Il diario di Lucilla e Damiano Ep. 3

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prime esperienze

Il diario di Lucilla e Damiano Ep. 3


È il profumo intenso del caffè a svegliarmi, apro gli occhi e mi trovo di fronte Damiano che mi passa la tazzina sotto il naso, guardo l’orologio che mi dice che sono le 9.10.
> dico a lui ancora stordita > mi risponde.
Latte, caffè, succo d’arancia, yogurt, marmellata, burro, fette tostate, brioche, non c’è che dire è una gran bella prima colazione. La vista di tutto ciò e i profumi dolci mi rianimano. Seduti in mezzo al letto mangiamo e ridiamo eccitati mentre ci raccontiamo le impressioni della notte.
Ogni tanto lo sguardo va verso il telefonino > gli chiedo mentre prendo il cellulare > mi dice mentre mi accarezza le gambe.
Lo lascio fare mentre rileggo i messaggi della notte. Smette di carezzare le gambe e inizia a frugare tra i ciuffetti della mia cosina > gli dico, intanto allargo appena le cosce visto che un certo appetito è rimasto anche a me. Le sue dita adesso si fanno più intraprendenti, mi toccano il clito e le labbra, le spinge dentro la figa e poi ancora bagnate massaggiano il mio buchetto.
Sono ancora seduta in mezzo al letto, mentre lui tocca come piace a me, continuo a leggere e rileggere gli sms. Vedo un invitante gonfiore nelle sue mutande, le scosto e lo libero. Intanto un suo dito mi entra nella vagina bagnata. Lascio il telefono e gli stringo il pene, poi gli levo la mano dalla mia figa e spingo le sue spalle giù sul materasso. Quello che più voglio adesso è averlo dentro. Mi metto cavalcioni su di lui, il suo uccello si mette tra le mie cosce, lungo le labbra e il clito, spingo il ventre sopra e mi ci strofino per alcuni minuti. Lo sento duro e fremente ed io divento sempre più desiderosa di essere fottuta, tanto e intensamente.
Infilo la mano tra le mie gambe e lo afferro, me lo giro verso la figa con il glande all’ingresso del mio buco bagnato, Damiano inarca la schiena e mi penetra tutta. Sento in noi ancora la frenesia della notte, ci possediamo con una voglia matta. Ci raccontiamo, ci provochiamo con parole estreme, diamo voce ai nostri desideri trasgressivi, come ci è sempre piaciuto fare.
Naturalmente, non poteva che essere elemento dominante la situazione vissuta durante la notte.
Quel desiderio istintivo di dare il continuo a un’esperienza fortemente intrigante cominciata un paio di settimane fa davanti ad un monitor di computer, volutamente alimentata alla prima occasione in quel ristorante ieri sera e che ha cominciato a trasferirsi dalla fantasia alla realtà poche ore fa.
L’immagine di Francesco torna prepotente tra noi e con essa un pensiero ben definito ormai, rendere vera la figura dello spettatore durante i nostri momenti di passione.
Siamo li a dircelo apertamente io e Damiano, a mostrare tutta la nostra incontrollabile eccitazione, mentre in nome degli sguardi di Francesco si scatena in noi un altro sconvolgente orgasmo.
È lungo, intenso, ci scuote fin dentro le viscere e ci lascia abbracciati e appagati fino a tardi sul letto.
È il beep del cellulare che ci fa riaprire gli occhi, mentre Damiano si alza per prendere il telefono, l’orologio mi dice che sono passate le tredici da un po’. Lo guardo mentre legge l’sms, mi sento in ansia e aspetto di sapere. Sorride e mi guarda > Damiano mi rivolge uno sguardo provocatore e aggiunge >. Conosco fin troppo bene il mio uomo per non sapere le intenzioni. L’ansia che mi aveva preso un minuto fa adesso si tramuta in altro.
> gli dico > mi risponde lui. Se devo essere io a fare la prossima mossa, penso, allora detto tempi e modi, mi dico. > Damiano è d’accordo, prende il cellulare e scrive>
Arriviamo al bar che sono le cinque, Francesco è seduto che legge un giornale, evidentemente vuole darsi un tono. Ci avviciniamo e ci salutiamo, lui è cordiale e sorridente, ma le sue mani non riescono a mascherare la tensione. In verità tesi lo siamo anche noi e probabilmente lo nota anche lui.
Ci salutiamo e con un tono un po’ formale ci presentiamo, fingiamo di rammaricarci del ritardo mentre ci accomodiamo. Esaurite le frasi di circostanza cerchiamo di rompere il disagio. Ordiniamo da bere e cominciamo a chiacchierare di cose comuni. La cosa sembra funzionare.
A Francesco, così come a noi, sembra che venga facile comunicare e farsi capire. Intuiamo una certa affinità di gusti e pensieri.
Si parla di vacanze e viaggi, tanto per non impegnarsi in discorsi più seriosi e soprattutto consapevoli che da questo si potrà arrivare al vero motivo del nostro incontro. Un po’ per logica conseguenza e forse anche per un voluto calcolo, si passa all’argomento gastronomico-turistico, con relative esperienze e gusti.
La conversazione, ovviamente approda alla cena della sera prima, ma evitiamo di essere noi ad aprire il discorso che ci interessa.
Spendiamo qualche minuto sul ristorante e sul menù, ma la tensione in noi tre si percepisce molto.
> lascia la frase appesa Francesco, ma di fatto è entrato nel discorso.
> esordisce un po’ teso.
risponde Damiano con un tono il più possibile rassicurante.
> ancora una pausa e aggiunge > Damiano sorride per stemperare la tensione e dice> Io resto muta, non riesco a commentare, il nervosismo non mi permette di pensare una frase appropriata.
Poi una sensazione di stupore unito a non so cos’altro mi prende quando sento Damiano esprimere il suo pensiero in maniera diretta >.
Francesco sorride, ma non capisco se l’espressione del suo viso vuole esprimere incredulità piuttosto che divertimento, forse interesse o cos’altro non saprei.
Resta a guardarci per qualche attimo poi dice > sembra confuso mentre aggiunge
>
Vorrei dire qualcosa ma è Damiano a rispondere >
A questo punto intervengo anch’io nel discorso >
Il mio parlare in questo momento non ha intenzioni maliziose, ma evidentemente l’attrattiva che suscito in lui, unita ad un certo interesse per la novità della cosa, orienta Francesco.
> dice tutto d’un fiato nel tentativo di mascherare la voglia di partecipare. Quella frase genera un lampo nella mia mente, ma come se non bastasse arriva il commento di Damiano a farmi scendere un brivido lungo la schiena >. Francesco sorride ancora, mentre io penso a ciò che Damiano ha detto, soprattutto alle ultime parole.
Ordiniamo ancora qualcosa e come se nulla fosse riprendiamo a chiacchierare del più e del meno. Mi rendo conto che non c’è bisogno di dirsi altro. Il gioco ci piace.
Ci siamo salutati quasi come se fossimo vecchi amici, dopodiché il resto del week end è trascorso tranquillo senza altri sussulti.
Ritornati in città, abbiamo ripreso la nostra vita, più o meno ordinaria agli occhi degli altri, ma dentro di noi una certa euforia ci ha accompagnato per alcuni giorni. È sempre stata una nostra caratteristica quella di prolungare le attese per concederci piaceri con un carico maggiore di sensazioni.
Il venerdì inviamo a Francesco un paio di sms, giusto uno scambio di saluti e qualche battuta spiritosa, proprio come vecchi amici.
In realtà è stato come se tutti e tre avessimo voluto dire >. Unico cambiamento è dato da un nuovo numero di cellulare che ci comunica Francesco e sul quale vorrebbe ricevere gli sms. Lo accontentiamo consapevoli della necessità.
La domenica in tardo pomeriggio gli inviamo il primo mms, super intrigante completo intimo che indosso seduta in poltrona. La risposta non si fa attendere > Ne inviamo un altro, ancora con l’intimo e sono sul letto. Poi andiamo oltre, mi levo il reggiseno e gli mostro la mia prorompente quarta. Mi levo anche il perizoma e appoggiata su un fianco gli faccio vedere il ciuffo triangolare che c’è tra le mie gambe. I suoi sms di risposta cominciano a susseguirsi. Raccontano di eccitazione e voglie che stiamo scatenando. Damiano mi scatta altre due pose e le invia, in una c’è il mio fondoschiena senza veli ed in bella evidenza, nell’altra la sua mano in mezzo alle mie cosce semiaperte. Ormai eccitazione e trasgressione sono le padrone della scena, percepiamo la presenza di Francesco tra noi in maniera forte, consapevoli che adesso sta partecipando al gioco con tutti i suoi sensi. Infatti, dopo altri due suoi sms di infuocati commenti, arriva a noi un mms. Lui è seduto in poltrona, con indosso solo le mutande gonfie del suo pene eccitato.
È la scintilla che ci fa impazzire, cominciamo a possederci in tutti i modi, le nostre mani e le nostre bocche corrono ovunque, toccano, frugano, baciano e leccano. L’uccello di Damiano freme, lo lascio scivolare dappertutto, sulla mia bocca, il seno, i glutei e finalmente arriva alla figa. Arriva un altro mms di Francesco, ha la mano nelle mutande, il commento scritto dice>. L’idea di quello che sta pensando e facendo mi scatena, allargo le mie gambe e lascio che si apra tutta la mia bagnatissima vulva. Damiano sale su di me e comincia ad infilare il suo duro e bellissimo uccello nella mia figa, alzo il ventre e spingo insieme a lui, quell’entrare e uscire mi fa impazzire, i pensieri si susseguono seguendo il ritmo della penetrazione. Sentire l’uccello di Damiano che mi fotte mi fa impazzire, immaginare di essere l’oggetto del desiderio di Francesco che si masturba mi fa morire, sento forte adesso in me il desiderio di vedere la mano di Francesco che si agita l’uccello e contemporaneamente l’orgasmo del mio uomo che mi allaga la vagina. E finalmente tutto succede, l’esplosione dei nostri orgasmi, la mia figa inondata dello sperma caldo di Damiano e la mia immaginazione attraversata dal getto dell’orgasmo di Francesco. Nei sussulti del godimento mi tornano in mente le parole di Damiano >.
Forse la cosa più intrigante di tutt questa situazione è proprio quella di non sapere se e quando le fantasie diverranno realtà.
Intanto sentiamo che il gioco ancora continuerà, o almeno lo speriamo. Vedremo.

Cosa ci aspettiamo?
I vostri commenti ovviamente, anche negativi se lo ritenete, ma vi preghiamo di astenervi da volgarità gratuite ed espressioni offensive. Se invece dovessimo trovare da parte di qualcuno qualche spunto interessante, allora la cosa si potrebbe fare intrigante. Il resto lo lasciamo al caso, all’istinto e alla fantasia.
Se volete i commenti potete anche inviarli alla nostra mail, avere pareri e confronti non ci dispiace, tutto ovviamente nell’ambito della civiltà e del rispetto del pensiero altrui.
Ciao da Lucilla e Damiano
lucilla.damiano@virgilio.it

scritto il
2010-10-19
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