Arrivai ancora giovane ma non più illibata 2

di
genere
incesti

Papà ci accolse con una gioia incredibile. Aveva preparato tre stanze per noi, ma ne servivano solo due. Una per me e Rick e una per Matt.
Matt spariva per ore con le ragazze.
Poi un pomeriggio, vedendo come ero vestita, papà mi portò a fare spese. Rick venne con noi.
Andammo nelle boutique di Beverly Hills. Papà sborsò senza battere ciglio qualcosa come trentamila dollari per i miei vestiti. Mi sembrava di essere una di quelle ragazze snob di “Gossip Girl” che impazzava in tv. Rick naturalmente espresse la sua opinione su ogni capo che provavo, soprattutto per la biancheria intima.
Anche Rick comprò qualche vestito. Soprattutto jeans firmati e camicie.

Papà ci propose di partecipare ai suoi film, come comparse per iniziare.
Tutti e tre accettammo raggianti. Ci pensò papà ad insegnarci tutto quello che serviva sapere. Papà si dedicò soprattutto a me. Disse che avevo un fisico perfetto, quando mi vide nuda in piscina.
Mentre si avvicinava si spogliò e si vide subito che era già eccitato. Mi chiese di segarlo. Il fatto, poi, che stavo già scopando con Rick non lo turbò per niente. Anzi, prese una minicamera e ci filmò, dando suggerimenti per le posizioni. Dopo che Rick, come al solito, mi sborrò dentro, papà gli suggerì che prima di uscire da me doveva allargarmi un po' la fica, per far vedere lo sperma che colava, restando ancora dentro di me.
— Oh, sì… è eccezionale questa posa — facendo un primo piano tra le nostre gambe. — Si vede molto bene lo sperma che cola dalla tua fica, tesoro mio… Mooolto eccitante…
Poi, quando mi chiese che cosa usavo come anticoncezionale, sono rimasi di sasso. Non mi ero mai preoccupata di questo…
— Papà… beh, vedi… io… io… non uso niente… — gli rispose impacciata.
— Oh, fa nulla. Vorrà dire che continuerai fino a che non sarai gravida e partorirai. Ho intenzione di filmarti per tutta la tua gravidanza. Voglio fare una serie di film mentre scopi incinta di tuo fratello. Il titolo sarà “Guarda come sborro, sorellina” o forse “Adesso sborro, sorellina”.
— Davvero papà? — dissi eccitata. — Sarò la protagonista?
— Sì tesoro. Ma ci vorrà tempo. Comunque, sono sicuro che, vista la tua giovane età, resterai incinta molto presto… Tesoro, adesso girati e solleva il sedere. Forza, Rick adesso fallo da dietro. Mettiti in ginocchio ed ora… — spostandosi di lato — ficcaglielo dentro con forza e poi esci subito. Fallo diverse volte… Ah… siete magnifici… Sì, Rick continua così… Amore, gemi un po' più a voce alta… fatti sentire che stai godendo…
Rick ci mise tutto il suo impegno, voleva fare una bella figura. Voleva che nostro padre fosse orgoglioso di lui per come chiavava sua sorella, ovvero me.
Papà continuò a darci indicazioni su come procedere ed ancora Rick mi venne dentro. Chiese a Rick di togliersi subito, mentre papà mi filmava la fica dilatata con lo sperma che colava giù sul lettino.
— Amore, adesso prendigli in bocca il cazzo e pulisciglielo — mi disse papà.
Ed io, da brava bambina, ubbidii, inginocchiandomi davanti al cazzo di Rick.
Non mi diede tempo di finire che sentii papà entrarmi dentro. È molto più grosso rispetto a Rick e già il solo fatto di essere entrato, quasi ebbi un orgasmo.
Mi chiavò a lungo, facendomi cambiare diverse posizioni. Aveva ancora la telecamera in mano. Qualche volta chiese a Rick di filmare lui, indicandogli come doveva fare. E poi mi sborrò sulla pancia.
— Perfetto… continuate pure a divertirvi, ora. Vado a lavorare sul filmato.

Per conto mio ero davvero eccitata all'idea di fare dei film mentre scopavo con mio fratello. Non era recitare se lo facevo con lui. Amo Rick con tutta l'anima e spero che resti davvero incinta di lui. È il mio sogno più recondito dargli un figlio.
Farlo con Matt o con papà è diverso. Con loro è solo sesso. Ma Rick, farlo con lui, è fare l'amore…

Nessuno di noi tre andava a lavorare, per cui l'unica cosa che facevamo durante il giorno era scopare. Naturalmente io e Rick, e Matt con le tre ragazze.
In quei mesi papà stava girando un film e Matt comparve per la prima volta come comparsa. Era ambientato in una palestra. Matt doveva solo restare immobile mentre la protagonista gli faceva un pompino, mentre faceva finta di tenere sollevato un bilanciere che era agganciato sulle apposite staffe.

Io e Rick, invece, restavamo a casa, il più delle volte nella nostra camera. Era grande e ariosa, con un grande letto a baldacchino, un fantastico materasso, duro abbastanza per le nostre acrobazie, e zanzariere sui lati anche se c'era il climatizzatore acceso. La stanza era arredata con toni chiarissimi, quasi bianchi.
Sapevamo che papà aveva fatto mettere delle microcamere su ciascun pilastro del baldacchino e che tutto veniva registrato. Ma eravamo solo felici di questo perché eravamo i protagonisti del nostro film. Ci bastava solo amarci per essere felici e contavamo sulla bravura di papà nel montare nel modo corretto i filmati.

Papà aveva ragione su una cosa. Rick fece il suo dovere alla perfezione e in men che non si dica mi ritrovai incinta.
Eravamo arrivati da meno di un mese ed ero già gravida.
Rick era al settimo cielo.
Matt se ne fregava, perché tanto sapeva che non era suo.
Papà era contento perché poteva fare quel suo progetto. La figlia incinta che scopava col fratello, padre del bambino. Ovviamente nessuno avrebbe saputo niente della parentela. Si trattava solo di inventare dei nomi d'arte.

Come promesso, papà si dedicò a me, insegnandomi come godere e in che modo far godere Rick. Il film che si stava creando coi nostri amplessi era destinato solo ad essere distribuito sul web e veniva pubblicato con cadenza mensile. Così si notava la mia pancia che cresceva.
Papà mi portò da un medico di fiducia per le visite. Era il medico che papà aveva assunto per le attrici dei suoi film.
Ovviamente era un ginecologo, specializzato anche nelle malattie a trasmissione sessuale. Il dottor Anderson, così si chiama, venne messo al corrente della natura incestuosa della gravidanza. Non si scandalizzò per niente.
Evidentemente il fatto di lavorare per l'industria del sesso cinematografico lo aveva abituato ad ogni sorte di sorpresa. Mi prescrisse l'amniocentesi solo per verificare l'assenza di problemi cromosomici.
Il risultato fu negativo ed il sesso risultò essere di un maschio ed una femmina. Avrei avuto due gemelli.
La mia pancia cresceva e Rick era sempre attento ai miei desideri. Non si staccava mai da me. E fare l'amore con lui era sempre grandioso.
Quando si avvicinò il momento del parto, io e Rick ci trasferimmo in un albergo nelle vicinanze della clinica ostetrica.
Il giorno prima del termine venni ricoverata per un controllo generale e rimasi in clinica fino al momento del parto, che avvenne due giorni dopo.
Rick non si allontanò mai dal mio fianco. La clinica non era un ospedale normale. Le camere private avevano un letto matrimoniale e solo durante il parto sarei stata trasferita nell'area clinica.
Il travaglio ebbe inizio la mattina presto e all'incirca dopo sei ore nacque Nathan. La sorellina Christine nacque venti minuti dopo. Sui certificati di nascita dei bambini, alla voce paternità, dissi “Richard Wright”.
Volevo che mio fratello entrasse nella vita dei suoi figli legalmente. Anche se, sono certa, nessuno avrebbe indagato sulla nostra parentela. Non in quell'ospedale, non in una città grande come lo è Burbank.

Papà ebbe l'autorizzazione ad entrare per filmare il parto. Fece tutto lui con la stessa minicamera che aveva usato più volte. Filmò tutto nei dettagli. Ci avrebbe pensato poi a montare il filmato prima di pubblicarlo. Certo non c'era niente di sessuale in ciò, ma era la giusta fine della serie.

Tornammo a casa dopo dieci giorni, giusto il tempo di riprendermi dai postumi del parto.
A casa la nursery era già pronta, con tanto di giovane babysitter diplomata (poco più vecchia di me). Arrivava la mattina verso le sei e se ne andava la sera dopo le otto.
Durante quelle ore avevo solo da allattare i bambini, perché papà aveva assunto anche un personal trainer per farmi riprendere la forma fisica di nove mesi prima. Durante la gravidanza, il dottor Anderson mi aveva seguita con attenzione ed ero ingrassata poco. Solo i chili fisiologici, per cui ritornai in forma dopo neanche due mesi.
Il dottor Anderson mi prescrisse la pillola, per evitare altre gravidanze. Rick non era molto d'accordo, perché voleva altri figli. Ma per quello ci sarebbe stato tempo.

A tre mesi dal parto partecipai per la prima volta ad un film porno. Come protagonista. Periodo: metà Ottocento. Ero la figlia primogenita di un conte ed eravamo stati rapiti da dei briganti. Il conte veniva costretto ad assistere mentre sua moglie e sua figlia (io) venivano violentate. Poi, una volta pagato il riscatto, eravamo stati liberati. Ma io ormai ero senza onore e non potevo più essere maritata. La moglie cadde in depressione e si chiuse nelle sue stanze. Il conte iniziò a frequentare la mia camera ogni sera. E ogni volta si accoppiava con me diverse volte. Da questa relazione poi era nato un bambino che facevo finta di allattare. Non appena il conte mi entrava dentro, dai capezzoli iniziava a colare latte. E allora lui me li leccava di gusto, tanto che facevo finta di lamentarmi che ne rimaneva poco per il bambino. Ogni volta finiva che il conte mi veniva dentro, come fossi sua moglie.
Questa era la trama del film. L'attore che interpretava il conte era un uomo sui 40 anni, ed era davvero molto bravo. Mi faceva godere sul serio, non c'era nulla di finto negli orgasmi che avevo.

Partecipai ad altri due film, poi chiesi a papà di smettere. Non mi andava più. Volevo solo stare con Rick.
Smisi di prendere la pillola e dopo tre mesi rimasi incinta di nuovo. Era passato solo un anno dalla nascita dei gemelli.

Avevo 27 anni e avevo già partorito per cinque volte i figli di Rick.
Venne assunta una nuova babysitter perché l'altra divenne la moglie di Matt. Lui sì che divenne una nuova star dei film di papà. Aveva il talento, la resistenza ed il fisico giusto.
Rick, invece, si occupava della parte organizzativa e finanziaria dell'azienda di famiglia ed io lo aiutavo.
Ma la mia occupazione preferita era farmi mettere incinta da mio fratello…
scritto il
2016-12-15
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