L’incredibile Zac (prima parte)
di
Cristian
genere
gay
Un ragazzo gay di 27 anni cosa deve desiderare di più se non un bel ragazzo, che tutti considerano figo, e che ti faccia pure impazzire a letto?
Beh, non ho nulla di cui lamentarmi. Lui, di nome Zac, è davvero uno di quei ragazzi che ti fanno girare ad osservarli quando ti passano accanto: 28 anni, alto, slanciato, petto villoso ma non troppo, capelli castani e due occhi verdi che scioglierebbero chiunque.
E sessualmente molto, molto eccitante... non mi ha mai fatto mancare niente!
L’unico momento, però, in cui avrei potuto intuire qualcosa di più del suo vero carattere erano i momenti in cui si andava a chattare insieme: uno di fianco all’altro, ci eccitavamo a raccontare di sesso con altre persone, ovviamente maschi, e naturalmente in quelle occasioni era lui che prendeva in mano la situazione, immaginando giochetti strani e perversi, in cui quello che godeva era soprattutto lui... ma considerando che alla fine aveva una voglia tale da saltarmi addosso e fare tutto quello che gli dicevo, per me andava benissimo così. Poi però ha iniziato a immaginare la presenza di altri ragazzi anche mentre scopava con me, e visto che comunque la cosa mi eccitava parecchio, non ho mai pensato di porre un freno. Anzi, lo assecondavo, giocando ad essere un calciatore o un attore famoso, e che mentre lo stavo scopando doveva fare tutto quello che gli dicevo, altrimenti l’avrei detto al suo vero fidanzato. Lui di solito si eccitava tantissimo, ed era una favola scoparlo e farlo urlare di piacere mentre lo riempivo dei miei schizzi. Questo è continuato per un po’ di tempo, sempre a livello di fantasia, finché una sera si è presentata l’occasione che lui, astutamente, non si è lasciato sfuggire. Da quella esperienza è emerso, in tutto il suo vigore, l’incredibile animale arrapante che si nasconde in lui.
É capitato che una sera d’estate siamo rimasti in casa da soli con un nostro amico single e bisex, Paul. Niente di speciale, naturalmente: una cena, buon vino e un film in dvd. Alla fine, abbiamo iniziato a chiacchierare del più e del meno. Zac, abilmente, ha spostato la conversazione sul sesso, e inizia a chiedere a Paul se quella ragazza che aveva conosciuto in disco l’ultima volta se la fosse già portata a letto. Paul rimase un po’ stupito, mai si sarebbe aspettato una simile domanda da Zac, e lo stesso rimasi io. Dopo un po’ di imbarazzo, lui disse che alla fine non se ne era fatto niente, solo qualche toccatina reciproca, ma niente più, e non l’aveva più sentita. Ecco allora che con fare malizioso, con un sorrisino a metà strada tra la presa in giro e la provocazione, Zac se ne esce dicendo che forse in realtà lui non era riuscito a soddisfarla. Siamo senza parole, Paul diventa quasi rosso, io inizio ad agitarmi un po’. Con un po’ di imbarazzo, Paul risponde che finora nessuna si è mai lamentata di lui e che non sarebbe stato certo quello il problema.
“Dai, la solita risposta dei ragazzi, che nessuna si lamenta mai... che cosa vuol dire, di certo non viene a dirtelo se vai male, non credi? E poi, lo sapete che le ragazze dicono così per farvi piacere!”
Ormai Paul si sente toccato nell’orgoglio, ed è proprio quello a cui quel furbetto della mia ragazzo stava puntando.
“Beh, anche voi gay interessa solo una cosa, nonostante non lo ammettiate, io lo so benissimo che poi tra di voi parlate solo di quello, e si dà il caso che io non abbia nulla di cui lamentarmi!”
Allora Zac insiste: “Non so, credo che alla fine a parole sai difenderti, ma con i fatti... mai nessuno che dia qualche prova.”
“Ma scusa, e che tipo di prova posso dare?”
Io ormai sono estraneo alla loro conversazione, ascolto e, mio malgrado, inizio ad eccitarmi: sentire il mio ragazzo fare certi discorsi con un altro mi stuzzica parecchie fantasie.
“Ad esempio nel momento in cui uno si vanta potrebbe benissimo alzarsi e farcelo vedere, non credi, così saremmo noi a dire se non c’è nulla da lamentarsi!”
A questo punto sono veramente eccitato, il cuore inizia a battermi forte, e dal rigonfiamento nei jeans di Paul posso dire che ha fatto lo stesso effetto su di lui. Per non rimanere indietro, si lancia: “Io non avrei problemi a farmi vedere, ci mancherebbe”.
Attimi di silenzio imbarazzato.
Zac è il più svelto, e ne approfitta subito. “Dai allora, facciamo così, visto che sei così sicuro di te stesso... perché adesso non ti alzi e me lo fai vedere? Naturalmente lo farà anche Cristian (io), così vediamo con chi sarei più spinto a farlo davvero!”.
Lui ormai ha capito il gioco di Zac, e non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione “Dai, per me si può fare!”. Entrambi si girano verso di me e aspettano la mia risposta. Io mi sento in trappola. So di non avere un gran cazzo, e ho paura che il mia ragazzo possa rendersene bene conto di fronte ad un altro, però non so nemmeno come lo ha Paul, e dire di no sarebbe come ammettere di avere perso... non ho scelta, e dopo un attimo di esitazione dico: “ok anche per me”.
Subito Zac si illumina, sorride malizioso, e dice “Bene, per non essere contraddetto e suscitare obiezioni, servirà una misura... oggettiva” così si alza e scatta in camera, da dove ritorna in un attimo con un bel sorriso stampato sulla faccia e un metro da sarta in mano!
Sono eccitatissimo a questo punto, non mi era mai successo di averlo così duro, il mio ragazzo che vuole misurarmi il cazzo assieme a quello di un altro ragazzo!
Noi restiamo immobili, ma lui subito dice “Bene, adesso tocca a voi, avanti su, non vi tirerete indietro proprio ora... lo sapevo che non avevate il coraggio!”
A questo punto Paul lo guarda negli occhi e inizia a slacciarsi la cintura. Anche lui lo guarda negli occhi, per poi concentrarsi subito sul pacco di Paul, ora in evidenza. Anche io guardo, ormai non capisco più niente. Si abbassa i jeans che cadono alle caviglie e resta in boxer, attillati, che subito afferra e abbassa davanti allo sguardo attentissimo di Zac.
Lui appena lo vede si lascia sfuggire un’esclamazione di stupore: il cazzo di Paul è infatti di notevoli dimensioni, più lungo del mio, e io so di essere nei casini ora. Infatti lui si gira verso di me, mi guarda, mi sorride e dice: “Dai Cristian, che fai, ormai non puoi più tirarti indietro... non avrai qualcosa da nascondere...”. Non posso fare altro che slacciarmi i pantaloni e abbassarli, seguiti dai boxer, e mostrare il mio cazzo, davanti ai loro occhi, completamente in tiro.
Lui ride, di gusto, “secondo me non ci sono dubbi su quale potrebbe soddisfare di più, non credete anche voi?” dice. Al che Paul ormai sicuro di sé si lascia scappare una risatina. Io sono imbarazzato, non so più cosa posso fare. Lui continua, deciso ad andare fino in fondo: “Ormai ci siamo, dobbiamo misurarli, per avere la certezza”. Mi avvicino. Lui mi guarda, me lo prende in mano. Appena me lo sfiora mi sembra che mi stia per scoppiare da quanto è duro. Lui sogghigna, da vero bastardo, e prende il metro in mano. Si vede che si sta divertendo a farmi soffrire, e paradossalmente la cosa invece di farmi incazzare mi eccita ancora di più. Mi mette il cazzo in orizzontale, e ci appoggia sopra il suo bel metro, poi guarda. “Scusa Paul, puoi venire a controllare, così non potete dire che baro”, dice.
Ormai è chiaro, mi vuole umiliare di fronte a lui, e lui sta al gioco: “Certo Zac, è meglio essere sicuri!” e si avvicina. “Mmh, io direi 15 cm, tu che dici?” “Sì, anche per me è 15 cm” risponde divertito lui. “Bene, dunque tocca a te adesso” dice lui, e allunga la sua mano. Vedere le sue dita stringersi attorno al grosso cazzo di Paul mi manda a mille. Lo prende, lo tocca, ci gioca un po’. Poi mette dritto anche il suo e appoggia sopra il metro. “Cavoli... se non vedo male... 20 cm!”. E’ davvero così lungo, quel bastardo. “Dunque non ci sono dubbi, il vincitore è Paul, e non vi sono dubbi nemmeno su chi dei due mi soddisferebbe meglio... e adesso che premio diamo al vincitore? Dai, ti lascio scegliere…” rivolto a lui, con ancora il suo cazzo in mano. E lui, ormai preso “Visto che ti piace tanto potresti assaggiarlo, che ne dici?”. “Dico che per me va bene, ci mancherebbe; e va bene pure a te, Cristian? Non vorrai negarmi questo bel cazzone dai, soprattutto dopo avere visto il tuo?”. Io sono senza parole, che cosa posso dire dopo una frase del genere? Lo guardo e basta. Per tutta risposta lui si abbassa sul membro di Paul, tira fuori la lingua e tenendoglielo in mano la appoggia sul buchino della cappella, spingendo un po’. A Paul scappa subito un gemito di piacere e allora lui appoggia lentamente le labbra alla sua cappella, le allarga piano piano, e le fa scorrere su tutta la sua punta, finché tutta la cappella di Paul è nella sua bocca. Inizia a ciucciarlo e a lavorarlo di lingua, a occhi chiusi, come non aveva mai ciucciato il mio. Io sto impazzendo, e ho il cazzo che scoppia. Finalmente smette, allontana il viso e lo guarda in faccia sorridendo, per riprenderlo subito anche con l’altra mano. Adesso ha due mani sul suo cazzo, e lo tiene stretto. Anche così la cappella è tutta fuori, oltre a qualche centimetro di pene. Allora lui mi guarda e ridendo dice “Vedi, col tuo cazzo non si riesce a farlo con due mani, scompare tutto...” e si ributta con la bocca sulla cappella di Paul. Dopo qualche minuto di quel meraviglioso pompino si rialza.
“Adesso sono eccitato anche io” dice, e avvicinandosi a me, dice “Dai, Cristian, spogliami”. Troppo eccitato per pensare, credendo di essere al mio turno, lo faccio, spoglio il mio ragazzo davanti agli occhi di Paul. Subito lui fa lo stesso con me. Mi accarezza ancora il cazzo, e inizia a farmi una sega, io già mi preparo al meglio. Ma poco dopo smette, mi sorride e va verso di lui. Lo spoglia completamente, poi con una mano gli prende il cazzo, con l’altra la testa, lo avvicina a se e se lo slingua in bocca, mentre gli sega il cazzone. “Ho voglia” dice, e va verso il divano. Lì si siede, a gambe larghe, e ci fa segno di avvicinarci. Il suo ano è lì, davanti a noi, tutta depilato, aperto. Paul lo guarda, ammirato… sta guardando l’ano aperto del mio ragazzo. “Dai, adesso aspetto solo le vostre lingue, assieme” ci dice. Subito ci mettiamo tra le sue gambe, lui le appoggia sulle nostre spalle e noi siamo lì, davanti al suo buco e al suo cazzo in tiro, nudi e super eccitati. Paul non aspetta molto, mi guarda e va subito con la lingua dentro. Vedo che lo lecca, spinge la lingua tutta dentro Zac, strappandogli mugolii di piacere. Io non ce la faccio più, e inizio a leccargli l’interno coscia, spingendomi sempre più verso le palle. Alla fine siamo lì tutti e due, a leccargli il buco, e le nostre lingue salgono e si incrociano sul suo membro in una avida lotta al limite della goduria. Zac non si riesce più a trattenere da quanto sta godendo, e inizia a gemere. Dopo poco viene, tra urla di piacere, sulle nostre lingue, sentiamo che ci cola in bocca mentre cerca di stringere le gambe per il troppo piacere, e poi ci accarezza dolcemente i capelli. Ci fa allontanare e si sdraia ansimando, dicendo di non avere mai goduto così tanto.
Qualche minuto di pausa, poi si riprende e ci guarda, osserva i nostri cazzi durissimi con un sorrisino malizioso “e adesso… proviamo a vedere quanto contano le dimensioni per farmi godere di nuovo”. Wow! Zac è una bestia insaziabile!
“Siediti tu adesso” dice a Paul, che subito si mette sul divano. Lui si avvicina, è davanti a lui in piedi, con un piede sul divano di fianco alla sua coscia. Si gira verso di me, e mi fa segno di avvicinarmi da dietro. Io mi metto dietro di lui, il mio cazzo appoggiato al suo bellissimo culo. Lui si china e si appoggia con le mani allo schienale del divano, con Paul in mezzo alle braccia, a pochi centimetri dal suo viso.
“Adesso devi scoparmi tu, sei pronto a far vedere quello che sai fare?”
“Si, sono qui” rispondo io.
“Bene! Voglio che adesso Paul ti prenda il cazzo in mano e me lo metta dentro”. Io non so cosa dire, sono ammutolito, ma in un attimo Paul si muove, allunga un braccio tra le gambe di Zac ed ecco che sento le sue dita sulle mie palle, che risalgono, mi prendono il cazzo in mano e lo piegano in avanti. Il mio cazzo tra le mani di Paul, quasi non ci credo, e lui intanto me lo prende, lo scappella, poi appoggia la punta all’ano di Zac e inizia ad inserirla.
“Dai adesso vediamo come scopi il tuo ragazzo!” mi dice, poi torna con le mani sulle mie palle e le tira verso di sé, per farmi venire avanti, io assecondo il gesto, e il mio cazzo scivola tutto dentro, lentamente.
“Vedi come entra facilmente il tuo piccolo cazzo, credo che nemmeno l’abbia sentito lui, dai fallo godere adesso” mi dice Paul.
Io metto le mani sui fianchi di Zac e inizio a scoparlo, con forza, veloce, sono davvero eccitatissimo e il cazzo mi fa male da quanto è duro. Sento la mia asta scorrere dentro, è un gran piacere, sto godendo come poche volte, e in più c’è lui lì davanti che vede la faccia eccitata di Zac e il mio cazzo che entra ed esce da lui.
Dopo pochi minuti, sento che devo già venire, è stato troppo per me, “tra poco vengo, vengo!”.
E Zac “Mmh, di già, sei un po’ scarsino…” e spingendosi in avanti di colpo lo fa sfilare. “Non venirmi dentro” e con la mano dà un colpetto al mio cazzo durissimo e pronto a scoppiare. E poi, aggiunse con aria di sfida: “Adesso voglio vedere quanta sborra fai, se almeno riesci a venire in modo decente, vero Paul?” “Sì certo, vediamo quanto schizza questo pisello”.
Ormai sono completamente a loro disposizione, farei qualsiasi cosa da quanto sono eccitato. “Dai Paul fallo sborrare” gli dice, e lui si alza, si mette dietro di me e me lo prende in mano, con Zac di fianco che guarda. Ora Paul mi sta facendo una sega davanti a Zac, ancora non ci credo, nemmeno il tempo di pensarci e lui inizia a muovermelo, il mio cazzo è tutto nella sua mano, mi sembra di essere in suo possesso, mi sega velocemente, e anche bene (che bastardo!). Per me ogni tentativo di resistere è inutile, sento che mi sta per fare scoppiare. “Sìì, vengo, eccomi!” urlo, e infatti subito dopo esplodo in quattro schizzi che colano sulla mano di Paul. Lui smette, mentre Zac sorride “Bravissimo, ottimo lavoro!” poi si avvicina, prende la mano a Paul e lecca la mia sborra.
“Non è finita qui” dice Zac a Paul. Lo fa stendere a terra e si mette sopra in piedi, a gambe larghe.
“Cristian, tocca a te aiutarlo ad entrare”. Lui si piega, io mi abbasso e prendo in mano il cazzo di Paul. È davvero grosso, fa impressione averlo in mano, e adesso sta puntando verso l’ano di Zac. Lui scende ancora, i due si toccano. Vedo la cappella che inizia ad entrare. Quindi si abbassa ancora, il cazzo inizia ad entrare, ma fa fatica. Zac inizia già a gemere, quel palo lo sta allargando, e non è nemmeno dentro tutto. Il suo buco si adatta al cazzone di Paul, che entra piano, un centimetro alla volta, sempre di più. Mi sembra di sentirlo dentro, immagino che sia arrivato in punti dove io non sono mai potuto arrivare. Ora è proprio seduto su di lui, con il cazzo dentro fino alle palle. Zac ha gli occhi chiusi, si sta godendo la sensazione di averlo fin dentro le viscere. “Cristian, non avevo mai provato queste cose con te… non sai come godo”. E inizia a cavalcarlo. Prima piano, inarcando la schiena, con quel movimento sensuale ed erotico che a lui viene così bene, poi sempre più velocemente, quasi con foga, come se volesse goderselo tutto in un colpo. In poco tempo raggiunge l’orgasmo. Urla, si ferma, abbassa la testa e quasi trema. Entrambi sono sudati e i loro corpi scivolano l’uno nell’altro come un perfetto meccanismo. Io li guardo estasiato, e il mio cazzo ritorna già in tiro.
Dopo un momento di pausa lui si alza e piano lo sfila, con gemiti di godimento anche mentre il pisello esce dal suo buco.
Mi guarda con aria sognante, poi guarda lui e gli dice “Dai Paul cosa aspetti, rimettilo dentro”.
Vedo il suo cazzo vicinissimo, che arriva su Zac e, sotto i miei occhi, la penetra. Le sue grosse palle sbattono sulle chiappe del mio ragazzo quando lo spinge dentro tutto. Poi aggiunge “Ehi Cristian, tu devi succhiarmelo adesso!”.
L’eccitazione è troppa, non riesco a dirgli di no, mi avvicino e lecco il pisello, spinto ancora più alto dal cazzone di Paul. Io mi eccito sempre più: dopo poco mi accorgo che in realtà sto leccando tutto, il cazzo di Zac e il cazzone di Paul che entra ed esce come uno stantuffo.
“Ehi Zac, il tuo ragazzo mi sta leccando il cazzo!” dice lui ad un certo punto, fermandosi per la sorpresa. Lui guarda da sotto e vede che li sto leccando entrambi, dicendo “Bene, così mi piaci, fai godere tutti e due! Dai, leccagli anche le palle”. Non me lo faccio ripetere, mi sposto un attimo e subito la mia bocca va sui testicoli di Paul. Glieli lecco, poi li prendo in bocca, uno alla volta, e li succhio, mentre lui mugugna di piacere.
Con delicatezza, sfila il cazzo dall’ano di Zac. Adesso ho la sua cappella sulle labbra, ma ormai so che non posso più tornare indietro. Apro la bocca e la faccio entrare. Ho il suo cazzo in bocca, me la riempie, è davvero grosso, lo lecco e lo succhio, sentendo allo stesso tempo il profumo di Zac. Tutto ciò mi eccita, so che quel cazzone un momento prima era dentro mio ragazzo.
Finalmente anche Paul arriva al limite “Non resisto più, sto per venire, sborro!” dice.
Zac si prepara: “Voglio che mi vieni sopra”, si sposta e si mette steso sulla schiena. Gli seghiamo il pene con lo scopo di portarlo al limite.
“Dai, schizzami sopra” dice lui, “fammi vedere come schizzi”. Lui non resiste più, se lo prende in mano, si piega un po’ all’indietro e inizia a segarsi, con una mano sul cazzo e l’altra sulle palle. “Sìì, vengo, sìì!” urla, e subito uno schizzo parte dal suo cazzone. Gli arriva fino in faccia: è incredibile vedere quanto riesce a sborrare, fa sei o sette schizzi.
Paul riprende fiato: “Mi avete svuotato, ragazzi, non avevo mai goduto così bene”.
Lui gli sorride “Anche tu mi hai fatto godere come mai, non avevo mai provato un cazzo così, e guarda come sei venuto: uno spettacolo!” dicendo questo mi guarda.
Tutti e tre scoppiamo a ridere, esausti. Quella sera d’estate ci ha reso molto più complici, soprattutto nei giochi erotici.
Beh, non ho nulla di cui lamentarmi. Lui, di nome Zac, è davvero uno di quei ragazzi che ti fanno girare ad osservarli quando ti passano accanto: 28 anni, alto, slanciato, petto villoso ma non troppo, capelli castani e due occhi verdi che scioglierebbero chiunque.
E sessualmente molto, molto eccitante... non mi ha mai fatto mancare niente!
L’unico momento, però, in cui avrei potuto intuire qualcosa di più del suo vero carattere erano i momenti in cui si andava a chattare insieme: uno di fianco all’altro, ci eccitavamo a raccontare di sesso con altre persone, ovviamente maschi, e naturalmente in quelle occasioni era lui che prendeva in mano la situazione, immaginando giochetti strani e perversi, in cui quello che godeva era soprattutto lui... ma considerando che alla fine aveva una voglia tale da saltarmi addosso e fare tutto quello che gli dicevo, per me andava benissimo così. Poi però ha iniziato a immaginare la presenza di altri ragazzi anche mentre scopava con me, e visto che comunque la cosa mi eccitava parecchio, non ho mai pensato di porre un freno. Anzi, lo assecondavo, giocando ad essere un calciatore o un attore famoso, e che mentre lo stavo scopando doveva fare tutto quello che gli dicevo, altrimenti l’avrei detto al suo vero fidanzato. Lui di solito si eccitava tantissimo, ed era una favola scoparlo e farlo urlare di piacere mentre lo riempivo dei miei schizzi. Questo è continuato per un po’ di tempo, sempre a livello di fantasia, finché una sera si è presentata l’occasione che lui, astutamente, non si è lasciato sfuggire. Da quella esperienza è emerso, in tutto il suo vigore, l’incredibile animale arrapante che si nasconde in lui.
É capitato che una sera d’estate siamo rimasti in casa da soli con un nostro amico single e bisex, Paul. Niente di speciale, naturalmente: una cena, buon vino e un film in dvd. Alla fine, abbiamo iniziato a chiacchierare del più e del meno. Zac, abilmente, ha spostato la conversazione sul sesso, e inizia a chiedere a Paul se quella ragazza che aveva conosciuto in disco l’ultima volta se la fosse già portata a letto. Paul rimase un po’ stupito, mai si sarebbe aspettato una simile domanda da Zac, e lo stesso rimasi io. Dopo un po’ di imbarazzo, lui disse che alla fine non se ne era fatto niente, solo qualche toccatina reciproca, ma niente più, e non l’aveva più sentita. Ecco allora che con fare malizioso, con un sorrisino a metà strada tra la presa in giro e la provocazione, Zac se ne esce dicendo che forse in realtà lui non era riuscito a soddisfarla. Siamo senza parole, Paul diventa quasi rosso, io inizio ad agitarmi un po’. Con un po’ di imbarazzo, Paul risponde che finora nessuna si è mai lamentata di lui e che non sarebbe stato certo quello il problema.
“Dai, la solita risposta dei ragazzi, che nessuna si lamenta mai... che cosa vuol dire, di certo non viene a dirtelo se vai male, non credi? E poi, lo sapete che le ragazze dicono così per farvi piacere!”
Ormai Paul si sente toccato nell’orgoglio, ed è proprio quello a cui quel furbetto della mia ragazzo stava puntando.
“Beh, anche voi gay interessa solo una cosa, nonostante non lo ammettiate, io lo so benissimo che poi tra di voi parlate solo di quello, e si dà il caso che io non abbia nulla di cui lamentarmi!”
Allora Zac insiste: “Non so, credo che alla fine a parole sai difenderti, ma con i fatti... mai nessuno che dia qualche prova.”
“Ma scusa, e che tipo di prova posso dare?”
Io ormai sono estraneo alla loro conversazione, ascolto e, mio malgrado, inizio ad eccitarmi: sentire il mio ragazzo fare certi discorsi con un altro mi stuzzica parecchie fantasie.
“Ad esempio nel momento in cui uno si vanta potrebbe benissimo alzarsi e farcelo vedere, non credi, così saremmo noi a dire se non c’è nulla da lamentarsi!”
A questo punto sono veramente eccitato, il cuore inizia a battermi forte, e dal rigonfiamento nei jeans di Paul posso dire che ha fatto lo stesso effetto su di lui. Per non rimanere indietro, si lancia: “Io non avrei problemi a farmi vedere, ci mancherebbe”.
Attimi di silenzio imbarazzato.
Zac è il più svelto, e ne approfitta subito. “Dai allora, facciamo così, visto che sei così sicuro di te stesso... perché adesso non ti alzi e me lo fai vedere? Naturalmente lo farà anche Cristian (io), così vediamo con chi sarei più spinto a farlo davvero!”.
Lui ormai ha capito il gioco di Zac, e non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione “Dai, per me si può fare!”. Entrambi si girano verso di me e aspettano la mia risposta. Io mi sento in trappola. So di non avere un gran cazzo, e ho paura che il mia ragazzo possa rendersene bene conto di fronte ad un altro, però non so nemmeno come lo ha Paul, e dire di no sarebbe come ammettere di avere perso... non ho scelta, e dopo un attimo di esitazione dico: “ok anche per me”.
Subito Zac si illumina, sorride malizioso, e dice “Bene, per non essere contraddetto e suscitare obiezioni, servirà una misura... oggettiva” così si alza e scatta in camera, da dove ritorna in un attimo con un bel sorriso stampato sulla faccia e un metro da sarta in mano!
Sono eccitatissimo a questo punto, non mi era mai successo di averlo così duro, il mio ragazzo che vuole misurarmi il cazzo assieme a quello di un altro ragazzo!
Noi restiamo immobili, ma lui subito dice “Bene, adesso tocca a voi, avanti su, non vi tirerete indietro proprio ora... lo sapevo che non avevate il coraggio!”
A questo punto Paul lo guarda negli occhi e inizia a slacciarsi la cintura. Anche lui lo guarda negli occhi, per poi concentrarsi subito sul pacco di Paul, ora in evidenza. Anche io guardo, ormai non capisco più niente. Si abbassa i jeans che cadono alle caviglie e resta in boxer, attillati, che subito afferra e abbassa davanti allo sguardo attentissimo di Zac.
Lui appena lo vede si lascia sfuggire un’esclamazione di stupore: il cazzo di Paul è infatti di notevoli dimensioni, più lungo del mio, e io so di essere nei casini ora. Infatti lui si gira verso di me, mi guarda, mi sorride e dice: “Dai Cristian, che fai, ormai non puoi più tirarti indietro... non avrai qualcosa da nascondere...”. Non posso fare altro che slacciarmi i pantaloni e abbassarli, seguiti dai boxer, e mostrare il mio cazzo, davanti ai loro occhi, completamente in tiro.
Lui ride, di gusto, “secondo me non ci sono dubbi su quale potrebbe soddisfare di più, non credete anche voi?” dice. Al che Paul ormai sicuro di sé si lascia scappare una risatina. Io sono imbarazzato, non so più cosa posso fare. Lui continua, deciso ad andare fino in fondo: “Ormai ci siamo, dobbiamo misurarli, per avere la certezza”. Mi avvicino. Lui mi guarda, me lo prende in mano. Appena me lo sfiora mi sembra che mi stia per scoppiare da quanto è duro. Lui sogghigna, da vero bastardo, e prende il metro in mano. Si vede che si sta divertendo a farmi soffrire, e paradossalmente la cosa invece di farmi incazzare mi eccita ancora di più. Mi mette il cazzo in orizzontale, e ci appoggia sopra il suo bel metro, poi guarda. “Scusa Paul, puoi venire a controllare, così non potete dire che baro”, dice.
Ormai è chiaro, mi vuole umiliare di fronte a lui, e lui sta al gioco: “Certo Zac, è meglio essere sicuri!” e si avvicina. “Mmh, io direi 15 cm, tu che dici?” “Sì, anche per me è 15 cm” risponde divertito lui. “Bene, dunque tocca a te adesso” dice lui, e allunga la sua mano. Vedere le sue dita stringersi attorno al grosso cazzo di Paul mi manda a mille. Lo prende, lo tocca, ci gioca un po’. Poi mette dritto anche il suo e appoggia sopra il metro. “Cavoli... se non vedo male... 20 cm!”. E’ davvero così lungo, quel bastardo. “Dunque non ci sono dubbi, il vincitore è Paul, e non vi sono dubbi nemmeno su chi dei due mi soddisferebbe meglio... e adesso che premio diamo al vincitore? Dai, ti lascio scegliere…” rivolto a lui, con ancora il suo cazzo in mano. E lui, ormai preso “Visto che ti piace tanto potresti assaggiarlo, che ne dici?”. “Dico che per me va bene, ci mancherebbe; e va bene pure a te, Cristian? Non vorrai negarmi questo bel cazzone dai, soprattutto dopo avere visto il tuo?”. Io sono senza parole, che cosa posso dire dopo una frase del genere? Lo guardo e basta. Per tutta risposta lui si abbassa sul membro di Paul, tira fuori la lingua e tenendoglielo in mano la appoggia sul buchino della cappella, spingendo un po’. A Paul scappa subito un gemito di piacere e allora lui appoggia lentamente le labbra alla sua cappella, le allarga piano piano, e le fa scorrere su tutta la sua punta, finché tutta la cappella di Paul è nella sua bocca. Inizia a ciucciarlo e a lavorarlo di lingua, a occhi chiusi, come non aveva mai ciucciato il mio. Io sto impazzendo, e ho il cazzo che scoppia. Finalmente smette, allontana il viso e lo guarda in faccia sorridendo, per riprenderlo subito anche con l’altra mano. Adesso ha due mani sul suo cazzo, e lo tiene stretto. Anche così la cappella è tutta fuori, oltre a qualche centimetro di pene. Allora lui mi guarda e ridendo dice “Vedi, col tuo cazzo non si riesce a farlo con due mani, scompare tutto...” e si ributta con la bocca sulla cappella di Paul. Dopo qualche minuto di quel meraviglioso pompino si rialza.
“Adesso sono eccitato anche io” dice, e avvicinandosi a me, dice “Dai, Cristian, spogliami”. Troppo eccitato per pensare, credendo di essere al mio turno, lo faccio, spoglio il mio ragazzo davanti agli occhi di Paul. Subito lui fa lo stesso con me. Mi accarezza ancora il cazzo, e inizia a farmi una sega, io già mi preparo al meglio. Ma poco dopo smette, mi sorride e va verso di lui. Lo spoglia completamente, poi con una mano gli prende il cazzo, con l’altra la testa, lo avvicina a se e se lo slingua in bocca, mentre gli sega il cazzone. “Ho voglia” dice, e va verso il divano. Lì si siede, a gambe larghe, e ci fa segno di avvicinarci. Il suo ano è lì, davanti a noi, tutta depilato, aperto. Paul lo guarda, ammirato… sta guardando l’ano aperto del mio ragazzo. “Dai, adesso aspetto solo le vostre lingue, assieme” ci dice. Subito ci mettiamo tra le sue gambe, lui le appoggia sulle nostre spalle e noi siamo lì, davanti al suo buco e al suo cazzo in tiro, nudi e super eccitati. Paul non aspetta molto, mi guarda e va subito con la lingua dentro. Vedo che lo lecca, spinge la lingua tutta dentro Zac, strappandogli mugolii di piacere. Io non ce la faccio più, e inizio a leccargli l’interno coscia, spingendomi sempre più verso le palle. Alla fine siamo lì tutti e due, a leccargli il buco, e le nostre lingue salgono e si incrociano sul suo membro in una avida lotta al limite della goduria. Zac non si riesce più a trattenere da quanto sta godendo, e inizia a gemere. Dopo poco viene, tra urla di piacere, sulle nostre lingue, sentiamo che ci cola in bocca mentre cerca di stringere le gambe per il troppo piacere, e poi ci accarezza dolcemente i capelli. Ci fa allontanare e si sdraia ansimando, dicendo di non avere mai goduto così tanto.
Qualche minuto di pausa, poi si riprende e ci guarda, osserva i nostri cazzi durissimi con un sorrisino malizioso “e adesso… proviamo a vedere quanto contano le dimensioni per farmi godere di nuovo”. Wow! Zac è una bestia insaziabile!
“Siediti tu adesso” dice a Paul, che subito si mette sul divano. Lui si avvicina, è davanti a lui in piedi, con un piede sul divano di fianco alla sua coscia. Si gira verso di me, e mi fa segno di avvicinarmi da dietro. Io mi metto dietro di lui, il mio cazzo appoggiato al suo bellissimo culo. Lui si china e si appoggia con le mani allo schienale del divano, con Paul in mezzo alle braccia, a pochi centimetri dal suo viso.
“Adesso devi scoparmi tu, sei pronto a far vedere quello che sai fare?”
“Si, sono qui” rispondo io.
“Bene! Voglio che adesso Paul ti prenda il cazzo in mano e me lo metta dentro”. Io non so cosa dire, sono ammutolito, ma in un attimo Paul si muove, allunga un braccio tra le gambe di Zac ed ecco che sento le sue dita sulle mie palle, che risalgono, mi prendono il cazzo in mano e lo piegano in avanti. Il mio cazzo tra le mani di Paul, quasi non ci credo, e lui intanto me lo prende, lo scappella, poi appoggia la punta all’ano di Zac e inizia ad inserirla.
“Dai adesso vediamo come scopi il tuo ragazzo!” mi dice, poi torna con le mani sulle mie palle e le tira verso di sé, per farmi venire avanti, io assecondo il gesto, e il mio cazzo scivola tutto dentro, lentamente.
“Vedi come entra facilmente il tuo piccolo cazzo, credo che nemmeno l’abbia sentito lui, dai fallo godere adesso” mi dice Paul.
Io metto le mani sui fianchi di Zac e inizio a scoparlo, con forza, veloce, sono davvero eccitatissimo e il cazzo mi fa male da quanto è duro. Sento la mia asta scorrere dentro, è un gran piacere, sto godendo come poche volte, e in più c’è lui lì davanti che vede la faccia eccitata di Zac e il mio cazzo che entra ed esce da lui.
Dopo pochi minuti, sento che devo già venire, è stato troppo per me, “tra poco vengo, vengo!”.
E Zac “Mmh, di già, sei un po’ scarsino…” e spingendosi in avanti di colpo lo fa sfilare. “Non venirmi dentro” e con la mano dà un colpetto al mio cazzo durissimo e pronto a scoppiare. E poi, aggiunse con aria di sfida: “Adesso voglio vedere quanta sborra fai, se almeno riesci a venire in modo decente, vero Paul?” “Sì certo, vediamo quanto schizza questo pisello”.
Ormai sono completamente a loro disposizione, farei qualsiasi cosa da quanto sono eccitato. “Dai Paul fallo sborrare” gli dice, e lui si alza, si mette dietro di me e me lo prende in mano, con Zac di fianco che guarda. Ora Paul mi sta facendo una sega davanti a Zac, ancora non ci credo, nemmeno il tempo di pensarci e lui inizia a muovermelo, il mio cazzo è tutto nella sua mano, mi sembra di essere in suo possesso, mi sega velocemente, e anche bene (che bastardo!). Per me ogni tentativo di resistere è inutile, sento che mi sta per fare scoppiare. “Sìì, vengo, eccomi!” urlo, e infatti subito dopo esplodo in quattro schizzi che colano sulla mano di Paul. Lui smette, mentre Zac sorride “Bravissimo, ottimo lavoro!” poi si avvicina, prende la mano a Paul e lecca la mia sborra.
“Non è finita qui” dice Zac a Paul. Lo fa stendere a terra e si mette sopra in piedi, a gambe larghe.
“Cristian, tocca a te aiutarlo ad entrare”. Lui si piega, io mi abbasso e prendo in mano il cazzo di Paul. È davvero grosso, fa impressione averlo in mano, e adesso sta puntando verso l’ano di Zac. Lui scende ancora, i due si toccano. Vedo la cappella che inizia ad entrare. Quindi si abbassa ancora, il cazzo inizia ad entrare, ma fa fatica. Zac inizia già a gemere, quel palo lo sta allargando, e non è nemmeno dentro tutto. Il suo buco si adatta al cazzone di Paul, che entra piano, un centimetro alla volta, sempre di più. Mi sembra di sentirlo dentro, immagino che sia arrivato in punti dove io non sono mai potuto arrivare. Ora è proprio seduto su di lui, con il cazzo dentro fino alle palle. Zac ha gli occhi chiusi, si sta godendo la sensazione di averlo fin dentro le viscere. “Cristian, non avevo mai provato queste cose con te… non sai come godo”. E inizia a cavalcarlo. Prima piano, inarcando la schiena, con quel movimento sensuale ed erotico che a lui viene così bene, poi sempre più velocemente, quasi con foga, come se volesse goderselo tutto in un colpo. In poco tempo raggiunge l’orgasmo. Urla, si ferma, abbassa la testa e quasi trema. Entrambi sono sudati e i loro corpi scivolano l’uno nell’altro come un perfetto meccanismo. Io li guardo estasiato, e il mio cazzo ritorna già in tiro.
Dopo un momento di pausa lui si alza e piano lo sfila, con gemiti di godimento anche mentre il pisello esce dal suo buco.
Mi guarda con aria sognante, poi guarda lui e gli dice “Dai Paul cosa aspetti, rimettilo dentro”.
Vedo il suo cazzo vicinissimo, che arriva su Zac e, sotto i miei occhi, la penetra. Le sue grosse palle sbattono sulle chiappe del mio ragazzo quando lo spinge dentro tutto. Poi aggiunge “Ehi Cristian, tu devi succhiarmelo adesso!”.
L’eccitazione è troppa, non riesco a dirgli di no, mi avvicino e lecco il pisello, spinto ancora più alto dal cazzone di Paul. Io mi eccito sempre più: dopo poco mi accorgo che in realtà sto leccando tutto, il cazzo di Zac e il cazzone di Paul che entra ed esce come uno stantuffo.
“Ehi Zac, il tuo ragazzo mi sta leccando il cazzo!” dice lui ad un certo punto, fermandosi per la sorpresa. Lui guarda da sotto e vede che li sto leccando entrambi, dicendo “Bene, così mi piaci, fai godere tutti e due! Dai, leccagli anche le palle”. Non me lo faccio ripetere, mi sposto un attimo e subito la mia bocca va sui testicoli di Paul. Glieli lecco, poi li prendo in bocca, uno alla volta, e li succhio, mentre lui mugugna di piacere.
Con delicatezza, sfila il cazzo dall’ano di Zac. Adesso ho la sua cappella sulle labbra, ma ormai so che non posso più tornare indietro. Apro la bocca e la faccio entrare. Ho il suo cazzo in bocca, me la riempie, è davvero grosso, lo lecco e lo succhio, sentendo allo stesso tempo il profumo di Zac. Tutto ciò mi eccita, so che quel cazzone un momento prima era dentro mio ragazzo.
Finalmente anche Paul arriva al limite “Non resisto più, sto per venire, sborro!” dice.
Zac si prepara: “Voglio che mi vieni sopra”, si sposta e si mette steso sulla schiena. Gli seghiamo il pene con lo scopo di portarlo al limite.
“Dai, schizzami sopra” dice lui, “fammi vedere come schizzi”. Lui non resiste più, se lo prende in mano, si piega un po’ all’indietro e inizia a segarsi, con una mano sul cazzo e l’altra sulle palle. “Sìì, vengo, sìì!” urla, e subito uno schizzo parte dal suo cazzone. Gli arriva fino in faccia: è incredibile vedere quanto riesce a sborrare, fa sei o sette schizzi.
Paul riprende fiato: “Mi avete svuotato, ragazzi, non avevo mai goduto così bene”.
Lui gli sorride “Anche tu mi hai fatto godere come mai, non avevo mai provato un cazzo così, e guarda come sei venuto: uno spettacolo!” dicendo questo mi guarda.
Tutti e tre scoppiamo a ridere, esausti. Quella sera d’estate ci ha reso molto più complici, soprattutto nei giochi erotici.
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