Con mia zia Raccontino in rime
di
Pierre
genere
poesie
Mia zia Cristina stava carponi,
indossando soltanto lo slip e il reggiseno.
Le ero in piedi davanti e mi leccava i coglioni
col cazzo ingrossato e di sborra strapieno.
Era da circa un mesetto che di giochi depravati
eravam diventati dei compagni ormai affiatati.
Quando zio per lavoro in casa non stava
zia tutta eccitata in fretta mi telefonava.
''Presto vieni'' mi diceva, senza alcuno imbarazzo,
''sono sola e ho desiderio di succhiare il tuo bel cazzo.''
Con i figli andati a scuola
mi aspettava tutta sola.
La messaggiai da sulle scale
con la voglia da animale:
sto salendo mia cara zietta
sei impaziente vero troietta?
Come ho ordinato fatti trovare,
come una cagna ti voglio montare.
Le dissi chiaramente come volevo trovarla,
nel mentre in me aumentava la voglia di chiavarla
Immaginando che già fosse
piegata a quattro zampe
pensando alle sue mosse
di filato salii le rampe
Entrando vidi come si dimenava
il culo tondo e sodo fremendo agitava,
subito le grosse chiappe schiaffeggiai
sputai sulle mia dita e nell'ano gliele infilai
''Oooh mio bel nipote, le dita son sollazzo
ma appena poi le levi infilaci il tuo cazzo!''
Io tosto le sfilai
e in bocca le portai
poi le leccai goloso
intanto lei ansimava
che il cazzo mio bramoso
il culo le sfondava.
Quando la sborrata sentii arrivare
davanti alla sua faccia mi andai a piazzare
Alla bella zia la bocca feci spalancare
e tutta la mia sborra ebbe da ingoiare.
Ne leccò compiaciuta ogni goccia,
pure quel che le colava in faccia.
Io soddisfatto dall'alto la fissavo
e con le mente altre porcate già pregustavo.
Per commenti e saluti scrivetemi a: pensieriosceni@yahoo.it
indossando soltanto lo slip e il reggiseno.
Le ero in piedi davanti e mi leccava i coglioni
col cazzo ingrossato e di sborra strapieno.
Era da circa un mesetto che di giochi depravati
eravam diventati dei compagni ormai affiatati.
Quando zio per lavoro in casa non stava
zia tutta eccitata in fretta mi telefonava.
''Presto vieni'' mi diceva, senza alcuno imbarazzo,
''sono sola e ho desiderio di succhiare il tuo bel cazzo.''
Con i figli andati a scuola
mi aspettava tutta sola.
La messaggiai da sulle scale
con la voglia da animale:
sto salendo mia cara zietta
sei impaziente vero troietta?
Come ho ordinato fatti trovare,
come una cagna ti voglio montare.
Le dissi chiaramente come volevo trovarla,
nel mentre in me aumentava la voglia di chiavarla
Immaginando che già fosse
piegata a quattro zampe
pensando alle sue mosse
di filato salii le rampe
Entrando vidi come si dimenava
il culo tondo e sodo fremendo agitava,
subito le grosse chiappe schiaffeggiai
sputai sulle mia dita e nell'ano gliele infilai
''Oooh mio bel nipote, le dita son sollazzo
ma appena poi le levi infilaci il tuo cazzo!''
Io tosto le sfilai
e in bocca le portai
poi le leccai goloso
intanto lei ansimava
che il cazzo mio bramoso
il culo le sfondava.
Quando la sborrata sentii arrivare
davanti alla sua faccia mi andai a piazzare
Alla bella zia la bocca feci spalancare
e tutta la mia sborra ebbe da ingoiare.
Ne leccò compiaciuta ogni goccia,
pure quel che le colava in faccia.
Io soddisfatto dall'alto la fissavo
e con le mente altre porcate già pregustavo.
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