Facciamo un gioco (secondo giorno)
di
Mecenate
genere
dominazione
Ore 7.24 , Martedì 8 novembre.
Siamo al secondo giorno di questo strano gioco e stanotte quasi non ho dormito per la curiosità e l’eccitazione.
Non sono molte le donne che risponderebbero ad un annuncio del genere quindi non so davvero che tipo di persona nascondano quelle labbra. Sinceramente non sono neanche sicuro che oggi riceverò una risposta, ma stiamo giocando e non ho voglia di tirarmi indietro.
Non ho risposto alla mail, non ho intenzione di rovinare questa strana atmosfera, almeno non per ora.
Stamattina salgo sul treno senza giornale e mi fermo in piedi vicino all’entrata. Evito di sedermi dato che voglio essere il più vigile possibile e non perdermi neanche una faccia delle persone che scorrono vicino...forse tra loro c’è lei.
L’annuncio di oggi è semplice, forse anche più di quello di ieri.
“Continuiamo con il gioco. Fai il viaggio in piedi e mandami una foto delle tue scarpe dall’alto.
A domani.
mecenate.gioco@yahoo.com”
Il treno parte ed i miei occhi si guardano intorno cercando qualche comportamento sospetto o qualche donna che si alzi in piedi. Niente, non vedo nulla di interessante, ma non passa molto tempo ed il telefono emette il tipico suono che segnala l’arrivo di una mail.
Mi ritrovo in meno di un secondo a fissare il display. L’allegato si apre e mi appaio davanti agli occhi due décolleté nere con la punta arrotondata di cui non so capire l’altezza dei tacchi. I piedi sono protetti da delle calze nere che salgono verso l’altro lasciandomi immaginare la gonna e tutto il resto del corpo di quella donna che si sta mostrando poco a poco.
La caviglia è sottile e la fattura di quelle scarpette non sembra niente male. E’ evidente l’attenzione all’aspetto e al vestiario.
Potrei iniziare a camminare su e giù per il treno cercando quelle scarpe e vedendo chi è che le indossa.. Eppure qualcosa dentro di me non mi fa muovere. Non vorrei rovinarmi tutto il gioco solo per assecondare questa curiosità che mi sta pulsando in testa. Devo resistere.
Nella mia mente girano strani pensieri, il tempo passa e con lui anche i chilometri. Il telefono emette un suono inaspettato e familiare. Un’altra mail. Forse qualcun altro vuole partecipare al gioco?
Apro l’allegato e trovo le stesse scarpe e le stesse calze di prima. Incredibile.
Mi sta dimostrando di viaggiare in piedi, esattamente come le avevo ordinato.
La situazione sta diventando sempre più interessante e sempre più eccitante.
Siamo alle porte di Roma, il viaggio è quasi al termine, ma il fermento che muove i miei nervi non accenna a spegnersi. E’ incredibile cosa scaturisce nella mia mente semplicemente dalla visione di due foto e dall’idea che qui, su questo treno, c’è una donna che si sta lasciando guidare da me, un perfetto sconosciuto.
Il treno rallenta e il telefono suona nuovamente. Ecco la terza foto, molto simile alle precedenti due, a testimoniare l’esecuzione completa dell’ordine.
Non una parola in quelle mail. Non una mia risposta.
Scendo dal treno e sento il ticchettio dei tacchi sul pavimento.
Immaginazione?
Mi guardo intorno e vedo di sfuggita una figura longilinea, avvolta in un cappotto scuro lungo fin sotto le ginocchia, che camminando velocemente su delle scarpe nere dai tacchi di una decina di centimetri, scompare dietro l’angolo di un bar.
Sarà lei? Forse. O forse no. Decido di non seguirla, di non indagare.
Sappiamo entrambi che domani mattina, sul treno, giocheremo ancora insieme.
Ed io sono sempre più convinto che posso osare di più..
Commenti, suggerimenti e consigli a mecenate.gioco@yahoo.com .
Siamo al secondo giorno di questo strano gioco e stanotte quasi non ho dormito per la curiosità e l’eccitazione.
Non sono molte le donne che risponderebbero ad un annuncio del genere quindi non so davvero che tipo di persona nascondano quelle labbra. Sinceramente non sono neanche sicuro che oggi riceverò una risposta, ma stiamo giocando e non ho voglia di tirarmi indietro.
Non ho risposto alla mail, non ho intenzione di rovinare questa strana atmosfera, almeno non per ora.
Stamattina salgo sul treno senza giornale e mi fermo in piedi vicino all’entrata. Evito di sedermi dato che voglio essere il più vigile possibile e non perdermi neanche una faccia delle persone che scorrono vicino...forse tra loro c’è lei.
L’annuncio di oggi è semplice, forse anche più di quello di ieri.
“Continuiamo con il gioco. Fai il viaggio in piedi e mandami una foto delle tue scarpe dall’alto.
A domani.
mecenate.gioco@yahoo.com”
Il treno parte ed i miei occhi si guardano intorno cercando qualche comportamento sospetto o qualche donna che si alzi in piedi. Niente, non vedo nulla di interessante, ma non passa molto tempo ed il telefono emette il tipico suono che segnala l’arrivo di una mail.
Mi ritrovo in meno di un secondo a fissare il display. L’allegato si apre e mi appaio davanti agli occhi due décolleté nere con la punta arrotondata di cui non so capire l’altezza dei tacchi. I piedi sono protetti da delle calze nere che salgono verso l’altro lasciandomi immaginare la gonna e tutto il resto del corpo di quella donna che si sta mostrando poco a poco.
La caviglia è sottile e la fattura di quelle scarpette non sembra niente male. E’ evidente l’attenzione all’aspetto e al vestiario.
Potrei iniziare a camminare su e giù per il treno cercando quelle scarpe e vedendo chi è che le indossa.. Eppure qualcosa dentro di me non mi fa muovere. Non vorrei rovinarmi tutto il gioco solo per assecondare questa curiosità che mi sta pulsando in testa. Devo resistere.
Nella mia mente girano strani pensieri, il tempo passa e con lui anche i chilometri. Il telefono emette un suono inaspettato e familiare. Un’altra mail. Forse qualcun altro vuole partecipare al gioco?
Apro l’allegato e trovo le stesse scarpe e le stesse calze di prima. Incredibile.
Mi sta dimostrando di viaggiare in piedi, esattamente come le avevo ordinato.
La situazione sta diventando sempre più interessante e sempre più eccitante.
Siamo alle porte di Roma, il viaggio è quasi al termine, ma il fermento che muove i miei nervi non accenna a spegnersi. E’ incredibile cosa scaturisce nella mia mente semplicemente dalla visione di due foto e dall’idea che qui, su questo treno, c’è una donna che si sta lasciando guidare da me, un perfetto sconosciuto.
Il treno rallenta e il telefono suona nuovamente. Ecco la terza foto, molto simile alle precedenti due, a testimoniare l’esecuzione completa dell’ordine.
Non una parola in quelle mail. Non una mia risposta.
Scendo dal treno e sento il ticchettio dei tacchi sul pavimento.
Immaginazione?
Mi guardo intorno e vedo di sfuggita una figura longilinea, avvolta in un cappotto scuro lungo fin sotto le ginocchia, che camminando velocemente su delle scarpe nere dai tacchi di una decina di centimetri, scompare dietro l’angolo di un bar.
Sarà lei? Forse. O forse no. Decido di non seguirla, di non indagare.
Sappiamo entrambi che domani mattina, sul treno, giocheremo ancora insieme.
Ed io sono sempre più convinto che posso osare di più..
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