Debiti di gioco
di
Luisa
genere
orge
L’appuntamento era per le 14 in Via....
Arrivai con un ritardo di ½ ora ad una villetta.
Suonai e venne ad aprirmi un uomo avvolto in una vestaglia colorata.
"Sono Luisa, la moglie di Carlo. Sono venuta per quella faccenda".
La "faccenda" era una partita a carte persa da Carlo il quale, messo alle strette dai creditori, aveva impegnato il mio corpo per il saldo definitivo.
Non era la prima volta che perdeva, ma era la prima volta che ci trovavamo in serie difficolta'.
Alla fine dopo pianti ed urla avevo acconsentito a recarmi all’appuntamento, non prima di averlo impegnato a desistere dal gioco.
"Guarda guarda che bella fica di moglie tiene il nostro Carlo, penso che questo pomeriggio salderai il suo conto" e, messami una mano sul culo, mi attiro' a se' incollando la sua bocca alla mia.
Sentii la lingua entrarmi fra i denti ed iniziare a leccarmi le gengive mentre un travaso di saliva passava dalla sua bocca alla mia.
"Che buon sapore ha la tua bocca bambina, non vedo l’ora di farti succhiare il mio amichetto".
Mi prese sottobraccio, sempre con la sua mano che mi accarezzava il culo, mi porto' all’interno della casa.
Entrammo in un salotto dove su un divano una coppia stava facendo sesso.
Un maschione peloso sui 40anni stava accovacciato sopra una ragazzina sui 18/19 anni infilando e togliendo il suo nodoso cazzo dalla bocca della malcapitata.
"Sei arrivata giusto in tempo perche' stavamo per dividerci la troietta. Ma ti presento, lui e' Nico e lei e' Mara la figlia di un tipo come tuo marito, che voleva rifilarci il suo cesso di moglie ma abbiamo preferito fare cambio".
Nico sfilo' il cazzo dalla bocca di Mara e, avvicinatosi, mi saluto' infilandomi la lingua in gola e strusciandomi il duro cazzo sulla pancia.
"Sei proprio un bel ficone, non vedo l’ora di godermi la tua micina".
"Dai, spogliati" e, detto fatto, mi aiuto' a spogliarmi lasciandomi nuda in un attimo.
Poi, con uno sguardo famelico, mi prese fra le braccia e mi porto' sul grosso divano vicino a Mara, la quale era stata presa in consegna dall’altro uomo.
Questi, toltasi la vestaglia, rivelo' anch’esso un grosso cazzo penzoloni fra le gambe e, una volta preso fra le mani, inizio' a sbatacchiarlo sulla bocca della bimba.
"Dai, succhialo troietta, che fra un po’ te lo farò sentire nella fica".
Nico mi sdraio' sul divano con la testa vicino a Mara e, sdraiatosi sopra, inizio' a slinguarmi la bocca e le tette.
Devo dire che, se inizialmente la situazione mi aveva bloccata, ora iniziavo a sentire un certo desiderio perverso legato sia alla situazione, sia alla rivalsa verso Carlo che mi aveva messa in quella situazione.
Sentivo la bocca di Nico sui capezzoli che li succhiava e mordeva dolorosamente, poi pian piano scese lungo lo stomaco, sulla pancia fino all’interno delle cosce che inconsciamente allargai.
L’uomo apprezzo' il gesto e golosamente inizio' a lapparmi la fica.
Sentivo l’eccitazione montarmi prepotentemente e mi ritrovai a mugolare mentre il lavoro di lingua sul mio clitoride scatenava scariche elettriche lungo tutto il mio corpo.
Sentivo che anche Mara iniziava a mugolare e, gettato uno sguardo all’indietro, vidi il muso di Mac affondato fra le sue cosce ed il naso nascosto dalla leggera peluria che le ricopriva la fica.
Inconsciamente girai la testa verso la ragazza e le nostre bocche si unirono in un lungo bacio.
Le succhiavo la linguetta rosea mentre ondate di godimento mi assalivano dal ventre dove le dita e la lingua di Nico implacabilmente mi frugavano. "Guarda come godono queste due vacche lesbiche, su sdraiatevi una sull’altra e fateci vedere come ve la cavate col 69". Presala di peso Mac sollevò Mara e me la depose sopra, con la fichetta umida e spalancata a contatto della mia bocca. Allargai di nuovo le cosce ed immediatamente la lingua di Mara iniziò a saettare dentro e fuori la mia vagina. Anch’io iniziai a leccarla allargandole le natiche del culetto e titillandogli il buchetto dell’ano. I due uomini nel frattempo si godevano la scena di noi due menandosi lentamente il cazzo. Sentivo Mara godere ripetutamente sotto i miei colpi di lingua, mugolando e dimenando il culetto. Impazienti, Nico e Mac presero posizione vicino alle nostre vagine, Nico si mise a cavalcioni sopra il mio viso e, guidando il grosso cazzo con la mano, inizio' a strusciare il glande nel solco delle natiche di Mara.
La punta, sfregando sulla mia saliva, andava su e giu' fra l’ano e le labbra della vagina.
Poi, dopo avermelo affondato in gola per una ulteriore lubrificazione, riprendeva il percorso.
Fra le cosce, leccate da Mara, sentii Mac impaziente che mi punto' il cazzo e, con forti colpi, mi riempi' la fica con il suo grosso membro.
Mac mi prese per le anche ed inizio' a pomparmi furiosamente.
Anche Nico sopra di me comincio' pian piano ad introdurre il glande nella vulva di Mara.
Nonostante la salivazione e l’umore che ne usciva, Mara aveva ancora una fica giovane e stretta e sotto l’assalto del cazzo comincio' a gemere per il dolore.
Ma Nico era implacabile e, lubrificando l’asta con la saliva e facendosi umettare il glande dalla mia bocca, dopo qualche colpo potente le entro' tutto sino alle palle.
Io fra i colpi furiosi che ricevevo in fica e la vista della fichetta enormemente dilatata dal cazzo di Nico iniziai una serie di orgasmi.
Mi dimenavo come una pazza leccando la fica e l’asta del cazzo con furia.
Nico assestatosi saldamente al culo di Mara inizio' a fotterla con vigore.
Il cazzo usciva lentamente dalla fica fradicia per poi rientrare con un suono di bagnato, Mara era un mugolio unico, vedevo gli spasmi della vagina aprirle e chiuderle le labbra attorno all’asta e solo la presa forte delle mani sul culo le impedivano di cadere dal divano.
Il cazzo entrava e usciva, alle volte Nico me lo ficcava in gola per poi rimetterlo dentro finche' attraverso i coglioni che tenevo saldamente fra le mani, leccandoli, sentii le contrazioni della sborrata in fica.
Godendo aumento' il ritmo delle pompate e così mi ritrovai a leccare lo sperma che usciva a fiotti dalla vulva riempita.
Ma anch’io nel delirio ebbi la mia razione, infatti Mac, con dei colpi che mi squassarono la pancia, godette scaricandomi nella fica getti copiosi di sperma caldo.
I due uomini uscirono dalle nostre pance ed ansimando si allungarono vicino a noi dove io e Mara pulimmo ben bene i loro cazzi dalla sborra rimasta.
Mi appisolai fra le braccia di Mara e dopo un po' di tempo li lasciai e mi recai in bagno dove rimasi a lungo sotto la doccia.
Rinfrescata e profumata rientrai nella camera e li' trovai i due uomini che nel frattempo avevano ricominciato a riscuotere gli interessi.
Mac fra le gambe spalancate di Mara la stava fottendo vigorosamente, mentre Nico accarezzandole le tettine le aveva infilato il suo uccello in bocca.
Mara chiaramente sofferente per le dimensioni degli organi si prodigava nel soddisfare i due cazzi e mentre Mac fra le sue cosce entrava sino alla radice, Nico dal canto suo si doveva accontentare di introdurre il cazzo solo fino alla cappella.
Mi tolsi l’accappatoio e, salita a fianco dei due, iniziai a succhiare il cazzo di Nico.
Divenuto rapidamente rigido come un palo lo sdraiai e, allargate le gambe, mi impalai su di lui con colpi energici.
Sentivo il cazzo che mi riempiva completamente la pancia e, presami per il culo da sotto, inizio' con delle spinte a fottermi.
Adattandomi alle sue spinte iniziai di nuovo a godere mentre vicino a me Mara era stesa sulla schiena e veniva soffocata dal corpaccione di Mac che con colpi vigorosi la stava squassando tutta.
Resosi conto che la ragazzina era inerte sotto i colpi, Mac le sfilo' il suo cazzo dalla fica e, messosi alle mie spalle, inizio' a strusciarmi l’ano col suo glande.
Cercai di divincolarmi spaventata, ma da sotto Nico mi teneva bloccata con le braccia, pur continuando a fottermi.
Sentii Mac che mi spalmava della crema sullo sfintere iniziando a massaggiarmi l’ano per allentarlo.
"Dai, rilassati, vedrai che se partecipi poi godrai come una troia con due cazzi nell’intestino".
Pian piano sentivo il cazzo che mi penetrava il culo, ma ad ogni colpo Mac si fermava dando modo ai muscoli dello sfintere di adattarsi alle dimensioni del cazzo.
Presto il piacere prese il sopravvento sul dolore e sempre col cazzo in fica che mi pompava, col culo iniziai a dimenarmi lentamente sicche' l’uomo riusci ad infilarlo sino in fondo.
Gli spasmi degli orgasmi che mi squassavano mi davano alla testa raggiungendo presto sotto i colpi dei due uno stato di sfinimento.
Non so quanto duro' ma sentii che finalmente all’unisono i due cazzi godettero ed un fiume di sborra calda mi riempi' completamente le viscere.
Uscendomi dal culo e dalla fica sentii come se mi avessero tolto una parte del corpo e la sborra non piu' trattenuta dai due "tappi" inizio' ad uscire a rivoli.
Mara, che nel frattempo si era ripresa, mi ringrazio' per il favore che le avevo fatto e messasi fra le mie gambe mi calmo' gli spasmi dei miei buchetti indolenziti, leccandomi e succhiandomi lo sperma che ne usciva.
Tornai a casa tardi, tutta dolente nel culo, ripromettendomi di andare dal medico il giorno dopo per una visita e trovai Carlo nervoso davanti al televisore.
"Allora Luisa com’è andata? Mi hanno saldato il debito?".
"Si si non preoccuparti".
Ed ad una nuova fitta dell’ano: "Ho persino lasciato la mancia!!".
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