Convitto maschile (puntata 8)

di
genere
gay

Ero disperato, luca non mi parlò più da quel giorno, leonardo continuava a pippare come un cocainomane e trombavamo sempre di meno.

Arrivò l' estate, volevo lasciarmi alle spalle quei brutti ricordi, me lo ero voluto io, ritornai al paese, chi mi avrebbe amato di nuovo? Mi mancava il contatto fisico con un uomo, avevo bisogno di un cazzo che mi trapanasse le interiora, ero solo, non avrei rivisto i ragazzi fino a settembre e questo mi rattristava, luca mi evitava ogni volta che poteva ed ho saputo che si è fidanzato con mario, quello schifoso di merda, pensai fosse una ripicca, ero disperatissimo.

Mi affacciai alla finestra e sperai che qualche figo alloggiase davanti la casa, vicino a casa mia c' era una casa dove venivano affittate degli appartamenti e non avevo mai visto un figone della madonna fino a quando vidi lui, alto, occhi marroni, capelli castani, era di una bellezza da far schifo, finalmente, pensai, forse mi sarei fatto scopare a pecorina, era molto più grande di me, parlava al telefono e litigava forse con la sua fidanzata, gli guardavo la mano, chissà quante seghe si era fatto con quella bella mano e si grattava l' uccello, forse aveva voglia, chissà. Decisi di scendere a dargli il benvenuto ma lui rientrò, io deciso gli bussai,"ciao, piacere gianluca, benvenuto nel mio paese", lui mi guardò schfato, cazzo vuoi sembrva dire, "grazie, scusa ma non posso parlare adesso", cosa tu mi stai mollando? ma io ti spacco la faccia stronzo di merda, niente non ci ho visto più, sono entrato violentemente, gli ho toccato il pacco, lui era imbarazzato, gli presi il telefono e lo sbattei in terra, si ruppe in mille pezzi, e gli abbassai i pantaloni, quel pompino ci stava tutto, ero troppo voglioso, lui era cosi arraato, il cazzo duro come la statua della libertà, mi stava facendo iaggiare a new york, lui mi afferrò per il culo, lubrificante e me l sbattè dentro l' ano, con violenza, io gemevo e lui continuava, mi strappò la maglia, oddio pensai, che animale che era, era un toro, ci metteva tutta la sua energia per scoparmi, finalmente avevo trovato uno che mi sapeva cavalcare, mi distruggeva come un terremoto, ero felice di quel cazzone, poi prese una cinghia e me la mise al collo, tirò come se non ci fosse un domani, io stavo soffocando e lui continuava e mi sussurrava"ti piace troia? adesso ti scopo per bene", io stavo per morire, poi allentò la presa"mi stavi soffocando, basta", volevo interrompere il sesso, era un depravato, tentai di scappare, mi afferrò per il culo e ci sputò dentro" ora hai voluto il cazzo e adesso lo subisci", mi sborrò ripetutamente, io non volevo il suo cazzo, "bassta gli urlai", lui smise, si scusò e uscii', era uno schifoso, non volevo più averci a che fare, io volevo un vero uomo che mi scopasse con amore, lui era solo un porco schizzofrenico, rientrai a casa, mi feci una sega sulle foto porno di leonardo che mi inviava ogni giorno, mi mancava il suo cazzo, squillò il telefono, "pronto chi è?", dall' altra parte una voce che conoscevo,"sono a pezzi, mario è morto", era luca, "mario? morto? cosa stai dicendo?", luca piangeva e io non sapevo come calmarlo,"ci vediamo tra qualcche giorno, ora al telefono non ho voglia di dirti", ero sconvolto, si odiavo mario, ma non fino al punto di volerlo morto
scritto il
2016-05-16
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