Samantha e il Professore - Seconda parte - Capitolo quarto ed ultimo
di
Castello
genere
masturbazione
Capitolo quarto ed ultimo della seconda parte
Infine giunge il giorno della partenza della vacanza. Samantha è molto su di giri. Possiamo dire addirittura che è fuori giri. E' impaziente di partire e di arrivare al casale dove il Professore le ha detto che saranno totalmente soli per tutto il fine settimana.... figurarsi, la casa abitata più vicina al casale è a 4 km di strada bianca....Ciò elettrizza Samantha che si pregusta quello che ritiene sia il giusto meritato ristoro sessuale …. peraltro per poter essere alla temperatura adeguata ha avuto l'accortezza e la costanza di non masturbarsi negli ultimi due giorni.
Si presenta al Professore vestita in un modo che potremmo dire anticipa platealmente quali sono le sue intenzioni del fine settimana: pant corti attillatissimi che mettono in evidenza lo splendido rotondo culo e finanche la figa, maglia cortissima che copre appena il seno rigorosamente privo di reggiseno, pancia scoperta e perfettamente piatta, acconciatura alla cignon che può significare solo che non vuole i capelli di intralcio nelle evoluzioni linguistiche che prevede di realizzare.
Anche il Professore però è impaziente, una volta tanto, anche se per motivi diversi. Cerca tuttavia di non darlo a vedere. E in questo strano stato emotivo, assolutamente inedito per lui, per sviare l'attenzione di Samantha si concede ad apprezzamenti che solitamente non fa.
P: Samantha vestita così sei proprio provocante. Scusami, ma sembri proprio una cagnetta in calore.
S: Professore, sono una cagnetta in calore... e non vedo l'ora di avere l'osso....andiamo per favore.......
Giunti al casale, in una zona bellissima, panoramica ma anche veramente isolata, i due entrano con l'auto nel piazzale dopo aver aperto con la chiave il cancello di ingresso. Nel casale ci sono solo loro: ciò è chiaramente evidente. Appena scesi dall'auto, senza nemmeno aspettare di entrare nell'abitazione, Samantha, veramente impaziente, abbraccia il Professore dandogli una bella leccata alla guancia e avendo cura di premere il seno sul suo petto e il bacino contro il suo bacino.
P: Samantha aspetta. Entriamo che ho una sorpresa per te.
S: una sorpresa? Ma cosa? Mi incuriosisce tantissimo.......
Il fatto della sorpresa distoglie un attimo Samantha la quale cerca di scrutare nell'espressione del Professore qualche indizio. E nota uno strano atteggiamento, che non riesce a capire.... in questi casi, quando qualcosa non le è chiaro, tutti i sensi della ragazza cominciano all'unisono a lavorare a mille. Il cervello posizionato in testa le restituisce una sensazione di angoscia, come di forte pericolo di perdita del controllo della situazione. Il cervello posizionato nel clitoride le restituisce una sensazione da allarme rosso attraverso intense ed intermittenti fitte sul glande clitorideo che peraltro attivano le ghiandole vaginali le quali iniziano subito a secernere umori ......Quindi deduce dal suo istinto di animale sessuale che la sorpresa sarà di ordine erotico molto spinta con effetti indeterminati e forse, va a capire, anche non piacevoli.
S: mi può fare un piccolo anteprima?
Nel dire questo Samantha sa esattamente che non ci sarà nessun anteprima, ma dalla reazione del Professore forse riuscirà ad avere qualche elemento.
P: è una sorpresa che ti piacerà!
Il Professore così dicendo vuole tranquillizzare Samantha, posto che la ragazza non va mai sottovalutata. Ma Samantha però traduce correttamente all'istante e pensa: la sorpresa non mi piacerà, quindi devo stare molto attenta.
Nel frattempo i due sono entrati nell'abitazione. Samantha ha un attimo di distrazione, solo un attimo, intenta ad osservare l'arredo dell'abitazione, sicura che la sorpresa non sarebbe stata poi così imminente; ma quell'attimo è fatale perché proprio in quel frangente si sente afferrare i suoi due polsi che vengono trascinati dietro la schiena con modi decisi e ruvidi dal Professore; poi un istante dopo sente un click e del freddo metallo sui polsi. Samantha si ritrova così a mani ammanettate dietro la schiena.
Il cervello della testa le restituisce la sensazione di prima amplificata per dieci: cioè una fortissima angoscia ed ora, francamente, anche un briciolo di paura.
Il cervello del clitoride invece va in direzione opposta: la sensazione di aver perso il controllo e di dover subire … non si sa cosa.... la eccita in modo folle … la figa in un attimo, già bagnata, si infradicia totalmente.
Samantha prova a girarsi.
S: ma cosa sta succedendo?
Ma non c'è alcuna risposta. Sente solo delle braccia forti che non la fanno girare ed anzi la obbligano a dare di spalle al Professore il quale armeggia con un attrezzo che in un pochi istanti, e anche con una certa violenza, se lo ritrova in bocca, assicurato con delle cinghie fissate dietro la testa. In sostanza una pallina di plastica dura in bocca che neutralizza totalmente questa parte del corpo, a questo punto non più idonea per parlare e ovviamente nemmeno per leccare / eccitare il Professore.
Samantha capisce che sta succedendo qualcosa di grosso. Capisce che le cose non finiranno li. E si spaventa: non ha mai visto il Professore comportarsi così. Sembra un'altra persona: è deciso e anche un po' violento.
Però la figa le sbrodola come una fontanella. La percezione precisa di essere sotto dominazione e umiliazione la eccita in modo pazzesco. Non è la fantasia che a volte fa per eccitarsi prima di masturbarsi, e non è nemmeno il gioco erotico di qualche racconto che ha letto e che l'ha eccitata. Questa è la realtà vera, nuda e cruda. E poi sopratutto si domanda: ora che succederà?
E' una domanda che trova subito una risposta. Il Professore, che finora non ha detto nemmeno una parola, ma che agisce con una decisione e una violenza inimmaginabile vista la sua consueta flemma, la solleva da terra con le braccia e se la deposita sulle sue gambe, lui seduto, lei a pancia in giù e culo ben in evidenza. Samantha sa che ora succederà qualcosa e hai dei piccoli tremolii su tutto il corpo, il cuore batte all'impazzata. Ora ha veramente paura.
Il Professore, ormai dominatore totale, le strappa di dosso i pant corti e le mutandine e i relativi salvaslip; egli non può fare a meno di sorridere quando togliendo i salvaslip, letteralmente zuppi, vede i fili di umori che escono dalla figa segno che Samantha è in una vera trance erotica.
Quindi il Professore con la mano destra comincia a sculacciare in modo molto violento. Sono manate a mano aperta fortissime sui glutei elastici e tonici di Samantha. In breve essi diventano rosso fuoco. Samantha prova dolore, forte dolore, dolore insopportabile. Contrae i glutei chiudendo le chiappe ma l'operazione è del tutto inutile. Ella ha delle contrazioni involontarie in attesa della sculacciata che però è irregolare e quindi il più delle volte la mano del professore atterra sul culo di Samantha in modo non previsto, contribuendo al disagio della ragazza.
Le prime 10 sculacciate sono solo di dolore; dolore crescente e anche forte. Forte al punto che gli occhi di Samantha cominciano a lacrimare. Poi incredibilmente al dolore si aggiunge un piacere, prima lieve, poi più forte, poi inebriante, poi da delirio. Una sensazione mai avuta prima.
Il Professore conosce bene il meccanismo di queste reazioni e del resto, lo stato dell'animo della ragazza lo può vedere in diretta dagli umori che fuoriescono dalla figa e che in parte si depositano sui suoi pantaloni.
A questo punto il Professore decide che la primissima fase è terminata.
Libera la bocca di Samantha dal boccaglio a palla e aspetta che ella dica qualcosa, sempre continuando a battere il culo in modo molto forte ed intermittente.
S: Mi..mi..sta..facendo male...
P: Lo so. Voglio darti dolore. Vuoi che smetta?
Samantha non risponde confusa dalla doppia sensazione: dolore e piacere allo stesso tempo.
P: Ti ho fatto una domanda. Vuoi che smetta?
S: Non ….lo so...non lo so....
P: Vorrei che tu ti rendessi conto del tuo stato attuale. Hai il culo che fra un po' sanguina dalle sculacciate che ti sto dando e tu non sai se devo smettere o meno...non nasconderti la verità … tu vuoi che continui, vero?. Guarda che la tua figa parla per te.
S: Non so...sono confusa ….
P: Guardatela la bambina prodigio, la studentessa che ha zittito tutti al simposio di Madrid, Guardatela bene: oggi non sa se le fa bene prendere le sculacciate a sangue. Ne parlerai al prossimo simposio? Dirai, in modo forbito, che essere sculacciata in modo violento, a sangue, è un vero piacere della vita? Dirai questo argomentando con tesi scientifiche?
S: mi …..sta …. umiliando...
P: Insomma Samantha cosa vuoi ora? Me lo sai dire?
S: Vorrei avere un orgasmo...... Almeno uno...... La prego....... Come vuole lei, anale, vaginale clitorideo....
P: No. Non avrai orgasmi.
S: ma perchè? La prego sto male...sto male ...ne ho bisogno.
P: mai sentito parlare di orgasm denial?
S: no....non so cosa è..
P: attraverso la negazione dell'orgasmo si educa alla sottomissione. Perché questo fine settimana sarai educata ad essere sottomessa, dominata e umiliata. Perché così dovrai esserlo da ora in avanti.
S: ma perché....perchè?
P: prova a darti una risposta da sola visto che sei intelligente.
E con questa richiesta il Professore batte in modo ancora più forte il culo di Samantha... ormai alcuni capillari si sono rotti e si vedono venature di sangue sottopelle.
Mentre dentro Samantha succede che il cervello della testa non funziona più a pieno regime. Infatti in modo autonomo l'organismo della ragazza, vista l'esasperata esigenza di orgasmare, ha deciso che tutto l'afflusso di sangue che il cuore pompa ad ogni battito debba andare verso le sue zone erogene e non verso la testa. Possiamo dire che il cervello della testa in questo momento le funziona, se va bene, al 1% e quindi non è in grado di rispondere alla domanda del Professore.
Invece il cervello della figa, quello posto esattamente sul clitoride, le manda un messaggio ossessivo, a volume altissimo che rimbomba in ogni angolo del suo essere e la rincoglionisce totalmente. Il messaggio è questo: è necessario un orgasmo prima possibile altrimenti ci sarà l'impazzimento. L'esigenza di orgasmare ormai ha invaso tutto il suo corpo: i seni si sono gonfiati e i capezzoli, durissimi come il marmo, sono anche diventati bluastri dall'esagerato e patologico afflusso di sangue prodotto dall'eccitazione parossistica; la testa se la sente bruciare come se ardesse e ogni battito di cuore riecheggia sempre più forte ad ogni successiva manata sui glutei, ormai paonazzi. Il professore con due mani, curioso di vedere la situazione del sesso, le apre con ruvidezza le chiappe del culo e, pur avvezzo a tutto, rimane sbalordito: lo sfintere si è autonomamente dilatato mettendosi in condizione di ricevere oggetti anche di grosso calibro; la figa cola copiosamente umori ovunque; il clitoride è bluastro, come i capezzoli, la concentrazione delle terminazioni nervose a cui affluisce una quantità di sangue pazzesca stanno togliendo il lume della ragione a Samantha.
In questa condizione la ragazza non è in grado di dare alcuna risposta al Professore.
S: se..... mi fa godere ….. le giuro che farò …..tutto quello che vuole …. per il resto della mia vita... la prego....la prego....
E come ulteriore segno di impotenza e avvilimento Samantha comincia a piangere sempre più scoraggiata.
Il Professore non dice nulla e a ritmi rigorosamente irregolari, per non dare punti di riferimento alla ragazza, continua a battere il culo di Samantha.
Samantha allora, con la forza della disperazione, muove, per quello che la posizione gli consente, il bacino cercando di urtare da qualche parte il clitoride e per tale via arrivare all'orgasmo.
Il tentativo è facilmente neutralizzato dal Professore che la immobilizza e nel farlo si gode lo spettacolo di un essere vivente, Samantha, che ormai è chiaramente disposta a rinunciare a qualsiasi barlume di dignità per arrivare al godimento. Quindi lo psicoterapeuta – in questa circostanza veramente perverso e cattivo – capisce che è arrivato il momento giusto.
P: potrei forse consentirti di godere ma solo dopo che hai firmato questo foglio.
Samantha con la piccolissima parte del cervello della testa che ancora miracolosamente funziona vista la condizione nella quale è, balbetta chiedendo cosa è.
P: è una liberatoria con la quale consenti a me che sono il tuo psicoterapeuta di utilizzare, per curare la tua dipendenza, uno strumento molto sofisticato descritto nella stessa liberatoria. Con questo strumento di cui solo io avrò il controllo della console di comando potrò limitare e contenere la tua parossistica esigenza di sesso.
Samantha non capisce proprio tutto di quello che dice il Professore ma una cosa l'ha capita e la dice intervallata da singhiozzi per il pianto ora dirotto.
S: ma ….ma.....ma...così lei mi dominerà e io …..e io....e io...sarò sottomessa a lei...
P: esatto. Hai capito perfettamente la sostanza delle cose.
Nei trenta secondi successivi si gioca una battaglia dentro Samantha, ma il cervello della testa soccombe facilmente a quello della figa che ormai prepotentemente impone alla ragazza di accettare qualsiasi cosa al fine di arrivare al liberatorio orgasmo: una resa senza condizioni.
S: si...firmo...non ce la faccio più...ha vinto lei....faccio tutto quello che vuole...
Samantha non legge il testo che poi firma perché la piccola parte del cervello ancora funzionante le dice che poiché è predisposta a firmare qualsiasi cosa è del tutto inutile leggere le condizioni; inoltre e sopratutto deve fare prima possibile....si dice fra se: prima firmo e prima orgasmo...
Riportiamo, a beneficio dei lettori, alcuni stralci del testo firmato da Samantha con i contenuti essenziali della scheda tecnica allegata.
Testo della liberatoria (stralci, con omissione dei dati sensibili):
… io sottoscritta ….. nata a …..residente a …. nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, riconoscendo di essere affetta da una grave dipendenza sessuale individuata come “masturbazione compulsiva di livello altissimo” in cura presso l'esimo Prof.....come da liberatoria del ….. do pieno mandato allo stesso esimio Prof ….. di utilizzare lo strumento denominato “butt plug 30 fnz codice matricola …....della marca xyz fabbricato in Svezia, marchio Ue... ” di cui alla scheda tecnica allegata della quale attesto di aver preso piena e consapevole conoscenza.
Il suddetto strumento potrà essere utilizzato sul mio corpo dall'esimio Prof....a suo insindacabile giudizio, nei tempi e nei modi che egli riterrà meglio opportuni al fine di curare la mia grave dipendenza sessuale. L'esimio Prof.....è unico soggetto che potrà disporre della console di comando con le password e i codici di sicurezza.....Alla sottoscritta …... sarà precluso l'uso, a qualsiasi titolo, della console di comando e la conoscenza di tutti i codici e le password per il corretto funzionamento.
Con la sottoscrizione della presente dichiarazione libero l'esimio Prof. …..da qualsiasi responsabilità per involontari danni causati dallo strumento sopra descritto e dall'uso dello stesso ai miei organi sessuali intendendo per essi anche e sopratutto il retto in tutte le sue parti.
In fede ….Samantha...
Scheda tecnica (qui si riportano, per semplicità, le funzioni principali dello strumento e i meccanismi di funzionamento).
Il “butt plug 30 fnz codice matricola …....della marca xyz fabbricato in Svezia, marchio Ue...” è un plug anale gestibile da remoto attraverso la console di comando.
Con la funzione AB il plug anale una volta introdotto nell'orifizio rettale aprirà i suoi petali rendendo impossibile la rimozione dello stesso senza la disattivazione della funzione; l'attivazione e la disattivazione è possibile solo tramite la console di comando.
Con la funzione AC il plug accenderà le luci sulla parte piatta esterna con i colori e le intensità, anche intermittenti, desiderate; l'attivazione e la disattivazione è possibile solo tramite la console di comando.
Con la funzione AD con i petali aperti, un dildo si allungherà nella misura desiderata e nella direzione desiderata; esso manovrando la console di comando potrà raggiungere ogni angolo delle pareti rettali gestendo l'intensità del contatto.
Con la funzione AE si attiva un meccanismo di vibrazione, silenziosa o rumorosa a seconda della preferenza, con l'intensità desiderata.
Le funzioni possono essere attivate anche allo stesso tempo.
I codici di sicurezza e di controllo da utilizzare in caso di mal funzionamento dello strumento sono indicati nel prospetto accluso alla console di comando. In caso di mancato funzionamento elettronico è possibile far tornare lo strumento alle impostazioni di fabbrica (petali chiusi, luce assente, vibrazione assente, dildo dentro la sua allocazione) attraverso l'attivazione del reset meccanico con l'apposita chiavetta acclusa alla console di comando.
Ma torniamo ai nostri due protagonisti. Dopo la firma di Samantha, fatta con mano tremante, la ragazza implora il Professore di mantenere quanto promesso.
S: ho firmato....la prego.. ho fatto tutto.... per favore ...sto impazzendo..
P: si hai firmato …. ti sei meritata l'orgasmo....
E così dicendo il Professore da un'ulteriore pacca fortissima sul culo di Samantha che non si aspettava la botta e quindi caccia un urlo di dolore misto ad eccitazione ….
Quando Samantha è al limite del collasso....sente tre dita che la penetrano nel culo e vanno ad incontrarsi con altre tre dell'altra mano che entrano nella vagina.
E inizia dopo pochi secondi l'orgasmo più lungo della vita di Samantha: orgasmo anale e vaginale assieme. Ella si dimena, urla e sopratutto si scuote tutta; un osservatore ignaro di tutto quello che è successo precedentemente la giudicherebbe senz'altro in preda ad una crisi epilettica.
Dopo un buon minuto e mezzo Samantha ha praticamente finito di dimenarsi anche se continua ad avere piccoli scatti e ancora gemiti. Il Professore toglie le dita totalmente fradice dai buchi..
P: tutto bene Samantha?
S: ancora....ancora....ancora...
Il Professore allora, con magnanimità, visto anche l'esito positivo del piano, reintroduce le dita nei buchi anali e vaginali di Samantha stimolando con sapienza i punti erogeni della ragazza, che peraltro persistono ad avere una temperatura altissima.
Dopo pochi istanti Samantha gode di nuovo e il Professore toglie nuovamente le dita pensando che ora Samantha sarà a posto...ma...
S: ancora...la prego ancora....
Dobbiamo dire che il Professore pur concentrato sull'esito del piano, suo malgrado, durante tutta la scena, si è anche eccitato, perché anch'egli è un uomo. Allora decide di togliere le manette a Samantha, la fa mettere a 4 zampe e poi la incula in profondità, sbattendola per bene e divertito dalle mele rosso fuoco del culo di Samantha; nel momento in cui lui le spruzza dentro bei fiotti di sperma, Samantha percependo il liquido caldo che la invade ha un ulteriore orgasmo anale. Infine ella si getta sul pavimento esausta.
Dal fermo immagine della scena che ne segue si può dedurre chiaramente l'esito del devastante pomeriggio.
Samantha stesa sul pavimento: con la faccia stravolta dalla tensione e dalle lacrime del pianto, con una bavetta alla bocca uscita nei momenti topici del prima e del durante i tre orgasmi, con il culo rosso fuoco e qualche capillare che rompendosi ha fatto fuoriuscire il sangue sottopelle, con il buco del culo ancora bello slargato da dove lentamente fuoriesce un rigagnolo di sperma, con la figa tutta arrossata e ancora fradicia di umori che poi fuoriuscendo hanno bagnato le cosce, con una espressione di chi è stremata fisicamente, di chi ha subito pesantemente e di chi è stata sconfitta; lo sguardo perso nel vuoto di chi non sa cosa potrà succedere da ora in poi nel ruolo di dominata e sottomessa.
Dall'altra parte il Professore. Padrone assoluto della situazione, fiero, autorevole e autoritario. Completamente sicuro di se; in piedi guarda il bel culo di Samantha porpora battuto pesantemente dalle sue mani e sfondato dalle sue dita e dal suo cazzo. Vede Samantha stesa inerme: la diavolessa è stata finalmente domata.
Dopo una decina di minuti Samantha si rianima e – senza dire parola e con lo sguardo basso – va a farsi una doccia. Si ripresenta nuda, capelli sciolti bagnati, bellissima anche nella sua veste di sconfitta e legge attentamente ciò che ha firmato; ora è in grado di capire tutto perfettamente.
S: Beh, con la mia firma mi sono completamente consegnata a lei.
P: la firma è importante perché così quello che ti farò sarà perfettamente conforme alla legge. Ma la tua sottomissione va molto al di là della semplice firma.
Samantha riflette su quello che ha provato poco prima. In particolare sullo sconcertante piacere mentale proiettatosi poi in tutto il suo corpo progressivamente ad ogni colpo e umiliazione inferta dal Professore; sul fatto che ritrovarsi in quella condizione di sottomissione le ha dato alla testa inebriandola tutta come sotto gli effetti di una potentissima droga. Non può negare a se stessa e nemmeno al Professore quello che ha provato.
S: si ha ragione.
P: E' la tua natura. Sei d'accordo?
S: si. Penso che la mia natura è quella di essere sottomessa.
P: guarda che nel tuo caso tutto questo sarà positivo. Attraverso la dominazione potrò limitare a dovere i tuoi impulsi e consentirti una vita tranquilla e felice.
Samantha, allora, nella consapevolezza del suo nuovo ruolo ma anche con la maturità di donna adulta quale è nonostante l'età, si rivolge al Professore, nuda, con i capezzoli ancora bluastri dall'eccesso di eccitazione, con il sedere paonazzo e dolorante, ma fiera.
S: Professore, mi guardi con attenzione. Io sono consapevole che da ora in avanti sarò un oggetto nelle sue mani. Lei però abbia coscienza di usare bene questo oggetto.
Fine seconda parte
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