S-venimento
di
Rafiki
genere
esibizionismo
"Indossa il vibratore, esci e fai le tue commissioni. Sarò io a comandarlo, cerca di sembrare normale se non vuoi passare per troia.
P.S. Non indossare il reggiseno"
Il biglietto attaccato alla porta della camera era privo di equivoci e sapevo che il Padrone mi avrebbe scoperta se fossi uscita di casa senza eseguire quanto mi aveva ordinato.
Indossai un vestito estivo, leggero, per combattere il caldo di fine agosto, un paio di mutandine di pizzo bianco e morbido e infine il vibratore che il Padrone mi aveva regalato:poggiava sul clitoride e mi penetrava vibrando allo stesso tempo, ma poteva essere azionato solo a distanza.
Prima commissione: comprare la cena al Padrone.
Mi recai dal macellaio con il vibratore spento che mi allargava la figa, la situazione mi eccitava e il pizzo delle mutandine era umido di umori. C'era una coda di cinque persone davanti a me e sperai che il Padrone non accendesse il vibratore proprio lì, infatti in macelleria non c'era la proprietaria, ma il figlio, un giovane di una ventina di anni con la fama di essere un gran puttaniere.
Un brivido mi colse all'improvviso, il vibratore era stato acceso a intensità bassa, riuscivo a resistere, mancavano ancora quattro persone e speravo di avere il mio orgasmo fuori dal negozio, magari seduta su una panchina o in un vicolo.
Il vibratore aumenta intensità e i miei umori iniziano a essere abbondanti, le mutandine faticano ad assorbire la mia eccitazione. Merda. Un velo di sudore mi imperla la fronte, mi sventolo con una mano.
Mancano tre persone e il vibratore è quasi al massimo, gli umori iniziano a colarmi per le cosce, i capezzoli sono duri come marmo e risaltano sotto il vestito leggero.
Due persone ancora, mi appoggio al muro con una mano, ora manca una persona sola e sono al limite, la figa si contrae e sto per esplodere. Improvvisamente il vibratore si spegne.
Il mio orgasmo bloccato mi da i brividi e mi arrossa le gambe, ma almeno potrò fare la mia ordinazione senza rischiare di squirtare davanti al macellaio.
È il mio turno. "Una salsiccia piccante e un petto di pollo non troppo grande". Il ragazzo inizia l'ordine, siamo soli in negozio.
E poi la tragedia: il Padrone riaziona il vibratore al massimo, il clitoride teso, la figa allagata e i capezzoli che sbucano evidenti sotto il tessuto.
Mi appoggio al bancone, ho il fiato corto.
"Signorina, sta bene? Oddio sta per svenire"
Cerco di fargli segno che sto bene, ma il ragazzo si avvina a me, mi prende per un braccio e in quel momento esplodo. Schizzi di squirt bagnano il pavimento e i miei piedi, altri colpiscono i pantaloni del ragazzo. Sono arrossata e sento l'orgasmo scemare.
"Altro che svenimento, sei un'autentica puttanella esibizionista. Adesso ti faccio vedere io, troia"
Abbassa la saracinesca della macelleria mentre si slaccia i jeans, si avvicina a me, ancora scomposta dopo l'orgasmo devastante, mi solleva come fossi una piuma e mi appoggia al bancone. Si abbassa tra le mie gambe, scosta le mutandine e toglie il vibratore, poi inizia a leccare la figa impiastricciata, succhia il clitoride come fosse un piccolo cazzo, mi masturba con voracità, eccitato.
"Prima riesco a farlo venire, prima posso andare a casa e non dover più camminare con il vibratore" penso; la mia mano scivola nei suoi jeans, tasto il cazzo duro, è sottile e non molto lungo, ma con una bella cappella violacea.
Inizio a segarlo, scendo dal banco e mi piego per farmi penetrare, sono allargata dal vibratore e dall'orgasmo e quasi non sento nulla, ma il ragazzino sembra apprezzare e dopo pochi colpi mi sborra nella figa; prima che possa rialzarmi, mi infila il vibratore nella vagina e lo muove un po', forse per eccitarmi.
Mi rialzo e mi riassetto, gli sorrido e lui mi fa uscire dal retro del negozio.
"Torna che per te è tutto gratis"dice ammiccando.
Rido e un brivido mi percorre la schiena:il vibratore ha ripreso a vibrare.
P.S. Non indossare il reggiseno"
Il biglietto attaccato alla porta della camera era privo di equivoci e sapevo che il Padrone mi avrebbe scoperta se fossi uscita di casa senza eseguire quanto mi aveva ordinato.
Indossai un vestito estivo, leggero, per combattere il caldo di fine agosto, un paio di mutandine di pizzo bianco e morbido e infine il vibratore che il Padrone mi aveva regalato:poggiava sul clitoride e mi penetrava vibrando allo stesso tempo, ma poteva essere azionato solo a distanza.
Prima commissione: comprare la cena al Padrone.
Mi recai dal macellaio con il vibratore spento che mi allargava la figa, la situazione mi eccitava e il pizzo delle mutandine era umido di umori. C'era una coda di cinque persone davanti a me e sperai che il Padrone non accendesse il vibratore proprio lì, infatti in macelleria non c'era la proprietaria, ma il figlio, un giovane di una ventina di anni con la fama di essere un gran puttaniere.
Un brivido mi colse all'improvviso, il vibratore era stato acceso a intensità bassa, riuscivo a resistere, mancavano ancora quattro persone e speravo di avere il mio orgasmo fuori dal negozio, magari seduta su una panchina o in un vicolo.
Il vibratore aumenta intensità e i miei umori iniziano a essere abbondanti, le mutandine faticano ad assorbire la mia eccitazione. Merda. Un velo di sudore mi imperla la fronte, mi sventolo con una mano.
Mancano tre persone e il vibratore è quasi al massimo, gli umori iniziano a colarmi per le cosce, i capezzoli sono duri come marmo e risaltano sotto il vestito leggero.
Due persone ancora, mi appoggio al muro con una mano, ora manca una persona sola e sono al limite, la figa si contrae e sto per esplodere. Improvvisamente il vibratore si spegne.
Il mio orgasmo bloccato mi da i brividi e mi arrossa le gambe, ma almeno potrò fare la mia ordinazione senza rischiare di squirtare davanti al macellaio.
È il mio turno. "Una salsiccia piccante e un petto di pollo non troppo grande". Il ragazzo inizia l'ordine, siamo soli in negozio.
E poi la tragedia: il Padrone riaziona il vibratore al massimo, il clitoride teso, la figa allagata e i capezzoli che sbucano evidenti sotto il tessuto.
Mi appoggio al bancone, ho il fiato corto.
"Signorina, sta bene? Oddio sta per svenire"
Cerco di fargli segno che sto bene, ma il ragazzo si avvina a me, mi prende per un braccio e in quel momento esplodo. Schizzi di squirt bagnano il pavimento e i miei piedi, altri colpiscono i pantaloni del ragazzo. Sono arrossata e sento l'orgasmo scemare.
"Altro che svenimento, sei un'autentica puttanella esibizionista. Adesso ti faccio vedere io, troia"
Abbassa la saracinesca della macelleria mentre si slaccia i jeans, si avvicina a me, ancora scomposta dopo l'orgasmo devastante, mi solleva come fossi una piuma e mi appoggia al bancone. Si abbassa tra le mie gambe, scosta le mutandine e toglie il vibratore, poi inizia a leccare la figa impiastricciata, succhia il clitoride come fosse un piccolo cazzo, mi masturba con voracità, eccitato.
"Prima riesco a farlo venire, prima posso andare a casa e non dover più camminare con il vibratore" penso; la mia mano scivola nei suoi jeans, tasto il cazzo duro, è sottile e non molto lungo, ma con una bella cappella violacea.
Inizio a segarlo, scendo dal banco e mi piego per farmi penetrare, sono allargata dal vibratore e dall'orgasmo e quasi non sento nulla, ma il ragazzino sembra apprezzare e dopo pochi colpi mi sborra nella figa; prima che possa rialzarmi, mi infila il vibratore nella vagina e lo muove un po', forse per eccitarmi.
Mi rialzo e mi riassetto, gli sorrido e lui mi fa uscire dal retro del negozio.
"Torna che per te è tutto gratis"dice ammiccando.
Rido e un brivido mi percorre la schiena:il vibratore ha ripreso a vibrare.
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