Il lavavetri

di
genere
trans

Eccomi mi presento Luigi, ragazzo 32enne con un buon lavoro che vive solo in un appartamentino comodo all'ultimo piano di un palazzo, in una città del sud Italia, come dicevo 32enne di buona famiglia carino,viso d'angelo fisico esile,1.73,per 62 kg, con un taglia 46,senza peli e senza barba, occhi azzurri e capelli castani chiari lunghi quasi biondi fino alle spalle che lego dietro per sembrare maschio, fin da piccolo i miei lineamenti erano molto efebi e crescendo il quadro non era molto cambiato, il mio culetto si era arrotondato e la mia mascolinità non era migliorata e anche la mia pisellina raggiungeva a fatica gli 8 cm in tiro e una volta cresciuto e rimasta così, la cosa mi ha sempre procurato inbarazzo nel confronto con i miei coetanei che fin dai 14 anni hanno sempre sbandierato le loro dimensioni nei discorsi e nei comportamenti da adolescenti che io ho sempre cercato di evitare anche perché avevo ben capito che sarei stato preso in giro, io invece ero attratto dalla lingery femminile e tutto ciò che le donne usavano, dalla bigiotteria ai vestitini corti minigonne, tacchi a spillo che non facevo fatica a trovare anche perché il mio piedino era rimasto piccolo un 40. Io 4 figlio dopo 3 femmine e quindi fin da piccolo potevo ammirare le mie sorelle crescere e diventare donne e fare tutte quelle cosucce che le femmine fanno per essere più carine, di conseguenza non facevo fatica a rubacchiare qualche indumento intimo alle mie sorelline per provarmelo, tipo mutandine in pizzo, calze, rossetti, fard, mascara tutte cosucce che poi nascondevo e quando ero sicuro di essere solo in casa le indossavo, mi truccavo e devo dire che buttando l'occhio alle mie sorelle che lo facevano ero diventato anche bravo, comunque tornando a me ero cresciuto andato via di casa vivevo solo e la mia voglia di travestirmi non si era assopita anzi a casa mia da solo lontano da occhi indiscreti, quando tornavo da lavorare mi piaceva stare sui tacchi e truccarmi tutta per poter essere quella femmina che non potevo essere in pubblico, era un gioco che piano piano mi prendeva sempre più anche perché mi piacevo così, era la mia natura e mi piaceva essere femmina sculettare per casa e fare anche le faccende di casa come cucinare stirare sempre sui tacchi e minigonna per poi andare a letto in baby doll mettere le cremine antirughe la sera tingermi le unghie dei piedi, questa era la mia rutin mi alzavo la mattina mi lavavo vestivo da ometto insospettabile in giacca e cravatta, anche se molte volte sotto lasciavo calze,reggicalze e perizomini in pizzo, oppure culott bellissime, per poi nascondere il tutto con i calzoni da uomo, colazione e via nel traffico della città da semaforo verde a semaforo rosso per raggiungere il posto di lavoro e fu proprio in uno di quei giorni noiosi in cui immerso nei miei pensieri aspettando che un semaforo rosso cambiasse colore, fu li che lo vidi questo uomo di colore che con fare veloce mi lavava i vetri della mia 500, io gli dissi che non serviva che erano già puliti, ma lui continuava imperterrito a strofinare i vetri della mia auto per poi abbassarsi verso il mio finestrino per chiedermi un euro e fu in quel momento che mi sorpresi a guardarlo nei suoi occhi profondi e neri con i suoi denti bianchi era un uomo maturo sulla 50tina possente con un po' di pancetta ma molto maschio, mi sorrise e io mi ero gia perso nel suo sguardo e frà me e me mi dicevo che bel maschio, gli donai 5 euro anche perché non avevo spicci, ma poi fui svegliato dal suono degli altri automobilisti dietro che suonando mi fecero capire che il semaforo era verde, lui mi mando un bacio con la mano per ringraziarmi e io lo salutai ripartendo, il giorno dopo fu lo stesso, mi ritrovai allo stesso semaforo con lo stesso uomo di colore che mi lavava il vetro della macchina mentre io mi gustavo i movimenti delle sue braccia e dei suoi muscoli, duro pochissimo si abbasso al finestrino e io potevo sentire il suo odore e sudore di maschio, gli sorrisi aggiustandomi in modo quasi femmineo i capelli sull'orecchio sinistro e poi gli misi in mano altri 5 euro e lui stringendo i la mia manina con i soldi dentro mi ringrazio e mentre ripartivo mi mando un altro bacio e mentre con la mia auto navigavo nel traffico ripensavo a lui così maschio e si mi era piaciuto sentire la sua manona forte calda da vero uomo che aveva sovrastato la mia manina da femminuccia . Il giorno dopo ero in terza fila al semaforo e lui ignorando le prime due auto venne da me e prima di lavarmi il vetro mi disse "ciao biondino adesso Mustafa ti lava il vetro" e così fece, gli diedi altri 5 euro, lo guardai negli occhi e gli dissi"grazie Mustafa comunque io mi chiamo Luigino"allungai la mano e lui me la strinse con la sua manona che mi procurò un brivido lungo tutto il corpo, ma poi i clacson delle auto mi fecero capire che dovevo partire, lo salutai e lui sorridendo mi mando un altro bacio con la mano, poi pero non lo incontrai più la mattina, mi ero rassegnato a non rincontrarlo anche se la mia parte femminile voleva rivederlo ed ero rimasta molto delusa, quel maschio nero mi aveva turbato, il suo sorriso il suo odore di uomo i suoi occhi profondi da macho mi erano entrati nel cervello e nell'intimità del mio appartamento mentre mi agghindavo a femminuccia mi chiedevo come sarebbe stato perdere la verginità con lui, va bene erano solo sogni e le mie giornate continuavano fra lavoro e casa e avevo dimenticato Mustafa, ma poi un pomeriggio andai a fare la spesa alla conad, anche perché se non la facevo non mangiavo, parcheggiai la mia 500 ed entrai in negozio feci la mia spesa con il carrello pagai e mi avvia verso l'uscita e proprio mentre stavo uscendo spingendo a fatica il carrello pieno sentii afferrare il carrello da una mano nera e forte, mi girai per vedere chi fosse e lo vidi era il mio Mustafa, lo salutai con trasporto"Ciao Mustafa" lo baciai sulle guance e il suo profumo di maschio africano mi inebrio'subito, avrei voluto dirgli subito" come sei bello amore mio ",ma sapevo di essere molto timido, lui mi saluto con calore chiedendomi come stavo, io gli chiesi come mai non lo avevo visto piu al semaforo e lui mi rispose che adesso era lì a fare il parcheggiatore dando una mano a portare il carrello pesante della spesa alle signore fino all'auto per racimolare qualche euro dei carrelli, io intanto lo guardavo e ascoltavo in estasi e lui lo aveva capito sicuramente, poi mi chiese se avevo bisogno di una mano col carrello, io presi subito la palla al balzo e toccando in modo un po' effeminato I capelli gli risposi di sì perché il carrello era tanto pesante e io avevo bisogno delle sue braccia forti , lui ridendo mi spinse il carrello pieno mentre io lo guidavo stando davanti a lui notando che il suo sguardo era tutto rivolto al mio tondo culetto mentre io un po' civettuolo lo ondeggiavo un po' , mi accompagno fino all'auto io aprii il cofano e cominciammo a caricare le borse in auto, una volta riempito il cofano aprii la portiera al lato guida e presi il cartone con il latte dal carrello e lo caricai sul sedile posteriore avevo però dimenticato che sotto avevo le mutandine in pizzo nero e la maglietta corta i miei jeens a vita bassa e la mia posizione a novanta aveva facilitato la fuoriuscita delle mutandine e mentre io ero intento a sistemare il latte Mustafa si godeva la vista del mio culetto con le mutandine femminili, sentii il suo Uahuuuuu che belle mutandine hai Luigino, in quel momento mi resi conto che avevo mostrato qualcosa di molto segreto di me e girandomi diventai rosso in viso e abbassai subito lo sguardo vergognandomi, ma lui guardandomi negli occhi mi alzo il volto e disse che aveva capito da subito che in me c'era qualcosa di effeminato e che comunque gli piacevo e sperava che anch'io fossi attratto da lui, ero al settimo cielo mi sentivo una ragazzina al primo appuntamento e si gli risposi che ero ettratto da lui e che mi aveva ammaliato dal primo giorno che mi aveva lavato il vetro della mia auto, poi mi chiese se avessi avuto piacere di uscire in serata con lui per andare al mecdonald a mangiare un panino con lui perché non poteva offrirmi di più, io naturalmente lo ringraziai e gli assicurati che sarei sicuramente venuto mi diede appuntamento lì nel parcheggio del super mercato per le 20.00 e poi approfittando del fatto che il parcheggio era molto appartato e che in quel momento non c'era nessuno mi prese la mano e io mi sedetti in auto si abbasso verso il sedile e mi bacio in bocca, la sua lingua mi penetro'fra le labbra e mi limono fino a farmi mancare il fiato poi chiuse lo sportello e mi disse ciao, e mentre uscivo dal parcheggio stupefatta e felicemente sconvolta mentre lui mi faceva manovra per non dare nell'occhio gli diedi 10 euro e lui abbassandosi al finestrino sotto voce mi disse "comunque signorina hai un culo fantastico con quelle mutandine, mettile pure stasera con le calze sotto i jeans ciao" lo salutai anch'io mandandogli un bacio con la mano, tornando a casa pensavo a quello che mi era capitato a quel maschio che mi aveva stregato, al suo bacio in bocca al quel suo odore di uomo, alla sua lingua rugosa che mi aveva preso l'anima e aveva capito che ero femmina e ormai sua.
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2020-01-27
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