Umiliato e felice - 4° capitolo - Sorellina padrona

di
genere
dominazione

Tornato a casa, continuai a sentirmi ogni tanto al telefono con le mie cuginette. Chiedevo anche di Maria, per cui avevo ancora una cotta. Loro mi raccontavano delle sue avventure e del fatto che lei fosse molto più libertina di loro. Mi chiesero scusa per quella sera ma io le rassicurai che mi ero comunque divertito. Loro rimasero un pò stupite ma in fondo contente di non aver rovinato il bel rapporto che c'era tra noi. Bel rapporto che si mantenne intatto nel tempo.
Passarono un paio di anni in cui gradualmente mi confidai sempre di più con loro e raccontai loro della mia eccitazione di quella sera e del fatto che avrei voluto essere di nuovo lì con loro ed essere usato per i loro giochini.
Crescendo, anche loro assunsero consapevolezza e iniziarono a giocare con me al telefono, dicendomi frasi maliziose o dandomi qualche ordine.
Così successe che un paio di anni dopo Ambra, che aveva 17 anni e ormai sapeva come girava il mondo, mi ordinò al telefono di tirarmi fuori il pisello e toccarmi. Fui piacevolmente sorpreso dall'ordine e lo eseguii senza neanche pensarci su. Ero eccitatissimo. Lei sembrava molto divertita e intanto raccontava alla sua sorellina quello che mi aveva detto di fare.
Me ne stavo lì, sdraiato sul letto, con pisello duro in mano e mi toccavo. Improvvisamente vidi un flash. Mi girai e vidi la mia sorellina Martina, tredicenne molto carina e bastardissima, con in mano una macchina fotografica. Rideva "Ahahah segaiolo!! Ora ho una foto di te col pisellino in mano!! Ahahah pensa quando la vedranno tutti a scuola!".
"No ti prego" la implorai mentre cercavo di coprirmi. "Dai non farlo, così mi rovini la vita" le dissi. "Ti prego, farò qualsiasi cosa. Ti prego!"
"Qualsiasi cosa" disse lei pensierosa "ok, da oggi eseguirai qualsiasi mio ordine".
"Si promesso, davvero, quello che vuoi". Mi rendevo conto che finchè aveva quella fotografia in mano mi avrebbe tenuto per le palle.
Una cosa va detta, io sono strano, ma sarà una cosa genetica, perchè pure lei sviluppò fin da ragazzina degli istinti non propriamente normali per una ragazzina della sua età. Solo che mentre io crescevo con la voglia di servire, lei cresceva sempre più con la voglia di dominare.
Oltretutto cresceva bene anche fisicamente. Iniziava ad avere un pò di seno, due gambe lunghe e sottili, un bel viso con un dolce nasino all'insù e lunghi capelli biondi che spesso pettinava o con una lunga coda o con due treccine ai lati.
Per un bel periodo mi diede ordini ridicoli, tipo prepararle la merenda o farle i compiti.
Poi un giorno, di ritorno dall'allenamento di pallavolo, mi ordinò di svuotarle la borsa e di mettere i panni sporchi nel cesto da lavare.
Tirai fuori i suoi vestiti e fui subito travolto dall'odore di sudore e di vestiti sporchi. E ne fui inebriato.
Tirai fuori i pantaloncini e la maglietta e, dopo una veloce annusata, li misi nel cesto. Poi tirai fuori i calzini di spugna, umidi, e senza esitare me li attaccai al naso per sentire tutto quell'odore entrarmi dentro. Mi stavo di nuovo eccitando. Infine, col cuore che tremava, tirai fuori le sue mutandine. Non molto sexy a dire il vero, mutandine sportive, bianche. Ma odoravano di sudore e di qualcosa che ancora non avevo mai sentito o assaporato. Ero in estasi. Il mio pisello iniziava a spingere contro la tuta e la gonfiava visibilmente. Mi avvicinai le mutandine alla faccia e dopo averle annusate per bene inizia pure a leccarle.
"Ma cosa fai? Sei un maiale!!" urlò la mia sorellina che mi stava spiando a mia insaputa.
Cercai di giustificarmi ma ormai ero sputtanato. Lei non sembrava arrabbiata, ma più che altro divertita. E aveva un ghigno da malefica che le si stava stampando in faccia.
"Ti piacciono le mie mutandine? Bene, mettitele allora" mi ordinò ridendo. Cercai di protestare ma mi urlò contro ricordandomi della foto.
Non avevo scelta, mi spogliai, di nuovo, davanti alla mia sorellina e mi misi le sue mutandine. Lei mi scattò un'altra foto. Mi teneva sempre più per le palle.
Mi ordinò di seguirla in camera. Si sedette sul letto e mi fece mettere in ginocchio davanti a lei. "E così ti piace il mio odore eh? Sai che sei proprio un maiale vero?"
"Si" risposi io "mi piace il tuo odore e sono un maiale". Lei mi guardò ridendo "interessante, e io ti piaccio quindi?".
La guardai adorante "Si, sei bellissima e mi piaci un casino".
Lei gongolava. Mi teneva per le palle e aveva un ragazzo che la adorava. Viste le sue inclinazioni, era una specie di gita al parco giochi.
"Quindi ti piace tutto di me?". "Si" le risposi io ormai totalmente sottomesso "tutto quanto. Il tuo viso, i tuoi capelli, le tue gambe, la tua pelle, il tuo odore, la tua voce.. ".
"Ho capito" mi fermò lei "bene, molto bene. Mi sa che da oggi ci divertiremo molto io e te. Se ti piace tutto di me ti piaceranno anche i miei piedi" e così dicendo allungo il suo splendido piedino, avvolto in una calzetta rosa con disegnati dei cuoricini rossi, verso di me. Non ci fu neanche bisogno di dirmi niente. Lo presi tra le mani e iniziai a strofinarlo sulla mia faccia,dandogli bacini amorevoli. "Ora toglimi la calza, maiale!". Così feci. E scoprii il suo bellissimo piedino di ragazzina, con la pelle ancora liscia e setosa. Lo baciai felice.
"Leccalo. Tira fuori la lingua, se è vero che ti piace tutto di me" mi disse. Non me lo feci ripetere.
Leccai tutto. Il dorso del piede, il tallone, la pianta del piede (cosa che la fece sobbalzare per il solletico), poi le dita, che mi infilai in bocca ad una ad una. Poi lei mi infilò quasi a forza tutto il piede in bocca, facendomi quasi soffocare. Dio, che sapore meraviglioso. Ero un felice 15enne sottomesso alla sorellina 13enne che mi obbligava a leccare i suoi piedi mentre me ne stavo in ginocchio, quasi nudo, con indosso le sue mutandine usate. Riuscite a immaginare niente di più eccitante? Io no, o quasi. Perchè lei a quel punto fu presa da una specie di estasi di dominazione.
"Tirati via quelle mutandine, maiale". Così feci e restai completamente nudo davanti alla mia sorellina. "E non provare a toccarti il pisellino davanti a me! Ahahah guarda lì quanto sei buffo tutto nudo! Se ti vedessero i tuoi amici, sottomesso alla tua sorellina! Ahahaha che pisellino buffo che hai. Vorrei che ci fossero le mie amiche... quanto ci divertiremmo a prenderti in giro. Ora vediamo se davvero ti piace tutto di me" e così dicendo prese il bicchiere vuoto che aveva sul comodino e iniziò a sputarci dentro. Due, tre, quattro volte. Continuò finchè non ci fu almeno un dito di saliva.
Poi mi guardò malignamente "Ora apri la bocca!". Provai timidamente a protestare, poi mi arresi e spalancai la bocca. Lei avvicinò il bicchiere alle mie labbra, poi versò tutto il contenuto nella mia bocca. Era viscido, ed aveva un sapore strano. Inzialmente mi fece un pò schifo. Mi rendevo conto che era la saliva di un'altra persona.
"Non sputare! Guai a te! Ingoia tutto!" mi urlò contro. Così feci, Mandai tutto giù. Non fu così difficile. Evidentemente avevo una soglia del ribrezzo molto alta.
"Sei veramente un maiale. Ora vattene in camera tua a toccarti, porco. Quando avrò bisogno di te ti chiamerò, e tu dovrai scattare immediatamente, capito?".
"Certo" risposi sottomesso "sono sempre a tua disposizione per qualsiasi cosa".
Mi alzai, sempre nudo, per andarmene "Non così" mi disse "a quattro zampe fino in camera tua".
E così, gattonando, mi allontanai da lei, col culo per aria e il pisello a penzoloni, mentre lei rideva e mi dava calci sul sedere per farmi uscire.
Da quel giorno sarei stato per sempre succube della mia splendida sorellina.


Seguiranno altri capitoli. Per qualsiasi cosa potrete scrivermi alla mail verdesguardo@live.it.
Sono sempre disponibile per due chiacchiere sulle mie o le vostre esperienze.
scritto il
2016-01-23
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