Samantha e il Professore - Prima parte - Capitolo secondo
di
Castello
genere
masturbazione
Capitolo secondo
Ma torniamo alla sera del 25 ottobre. La sera della festa del suo trionfo. Samantha mano a mano che la serata andava avanti e sopratutto che l'indomani si avvicinava diventava sempre più elettrica. La mente era fissa a quando sarebbe rimasta sola sola nel suo nuovo appartamento in affitto nella metropoli: finalmente avrebbe potuto orgasmare a piacimento per ore fino a sfinirsi e senza rotture di scatole; inoltre con il metodo della masturbazione mentale attraverso il quale poteva fantasticare di subire le peggiori sottomissioni e umiliazioni avrebbe potuto sgrillettarsi pochi momenti per orgasmo mantenendo così in salute la figa. Del resto con questo nuovo sistema adottato negli ultimi mesi il numero degli orgasmi era aumentato a dismisura fino ad arrivare a cifre incredibili. Doveva certo avere l'accortezza di proteggere la figa con degli salvaslip che si doveva cambiare molto frequentemente poiché con la forte e continua sollecitazione mentale le ghiandole parauretrali secernevano umori in quantità industriale. In altre parole aveva sempre la figa fradicia e il clitoride pronto per darle orgasmi quasi immediati.
Negli ultimi giorni però i numerosi impegni e il fatto che non era mai da sola le avevano fatto diminuire il ritmo e in pari misura accumulare un desiderio che riusciva a sopportare solo con la prospettiva del 26 ottobre quando, presumibilmente dalle ore 16:00, sarebbe rimasta sola nel nuovo appartamento.
Fu accompagnata in auto dalla mamma, ma già il fatto di aver tardato di 30 minuti l'inizio del viaggio (partenza effettiva alle 08:30 in luogo delle ore 08:00 previste) l'aveva resa nervosa; nella sua mente c'era tutto un cronoprogramma da rispettare per arrivare puntuali alle ore 16:00 sola nel nuovo appartamento. In realtà stava sbroccando sopratutto per l'astinenza da orgasmo: i soli 2 orgasmi delle ultime 24 ore ottenuti peraltro in modo drammaticamente complicato erano nulla in confronto a ciò a cui si era abituata.
Arrivò nella metropoli all'indirizzo della casa in affitto. Ad attendere madre e figlia c'era il proprietario di casa. Un signore 50 enne di bellissimo aspetto, affascinante, autorevole e cordialissimo.
Era il Professor Tiziano Bianchi, psicoterapeuta di rinomata fama, divorziato da ormai 15 anni e che abitava da solo nella grande casa di sua proprietà; ricavata nell'ampia casa, con ingresso singolo, c'era anche il piccolo appartamento dato in affitto, che era stato pensato e costruito per la figlia del Professore. Il Professore illustrò a Samantha e alla madre che sua figlia in realtà aveva sempre rimandato la sua residenza presso l'abitazione e quindi da un po' di tempo lui lo affittava ad universitari per brevi periodi per lasciarsi comunque libertà di diverso uso.
Nell'annuncio a cui la madre di Samantha aveva risposto, perché il prezzo era veramente basso, c'era scritto che il piccolo appartamento era assolutamente previsto per persone singole. Poi durante il colloquio telefonico il Professore, dopo aver appreso che l'appartamento sarebbe stato per Samantha, appena 19 enne, non fidanzata e particolarmente studiosa (la madre più volte tenne a sottolineare il 100 e lode ottenuto al prestigioso liceo classico della cittadina) accettò di affittare per due mesi l'appartamento aggiungendo che in seguito si sarebbe visto se i volubili umori della figlia consentivano di far perdurare la disponibilità dell'immobile.
A questo punto del racconto è indispensabile soffermarsi sul Professor Bianchi. Come già detto egli era separato con una figlia e non aveva praticamente alcun rapporto con la ex moglie da tempo e pochi anche con la figlia. A livello sentimentale si vedeva con una collega psicoterapeuta di un'altra città ma in maniera molto sporadica, visti i rispettivi impegni.
Svolgeva il ruolo di psicoterapeuta in uno studio suo privato ed era particolarmente affermato, forse addirittura un luminare nel suo settore di approfondimento, che è quello dei disturbi da dipendenze sessuali. Risultava che aveva scritto numerosi articoli in riviste specializzate internazionali e anche un libro assolutamente di successo a livello mondiale e incredibilmente analitico dal titolo: “masturbazione femminile compulsiva: entità, cause, effetti e rimedi”.
Il suo enorme successo, professionale, di studioso, di scrittore era dovuto a dei dati assolutamente reali derivanti da una ricerca incredibilmente analitica. La ricerca, durata circa 12 anni su quasi cento ragazze, a dire la verità era non legittima ed anzi decisamente fuori legge. In sostanza dopo la separazione rimase solo nella grande casa e si dedicò a realizzare un progetto che aveva in testa da tanto tempo. Prima di tutto creò le condizioni edili per il piccolo appartamento autonomo a fianco della sua abitazione; in secondo luogo il piccolo appartamento fu attrezzato da un complesso sistema di videocamere e microfoni segreti, camuffati in modo perfetto all'interno della piccola abitazione. Poi nella sua abitazione aveva allestito uno studio nel quale poteva riesaminare tutti i dettagli delle registrazioni delle immagini e dei rumori su quello che succedeva, 24 ore su 24, fin nei minimi particolari vista l'altissima definizione della strumentazione utilizzata.
Successivamente aveva impostato una offerta di affitto per brevi periodi (da uno a tre mesi al massimo) a prezzi bassissimi selezionando la clientela di una predeterminata tipologia: studentesse universitarie giovanissime, non fidanzate e studiose. Giustificava il bassissimo prezzo con la condizione che nell'appartamento potevano soggiornare solo ed esclusivamente le ragazze che lo avevano preso in affitto (cioè non ci doveva essere mai la presenza di amici e/o amiche, nemmeno nel pomeriggio) motivando che non voleva assolutamente rumore in quanto sovente si doveva dedicare agli studi; peraltro, aggiungeva, proprio per questo aveva insonorizzato le pareti e quindi fino ad un certo livello di rumore non c'erano comunque problemi.
Questa immensa ricerca gli aveva dato la possibilità di analizzare nel dettaglio i comportamenti di un numero importante di ragazze affette da masturbazione compulsiva, che nella categoria delle affittuarie non erano così sparute; anche lui rimase molto meravigliato dal numero consistente della diffusione di questa patologia che la letteratura scientifica fino a quel momento in commercio sottostimava in maniera clamorosa.
Ciò, come detto, gli diede la possibilità di avere un vantaggio enorme rispetto ai colleghi e quindi poté scrivere, curare, argomentare, prevedere etc con la facilità di chi conosce il problema in tutti i suoi aspetti.
Quando il Professore vide Samantha, presentata dalla madre, la guardò con occhio clinico e notò subito la frenesia della ragazza, l'impazienza, il fatto che non riusciva letteralmente stare ferma. Già da questi dettagli dedusse che il soggetto poteva rientrare nei suoi interessi di ricercatore. Il Professore poi domandò se avevano fatto un viaggio lungo. Rispose Samantha, rubando la parola alla madre, dicendo di si e che era molto stanca e che avrebbe voluto riposarsi un po', prima possibile. Al che il Prof si disse fra se che la sua prima analisi era corretta e che era evidente che la ragazza volesse rimanere da sola il prima possibile e non certo per riposarsi.
Dopo due ore circa Samantha spinse letteralmente fuori dall'appartamento la madre che voleva mettere bocca su come sistemare tutte le cose della figlia. Il Professore con tono cordiale fece notare alla madre di Samantha che la figlia desiderava di riposarsi e che forse la sistemazione perfetta delle cose poteva essere rimandata. Con la coda degli occhi il Professore notò l'espressione di Samantha mista fra gratificazione e impazienza, che confermò, ove ce ne fosse stato ancora bisogno, la sua intuizione di studioso della materia.
Quando Samantha rimase sola nel suo appartamento, dall'altra parte, nello studio della casa, si era posizionato il Professore con il quadro delle immagini di tutte le telecamere sotto controllo. Sapeva bene che le masturbatrici seriali, se erano tali, agivano fin da subito, non appena rimaste sole.
E infatti vide Samantha che come una furia chiuse a chiave l'appartamento lasciando inserita la chiave, poi chiuse tutte le finestre e scuri, poi tirò fuori un grande asciugamano dalla borsa e lo stese sopra il letto e poi, letteralmente, si strappò da dosso tutti i vestiti. Quindi completamente nuda si mise a gambe spalancate sopra il letto coperto dall'asciugamano. Con somma sorpresa il Professore notò che non prese a strofinarsi freneticamente il clitoride, come si aspettava, ma rimaneva ferma con le mani e tutta assorta come se stesse pensando o sognando o immaginando. Poi dopo alcuni minuti di quello stato il Professore, zummando la telecamera vide la figa totalmente fradicia di umori e le piccole dita di Samantha tittillare brevemente il clito per avere un fortissimo orgasmo che la fece scuotere tutta. E così per ore fino a che, completamente stremata, Samantha si addormentò.
Il Professore commentò fra sé: porca misera una cosa così non l'avevo mai vista. Provò a contare gli orgasmi e arrivò a 11. Rimase incredulo: non pensava possibile una cosa del genere per la semplice ragione che se anche il cervello può reggere un simile tour de force, l'organo genitale, viceversa, non può assolutamente essere in grado di sopportare una simile sollecitazione. O almeno così pensava prima di vedere quelle immagini. Subito gli apparse chiaro il senso di quello che aveva visto: la ragazza, con incredibile intelligenza e capacità, era riuscita a dilatare al massimo la possibilità di avere orgasmi eccitandosi allo spasimo con la masturbazione mentale per poi finirsi con poche sollecitazioni al clitoride che così subiva solo un parziale martellamento e poteva essere pronto per un altro giro. Restava da capire con che tipo di fantasia si eccitasse in modo così pazzesco la ragazza.
L'indomani la ragazza e il Professore si ritrovarono mentre stavano uscendo allo stesso tempo.
P: buongiorno. Hai dormito bene? Ti sei riposata abbastanza?
S: si. Ho fatto una lunga dormita; sa, ieri sera mi sono addormentata subito dopo che mia madre è andata via. C'è molto silenzio e si dorme d'incanto.
P: beh oggi inizierai la tua nuova vita da universitaria. Sei contenta?
S: Si. Tantissimo. Ho scelto medicina e so che anche lei è medico.
P: si. Io sono uno psicoterapeuta e a volte vengo anche invitato nella tua università per fare delle lezioni, corsi, approfondimenti eccetera.
S: di cosa si occupa in particolare nel suo lavoro di psicoterapeuta?
P: mi occupo delle dipendenze. In particolare delle dipendenze sessuali.
Samantha non riesce a trattenere un gesto di meraviglia e sorpresa e un po' comincia a balbettare emozionata.
S: ah si...è...molto difficile...credo.
P: beh si certo è molto difficile perché la via della mente è spesso imperscrutabile. Però è anche molto interessante allo stesso tempo.
Il Prof nota un certo rossore nel viso di Samantha ma non volendo metterla in difficoltà, almeno per il momento, la saluta cordialmente augurandole una buona giornata.
Alla fine della giornata di lavoro il Professore torna a casa e per curiosità professionale prima di tutto si reca nello studio per visionare la registrazione delle immagini. Ma in realtà ha già in diretta delle immagini che in pratica sono simili a quelle del giorno prima. Il Professore riguarda rapidamente tutte le immagini riferite alla masturbazione e nota che essa è costantemente e solo clitoridea, che le ghiandole parauretrali secernono una quantità incredibile di umori, che il clitoride è naturalmente particolarmente sviluppato e che il numero degli orgasmi è oltre ogni immaginazione. Riflette che per riuscire a gestire una situazione del genere rimanendo in equilibrio e avendo pure straordinari successi scolastici può significare solo che Samantha è una ragazza fuori dal normale, con una intelligenza unica. Una ragazza così non l'aveva mai vista e neanche pensava potesse esistere. E per la prima volta in 12 anni di studi su ragazze gli viene l'istinto di rompere il suo principio base: analizzare tutto ma mai intromettersi in alcun modo nel percorso di vita delle ragazze.
Il giorno dopo nel pomeriggio il Professore si mette nel giardino, tranquillamente a rilassarsi, certo che Samantha sarebbe apparsa prima o poi.
E infatti.
S: buonasera Professore.
P: buonasera Samantha. Hai già iniziato a studiare?
S: si ho iniziato. Sa che sto pensando che potrei intraprendere un percorso di studi che mi porti ad essere poi psicoterapeuta.
P: beh pensaci bene. E' un percorso di studi lungo e poi il lavoro, ti assicuro, spesso dà tristezza anche se quando si hanno dei successi essi sono molto gratificanti e ripagano.
S: senta ho acquistato il libro che ha scritto. Ho iniziato a leggerlo. E' molto interessante. Ho visto delle recensioni che dicono che è un punto di riferimento per tutta la psicoterapia mondiale.
P: Beh non esageriamo. Un piccolo punto di riferimento per la psicoterapia mondiale ma solo per il particolare disturbo che ho analizzato.
S: non immaginavo nemmeno lontanamente che potesse essere così rilevante il fenomeno che lei ha sapientemente descritto nel suo libro.
P: non lo immaginavi?
Samantha capisce che ha fatto un errore. Un grave errore. Rischia di entrare in un argomento dove era meglio non entrare.
S: ehmm no … è una cosa che non si sospetta....credo...
P: Samantha direi che tu, proprio tu, non puoi dire “non lo immaginavo”. Vero?
Il Professore la guarda negli occhi. Samantha abbassa lo sguardo e gli prende il panico assoluto. Arrossisce e inizia a balbettare...
S: ma …. mi scusi..... perché ….. dice questo?
P: beh il perché è evidente. Tu sei una ragazza che si masturba in modo molto compulsivo, oserei dire ossessivo, forsennato, persino maniacale. Quindi perché ti meravigli?
Samantha quasi sviene dalla vergogna, diventa rossa fuoco, gli si blocca la parola. Nel frattempo le ghiandole parauretrali lavorano a pieno regime bagnando le mutandine e andando anche oltre, il clito lo sente vibrare impazzito. Il cervello e la figa vanno in tilt. A Samantha non rimane che scappare.
S: no....non è vero...scusi ...vado....non mi sento bene.
Samantha rientrata nel suo appartamento si butta sul letto si mette la testa nel cuscino, vorrebbe scomparire. Si dice: cazzo, cazzo, sono idiota, mi sono messa in trappola da sola, cazzo che idiota che sono...lui è forse il più grande esperto di masturbazione compulsiva femminile al mondo e io penso di giocarci....sono una idiota. Poi le pulsioni della figa la fanno tornare alla realtà. Si spoglia e si masturba furiosamente ripetutamente con rabbia come per punire il clitoride che non le dà pace.
Tutta la notte la passa a masturbarsi e a pensare cosa fare l'indomani con il Professore. Alla fine arriva alla conclusione che è inutile negare o nascondere. Si dice: o mi suicido oppure lo affronto e magari mi può anche aiutare.
L'indomani appena sente che il Professore esce di casa si precipita fuori e lo chiama.
S: Professore mi scusi ha un minuto per me?
P: certo mia cara. Mi scuso per ieri non volevo offenderti. Avrei dovuto usare parole più carine.
S: sono io che mi scuso. Sono stata stupida a ritenere di poterle nascondere una cosa su cui lei è il massimo esperto mondiale. Poi stanotte ho pensato molto e vorrei parlarle se lei lo ritiene possibile.
P: va bene ho un'ora a disposizione. Andiamo in casa e prendiamoci un caffè.
Andati in casa.
S: in realtà più volte ho pensato che sarei dovuta andare da uno psicoterapeuta. Ma poi la vergogna e il fatto che i miei potessero poi sapere mi ha sempre bloccata.
P: Si certo è naturale. Il tuo comportamento è del tutto naturale. Peraltro si vede da lontano che tu sei una ragazza incredibilmente intelligente e questo è molto importante anche per la gestione della tua chiamiamola malattia.
S: Lei gestisce casi come il mio?
P: Si diversi. Tutti hanno una loro particolarità. Ovviamente per conoscere la tua dovrei fare diverse sedute di approfondimento. Solo dopo è possibile tracciare una strategia di intervento.
S: sarebbe disponibile ad aiutarmi?
P: mi dispiace Samantha ma il principio che ho sempre adottato è quello di non confondere lavoro con le altre cose della vita, con altri tipi di rapporti, anche quello fra affittuaria e proprietario.
S: ma nel mio caso non sarebbe lavoro vero e proprio. Lei vive solo....io le potrei prepararle la cena e poi a cena lei mi aiuterebbe semplicemente parlandomi.
P: confesso che effettivamente tu sei un caso stimolante professionalmente.
S: come devo considerare questa sua affermazione? Positivamente o negativamente?
P: molto positivamente. So praticamente nulla di te salvo due cose che messe insieme è molto interessante studiare come si correlano.
S: e quali sono?
P: beh la prima è che sei una ragazza incredibilmente intelligente. Lo si vede anche da come affronti questa conversazione. Che per una ragazza della tua età e nella tua condizione è ovviamente e naturalmente ingestibile. E tu invece gestisci benissimo.
S: grazie. Lei è gentilissimo. E la seconda.
P: La seconda la conosci bene e attiene al numero di orgasmi che hai giornalmente e che credo sia pazzesco. Vero?
Samantha nel mentre il Prof risponde ha un forte sussulto che non riesce a nascondere e tuttavia riesce a rimanere nella conversazione.
S: ma....come fa a dire questo?
P: beh dimentichi che sono esperto di queste cose. Ho visto centinaia di ragazze con il tuo disturbo e so benissimo quali particolari andare a vedere. Tu, per esempio, quando sei arrivata con tua madre eri di una impazienza innaturale. Se ti ricordi bene poi ti ho dato una mano anche io affinchè tu rimanessi sola il prima possibile...Mi facevi tenerezza....Poi guardati la faccia allo specchio. Guardati sotto gli occhi … si notano i segni della stanchezza delle notti insonni che hai passato in modo parossistico a masturbarti. Poi devo dire ci sono alcune cose che non conosco di te e che effettivamente mi stimolano molto dal punto di vista professionale.
Samantha allora pensa che deve giocare a carte completamente scoperte perchè a questo punto l'obiettivo è convincere il Professore a prenderla come paziente, anche se anomala.
S: guardi Professore lei ha detto cose tutte giuste e peraltro mi lusinga quando parla della mia intelligenza.... Per il resto sappia che dopo aver letto tutto d'un fiato il suo libro le posso dire che il mio caso non è purtroppo confrontabile a quelli da lei analizzati..... per quantità e forse anche per altro....
Il Professore si alza in piedi e comincia a passeggiare per la stanza....pensoso....effettivamente attratto dalla possibilità di analizzare questo caso …. tuttavia sa che i suoi impegni non gli consentono di avere tutto il tempo necessario.....
P: senti Samantha ora è troppo tardi per me. Ti prometto che stasera riaffronteremo l'argomento e ti dirò come penso di fare. Magari ti scriverò una lettera che potrai portare ad un collega che ti indicherò io....
S: no la prego. La scongiuro. Mi prenda lei come paziente, come cuoca, come caso scientifico, o come se fossi sua figlia...la prego. Già ho superato un pochino la vergogna con lei non mi faccia subire altri traumi con altri suoi colleghi...
P: ora devo andare. Ne riparliamo stasera. E magari preparami pure la cena che forse è un modo anche per allentare i tuoi bisogni.....
S: grazie. Mi impegnerò al massimo glielo giuro.
(continua)
br_1975@libero.it
Ma torniamo alla sera del 25 ottobre. La sera della festa del suo trionfo. Samantha mano a mano che la serata andava avanti e sopratutto che l'indomani si avvicinava diventava sempre più elettrica. La mente era fissa a quando sarebbe rimasta sola sola nel suo nuovo appartamento in affitto nella metropoli: finalmente avrebbe potuto orgasmare a piacimento per ore fino a sfinirsi e senza rotture di scatole; inoltre con il metodo della masturbazione mentale attraverso il quale poteva fantasticare di subire le peggiori sottomissioni e umiliazioni avrebbe potuto sgrillettarsi pochi momenti per orgasmo mantenendo così in salute la figa. Del resto con questo nuovo sistema adottato negli ultimi mesi il numero degli orgasmi era aumentato a dismisura fino ad arrivare a cifre incredibili. Doveva certo avere l'accortezza di proteggere la figa con degli salvaslip che si doveva cambiare molto frequentemente poiché con la forte e continua sollecitazione mentale le ghiandole parauretrali secernevano umori in quantità industriale. In altre parole aveva sempre la figa fradicia e il clitoride pronto per darle orgasmi quasi immediati.
Negli ultimi giorni però i numerosi impegni e il fatto che non era mai da sola le avevano fatto diminuire il ritmo e in pari misura accumulare un desiderio che riusciva a sopportare solo con la prospettiva del 26 ottobre quando, presumibilmente dalle ore 16:00, sarebbe rimasta sola nel nuovo appartamento.
Fu accompagnata in auto dalla mamma, ma già il fatto di aver tardato di 30 minuti l'inizio del viaggio (partenza effettiva alle 08:30 in luogo delle ore 08:00 previste) l'aveva resa nervosa; nella sua mente c'era tutto un cronoprogramma da rispettare per arrivare puntuali alle ore 16:00 sola nel nuovo appartamento. In realtà stava sbroccando sopratutto per l'astinenza da orgasmo: i soli 2 orgasmi delle ultime 24 ore ottenuti peraltro in modo drammaticamente complicato erano nulla in confronto a ciò a cui si era abituata.
Arrivò nella metropoli all'indirizzo della casa in affitto. Ad attendere madre e figlia c'era il proprietario di casa. Un signore 50 enne di bellissimo aspetto, affascinante, autorevole e cordialissimo.
Era il Professor Tiziano Bianchi, psicoterapeuta di rinomata fama, divorziato da ormai 15 anni e che abitava da solo nella grande casa di sua proprietà; ricavata nell'ampia casa, con ingresso singolo, c'era anche il piccolo appartamento dato in affitto, che era stato pensato e costruito per la figlia del Professore. Il Professore illustrò a Samantha e alla madre che sua figlia in realtà aveva sempre rimandato la sua residenza presso l'abitazione e quindi da un po' di tempo lui lo affittava ad universitari per brevi periodi per lasciarsi comunque libertà di diverso uso.
Nell'annuncio a cui la madre di Samantha aveva risposto, perché il prezzo era veramente basso, c'era scritto che il piccolo appartamento era assolutamente previsto per persone singole. Poi durante il colloquio telefonico il Professore, dopo aver appreso che l'appartamento sarebbe stato per Samantha, appena 19 enne, non fidanzata e particolarmente studiosa (la madre più volte tenne a sottolineare il 100 e lode ottenuto al prestigioso liceo classico della cittadina) accettò di affittare per due mesi l'appartamento aggiungendo che in seguito si sarebbe visto se i volubili umori della figlia consentivano di far perdurare la disponibilità dell'immobile.
A questo punto del racconto è indispensabile soffermarsi sul Professor Bianchi. Come già detto egli era separato con una figlia e non aveva praticamente alcun rapporto con la ex moglie da tempo e pochi anche con la figlia. A livello sentimentale si vedeva con una collega psicoterapeuta di un'altra città ma in maniera molto sporadica, visti i rispettivi impegni.
Svolgeva il ruolo di psicoterapeuta in uno studio suo privato ed era particolarmente affermato, forse addirittura un luminare nel suo settore di approfondimento, che è quello dei disturbi da dipendenze sessuali. Risultava che aveva scritto numerosi articoli in riviste specializzate internazionali e anche un libro assolutamente di successo a livello mondiale e incredibilmente analitico dal titolo: “masturbazione femminile compulsiva: entità, cause, effetti e rimedi”.
Il suo enorme successo, professionale, di studioso, di scrittore era dovuto a dei dati assolutamente reali derivanti da una ricerca incredibilmente analitica. La ricerca, durata circa 12 anni su quasi cento ragazze, a dire la verità era non legittima ed anzi decisamente fuori legge. In sostanza dopo la separazione rimase solo nella grande casa e si dedicò a realizzare un progetto che aveva in testa da tanto tempo. Prima di tutto creò le condizioni edili per il piccolo appartamento autonomo a fianco della sua abitazione; in secondo luogo il piccolo appartamento fu attrezzato da un complesso sistema di videocamere e microfoni segreti, camuffati in modo perfetto all'interno della piccola abitazione. Poi nella sua abitazione aveva allestito uno studio nel quale poteva riesaminare tutti i dettagli delle registrazioni delle immagini e dei rumori su quello che succedeva, 24 ore su 24, fin nei minimi particolari vista l'altissima definizione della strumentazione utilizzata.
Successivamente aveva impostato una offerta di affitto per brevi periodi (da uno a tre mesi al massimo) a prezzi bassissimi selezionando la clientela di una predeterminata tipologia: studentesse universitarie giovanissime, non fidanzate e studiose. Giustificava il bassissimo prezzo con la condizione che nell'appartamento potevano soggiornare solo ed esclusivamente le ragazze che lo avevano preso in affitto (cioè non ci doveva essere mai la presenza di amici e/o amiche, nemmeno nel pomeriggio) motivando che non voleva assolutamente rumore in quanto sovente si doveva dedicare agli studi; peraltro, aggiungeva, proprio per questo aveva insonorizzato le pareti e quindi fino ad un certo livello di rumore non c'erano comunque problemi.
Questa immensa ricerca gli aveva dato la possibilità di analizzare nel dettaglio i comportamenti di un numero importante di ragazze affette da masturbazione compulsiva, che nella categoria delle affittuarie non erano così sparute; anche lui rimase molto meravigliato dal numero consistente della diffusione di questa patologia che la letteratura scientifica fino a quel momento in commercio sottostimava in maniera clamorosa.
Ciò, come detto, gli diede la possibilità di avere un vantaggio enorme rispetto ai colleghi e quindi poté scrivere, curare, argomentare, prevedere etc con la facilità di chi conosce il problema in tutti i suoi aspetti.
Quando il Professore vide Samantha, presentata dalla madre, la guardò con occhio clinico e notò subito la frenesia della ragazza, l'impazienza, il fatto che non riusciva letteralmente stare ferma. Già da questi dettagli dedusse che il soggetto poteva rientrare nei suoi interessi di ricercatore. Il Professore poi domandò se avevano fatto un viaggio lungo. Rispose Samantha, rubando la parola alla madre, dicendo di si e che era molto stanca e che avrebbe voluto riposarsi un po', prima possibile. Al che il Prof si disse fra se che la sua prima analisi era corretta e che era evidente che la ragazza volesse rimanere da sola il prima possibile e non certo per riposarsi.
Dopo due ore circa Samantha spinse letteralmente fuori dall'appartamento la madre che voleva mettere bocca su come sistemare tutte le cose della figlia. Il Professore con tono cordiale fece notare alla madre di Samantha che la figlia desiderava di riposarsi e che forse la sistemazione perfetta delle cose poteva essere rimandata. Con la coda degli occhi il Professore notò l'espressione di Samantha mista fra gratificazione e impazienza, che confermò, ove ce ne fosse stato ancora bisogno, la sua intuizione di studioso della materia.
Quando Samantha rimase sola nel suo appartamento, dall'altra parte, nello studio della casa, si era posizionato il Professore con il quadro delle immagini di tutte le telecamere sotto controllo. Sapeva bene che le masturbatrici seriali, se erano tali, agivano fin da subito, non appena rimaste sole.
E infatti vide Samantha che come una furia chiuse a chiave l'appartamento lasciando inserita la chiave, poi chiuse tutte le finestre e scuri, poi tirò fuori un grande asciugamano dalla borsa e lo stese sopra il letto e poi, letteralmente, si strappò da dosso tutti i vestiti. Quindi completamente nuda si mise a gambe spalancate sopra il letto coperto dall'asciugamano. Con somma sorpresa il Professore notò che non prese a strofinarsi freneticamente il clitoride, come si aspettava, ma rimaneva ferma con le mani e tutta assorta come se stesse pensando o sognando o immaginando. Poi dopo alcuni minuti di quello stato il Professore, zummando la telecamera vide la figa totalmente fradicia di umori e le piccole dita di Samantha tittillare brevemente il clito per avere un fortissimo orgasmo che la fece scuotere tutta. E così per ore fino a che, completamente stremata, Samantha si addormentò.
Il Professore commentò fra sé: porca misera una cosa così non l'avevo mai vista. Provò a contare gli orgasmi e arrivò a 11. Rimase incredulo: non pensava possibile una cosa del genere per la semplice ragione che se anche il cervello può reggere un simile tour de force, l'organo genitale, viceversa, non può assolutamente essere in grado di sopportare una simile sollecitazione. O almeno così pensava prima di vedere quelle immagini. Subito gli apparse chiaro il senso di quello che aveva visto: la ragazza, con incredibile intelligenza e capacità, era riuscita a dilatare al massimo la possibilità di avere orgasmi eccitandosi allo spasimo con la masturbazione mentale per poi finirsi con poche sollecitazioni al clitoride che così subiva solo un parziale martellamento e poteva essere pronto per un altro giro. Restava da capire con che tipo di fantasia si eccitasse in modo così pazzesco la ragazza.
L'indomani la ragazza e il Professore si ritrovarono mentre stavano uscendo allo stesso tempo.
P: buongiorno. Hai dormito bene? Ti sei riposata abbastanza?
S: si. Ho fatto una lunga dormita; sa, ieri sera mi sono addormentata subito dopo che mia madre è andata via. C'è molto silenzio e si dorme d'incanto.
P: beh oggi inizierai la tua nuova vita da universitaria. Sei contenta?
S: Si. Tantissimo. Ho scelto medicina e so che anche lei è medico.
P: si. Io sono uno psicoterapeuta e a volte vengo anche invitato nella tua università per fare delle lezioni, corsi, approfondimenti eccetera.
S: di cosa si occupa in particolare nel suo lavoro di psicoterapeuta?
P: mi occupo delle dipendenze. In particolare delle dipendenze sessuali.
Samantha non riesce a trattenere un gesto di meraviglia e sorpresa e un po' comincia a balbettare emozionata.
S: ah si...è...molto difficile...credo.
P: beh si certo è molto difficile perché la via della mente è spesso imperscrutabile. Però è anche molto interessante allo stesso tempo.
Il Prof nota un certo rossore nel viso di Samantha ma non volendo metterla in difficoltà, almeno per il momento, la saluta cordialmente augurandole una buona giornata.
Alla fine della giornata di lavoro il Professore torna a casa e per curiosità professionale prima di tutto si reca nello studio per visionare la registrazione delle immagini. Ma in realtà ha già in diretta delle immagini che in pratica sono simili a quelle del giorno prima. Il Professore riguarda rapidamente tutte le immagini riferite alla masturbazione e nota che essa è costantemente e solo clitoridea, che le ghiandole parauretrali secernono una quantità incredibile di umori, che il clitoride è naturalmente particolarmente sviluppato e che il numero degli orgasmi è oltre ogni immaginazione. Riflette che per riuscire a gestire una situazione del genere rimanendo in equilibrio e avendo pure straordinari successi scolastici può significare solo che Samantha è una ragazza fuori dal normale, con una intelligenza unica. Una ragazza così non l'aveva mai vista e neanche pensava potesse esistere. E per la prima volta in 12 anni di studi su ragazze gli viene l'istinto di rompere il suo principio base: analizzare tutto ma mai intromettersi in alcun modo nel percorso di vita delle ragazze.
Il giorno dopo nel pomeriggio il Professore si mette nel giardino, tranquillamente a rilassarsi, certo che Samantha sarebbe apparsa prima o poi.
E infatti.
S: buonasera Professore.
P: buonasera Samantha. Hai già iniziato a studiare?
S: si ho iniziato. Sa che sto pensando che potrei intraprendere un percorso di studi che mi porti ad essere poi psicoterapeuta.
P: beh pensaci bene. E' un percorso di studi lungo e poi il lavoro, ti assicuro, spesso dà tristezza anche se quando si hanno dei successi essi sono molto gratificanti e ripagano.
S: senta ho acquistato il libro che ha scritto. Ho iniziato a leggerlo. E' molto interessante. Ho visto delle recensioni che dicono che è un punto di riferimento per tutta la psicoterapia mondiale.
P: Beh non esageriamo. Un piccolo punto di riferimento per la psicoterapia mondiale ma solo per il particolare disturbo che ho analizzato.
S: non immaginavo nemmeno lontanamente che potesse essere così rilevante il fenomeno che lei ha sapientemente descritto nel suo libro.
P: non lo immaginavi?
Samantha capisce che ha fatto un errore. Un grave errore. Rischia di entrare in un argomento dove era meglio non entrare.
S: ehmm no … è una cosa che non si sospetta....credo...
P: Samantha direi che tu, proprio tu, non puoi dire “non lo immaginavo”. Vero?
Il Professore la guarda negli occhi. Samantha abbassa lo sguardo e gli prende il panico assoluto. Arrossisce e inizia a balbettare...
S: ma …. mi scusi..... perché ….. dice questo?
P: beh il perché è evidente. Tu sei una ragazza che si masturba in modo molto compulsivo, oserei dire ossessivo, forsennato, persino maniacale. Quindi perché ti meravigli?
Samantha quasi sviene dalla vergogna, diventa rossa fuoco, gli si blocca la parola. Nel frattempo le ghiandole parauretrali lavorano a pieno regime bagnando le mutandine e andando anche oltre, il clito lo sente vibrare impazzito. Il cervello e la figa vanno in tilt. A Samantha non rimane che scappare.
S: no....non è vero...scusi ...vado....non mi sento bene.
Samantha rientrata nel suo appartamento si butta sul letto si mette la testa nel cuscino, vorrebbe scomparire. Si dice: cazzo, cazzo, sono idiota, mi sono messa in trappola da sola, cazzo che idiota che sono...lui è forse il più grande esperto di masturbazione compulsiva femminile al mondo e io penso di giocarci....sono una idiota. Poi le pulsioni della figa la fanno tornare alla realtà. Si spoglia e si masturba furiosamente ripetutamente con rabbia come per punire il clitoride che non le dà pace.
Tutta la notte la passa a masturbarsi e a pensare cosa fare l'indomani con il Professore. Alla fine arriva alla conclusione che è inutile negare o nascondere. Si dice: o mi suicido oppure lo affronto e magari mi può anche aiutare.
L'indomani appena sente che il Professore esce di casa si precipita fuori e lo chiama.
S: Professore mi scusi ha un minuto per me?
P: certo mia cara. Mi scuso per ieri non volevo offenderti. Avrei dovuto usare parole più carine.
S: sono io che mi scuso. Sono stata stupida a ritenere di poterle nascondere una cosa su cui lei è il massimo esperto mondiale. Poi stanotte ho pensato molto e vorrei parlarle se lei lo ritiene possibile.
P: va bene ho un'ora a disposizione. Andiamo in casa e prendiamoci un caffè.
Andati in casa.
S: in realtà più volte ho pensato che sarei dovuta andare da uno psicoterapeuta. Ma poi la vergogna e il fatto che i miei potessero poi sapere mi ha sempre bloccata.
P: Si certo è naturale. Il tuo comportamento è del tutto naturale. Peraltro si vede da lontano che tu sei una ragazza incredibilmente intelligente e questo è molto importante anche per la gestione della tua chiamiamola malattia.
S: Lei gestisce casi come il mio?
P: Si diversi. Tutti hanno una loro particolarità. Ovviamente per conoscere la tua dovrei fare diverse sedute di approfondimento. Solo dopo è possibile tracciare una strategia di intervento.
S: sarebbe disponibile ad aiutarmi?
P: mi dispiace Samantha ma il principio che ho sempre adottato è quello di non confondere lavoro con le altre cose della vita, con altri tipi di rapporti, anche quello fra affittuaria e proprietario.
S: ma nel mio caso non sarebbe lavoro vero e proprio. Lei vive solo....io le potrei prepararle la cena e poi a cena lei mi aiuterebbe semplicemente parlandomi.
P: confesso che effettivamente tu sei un caso stimolante professionalmente.
S: come devo considerare questa sua affermazione? Positivamente o negativamente?
P: molto positivamente. So praticamente nulla di te salvo due cose che messe insieme è molto interessante studiare come si correlano.
S: e quali sono?
P: beh la prima è che sei una ragazza incredibilmente intelligente. Lo si vede anche da come affronti questa conversazione. Che per una ragazza della tua età e nella tua condizione è ovviamente e naturalmente ingestibile. E tu invece gestisci benissimo.
S: grazie. Lei è gentilissimo. E la seconda.
P: La seconda la conosci bene e attiene al numero di orgasmi che hai giornalmente e che credo sia pazzesco. Vero?
Samantha nel mentre il Prof risponde ha un forte sussulto che non riesce a nascondere e tuttavia riesce a rimanere nella conversazione.
S: ma....come fa a dire questo?
P: beh dimentichi che sono esperto di queste cose. Ho visto centinaia di ragazze con il tuo disturbo e so benissimo quali particolari andare a vedere. Tu, per esempio, quando sei arrivata con tua madre eri di una impazienza innaturale. Se ti ricordi bene poi ti ho dato una mano anche io affinchè tu rimanessi sola il prima possibile...Mi facevi tenerezza....Poi guardati la faccia allo specchio. Guardati sotto gli occhi … si notano i segni della stanchezza delle notti insonni che hai passato in modo parossistico a masturbarti. Poi devo dire ci sono alcune cose che non conosco di te e che effettivamente mi stimolano molto dal punto di vista professionale.
Samantha allora pensa che deve giocare a carte completamente scoperte perchè a questo punto l'obiettivo è convincere il Professore a prenderla come paziente, anche se anomala.
S: guardi Professore lei ha detto cose tutte giuste e peraltro mi lusinga quando parla della mia intelligenza.... Per il resto sappia che dopo aver letto tutto d'un fiato il suo libro le posso dire che il mio caso non è purtroppo confrontabile a quelli da lei analizzati..... per quantità e forse anche per altro....
Il Professore si alza in piedi e comincia a passeggiare per la stanza....pensoso....effettivamente attratto dalla possibilità di analizzare questo caso …. tuttavia sa che i suoi impegni non gli consentono di avere tutto il tempo necessario.....
P: senti Samantha ora è troppo tardi per me. Ti prometto che stasera riaffronteremo l'argomento e ti dirò come penso di fare. Magari ti scriverò una lettera che potrai portare ad un collega che ti indicherò io....
S: no la prego. La scongiuro. Mi prenda lei come paziente, come cuoca, come caso scientifico, o come se fossi sua figlia...la prego. Già ho superato un pochino la vergogna con lei non mi faccia subire altri traumi con altri suoi colleghi...
P: ora devo andare. Ne riparliamo stasera. E magari preparami pure la cena che forse è un modo anche per allentare i tuoi bisogni.....
S: grazie. Mi impegnerò al massimo glielo giuro.
(continua)
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