A fil di lametta

di
genere
poesie

Pelle, dita, carne e piedi,
sono della mia libido gli arredi.
Leggeri come foglie di thè,
si muovono voraci su di te.
Unghie lunghe e rosse, poi,
ti graffiano dove vuoi.
La lametta scivola fredda, senza fretta,
sulla gamba un onda perfetta.
Gira, volteggia nella panna,
taglia, smembra e mi rende cagna.
Si ferma pudica sul mio cuore,
tra cosce rosa di calore.
Il pelo nero li nel mezzo,
assaggia umido il metallo grezzo.
Estirpo, rado, cucio e taglio,
la mia vagina luccica, è un abbaglio.
Sotto i piedi nudi e caldi,
eccitato, mantieni i nervi saldi.
Mi osservi, nero, pensando che,
splende il sole sulle mie nati-che.
Nettare salato mi tradisce,
sulle gambe, gocce di sesso scendono a strisce.
Nelle mie labbra, grandi, tra poco sarai,
cazzo di gomma ti amo, lo sai!
di
scritto il
2010-09-23
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