Samantha e il Professore - Seconda parte - Capitolo secondo
di
Castello
genere
masturbazione
Seconda parte - Capitolo secondo
Nei giorni seguenti il Professore riflette molto su come limitare la foga di Samantha. Peraltro questa esigenza diventa non più rimandabile anche in vista del debutto della ragazza nell'ambito delle conferenze scientifiche dove ovviamente non può certo apparire per come è, cioè la ragazza-amante del luminare più vecchio di lei di 30 anni. Sarebbe la fine certa del prestigio del Professore. Dopo un po' di valutazioni il Professore arriva alla conclusione che, essendo Samantha una ragazza molto matura e straordinariamente intelligente, non può che puntare sulla capacità di ragionamento della stessa, utilizzando la sua autorevolezza e bravura nel convincere.
Durante il viaggio verso Madrid per il simposio sulla psicoanalisi i due, Samantha e il Professore, hanno molto tempo per poter parlare.
P: Vedi Samantha c'è una cosa importante che devi sapere ora che stai intraprendendo, bruciando tutte le tappe, un inizio di carriera scientifica.
S: si certo lo so. Devo essere sempre seria e poi apparire sempre come tale.
P: si esatto. Non conta solo la preparazione, lo studio, la perspicacia. Serve anche essere “non chiacchierati” per cose che esulano il dibattito scientifico. Quindi devi stare molto attenta.
S: si certo. Vede anche come mi sono vestita, dietro suo consiglio; non si nota nulla della mia femminilità: sembro proprio solo una adolescente secchiona.
P: anche fra noi dovrai tenere un comportamento che faccia dedurre che abbiamo il normale rapporto fra Professore e studentessa, peraltro nato casualmente. In altre parole sappi che si va in un ambiente dove la gente capisce da un minimo gesto cosa ci sta sotto. E il fatto che si venga a sapere o ci sia anche il minimo dubbio che io ho per amante la giovane studentessa che promuovo a livello internazionale, significherebbe la fine per me e per te. E' chiaro?
S: ma ciò vuol dire che in tutti questi giorni noi non potremo....
P: no. Non potremo fare nulla. Non possiamo rischiare. Tu starai nella tua camera e io nella mia. Punto e basta.
S: ma....
P: senti so che tenere a bada il tuo indiavolato clitoride è difficile. Ma tu ci devi riuscire con la forza del tuo ragionamento e delle tua volontà. Vorrà dire che ti farai un po' di ditalini come fino a qualche mese fa ti facevi di continuo...
Samantha rimane delusa ma deve riconoscere che il Professore ha ragione.
S: va bene ci proverò.
Nel giorno del simposio, prima dell'inizio, il Professore presenta a tutti i partecipanti la nuova giovanissima promessa scientifica: Samantha. Lo fa, tuttavia, in un modo – a dire la verità – che in una certa misura irrita la studentessa, anche perché quelle modalità non le appaiono certo necessarie. Riportiamo a titolo esemplificativo una di queste presentazioni.
P: buongiorno esimio dott. Black.
B: buongiorno Prof Bianchi. Vedo che non è solo.
P: Infatti; ho qui con me la bambina prodigio di cui ho parlato lungamente con gli organizzatori del simposio e di cui ho accennato anche a lei nell'ultima telefonata. Le assicuro che è veramente precoce e fra poco lo dimostrerà. Eccola qui: Samantha.
Samantha saluta cordialmente il dott. Black, che è un inglese che però parla benissimo italiano. E che sulla traccia indicata dal Professore contribuisce ad irritare la ragazza.
B: buongiorno, bambina prodigio. Spero che tu ti troverai bene in questo ambiente di vecchi bacucchi.
E terminata la breve frase di circostanza il dott. Black, che sarà sui 70 anni, dà una dolce carezza sul faccino di Samantha, come gesto di tenerezza.
Va ricordato che il Professore aveva molto raccomandato a Samantha di vestirsi in modo più anonimo possibile, senza trucco e assolutamente senza mettere in mostra la propria femminilità. Samantha aveva optato per abiti larghi tali da nascondere il suo bel culo e le sue belle tette; inoltre il suo visino acqua e sapone dava l'idea che fosse veramente piccola....insomma una bambina. Questo fatto, sopratutto ripetuto praticamente con tutti gli intervenuti al simposio, l'aveva alquanto irritata per almeno due motivi.
Il primo è che non gli andava di essere considerata un piccolo fenomeno..... cioè appunto una bambina che fa le cose dei grandi.... che dice cose che non sono adatte a quell'età e per questo destano meraviglia, al di là del contenuto effettivo. Lei voleva essere considerata come una studentessa, magari giovane ma non certo bambina, che era molto in avanti con il programma di studi e che in tutti gli esami dati aveva – invariabilmente – ottenuto un 30 e lode. Altro che bambina!!!
Il secondo motivo la faceva addirittura infuriare verso il Professore. Ma come – si dice – quando faccio guizzare la lingua sul suo cazzo non sono una bambina; e quando mi riempie di sperma il culo non sono certo la fanciulletta prodigio a cui dare le caramelle; e quando spruzza la sua crema sulla mia faccia, da troia, come tiene sempre a precisare in preda all'eccitazione, allora non è il dolce visino da adolescente a cui fare una carezza paterna.
Insomma possiamo dire che Samantha si arrabbia proprio. Ciò tuttavia non la distoglie dal compito importante a cui si è preparata con tutte le sue forze: l'intervento nel simposio.
Ella, quando giunge il suo turno, si esprime con grande proprietà di linguaggio, sicurezza e originalità nella costruzione della sua tesi scientifica lasciando tutti a bocca aperta. Naturalmente, come è facile intuire e come il Professore le aveva preannunciato, nell'ambiente ci può essere ammirazione per le capacità mostrate, ma anche una certa dose di invidia. E quindi succede che praticamente tutti gli interventi successivi a quello di Samantha fanno riferimento alla sua originale tesi: o per elogiarla oppure, più frequentemente, per demolirla, anche usando cattiveria e sarcasmo. Inevitabilmente, quindi, per tutta la durata del simposio si parla solo della tesi di Samantha, che però è un fatto estremamente positivo, come le sussurra all'orecchio il Professore. Alla fine Samantha ha la possibilità di replicare per due minuti; ma le sarà sufficiente utilizzare solo 1 minuto e 45 secondi per controbattere con spettacolare efficacia tutte le critiche, usando anche uno stile elegante che mostra a tutti la superiorità non solo scientifica ma anche dialettica della giovanissima studentessa, erroneamente sottovalutata da molti.
In sostanza un assoluto, incredibile, inaspettato trionfo.
Alla fine del simposio Samantha con il Professore vicino vengono attorniati da tutti; in particolare gli organizzatori dell'evento, con grandi sorrisi, ringraziano il Professore per la felicissima intuizione.
Samantha riceve i complimenti vivissimi da un numero indefinito di persone; tutti chiedono informazioni su di lei …. una ragazza dell'organizzazione addirittura le chiede un autografo dicendole che nel futuro, quando lei sarà famosa, avrà un valore non indifferente.
Samantha, come è facile intuire, è in uno stato di euforia totale. Ha la sensazione di non toccare nemmeno terra. Sente il proprio cervello che le funziona a pieno regime, stimolato anche dall'esaltazione adrenalinica della competizione scientifica vittoriosa; risponde a tutti in modo preciso e argomentato e sopratutto ha una sensazione di onnipotenza che la ubriaca letteralmente. Onnipotenza che le fa percepire che per lei tutto è possibile, basta che lo voglia. E proprio in quel momento che si risveglia, dopo che per un bel po' è stato tenuto a bada, il desiderio sessuale. Si risveglia prepotente, insopprimibile e accostato al quel senso di onnipotenza produce effetti devastanti. Guarda il Professore, oggetto dei suoi desideri più reconditi, e contemporaneamente alle risposte che continua a dare in modo perfettamente appropriato, una parte del suo cervello focalizza una esigenza precisa, insopprimibile e montante: il bisogno del cazzo; per la precisione il cazzo del suo mentore. Nello stesso momento, l'altro suo cervello, il clitoride, comincia a pulsare impazzito obbligandola a trovare una soluzione subito. Ella, allora, con cortesia, si divincola da tutti gli importunanti facendo finta, in modo palese, di avere una cosa urgentissima di carattere scientifico da chiedere al Professore in privato. Il Professore la asseconda credendo vera la sua finta esigenza e in un attimo si ritrovano soli in una stanzetta, utilizzata prima del simposio come segreteria e ora deserta.
P: cosa mi vuoi chiedere Samantha?
S: ho bisogno di cazzo... e subito.
Il Professore pur conoscendo Samantha rimane sbigottito. In un baleno Samantha, che continua a mormorare ….ho bisogno di cazzo....ho bisogno di cazzo...slinguando a tutto spiano la faccia dello sbigottito psicoterapeuta, sbottona con le mani la patta al Professore liberando il cazzo già abbastanza in tiro.
P: sei pazza!!! cosa stai facendo? Se ci scoprono siamo finiti entrambi!!
Ma Samantha ha già il cazzo in bocca e spompina con foga da invasata. Pochi istanti dopo sente i fiotti di sperma caldi che le riempiono la bocca. In quel mentre si sentono delle voci da fuori la stanzetta da parte degli organizzatori che – appunto – stanno cercando i due. Samantha ha appena il tempo di ricomporsi e anche di aiutare il Professore a farlo. Addirittura in una frazione di secondo riesce anche a deporre sul tavolo dei fogli che ha nella sua cartellina e quando entrano nella stanza i responsabili dell'organizzazione trovano un quadro del tutto coerente alla finta: Samantha curva sui fogli sparsi sul tavolo che interroga su non si sa bene cosa il Professore. L'unico inconveniente è che nella concitazione si è dimenticata di ingoiare la crema del cazzo del Professore che le è rimasta in bocca; lo fa subito, deglutendo e con la punta della lingua raccogliendo una goccia di sperma che le era colata sul lato sinistro della bocca.
Organizzatore: ah eravate qui...nella confusione non avete firmato le attestazioni di partecipazione al simposio; è necessario che lo facciate prima di andare via.
S: si, ci scusi. Chiedevo delle cose al Professore e poi mi scusi – deglutendo ancora – ho mangiato un croissant alla crema perché la tensione della disputa scientifica mi ha fatto venire un buco allo stomaco.
Il Professore non può fare a meno di pensare: troia! la vittoria nella disputa ti ha fatto aprire effettivamente vari buchi, ma non certo quello dello stomaco....
Nel ritorno all'albergo il Professore appare stordito dalla piena percezione di non essere in grado di gestire questa situazione con Samantha che sta diventando sempre più complicata e che può portarlo al disastro da un momento all'altro rovinando una reputazione di una vita.
Invece Samantha è euforica; come già detto si sente onnipotente. Si sente in grado di soddisfare tutti i suoi desideri: siano quelli di natura intellettiva (cioè quello di prevalere nelle dispute scientifiche attraverso la forza della sua intelligenza) siano quelli di natura sessuale. Potremmo dire che si sente totalmente appagata. Per la verità il bisogno sessuale è stato solo in parte soddisfatto, ma per quello, pensa, c'è tutta la notte in albergo dove potrà avere tutti gli orgasmi vaginali, anali e clitoridei che vorrà. Il lettore attento noterà che ormai ella non prende nemmeno in considerazione i desideri, le esigenze e i limiti fisici del Professore.
E' evidente che il successo le ha dato alla testa …. e, possiamo aggiungere senza tema di smentita ….. alla figa.
Appena rientrata in albergo riceve una chiamata dalla madre, come si ricorderà di nome Anna, che ha seguito tutto il simposio in streaming.
Madre Anna: Ciao Samantha!!!
S: ciao mamma.
Madre Anna: figlia mia, sei stata eccezionale. Mi sento orgogliosa di te. E lo siamo tutti qui a casa.
S: grazie mamma, sono contenta anche io tantissimo.
Madre Anna: Li hai zittiti tutti! Sei un fenomeno!
S: Mi ero preparata moltissimo, come per un esame all'Università e poi mi è venuto tutto spontaneo.
Madre Anna: Ho riconosciuto il tuo padrone di casa; era accanto a te: è il Professore che ti ha introdotta nell'ambiente, vero?
S: Si è lui. Non finirò mai di ringraziarlo. Se non fosse per lui non sarei nulla.
Madre Anna: Si. Si vede ….. è così tranquillo, autorevole, sicuro di se...anche se all'apparenza sembra anche un po' autoritario......e poi è anche molto affascinante...
S: si si lo so.
Madre Anna: E' proprio un bell'uomo!
Samantha capisce che alla madre piace molto il Professore.....e pensa: eh no cara mammina il Professore è mio … sei arrivata tardi.....
S: ma dai mamma! Se ti sente papà si incavola!.
Madre Anna: era solo per fare una battuta … almeno quelle spero si possano fare!
Samantha sapeva bene che le cose fra mamma e papà non andavano benissimo ma ora, dal colloquio telefonico, abituata ad avere una sensibilità molto sviluppata per queste cose, percepisce chiaramente qualcosa di più …. la chiara insoddisfazione, sicuramente anche sessuale, di mamma nella vita che sta attualmente facendo ….
S: beh comunque, bando agli scherzi e alle battute, quando vuoi venire a trovarmi qui nella metropoli mi fai un grande piacere e poi magari possiamo cenare assieme all'affascinante Professore ….. credo che gli possa far piacere....
Madre Anna: va bene tesoro, ci penserò.
Nei giorni seguenti il Professore riflette molto su come limitare la foga di Samantha. Peraltro questa esigenza diventa non più rimandabile anche in vista del debutto della ragazza nell'ambito delle conferenze scientifiche dove ovviamente non può certo apparire per come è, cioè la ragazza-amante del luminare più vecchio di lei di 30 anni. Sarebbe la fine certa del prestigio del Professore. Dopo un po' di valutazioni il Professore arriva alla conclusione che, essendo Samantha una ragazza molto matura e straordinariamente intelligente, non può che puntare sulla capacità di ragionamento della stessa, utilizzando la sua autorevolezza e bravura nel convincere.
Durante il viaggio verso Madrid per il simposio sulla psicoanalisi i due, Samantha e il Professore, hanno molto tempo per poter parlare.
P: Vedi Samantha c'è una cosa importante che devi sapere ora che stai intraprendendo, bruciando tutte le tappe, un inizio di carriera scientifica.
S: si certo lo so. Devo essere sempre seria e poi apparire sempre come tale.
P: si esatto. Non conta solo la preparazione, lo studio, la perspicacia. Serve anche essere “non chiacchierati” per cose che esulano il dibattito scientifico. Quindi devi stare molto attenta.
S: si certo. Vede anche come mi sono vestita, dietro suo consiglio; non si nota nulla della mia femminilità: sembro proprio solo una adolescente secchiona.
P: anche fra noi dovrai tenere un comportamento che faccia dedurre che abbiamo il normale rapporto fra Professore e studentessa, peraltro nato casualmente. In altre parole sappi che si va in un ambiente dove la gente capisce da un minimo gesto cosa ci sta sotto. E il fatto che si venga a sapere o ci sia anche il minimo dubbio che io ho per amante la giovane studentessa che promuovo a livello internazionale, significherebbe la fine per me e per te. E' chiaro?
S: ma ciò vuol dire che in tutti questi giorni noi non potremo....
P: no. Non potremo fare nulla. Non possiamo rischiare. Tu starai nella tua camera e io nella mia. Punto e basta.
S: ma....
P: senti so che tenere a bada il tuo indiavolato clitoride è difficile. Ma tu ci devi riuscire con la forza del tuo ragionamento e delle tua volontà. Vorrà dire che ti farai un po' di ditalini come fino a qualche mese fa ti facevi di continuo...
Samantha rimane delusa ma deve riconoscere che il Professore ha ragione.
S: va bene ci proverò.
Nel giorno del simposio, prima dell'inizio, il Professore presenta a tutti i partecipanti la nuova giovanissima promessa scientifica: Samantha. Lo fa, tuttavia, in un modo – a dire la verità – che in una certa misura irrita la studentessa, anche perché quelle modalità non le appaiono certo necessarie. Riportiamo a titolo esemplificativo una di queste presentazioni.
P: buongiorno esimio dott. Black.
B: buongiorno Prof Bianchi. Vedo che non è solo.
P: Infatti; ho qui con me la bambina prodigio di cui ho parlato lungamente con gli organizzatori del simposio e di cui ho accennato anche a lei nell'ultima telefonata. Le assicuro che è veramente precoce e fra poco lo dimostrerà. Eccola qui: Samantha.
Samantha saluta cordialmente il dott. Black, che è un inglese che però parla benissimo italiano. E che sulla traccia indicata dal Professore contribuisce ad irritare la ragazza.
B: buongiorno, bambina prodigio. Spero che tu ti troverai bene in questo ambiente di vecchi bacucchi.
E terminata la breve frase di circostanza il dott. Black, che sarà sui 70 anni, dà una dolce carezza sul faccino di Samantha, come gesto di tenerezza.
Va ricordato che il Professore aveva molto raccomandato a Samantha di vestirsi in modo più anonimo possibile, senza trucco e assolutamente senza mettere in mostra la propria femminilità. Samantha aveva optato per abiti larghi tali da nascondere il suo bel culo e le sue belle tette; inoltre il suo visino acqua e sapone dava l'idea che fosse veramente piccola....insomma una bambina. Questo fatto, sopratutto ripetuto praticamente con tutti gli intervenuti al simposio, l'aveva alquanto irritata per almeno due motivi.
Il primo è che non gli andava di essere considerata un piccolo fenomeno..... cioè appunto una bambina che fa le cose dei grandi.... che dice cose che non sono adatte a quell'età e per questo destano meraviglia, al di là del contenuto effettivo. Lei voleva essere considerata come una studentessa, magari giovane ma non certo bambina, che era molto in avanti con il programma di studi e che in tutti gli esami dati aveva – invariabilmente – ottenuto un 30 e lode. Altro che bambina!!!
Il secondo motivo la faceva addirittura infuriare verso il Professore. Ma come – si dice – quando faccio guizzare la lingua sul suo cazzo non sono una bambina; e quando mi riempie di sperma il culo non sono certo la fanciulletta prodigio a cui dare le caramelle; e quando spruzza la sua crema sulla mia faccia, da troia, come tiene sempre a precisare in preda all'eccitazione, allora non è il dolce visino da adolescente a cui fare una carezza paterna.
Insomma possiamo dire che Samantha si arrabbia proprio. Ciò tuttavia non la distoglie dal compito importante a cui si è preparata con tutte le sue forze: l'intervento nel simposio.
Ella, quando giunge il suo turno, si esprime con grande proprietà di linguaggio, sicurezza e originalità nella costruzione della sua tesi scientifica lasciando tutti a bocca aperta. Naturalmente, come è facile intuire e come il Professore le aveva preannunciato, nell'ambiente ci può essere ammirazione per le capacità mostrate, ma anche una certa dose di invidia. E quindi succede che praticamente tutti gli interventi successivi a quello di Samantha fanno riferimento alla sua originale tesi: o per elogiarla oppure, più frequentemente, per demolirla, anche usando cattiveria e sarcasmo. Inevitabilmente, quindi, per tutta la durata del simposio si parla solo della tesi di Samantha, che però è un fatto estremamente positivo, come le sussurra all'orecchio il Professore. Alla fine Samantha ha la possibilità di replicare per due minuti; ma le sarà sufficiente utilizzare solo 1 minuto e 45 secondi per controbattere con spettacolare efficacia tutte le critiche, usando anche uno stile elegante che mostra a tutti la superiorità non solo scientifica ma anche dialettica della giovanissima studentessa, erroneamente sottovalutata da molti.
In sostanza un assoluto, incredibile, inaspettato trionfo.
Alla fine del simposio Samantha con il Professore vicino vengono attorniati da tutti; in particolare gli organizzatori dell'evento, con grandi sorrisi, ringraziano il Professore per la felicissima intuizione.
Samantha riceve i complimenti vivissimi da un numero indefinito di persone; tutti chiedono informazioni su di lei …. una ragazza dell'organizzazione addirittura le chiede un autografo dicendole che nel futuro, quando lei sarà famosa, avrà un valore non indifferente.
Samantha, come è facile intuire, è in uno stato di euforia totale. Ha la sensazione di non toccare nemmeno terra. Sente il proprio cervello che le funziona a pieno regime, stimolato anche dall'esaltazione adrenalinica della competizione scientifica vittoriosa; risponde a tutti in modo preciso e argomentato e sopratutto ha una sensazione di onnipotenza che la ubriaca letteralmente. Onnipotenza che le fa percepire che per lei tutto è possibile, basta che lo voglia. E proprio in quel momento che si risveglia, dopo che per un bel po' è stato tenuto a bada, il desiderio sessuale. Si risveglia prepotente, insopprimibile e accostato al quel senso di onnipotenza produce effetti devastanti. Guarda il Professore, oggetto dei suoi desideri più reconditi, e contemporaneamente alle risposte che continua a dare in modo perfettamente appropriato, una parte del suo cervello focalizza una esigenza precisa, insopprimibile e montante: il bisogno del cazzo; per la precisione il cazzo del suo mentore. Nello stesso momento, l'altro suo cervello, il clitoride, comincia a pulsare impazzito obbligandola a trovare una soluzione subito. Ella, allora, con cortesia, si divincola da tutti gli importunanti facendo finta, in modo palese, di avere una cosa urgentissima di carattere scientifico da chiedere al Professore in privato. Il Professore la asseconda credendo vera la sua finta esigenza e in un attimo si ritrovano soli in una stanzetta, utilizzata prima del simposio come segreteria e ora deserta.
P: cosa mi vuoi chiedere Samantha?
S: ho bisogno di cazzo... e subito.
Il Professore pur conoscendo Samantha rimane sbigottito. In un baleno Samantha, che continua a mormorare ….ho bisogno di cazzo....ho bisogno di cazzo...slinguando a tutto spiano la faccia dello sbigottito psicoterapeuta, sbottona con le mani la patta al Professore liberando il cazzo già abbastanza in tiro.
P: sei pazza!!! cosa stai facendo? Se ci scoprono siamo finiti entrambi!!
Ma Samantha ha già il cazzo in bocca e spompina con foga da invasata. Pochi istanti dopo sente i fiotti di sperma caldi che le riempiono la bocca. In quel mentre si sentono delle voci da fuori la stanzetta da parte degli organizzatori che – appunto – stanno cercando i due. Samantha ha appena il tempo di ricomporsi e anche di aiutare il Professore a farlo. Addirittura in una frazione di secondo riesce anche a deporre sul tavolo dei fogli che ha nella sua cartellina e quando entrano nella stanza i responsabili dell'organizzazione trovano un quadro del tutto coerente alla finta: Samantha curva sui fogli sparsi sul tavolo che interroga su non si sa bene cosa il Professore. L'unico inconveniente è che nella concitazione si è dimenticata di ingoiare la crema del cazzo del Professore che le è rimasta in bocca; lo fa subito, deglutendo e con la punta della lingua raccogliendo una goccia di sperma che le era colata sul lato sinistro della bocca.
Organizzatore: ah eravate qui...nella confusione non avete firmato le attestazioni di partecipazione al simposio; è necessario che lo facciate prima di andare via.
S: si, ci scusi. Chiedevo delle cose al Professore e poi mi scusi – deglutendo ancora – ho mangiato un croissant alla crema perché la tensione della disputa scientifica mi ha fatto venire un buco allo stomaco.
Il Professore non può fare a meno di pensare: troia! la vittoria nella disputa ti ha fatto aprire effettivamente vari buchi, ma non certo quello dello stomaco....
Nel ritorno all'albergo il Professore appare stordito dalla piena percezione di non essere in grado di gestire questa situazione con Samantha che sta diventando sempre più complicata e che può portarlo al disastro da un momento all'altro rovinando una reputazione di una vita.
Invece Samantha è euforica; come già detto si sente onnipotente. Si sente in grado di soddisfare tutti i suoi desideri: siano quelli di natura intellettiva (cioè quello di prevalere nelle dispute scientifiche attraverso la forza della sua intelligenza) siano quelli di natura sessuale. Potremmo dire che si sente totalmente appagata. Per la verità il bisogno sessuale è stato solo in parte soddisfatto, ma per quello, pensa, c'è tutta la notte in albergo dove potrà avere tutti gli orgasmi vaginali, anali e clitoridei che vorrà. Il lettore attento noterà che ormai ella non prende nemmeno in considerazione i desideri, le esigenze e i limiti fisici del Professore.
E' evidente che il successo le ha dato alla testa …. e, possiamo aggiungere senza tema di smentita ….. alla figa.
Appena rientrata in albergo riceve una chiamata dalla madre, come si ricorderà di nome Anna, che ha seguito tutto il simposio in streaming.
Madre Anna: Ciao Samantha!!!
S: ciao mamma.
Madre Anna: figlia mia, sei stata eccezionale. Mi sento orgogliosa di te. E lo siamo tutti qui a casa.
S: grazie mamma, sono contenta anche io tantissimo.
Madre Anna: Li hai zittiti tutti! Sei un fenomeno!
S: Mi ero preparata moltissimo, come per un esame all'Università e poi mi è venuto tutto spontaneo.
Madre Anna: Ho riconosciuto il tuo padrone di casa; era accanto a te: è il Professore che ti ha introdotta nell'ambiente, vero?
S: Si è lui. Non finirò mai di ringraziarlo. Se non fosse per lui non sarei nulla.
Madre Anna: Si. Si vede ….. è così tranquillo, autorevole, sicuro di se...anche se all'apparenza sembra anche un po' autoritario......e poi è anche molto affascinante...
S: si si lo so.
Madre Anna: E' proprio un bell'uomo!
Samantha capisce che alla madre piace molto il Professore.....e pensa: eh no cara mammina il Professore è mio … sei arrivata tardi.....
S: ma dai mamma! Se ti sente papà si incavola!.
Madre Anna: era solo per fare una battuta … almeno quelle spero si possano fare!
Samantha sapeva bene che le cose fra mamma e papà non andavano benissimo ma ora, dal colloquio telefonico, abituata ad avere una sensibilità molto sviluppata per queste cose, percepisce chiaramente qualcosa di più …. la chiara insoddisfazione, sicuramente anche sessuale, di mamma nella vita che sta attualmente facendo ….
S: beh comunque, bando agli scherzi e alle battute, quando vuoi venire a trovarmi qui nella metropoli mi fai un grande piacere e poi magari possiamo cenare assieme all'affascinante Professore ….. credo che gli possa far piacere....
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