Altra prospettiva

di
genere
etero

Premessa
Giulia è una ragazza di 25 anni. Alta con un bel fisico, terza di seno e un culetto sodo che fa impazzire i suoi compagni di università. Ha i capelli lisci e castani che le arrivano fino a metà schiena. Di solito li porta raccolti in uno chignon ma le amiche le dicono sempre di lasciarli sciolti che è molto più sexy.

Racconto
Giulia non ricorda bene il perchè sia finita in camera con lui. Era fuori con le amiche, una normale serata in discoteca. Lui era il solito fighetto che se la sente troppo e a un certo punto della serata le si era avvicinato e le aveva sussurrato all’orecchio (in realtà gridato per sovrastare il rumore della musica) le tipiche frasi da rimorchio. Prima di provarci con lei l’aveva visto tampinare almeno un altro paio di ragazze. Quindi lei al massimo era stata la terza scelta della serata. Per questo motivo, anche se è un ragazzo indubbiamente carino, l’ha subito etichettato come scocciatura.

Ora si ritrova con lui nella camera di un motel a pochi km dal locale e benché ricordi tutti i passaggi che l’hanno portata fino a li: il cocktail offerto, le mani di lui che la toccavano senza permesso, il viaggio in auto fra le vie di Milano e l’imbarazzo quando lo sguardo di Giulia si era incrociato con quello della giovane receptionist del motel; sinceramente non ha capito il perchè abbia accettato di essere li.

Vorrebbe dirgli che è un coglione, che non se ne fa nulla e farsi riportare al locale dalle sue amiche. Per un attimo mentre lui continua a parlare di cose senza senso lo sta per fare. Poi però pensa ai problemi che potrebbero sorgere e tentenna un secondo di troppo nel decidere il da farsi e lui ne approfitta per infilarle la lingua in bocca. Decide che si è spinta troppo oltre e che prima gliela da, prima potrà fare a meno della sua compagnia. Spera almeno che la cosa sia rapida e che mentre fanno sesso quantomeno lui la smetta di parlare.

Lui incomincia a infilarle le mani sotto ai vestiti, mentre con la sua lingua esplora la sua bocca manco fosse una gara di chi riesce a trivellare più in fondo. Dio che bacio di merda.
Giulia si è in qualche modo estraniata dal suo corpo e lo lascia fare in restando completamente passiva. Probabilmente lui prende il suo non fare nulla come timidezza e guardandola con il suo sorriso da super uomo le prende la mano e se la mette sul pacco.
Ecco se c’è una cosa che non è proprio disposta a fare è menarglielo o addirittura prenderglielo in bocca. Il solo pensiero le fa orrore. Decide quindi di spogliarsi e spera che il gesto lo convinca a scoparla senza troppi preamboli.

La vista di lei completamente nuda lascia il ragazzo imbambolato per qualche secondo perchè è davvero una bella donna, alta con le forme giuste. Il seno non grosso ma nemmeno piccolo le è coperto dai capelli lisci che le cadono sulle spalle.
Lui le scosta i capelli e le accarezza delicatamente un seno. Poi senza alcun preavviso glielo strizza forte con la mano. Lei vorrebbe dire qualcosa ma prima che possa farlo viene fatta girare con forza da lui e costretta a piegarsi in avanti appoggiando i gomiti sul tavolo presente nella stanza.
Mentre pensa a quello che è appena successo lo sente armeggiare con la zip e sente il rumore dei pantaloni che finiscono sul pavimento. Poi la mano di lui le si infila tra le gambe e con stupore (di lei) la trova completamente bagnata.

Non sa come ma mentre due dita le entrano nella sua intimità, si sente eccitata in un modo mai provato prima. Lo detesta ancora ma un fuoco nel basso ventre le fa desiderare di sentirlo dentro. Di sentire le sue spinte sbattergli contro il culo.
E’ una sensazione del tutto nuova per lei, piegata in quella posizione in balia di un ragazzo per cui non prova alcuna attrazione. Mentre pensa a queste cose si accorge che il lavoro di mano è già terminato (probabilmente voleva solo assicurarsi che fosse bene lubrificata). Lo sente sputarsi sulla mano e lo immagina mentre si inumidisce il membro e si prepara a penetrarla.

In qualsiasi altro giorno, in qualsiasi altra circostanza della sua vita ora lei gli intimerebbe di mettersi il preservativo. Di non osare neanche toccarla senza. Ma questo giorno, questa circostanza non ne fanno parte e mentre sente il suo corpo, come comandato da una forza esterna, piegarsi ancora più sul tavolo, pensa che grazie a Dio prende la pillola e spera in cuor suo che lui non le attacchi malattie.

Il pene le struscia fra il solco del culo cercando il punto giusto dove affondare e il pensiero di lei va alle possibili dimensioni del membro. Non glielo ha mai visto e spera sia grosso.

Allarga leggermente le gambe per favorirgli il compito e sente la cappella posizionarsi all’apertura della sua vagina ormai fradicia di umori. Si sposa leggermente indietro per fargli capire che è arrivato a destinazione e sente la spinta vigorosa, senza preamboli che fa entrare il pene tutto dentro di lei. Le scappa un gemito che le strozza il fiato mentre nota che le dimensioni sono tutto sommato nella norma. Non è piccolo per fortuna ma nemmeno grosso. Peccato.

Probabilmente appagato dal gemito di lei, lui esce quasi completamente e poi spinge ancora forte fino a sentire la pelle di lei toccargli i testicoli e si ferma in quella posizione.

Lo schiaffo sulla natica prende Giulia del tutto alla sprovvista e la fa leggermente sobbalzare più per lo stupore che per il dolore. Non dice nulla perchè si accorge che anche questo gesto ha contribuito ad aumentare il fuoco che sente dentro.

La mancanza di obiezioni fa dedurre al ragazzo che il gesto è stato gradito e ne tira un altro con più forza. Colpisce lo stesso punto di prima e questa volta Giulia sente la natica bruciarle. La risposta non si fa attendere ed è un gemito (non più strozzato) che esce dalle labbra della ragazza.

E ora accade un’altra cosa che non le era mai successa prima. Fa fatica a crederlo ma le parole che ha appena udito sono state proprio ‘ti piace troia vero?...’. Sarebbe la goccia che fa traboccare il vaso. Chi cazzo si crede d’essere questo figlio di papà per poterle dare della troia? Ma mentre pensa a questo si accorge che la frase è stata pronunciata con voce leggermente tremante. Non è un macho, è solo un ragazzino che ha visto troppi film porno e ora sta temendo di aver osato troppo. Mentre lui non la vede si ritrova a sorridere nel capire che non è lei in balia di lui, ma può far succedere esattamente il contrario. Basta dire le cose giuste. Stringendo i muscoli vaginali intorno al cazzo di lui che ancora la viola, con voce sicura gli risponde ‘Si. Mi piace. Scopami forte ora’.

Mentre dietro parte una cavalcata veloce lei si stende più che può sul tavolo. Lo vuole sentire sempre più dentro. L’eccitazione che non si aspettava sta esaltando ogni penetrazione e si sente urlare di piacere a ogni spinta. Ormai non c’è più tempo di domandarsi il perché di quell'emozione che le annebbia il cervello e i sensi, vuole solo godere.

E accade. Giulia gode come mai aveva fatto prima, pensa che potrebbe osare di più. Potrebbe dirgli di scoparla anche nel culo, provando una cosa che aveva sempre rifiutato ai suoi ex fidanzati. Si, le farebbe male ma non solo è disposta ad accettarlo. Lo desidera.
Il pensiero di poterlo e volerlo fare le fa esplodere un orgasmo che dalla punta dei piedi le arriva fino alla testa. Il gemito ormai è diventato un solo urlo di puro piacere.
Non si è mai sentita così e vorrebbe che durasse ancora e ancora, ma durante l’orgasmo deve averlo stretto troppo dentro di se e sente che sta per venire anche lui.
‘Vienimi sulla schiena’.
Le dispiace sentirlo uscire ma non vuole che le venga dentro, finito lo stato di estasi la cosa le farebbe schifo.

Il pene esce e lei sente la mano di lui a contatto con le natiche mentre se lo mena. In pochi secondi fiotti caldi le cadono sulla pelle liscia della schiena e qualcuno le arriva anche ai capelli.
Si sente sporca. Sorride. Si sente sporca e le piace.


Per commenti mipiacemordere@gmail.com
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scritto il
2016-02-01
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