L'intervista - Parte 1

di
genere
etero

Godetevi il racconto, spero che vi piaccia. Nel caso vogliate contattarmi per consigli, critiche costruttive o anche solo per farvi due chiacchere mi trovate all'indirizzo kik:bhoqialcosa
Sarò felice di parlare un po' con alcune/i di voi
Sono al lavoro, come ogni mattina, sto lavorando su alcuni tabulati quando tutt'un tratto squilla il telefono
-pronto?
Tu-ehi Roby, sono la ragazza che hai incontrato a milano, ti ricordi?
-beh si ovvio che mi ricordo, come potrei dimenticarsene
Tu- hai due minuti? Vorrei parlarti di una cosa
-certamente, però sbrigati sto lavorando
Tu- una mia amica scrive articoli per una nota rivista al femminile e vorrebbe farti un intervista sui tuoi racconti erotici
ehm penso si possa fare...sono un po' imbarazzato all'idea, quando facciamo?
Tu- da me domenica mattina, vieni per le 10 ti mando l'indirizzo su whatsapp.
-va bene...allora a domenica...
Tu-certo, ciao cucciolo
-ciao...

È arrivato il fatidico giorno, mi preparo per uscire senza essere troppo elegante, come al solito diciamo. Salgo in macchina e mi avvio verso l'indirizzo che mi hai inviato, è a circa un oretta da qui. Mentre Guido per la tangenziale ripenso alle tue parole,e improvvisamente mi viene una strana sensazione allo stomaco, avevo paura. Paura di essere banale, scontato, o non preparato per quell'intervista... Fumo una sigaretta per placare il nervoso, sbuffo il fumo fuori dal finestrino mentre mi aggiro per le vie di una cittadella fuori Vicenza, alla ricerca della tua via. Mi fermo davanti a un palazzo poco alto e costruito da poco, scendo, spegnendo la sigaretta in un tombino poco distante e mi avvio verso i citofoni.
"Driin drin"
Tu- chi è?
-sono io
Tu- ah sei in anticipo, sali pure
Salgo le scale con un nodo alla gola, fino a trovarmi davanti alla porta di casa tua, dove ci sei tu ad aspettarmi.
Tu- eccoti cucciolo!! Entra pure! La giornalista sará qua fra un paio d'ore a causa di un previsto, metti pure li il cappotto e le scarpe, ho giusto appena messo su il caffè, siediti in cucina

Entro in silenzio in casa tua, nel quale regna un ordine quasi impeccabile, e mi accomodo in cucina mentre tu versi il caffè nelle tazzine
Tu- allora? Come ti senti all'idea di farti intervistare?
-beh sono....confuso, spaventato e anche un po' eccitato. Non capisco perché vogliano intervistare proprio me, ci sono molti scrittori migliori su quel sito, perché non fanno un’intervista a Moon o a Patrizia V? Loro scrivono delle vere poesie, io sono solo un pischello che scrive per divertirsi.
Tu- secondo me te sei molto valido come scrittore, sono stata io personalmente a raccomandati per questa intervista, credo davvero in te.
-se lo dici tu...
Tu- hai bisogno di rilassarti...sei troppo nervoso..dai vieni a guardare un po’ di televisione

Mi siedo sul divano e inizio a scorrere i canali...trovo camera caffè, quanto adoro quel programma, mi intrigo a guardarlo con te al mio fianco quando tu mi sussurri -vado un’attimo di la a prendere una cosa, Aspettami qui non scappare- io rispondo con un cenno, senza badarci troppo, d’altronde stavo guardando camera caffè. Ti sento trafficare con oggetti vari nella tua camera da letto e tutt’uno tratto il silenzio. Io non ci bado quasi per nulla e continuo a guardare il programma quando tutt’uno tratto sento una mano sul mio pacco: non ti ho nemmeno vista arrivare, sei in un fantastico completino sexy, inginocchiata davanti a me mentre mi fissi negli occhi massaggiandomelo da sopra i jeans, io sto per dire qualcosa ma tu mi zittisci -continua a guardare il tuo programma, cucciolo, ora ci penso io a te.- rimango in silenzio fissandoti come estasiato, tu lentamente mi sbottoni i pantaloni, abbassi la zip e li abbassi lentamente facendo svettare fuori il mio cazzo duro come il marmo. Inizi a strofinartelo sulla tua quarta di seno, contenuta a malapena da quel reggipetto chiaro come la tua pelle; il contatto con il tuo seno mi fa eccitare da morire, facendomelo diventare ancora più duro e pulsante, mentre tu inizi a solleticarmi la cappella con la lingua; io estasiato alzo la testa al soffitto per godermi quel momento magico, quando tu mi sussurri con tono leggermente autoritario -ora tu guardi la TV mentre io te lo succhio, chiaro?- non faccio in tempo a rispondere che prendi il mio bastone tutto duro fino in gola, lasciandosi senza fiato; io abbasso lo sguardo per godermi quella scena sublime quando tu tutto un tratto mi mordi l’asta con uno sguardo severo, indicandomi con il pollice la tv. Capisco al volo e inizio a guardare la tele godendomi quel gioco perverso a cui mi stavi sottoponendo. Camera caffè era finito da un pezzo e sinceramente non mi interessava per nulla cosa ci fosse in TV, guardavo lo schermo senza prestargli attenzione, inebriato dal piacere. Siamo sul più bello, sto per venire e fregandomene del gioco ti spingo la testa sul mio cazzi facendoti arrivare la cappella dritta in gola, sto per riempirti la bocca di sborra quando tutt’uno tratto ti svincoli dalla mia presa e ti alzi, abbandonando il mio orgasmo prima che questo abbia inizio. Ti guardo confuso e anche un po’ arrabbiato ma tu ignorando il mio sguardo mi sorridi, girandoti e mostrandomi quello splendido culo che la natura ti ha donato, e dopo averlo agitato un po’ proprio di fronte ai miei occhi ti siedi sul mio cazzo ancora perfettamente eretto, iniziando a strusciartici sopra facendo passare più volte il tessuto striminzito del tuo vestitino sulla mia asta. Non resisto più. Ti prendo dai fianchi e ti metto a pecora sul tavolino da caffè che sta di fronte al divano, con le tette schiacciate contro il vetro del tavolo quando tutt’uno tratto ti abbasso la parte sotto del vestito, scoprendo il tuo culo nudo che tanto avevo atteso; ed è in quel momento, che con tutto il nervoso accumulato in quella mattinata, con tutta l’eccitazione di quel momento, spingo il mio cazzo nella tua figa tutto d’un colpo, spostando addirittura in avanti io tavolino e facendo cadere alcune cartelle riposte sopra. Tu non ci fai nemmeno caso e emetti un grido di eccitazione e stupore che rimbomba per l’intero salotto, io ti afferro per i fianchi. Ti do un leggero schiaffo sul culo e inizio a sbatterti a un ritmo deciso e costante, come piace a te.
Senti i colpi penetrati sempre più a fondo e non riesci a trattenere le tue grida di piacere, vuoi solo che continui a sfondarti così, senza sosta, senza fermarmi; ed è quello che faccio: i miei colpi si fanno sempre più decisi e duri e ogni tanto con la mano destra ti sculaccio per farti provare quel piacere misto dolore che fa impazzire ogni donna. Continuo senza sosta a sbattertelo dentro la figa, quando tutt’un tratto i tuoi gemiti si fanno più forti, le tue urla più vogliose e sento la tua figa contrarsi sotto ogni mio colpo, quando tutt’un tratto il mio cazzo viene avvolto da una valanga di umori che sporca anche il tappeto sotto di noi. Sei venuta. Ti giri guardandomi con un’espressione beata di chi ha appena avuto un violento orgasmo e ti alzi, venendomi incontro tutta paonazza: ci scambiano un bacio appassionato ancora nudi nel tuo soggiorno, quando tutt’uno tratto io ti prendo in braccio appoggiandosi al davanzale della finestra; la tua schiena appoggiata al gelido vetro della finestra, le mani strette al mio collo e la cappella che ancora eretta preme sulla tua figa: in ben che non si dica ce l’hai di nuovo tutto dentro. Rincominci a gemere sottovoce mentre le tue labbra incontrano le mie, e io inizio a scoparti con ancora più voglia di prima; continuo a sbatterti ancora una ventina di minuti mentre le mie mani stringono le tue tette, e le mie dita giocano con i tuoi capezzoli, quando in preda all’eccitazione vieni di nuovo,mordendomi il collo con forza. Io che ancora non ne avevo abbastanza ti faccio inginocchiare davanti a me, e mentrebtu miassaggi le palle io mi masturbo riempiendoti la faccia con 3-4 fiotti di sborra densa e calda! Tu mi sorridi con uno sguardo eccitato e compiaciuto, ti bacio con passione e iniziamo a ripulirci, quando tutt’uno tratto suona il citofono...

di
scritto il
2016-09-30
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