In montagna

di
genere
etero

E'una domenica di autunno. Splende il sole. Decido di fare una escursione in montagna. Chiamo Andrea e gli chiedo se vuole venire con me. "Mi dispiace ma non posso, la mia squadra gioca una partita importante oggi pomeriggio e io sarò allo stadio per vederla giocare" mi risponde. Allora invito Gianfranco a venire con me ma lui risponde che oggi ha un turno di lavoro e non può accompagnarmi. Vado da sola. Mi metti una tuta sottile e aderente al corpo, il perizoma e gli scarponcini. Per mia comodità personale non metto il reggiseno. Dopo un breve tragitto in treno arrivo alla stazione di un piccolo paese. Scendo dal treno e inizio a percorrere un sentiero che mi porterà in cima alla montagna. La stradina è fangosa e scivolosa e dopo un ora di cammino inizio a essere stanca. A poca distanza vedo un prato verde e un grande albero. Decido di sdraiarmi sotto l'albero e riposarmi un po'. Mi sono appena addormentata quando avverto che dietro di me una mano mi sta palpeggiando il sedere. Io faccio finta di dormire e intanto rimango in allerta. Lo sconosciuto si fa più intraprendente e inizia a baciarmi sul collo mentre la sua mano si insinua sotto di me e abbassa la cerniera della mia tuta. Si accorge subito che non ho il reggiseno e prende a stringermi con forza i capezzoli. Io inizio ad eccitarmi ma cerco di rimanere in silenzio. Poi le sue dita si infilano dentro il mio perizoma e iniziano a massaggiare il mio clitoride. Io sono talmente eccitata che mi metto in posizione supina, divarico leggermente le mie gambe e schiudo le mie labbra. Sempre mantenendo gli occhi chiusi. Improvvisamente una lingua entra nella mia bocca e inizia a perlustrarla mentre un dito dello sconosciuto si infila dentro al mio culo e il suo membro cerca di farsi strada dentro la mia figa. Sono talmente eccitata che mi bagno tutta. Sento il suo pene penetrare sempre più dentro la mia figa. Il mio cuore batte forte, sto per avere un orgasmo. Ma il suono di una sveglia mi fa sobbalzare. Sono le 7.00 di mattina. Devo andare a lavorare. Purtroppo il mio desiderio era solo un sogno...
scritto il
2016-11-03
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