Sono solo tua

di
genere
dominazione

Ne ho fatto di strada da quando ho conosciuto Marco, anni e anni fa, fino ad ora.
Avevo poco più di quindici anni quando mi ha fatto la proposta che di fatto mi ha cambiato la vita: una dominazione virtuale, 24/7, con regole precise dove lui avrebbe potuto decidere ogni aspetto della mia vita.
E se la cosa è iniziata con un gioco per me, lui mi ha piegato la mente portandomi a ubbidire a qualsiasi ordine nonostante il dolore o l'umiliazione, anche a distanza.
E ora che sono sul treno a pochi minuti da lui, già sono eccitata all'idea di quel che succederà.
Il treno rallenta, si ferma.
Mi tremano le mani, prendo lo zaino con i sex toys e poche altre cose e scendo,lui è lì, è a pochi metri da me e io ho lo stomaco chiuso, mi gira la testa.
Lo abbraccio, in silenzio, troppo tesa per parlare, ma sorrido sapendo che sto lasciando i panni della brava ragazza per diventare la sua troia.
Ha la casa libera, mi racconta, solo per pochi giorni, ma, dato che sono tutti andati via, nessuno potrà sentirmi.
Sorride mentre lo dice e ha una strana luce negli occhi, sa quanto me che stiamo aprendo una parentesi alle nostre vite.
Mi accompagna nella sua stanza, la conosco dalle sessioni skype, ma vedo che c'è un solo letto.
"Dove dormirò? Non hai messo lq brandi.."
Schiaffo.
"Non ricordi cosa sei qui a fare? Sai le regole, parli solo se decido io e fai quello che ho deciso io. Il sonno è un premio, non di certo un diritto, quindi una brandina non ti serve, dormi a terra"
"Sì, padrone"
"Brava schiava, e ora forza, fammi vedere se ha rispettato le regole, fammi vedere se hai viaggiato senza intimo"
Tremo, slaccio i bottoni della camicetta e i miei capezzoli si induriscono subito per l'aria fredda, i seni sono tesi e duri. Sfilo lentamente i jeans e la mia figa liscia, come richiesto, è appena umida.
"Brava troietta, ora apri lo zaino e fammi vedere cosa hai portato al padrone"
Tiro fuori le corde, un vibratore e un dildo decisamente oversize, poi del lubrificante e delle candele con un accendino.
"In ginocchio, mani dietro la schiena"
Mi lega i polsi tra loro e poi li lega alle caviglia, lasciandomi esposta e immobile.
"Fammi vedere se tutto l'esercizio sul cazzo finto ti è servito, succhiamelo"
Sapevo dalle foto che aveva un cazzo decisamente grosso e venoso, ma dal vivo è ancora più bello, è già semiduro e appena lo avvicina alla mia bocca, inizio a leccarlo piano, poi apro le labbra e ingoio prima la cappella, succhiando piano, fino a prendere l'asta più a fondo possibile.
Nonostante i miei sforzi parte del cazzo non entra, è veramente grosso e rischia di strozzarmi, provo ad accontentarlo leccandolo e succhiando la cappella, ma appena provo a spostarmi lui mi ferma.
"Non ci provare nemmeno, prendilo tutto, troia, ti soffoco se serve"
Me lo spinge in gola e non respiro, ma a lui non interessa, vuole fottermi la gola e basta, mi spinge la testa contro di se e respiro solo nel suo muoversi veloce avanti e indietro.
La saliva mi cola sul mento e mi sporca il viso, ma a lui non importa.
"Guardami puttanella mentre ti scopo la bocca, guardami negli occhi"
Le lacrime mi stanno sciogliendo il trucco che forma righe nere sulle guance, devo essere un disastro.
"Anche se piangi non me ne frega niente, sei qui per far godere me, sei la mia schiava e se voglio soffocarti lo faccio"
Mi pianta il cazzo, durissimo, nella gola per un tempo che mi pare lunghissimo, non resisto più, mi gira la testa, le lacrime sono sempre di piú, sto soffocando.
All'improvviso mi toglie il cazzo dalla bocca e io cado in avanti, tossisco e una marea di saliva mi cola sul petto impiastricciandomi le tette.
"Non ho finito, adesso ti slego i piedi e vieni qui, ti sdrai con la testa che sporge dal letto e tieni le gambe ben aperte"
Mi slega le caviglie e io mi sdraio, sono sporca e spaventata, lui lo sa e ci gode.
Lo sento argmeggiare nello zaino e il ronzio del vibratore acceso al massimo.
Io sono un lago e quel vibratore mi dà sempre orgasmi forti perchè oltre a vibrare, poggia sulla clitoride facendomi venire e bagnare all'inverosimile.
Il mio padrone lo sa e me lo spinge dentro con forza, dandomi i brividi, la mia figa si stringe intorno al vibratore e io inizio a tremare; il padrone è in piedi davanti a me, la mia testa sporge dal letto e io sono quasi a testa in giú.
"Finisci quello che hai iniziato, non mi interessa se vieni, se ti faccio male o se ti soffoco, fammi venire, puttana"
Sono spaventata e la mia figa pulsa, l'eccitazione, la paura e la testa in giù mi fanno annebbiare la vista, lui mi spinge il cazzo in gola e in quella posizione è peggio di prima, mi sembra di morire.
"Fa'vedere che troia sei mentre vieni cosí oscenamente, pensa se ti vedesse qualcuno, pensa se ti vedesse il tuo fidanzato"
Io sto per godere, ma il suo cazzo durissimo mi soffoca, mi gira la testa e sento una spirale calda di piacere partire dal basso ventre, mi si girano gli occhi e non capisco nulla, ho un orgasmo fortissimo, tremo e mi agito, le contrazioni della figa bagnatissima fanno scivolare fuori il vibratore.
Il padrone a quella scena non resiste, sento che diventa rigido e sempre più caldo e poi mi scarica in gola la sua sborra calda. Non mi sento bene, non riesco a ingoiare e mi lo sperma mi cola sul volto, sui capelli.
Non vedo piú nulla, il padrone mi mette seduta e pian piano la testa non gira più e il corpo smette di tremare.
Mi vedo riflessa nello specchio, sporca di sperma, saliva e trucco, le gambe lucide di umori e davanti lui, con il cazzo pieno di sperma e saliva, che sa che ora mi ha in pugno.
Sono solo sua.
di
scritto il
2017-04-18
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