustando di avermi totalmente in suo potere.
Io non riuscivo a reagire. Mi immobilizzai e rimasi così, nudo, davanti a loro. Non mi stavo neanche coprendo con le mani.
Maria continuò "Allora, prima di tutto devi restare nudo finchè non ti diamo il permesso noi di rivestirti". Mi tremavano le gambe e mi batteva forte il cuore.
"Poi" proseguì lei "voglio che dai un bacio, un bacio vero, a ... Elisa!" l'amica brutta. Merda. Avevo sperato di dover baciare proprio Maria, invece quella perfida mi faceva baciare la sua amica. Evidentemente piacevo a Elisa, non a Maria. Per lei ero solo un giocattolino che la faceva divertire. Provai a protestare senza convinzione ma lei non cambiò idea e anzi, mi intimò con forza di farlo alla svelta altrimenti mi avrebbe fatto tornare fino a casa senza niente addosso. Le mie cuginette ridevano nel frattempo.
Così, completamente nudo, con la luce del falò che rendeva ben visibile tutto di me, mi avvicinai a Elisa, che sembrava essere molto eccitata dalla cosa, e iniziai goffamente a baciarla. Il mio primo bacio. E invece di darlo a Maria, lo davo alla sua amica brutta, proprio davanti alla ragazza che mi piaceva e che rideva divertita prendendomi in giro. Fu umiliante, ma ovviamente in parte mi piacque. Mi resi conto che davvero mi piaceva fare quello che le ragazze mi chiedevano. Continuavo ad avere nella mia bocca la lingua di quella ragazza bruttina, mentre guardavo le mie cuginette e soprattutto Maria che ridevano senza ritegno.
Poi finalmente mi fecero smettere. Elisa sembrava molto contenta. Maria a quel punto disse che stavolta si sarebbero davvero spogliate per fare il bagno. Mi fecero girare per non guardare e io obbedii. Mi lanciarono contro i loro costumi e corsero verso l'acqua. Quando si furono tuffate tutte, con l'acqua e il buio che le copriva, mi dissero che potevo girarmi e raggiungerle.
Così corsi tutto nudo e mi tuffai anch'io. Giocammo per un pò, ci divertimmo, una volta superato l'imbarazzo iniziale. Tra un gioco e l'altro almeno mi capitò di sfiorare i loro corpi e mi successe pure di sfiorare con una mano il seno di Maria, che non disse nulla e non protestò. Era sodo e liscio, fu un momento stupendo. Mi eccitai, proprio quando le ragazze, che iniziavano ad avere freddo, dissero che era ora di uscire. Nel farlo, potei ammirare nella penombra i loro splendidi sederi sodi. Il mio pisellino si indurì, così restai in acqua imbarazzato. Le ragazze si rivestirono. Maria si girò verso di me urlando "Allora non esci? Ah ah ho capito cosa è successo!! Ce l'hai duro e non vuoi farti vedere!!" sembrava a suo agio con quel tipo di linguaggio, mentre le altre tre erano imbarazzate forse quanto me.
Io cercai di giustificarmi e chiesi loro di andare avanti che le avrei raggiunte.
Maria a quel punto mi diede il colpo di grazia "Hai paura che ti veda eccitato? Credi che non ne abbia già visti di piselli duri?" non potevo credere a quel che stavo sentendo. Pensavo che fosse un'ingenua ragazzina, invece sembrava aver già avuto esperienze. Continuò "Ne ho già visti, credimi. E anche più grossi del tuo. Anzi, sono sicura che tutti quelli che ho visto erano più grossi del tuo pisellino!!" e scoppiò a ridere. Le altre risero della grossa insieme a lei. Sembrava avere un'influenza maligna anche sulle mie tenere cuginette. Mi stavano umiliando e prendendo in giro, e più lo facevano più non potevo uscire dall'acqua perchè mi eccitavo sempre di più.
A quel punto le vidi confabulare, poi si salutarono "Ci vediamo domani!" dissero insieme. Vidi Maria raccogliere il mio costume "Ciao pisellino, buon rientro a casa tutto nudo!" disse ridendo. E si allontanò con l'amica roteando sulla testa il mio costume a mò di trofeo. Ambra, mia cugina, mi disse che mi avrebbero aspettato a casa e si allontanò con Silvia, la cuginetta, che stava ridendo ancora insieme a lei.
Mi toccò tornare a casa tutto nudo, cercando riparo dove potevo e facendo tutte le strade più buie. Per fortuna la strada era poca e comunque deserta. Ma fu in ogni caso un'esperienza umiliante.
Quando arrivai a casa le mie cuginette mi aprirono la porta sempre ridendo. Corsi in camera mai, tremante per l'emozione. Sdraiato nel letto, sentii le loro risatine dall'altra stanza per un pò, finchè non si addormentarono. A quel punto, ancora molto eccitato, mi toccai. Venni pochi minuti dopo e sprofondai in un sonno profondo.
Seguiranno altri capitoli. Per qualsiasi cosa potrete scrivermi alla mail verdesguardo@live.it.
Sono sempre disponibile per due chiacchiere sulle mie o le vostre esperienze.
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