La danza dell'amore

di
genere
poesie

Tacco punta, tacco punta,
sul capezzolo fan la spunta;
danzan come una ballerina
sulla mia giovane vagina.
Piango lacrime di dolore;
mi ribello con tutto il mio ardore.
Lei mi prende le caviglie,
il righello è dentro, fino alle biglie.
Urlo, strepito, mi dimeno;
gomma e lattice mi spinge nell’ano.
Quando penso di godere,
la sua frusta mi segna le mele.
Scende rossa una fragile goccia,
fresca e labile come una doccia.
Apre la bocca con sguardo demente,
io, le sorrido incautamente.
La saliva calda della sua lingua
frizza dolce come una siringa.
Mi guarda con odio, io di piacere
mentre mi masturba lo sfintere.
Viene lei, arrivo io,
urlo, fragile: ‘sei il mio dio’.
Di Afrodite, lei, è la sorgente
del mio amore impenitente.
Apro le labbra, la bocca disgiunta;
della sue urina, adesso, l’ora è giunta.
Balla e canta, ride e danza;
felice mi calpesta senza creanza.
La sua fica, infine, è unta:
tacco punta, tacco punta.
di
scritto il
2010-09-24
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