Una nuova vita 4

di
genere
trans

Nonostante i commenti non siano stati numerosi, continuo per il piacere di Mara Mignon.

Ci svegliamo la mattina successiva, dopo una notte di sonno profondo. Io, abituata a masturbarmi tutti i giorni, sono pervasa continuamente da una gran voglia di sesso, aumentata dalla nuova situazione in cui mi trovo. Ho voglia di qualsiasi cosa eccitante, non so neanche io di cosa. Mi sta addirittura tornando voglia di farmi una donna, ma anche di scoprire il sesso con il mio amico che sta ancora dormendo al mio fianco. Nella speranza di togliermi un po' di questa voglia e anche di fargli capire le condizioni in cui sono, comincio a toccarglielo da sopra il pigiama, ma non resisto molto alla tentazione e infilo la mano sotto i suoi pantaloni e lo prendo in mano. Lo scappello lentamente per non fargli male e poi risalgo. Proseguo così per un po' e presto comincio a sentirlo indurire, con mia grande e inaspettata soddisfazione che mi porta a continuare. Quando è ormai nel pieno del suo splendore, il mio amico si sveglia e mi bacia, ringraziandomi per il bellissimo buongiorno. Io proseguo nella mia azione fino a quando lo vedo esplodere, sporcando tutta la mia mano, il suo petto, il letto... E' bellissimo, mi sembra quasi di essere io a godere quando viene. Soddisfatto, il mio amico si alza, lasciandomi di nuovo con la voglia, con più voglia di prima. Si fa una doccia e poi tocca a me. Il trucco mi porta via tanto tempo, come al solito, mentre il vestirmi ormai è un'operazione rapida. Scendiamo per la colazione e io mi sento quasi a mio agio tra la gente nel mio nuovo ruolo di donna. Finito di mangiare, il mio amico mi prende per mano e mi dice di voler premiare il bel risveglio che gli ho regalato. Saliamo in auto e ci avviamo. Non so dove siamo diretti, ma lo capisco quando ci fermiamo nel parcheggio di un centro commerciale. Scendiamo e, a braccetto, entriamo nel centro, fermandoci davanti alla vetrina di un negozio di scarpe. Mi dice che vuole che scelga delle scarpe che mi piacciono, visto che finora le ha sempre scelte lui per me, e che me le regalerà per ringraziarmi dei bei momenti che gli sto regalando. Entriamo insieme, ma io sono molto indecisa: da un lato, non vedo niente che mi piaccia di più di quelle che ho già e dall'altro, non voglio che mi faccia un regalo per qualcosa che faccio con piacere. Giriamo diversi negozi e io trovo sempre una scusa per non fargli comprare niente, finché non vedo degli stivali estivi in pelle nera. Il tacco è probabilmente troppo alto per le mie capacità, ma sono bellissimi e le aperture mi permetteranno anche di sfoggiare le mie unghie laccate di rosso. Chiediamo, anzi, lui chiede, alla commessa di portarcene un paio del mio numero e viene il momento di provarli. Appena indossati, il guardare le mie gambe mi eccita moltissimo e questo aggrava i miei problemi nel provare ad alzarmi. I tacchi sono davvero alti e la mia erezione impedita dalla gabbietta peggiora la situazione, ma riesco ad alzarmi in piedi e a fare qualche passo. Sono bellissimi, li voglio e il mio amico me li regala con un grande sorriso. Usciti dal negozio, lo ringrazio con un caldo bacio e lui sembra apprezzare perché mi abbraccia e non mi lascia più andare. Ci fermiamo in un bar a mangiare qualcosa e a permettere ai miei piedi di riposarsi da quei tacchi cui non sono abituati. Gli chiedo quali siano i piani per la giornata e lui mi dice che, se sono d'accordo, a lui piacerebbe tornare nella "nostra" spiaggetta a gorderci il mare. Gli rispondo che non mi dispiacerebbe, ma che non ho indossato il costume oggi. Lui ribatte che siamo in un centro commerciale e non è un problema procurarsi un nuovo costume, così ci alziamo e ci avviamo verso un negozio di intimo. Scelgo un costume simile a quello che indossavo ieri, così i segni dell'abbronzatura saranno più netti, e torniamo in auto per andare in spiaggia. Mentre guida, ormai è prassi che mi accarezzi le gambe, facendo aumentare sempre più la mia voglia. In spiaggia, ci sdraiamo vicini sotto un sole molto caldo e, come ieri, ci addormentiamo. Vengo svegliata da un suo bacio. Si alza in piedi e, prendendomi per mano, mi porta verso il mare. Entriamo in acqua, mano nella mano, e camminiamo verso il largo fin quando mi abbraccia e mi dà un bacio molto appassionato e profondo. Mentre mi bacia, prende le mie gambe e le porta intorno ai suoi fianchi, ai quali io le serro. La posizione è molto sensuale e io, attraverso i costumi, sento la sua erezione premere contro il mio buchetto posteriore. Sono sicura che se fossimo nudi, nonostante io sia totalmente vergine, entrerebbe senza fatica, vista la voglia che ho. Ma purtroppo non siamo nudi e il suo pene non fa che aumentare la mia traboccante voglia, mentre io mi devo accontentare di un bellissimo bacio. Mi piace comunque molto questa posizione e il bacio si protrae per parecchi minuti dopo i quali torniamo sulla spiaggia ad asciugarci. Sono sicura che se qualcuno ci vedesse, capirebbe che il mio costume è troppo gonfio perché io sia una donna, ma siamo soli e non corro rischi, quindi prendo coraggio e, sperando di far aumentare la sua voglia, mi accoccolo tra le sue gambe, appoggiando la mia schiena al suo petto. Lui mi abbraccia da dietro e sento che la sua erezione sta riprendendo vigore, ma non succede niente di più. Mi sembra davvero di impazzire per la voglia di sesso. L'avermi privata della possibilità delle mie masturbazioni quotidiane sta avendo un effetto incredibile su di me. Non credevo.
Quando siamo di nuovo asciutti, ci rivestiamo e mi porta con l'auto a mangiare qualcosa in un ristorantino proprio sulla spiaggia. Mi sembra di essere in una favola, quasi come se stessi vivendo una seconda adolescenza da ragazzina: niente sesso, tanto romanticismo, una grande voglia di scoprire cose e sensazioni nuove... E' davvero un sogno. Torniamo in hotel molto presto e ci mettiamo sul letto a riposarci dal tanto sole che abbiamo preso. Io vado a farmi una doccia e quando sono nuda noto che i segni bianchi del costume sono ormai molto evidenti. Quanto mi eccita questa cosa! Torno a letto tutta pulita e profumata e trovo il mio amico che guarda la tv. Mi sdraio accanto a lui che mi tira a sé e mi ritrovo nuda, abbracciata a lui, con la testa sul suo petto. Ci addormentiamo nudi con lui che mi abbraccia da dietro e sento bene il suo pene sul mio posteriore. Però anche questa notte non succede niente. Ci svegliamo il giorno successivo e dobbiamo prepararci a ripartire. Mi vesto un po' più comoda per il viaggio e scendiamo per la colazione e il check out. In auto sono un po' triste per la fine della bella vacanza, ma lui mi rassicura dicendomi che, se mi è piaciuta, ne faremo presto un'altra. Prima di portarmi in stazione, ci fermiamo a casa sua. Non c'è fretta perché mancano diverse ore al mio treno e il mio amico mi dice che vuole parlarmi. Dice che è stato benissimo e che si trova fantasticamente con me. Aggiunge che avrebbe voluto fare l'amore ma che trova sia ancora presto perché io sono vergine e lui è molto dotato. Io obietto che finché non lo faremo, lui resterà dotato e io vergine ma lui ribatte che non è così. Da un cassetto estrae tre falli plastici di diverse misure e del gel lubrificante. Mi dice che dovrei usarli per abituare il mio buchetto a essere penetrato e anche per capire se il ruolo passivo mi piaccia veramente. Il fallo più piccolo è molto morbido e può essere lasciato inserito anche per diverse ore e questo potrebbe abituarmi a dilatarmi senza spendere troppo tempo nel penetrarmi manualmente. A questo punto, però, gli faccio presente che è venuto il momento di togliermi la cintura di castità, ma anche questa volta, lui è di idea contraria. Mi dà una piccola chiave che è quella del lucchetto che chiude la gabbietta, ma è una chiave usa e getta. Quando viene usata, si spezza nel lucchetto, dopo averlo aperto, rendendolo inutilizzabile. Quindi potrò togliermi la cintura di castità quando vorrò, ma non potrò più rimetterla senza che lui sappia che l'ho tolta.
Un po' confusa e rattristata dalla partenza, mi faccio portare in stazione e prendo il treno. Con tutte queste novità, mi sono dimenticata di indossare i miei vestiti maschili e di struccarmi! Ora dovrò fare il viaggio vestita da donna, rimanendo per la prima volta tra la gente da sola. E' strano come l'essere sola cambi completamente la situazione. Quando sono con lui, posso pensare di essere una travestita per il suo piacere, mentre ora sento la responsabilità tutta sulle mie spalle. Inoltre, quando sono con lui, è quasi come se fossimo in un mondo a parte, mentre adesso sono da sola nel mondo di tutti gli altri. Cerco di non guardare nessuno direttamente, per restare quasi in un mondo tutto mio, ma non posso non notare come tutti mi guardino. Alcuni uomini con disgusto, altri sembra con voglia, ma quelle che non capisco sono le donne. Non riesco a capire con quale sentimento mi squadrino... Mentre sono assorta in questi pensieri, un ragazzo si siede accanto a me e mi saluta. Non sono abituata alla gente che mi abborda e rispondo piuttosto distaccata. Ma il ragazzo non desiste e mi fa una montagna di complimenti e io non so come reagire. Sono indecisa e quasi vorrei mentirgli, dicendogli che sono un ragazzo etero che sta tornando da una festa in maschera, ma mi rendo conto che la storiella non potrebbe reggere. Così lo lascio parlare: parte dal tempo, passa alla sporcizia dei treni italiani e poi mi chiede dove stia andando. Quando gli dico la mia città di destinazione, mi spiazza chiedendomi se mi vada di cenare insieme. Sono senza parole. Non solo non so cosa rispondere, ma non mi aspettavo di ricevere una proposta del genere. In fondo, sono un uomo piuttosto normale, vestito da donna solo per far piacere a un suo amico. Cerco di trarmi d'impaccio dicendogli che sono fidanzata ma lui risponde che non mi ha chiesto di venire a letto con me, ma solo di cenare insieme. E io, di nuovo, non so cosa rispondere. Cerco di razionalizzare le mie sensazioni: mi fa piacere venire corteggiata così anche se non ho secondi fini, però mi dispiace per il mio amico perché sento che sarebbe un po' come tradirlo. In fondo, il desiderio di rendermi così come sono ora è il suo, non il mio... Vengo salvata da una telefonata. Rispondo, chiedo scusa al mio corteggiatore e mi alzo per andare in corridoio. E' il mio amico che, quasi dotato di un sesto senso, mi chiama per chiedermi come stia andando il viaggio. Gli chiedo perché non mi abbia ricordato di cambiarmi prima di partire e mi risponde, ridendo, che vuole che io mi immedesimi il più possibile nel mio nuovo ruolo femminile. Allora, quasi per indispettirlo, gli racconto della proposta che ho appena ricevuto, ma lui mi spiazza, dicendomi di accettare. Mi chiede di limitarmi a cenare con questo sconosciuto, ma ripete che vuole che io viva il più possibile la mia nuova vita da donna e, dopo un veloce saluto, chiudiamo la chiamata. Torno nel mio scompartimento e mi risiedo al mio posto, decisa a fingere di aver dimenticato di dover dare una risposta all'invito a cena. Ma il mio interlocutore non lo ha dimenticato e mi rinnova l'invito. Ancora molto titubante, allora, decido di accettare, mettendo in chiaro che non ci sarà niente di più della cena. Il mio corteggiatore si dichiara d'accordo e mi chiede se il mio compagno ne sarebbe geloso. Gli rispondo che poco prima, era proprio lui al telefono e che mi ha consigliato di accettare, se mi andava di farlo. Dopo poco arriviamo a destinazione e scendiamo. Lui mi aiuta con la valigia e ci avviamo verso la sua auto. Sono contemporaneamente molto a disagio e molto incuriosita da questa novità. Mi porta in un bel ristorante e, durante la cena, mi chiede di me. Decido di raccontargli la verità e così comincio dall'inizio. Lui mi ascolta attentamente e mi interrompe con delle domande interessate e, quando arrivo alla fine del racconto, mi chiede come penso procederà la mia strana storia d'amore. Gli rispondo che non lo so ma che comincio a sentirmi davvero affezionata al mio partner, oltre che alle nuove sensazioni che mi sta facendo vivere. Però ora che mi è passato l'imbarazzo, ricomincio a sentire la voglia di godere e, non volendo far torto al mio amico, lasciandomi andare con questo sconosciuto, chiedo al mio nuovo corteggiatore di portarmi a casa: non vedo l'ora di provare gli strumenti di piacere che ho in valigia. Quindi, usciamo dal ristorante, entriamo in auto e ci dirigiamo verso casa mia. Prima di salutarmi, mi ringrazia per la serata e mi dà il suo numero di telefono.

Visto che, ormai è una cosa a due, chiedo direttamente a te, Mara. Che ne pensi? Ti piace?
di
scritto il
2016-12-10
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