Bentornato a scuola roby
di
R.
genere
tradimenti
Se volete scrivermi mi trovate su kik con nome "bhoqualcosa", sarò contento di parlare con alcune/i di voi
Che palle è lunedì, rincomincia la scuola: la nuova aula, i compagni che non vedo da mesi, i caffè alle macchinette, le sigarette in bagno… ma se c’è una cosa di cui sono davvero contento è rivedere quella figa della professoressa di italiano: si chiama laura e ha 39 anni,4a di seno,magra, un po’ bassa ma con un culo sodissimo e capelli castani lunghi fino alle spalle. Iniziano le lezioni e abbiamo lei alla prima ora, si presenta, fa le presentazioni ai nuovi alunni e inizia a controllare i compiti delle vacanze.
L.- Roberto dove sono i tuoi compiti delle vacanze?
-non li ho fatti prof laura
L.- come mai non li hai fatti? Avevo di meglio da fare?
-beh...si..era estate
L.-ciò non ti da il diritto di non fare i miei compiti
-va beh prof non rompa ormai non gli ho fatti
L.-non ti permettere di rivolgerti così nei miei confronti, non credo tu voglia iniziare l’anno con una nota
-ma che due coglioni prof ma perché se la prende sempre con me
L.-non ammetto certi toni nelle mie lezioni, ora mi hai stufato, vai fuori
-come vuole
Esco dalla classe controvoglia, mi siedo su una sedia fuori dall’aula e aspetto.
‘Cazzo ho dimenticato il telefono nello zaino...che palle mi annoio. Vabhe tanto vale andare a fumare una sigaretta tanto quella non se ne accorge’
Entro i bagno e mi chiudo a chiave, mi accendo una sigaretta e fumo in silenzio, quella povera prof ogni anno si deve subire i miei comportamenti, poverina. Però è troppo eccitante quando si arrabbia.
Spengo la sigaretta nel water, giro la chiave, faccio per uscire ed eccola li.
L.-come ti permetti di allontanarti dal corridoio? Se ti ho lasciato li devi chiederti il permesso per venire in bagno. Ma….hai fumato?
-no..
L.- si invece,puzzi di o
-sarà perché ho fumato prima di entrare
L.- no no tu non mi freghi, ora ti porto dalla preside
Mi prende per un braccio, come se fossi un carcerato, e chiama l’ascensore per scendere al piano terra, vero l’ufficio del preside.
Mi butta nell’ascensore con una certa irruenza e preme il pulsante.
L’ascensore parte con uno scossone e inizia a scendere, all’interno si respira un aria di tensione e silenzio;quando tutt’un tratto l’ascensore si blocca. La luce si spegne e si accende pochi secondi dopo quella di emergenza. La prof Laura entra nel panico. Inizia a gridare, a chiedere aiuto, a strillare, non riesce a contenersi
-prof stia tranquilla fra un ora massimo ci tireranno fuori
L.-ma io ho paura che cada sto affare
-non si preoccupi è fatto apposta per non cadere, cerro che forse sbattere la mani sulle pareti e saltare non è la migliore delle idee
L.- si forse hai ragione...cazzo è tutta colpa tua..non potevi dare il bravo? Dovevi per forza andare a fumare?
-no è colpa sua che non si sa rilassare
L.-si...forse hai ragione...ma a casa non è un buon periodo
-cosa intende? Sempre se posso chiedere
L.-sai… mio marito è via da un mese per lavoro … e io mi sento sempre sola
-ci sarebbe bisogno di qualcuno che le tenga compagnia..
L.- già…
Non ci credo si stia confidando con me...proprio con me poi...chissà da quanto tempo non scopa, è la mia occasione.
Mi avvicino lentamente a lei, all’inizio non se ne accorge..poi mi guarda con aria distratta, come se la sua mente fosse altrove; sono a un palmo da lei, finalmente mi nota e si gira, io le metto una mano sul culo e la spingo contro la parte dell’ascensore, baciandole il collo; ma ecco che lei mi tira un ceffone in pieno volto che mi fa indietreggiare di qualche passo.
L.- ma che cazzo fai, cretino! Sono una donna sposata io
-beh anche una donna sposta ha le sue esigenze
L.- a questo sicuramente non ci devi pensare tu
-vediamo come va, poi può pure farmi espellere
Mi avvicino di nuovo a lei, mettendo la faccia immezzo alla sua scollatura e una mano nelle sue mutande, accarezzando la sua figa depilata
L.- no...non voglio...spostatiaaah….fermo….ahh….aaaah...mmmh,si
Le infilò dentro un dito e inizio a masturbarla mentre le strappi la camicetta iniziando a mordere le sue tette enormi, lei prende l’iniziativa e, dopo essersi tolta il reggiseno mi abbassa i pantaloni della tuta assieme alle mutande, prendendo in mano il mio cazzo ormai durissimo
L.-oh mio dio è enorme
-dai un voto a questo,porca
La giro, mettendo le sue tette a contatto con il freddo metallo dell’ascensore, e le calo i jeans fino alle caviglie, notando con piacere che non porta le mutandine; lei sporge il culo in fuori e io, dopo averle dato una forte sculacciata, glielo infilo tutto in un colpo.
Lei geme, mettendo una mano sul suo culo mentre io la schiaccio contro l’ascensore e inizio a sbattermela per bene; lei non fa altro che godere, e mi massaggia le palle con la mano mentre io la scopo sempre più forte
L.- oh mio dio si sto venendo...continua non ti fermare, non ti fermare...aaaaah
Sento il cazzo inondarsi dei suoi umori e la sua figa rilassarsi, ma io non ne ho ancora abbastanza. La prendo di peso e la giro, prendo la in braccio e spingendola contro le porte, e glielo infilò tutto in un colpo, iniziando pian piano a farla gemere di nuovo. Mentre la scopo lei mi mette le tette i faccia, e io inizio a leccarle succhiano i capezzoli come un pazzo. Continuo a scoparla per ancora venti minuti, finché non sto per venire e lo tiro fuori; lei intuisce al volo e si inginocchia ai miei piedi, iniziando a farmi una spagnola velocissimo mentre mi lecca la punta del cazzo, non ci volle molto: in pochi secondo le riempii la faccia e le tette di sborra, che lei con la sua lingua ripulì espertamente. Iniziammo a rivestirci con completo silenzio, quasi indifferenza. E neanche il punto di alzarmi i pantaloni che si aprirono le porte. I vigili del fuoco ci tirarono fuori, e le prime parole che udii dalla professoressa Laura furono -stavo per portare il ragazzo in presidenza per una bravata, ma in ascensore abbiamo avuto modo di chiarire..cavolo sono già le 9:20! Ho lezione in 2°o...scusate
Ben tornato a scuola roby
Che palle è lunedì, rincomincia la scuola: la nuova aula, i compagni che non vedo da mesi, i caffè alle macchinette, le sigarette in bagno… ma se c’è una cosa di cui sono davvero contento è rivedere quella figa della professoressa di italiano: si chiama laura e ha 39 anni,4a di seno,magra, un po’ bassa ma con un culo sodissimo e capelli castani lunghi fino alle spalle. Iniziano le lezioni e abbiamo lei alla prima ora, si presenta, fa le presentazioni ai nuovi alunni e inizia a controllare i compiti delle vacanze.
L.- Roberto dove sono i tuoi compiti delle vacanze?
-non li ho fatti prof laura
L.- come mai non li hai fatti? Avevo di meglio da fare?
-beh...si..era estate
L.-ciò non ti da il diritto di non fare i miei compiti
-va beh prof non rompa ormai non gli ho fatti
L.-non ti permettere di rivolgerti così nei miei confronti, non credo tu voglia iniziare l’anno con una nota
-ma che due coglioni prof ma perché se la prende sempre con me
L.-non ammetto certi toni nelle mie lezioni, ora mi hai stufato, vai fuori
-come vuole
Esco dalla classe controvoglia, mi siedo su una sedia fuori dall’aula e aspetto.
‘Cazzo ho dimenticato il telefono nello zaino...che palle mi annoio. Vabhe tanto vale andare a fumare una sigaretta tanto quella non se ne accorge’
Entro i bagno e mi chiudo a chiave, mi accendo una sigaretta e fumo in silenzio, quella povera prof ogni anno si deve subire i miei comportamenti, poverina. Però è troppo eccitante quando si arrabbia.
Spengo la sigaretta nel water, giro la chiave, faccio per uscire ed eccola li.
L.-come ti permetti di allontanarti dal corridoio? Se ti ho lasciato li devi chiederti il permesso per venire in bagno. Ma….hai fumato?
-no..
L.- si invece,puzzi di o
-sarà perché ho fumato prima di entrare
L.- no no tu non mi freghi, ora ti porto dalla preside
Mi prende per un braccio, come se fossi un carcerato, e chiama l’ascensore per scendere al piano terra, vero l’ufficio del preside.
Mi butta nell’ascensore con una certa irruenza e preme il pulsante.
L’ascensore parte con uno scossone e inizia a scendere, all’interno si respira un aria di tensione e silenzio;quando tutt’un tratto l’ascensore si blocca. La luce si spegne e si accende pochi secondi dopo quella di emergenza. La prof Laura entra nel panico. Inizia a gridare, a chiedere aiuto, a strillare, non riesce a contenersi
-prof stia tranquilla fra un ora massimo ci tireranno fuori
L.-ma io ho paura che cada sto affare
-non si preoccupi è fatto apposta per non cadere, cerro che forse sbattere la mani sulle pareti e saltare non è la migliore delle idee
L.- si forse hai ragione...cazzo è tutta colpa tua..non potevi dare il bravo? Dovevi per forza andare a fumare?
-no è colpa sua che non si sa rilassare
L.-si...forse hai ragione...ma a casa non è un buon periodo
-cosa intende? Sempre se posso chiedere
L.-sai… mio marito è via da un mese per lavoro … e io mi sento sempre sola
-ci sarebbe bisogno di qualcuno che le tenga compagnia..
L.- già…
Non ci credo si stia confidando con me...proprio con me poi...chissà da quanto tempo non scopa, è la mia occasione.
Mi avvicino lentamente a lei, all’inizio non se ne accorge..poi mi guarda con aria distratta, come se la sua mente fosse altrove; sono a un palmo da lei, finalmente mi nota e si gira, io le metto una mano sul culo e la spingo contro la parte dell’ascensore, baciandole il collo; ma ecco che lei mi tira un ceffone in pieno volto che mi fa indietreggiare di qualche passo.
L.- ma che cazzo fai, cretino! Sono una donna sposata io
-beh anche una donna sposta ha le sue esigenze
L.- a questo sicuramente non ci devi pensare tu
-vediamo come va, poi può pure farmi espellere
Mi avvicino di nuovo a lei, mettendo la faccia immezzo alla sua scollatura e una mano nelle sue mutande, accarezzando la sua figa depilata
L.- no...non voglio...spostatiaaah….fermo….ahh….aaaah...mmmh,si
Le infilò dentro un dito e inizio a masturbarla mentre le strappi la camicetta iniziando a mordere le sue tette enormi, lei prende l’iniziativa e, dopo essersi tolta il reggiseno mi abbassa i pantaloni della tuta assieme alle mutande, prendendo in mano il mio cazzo ormai durissimo
L.-oh mio dio è enorme
-dai un voto a questo,porca
La giro, mettendo le sue tette a contatto con il freddo metallo dell’ascensore, e le calo i jeans fino alle caviglie, notando con piacere che non porta le mutandine; lei sporge il culo in fuori e io, dopo averle dato una forte sculacciata, glielo infilo tutto in un colpo.
Lei geme, mettendo una mano sul suo culo mentre io la schiaccio contro l’ascensore e inizio a sbattermela per bene; lei non fa altro che godere, e mi massaggia le palle con la mano mentre io la scopo sempre più forte
L.- oh mio dio si sto venendo...continua non ti fermare, non ti fermare...aaaaah
Sento il cazzo inondarsi dei suoi umori e la sua figa rilassarsi, ma io non ne ho ancora abbastanza. La prendo di peso e la giro, prendo la in braccio e spingendola contro le porte, e glielo infilò tutto in un colpo, iniziando pian piano a farla gemere di nuovo. Mentre la scopo lei mi mette le tette i faccia, e io inizio a leccarle succhiano i capezzoli come un pazzo. Continuo a scoparla per ancora venti minuti, finché non sto per venire e lo tiro fuori; lei intuisce al volo e si inginocchia ai miei piedi, iniziando a farmi una spagnola velocissimo mentre mi lecca la punta del cazzo, non ci volle molto: in pochi secondo le riempii la faccia e le tette di sborra, che lei con la sua lingua ripulì espertamente. Iniziammo a rivestirci con completo silenzio, quasi indifferenza. E neanche il punto di alzarmi i pantaloni che si aprirono le porte. I vigili del fuoco ci tirarono fuori, e le prime parole che udii dalla professoressa Laura furono -stavo per portare il ragazzo in presidenza per una bravata, ma in ascensore abbiamo avuto modo di chiarire..cavolo sono già le 9:20! Ho lezione in 2°o...scusate
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