Un flauto nel culo
di
Cannaalvento
genere
fisting
Avevo circa trent'anni e in quel periodo suonavo nei locali della mia città. Ero abbastanza conosciuto e in quegli si lavorava molto. Le serate erano molto diverse tra loro come i locali,alcuni erano dedicati solo alla musica,e il pubblico veniva esclusivamente per ascoltare,altri facevano musica d'intrattenimento,specie durante le cene. C'erano poi gli eventi,le feste dedicate,i compleanni,i matrimoni. Fu durante una serata di carnevale che feci amicizia con un gruppo di giovani,il più vecchio avrà avuto nemmeno 20 anni,che si faceva notare per il simpatico casino che facevano. Vestiti come i supereroi,mi fecero subito simpatia. La festa era all'interno di un capannone privato e la gente che entrava e usciva era veramente tanta,ma quei giovani continuavano a rimanere in pista proprio davanti a noi musicisti,a ballare ,urlare,ridere, scherzare. Fu durante l'intervallo che una di loro,una certa Monica,vestita da Spiderman,tutta aderente,con un culo da sballo e due tette chiaramente senza reggiseno,che vincevano la forza di gravità,si avvicinò per presentarsi. < Ciao ,suoni bene lo sai?> gli risposi con lo sguardo strabico,un po' in viso e un po' sulle tette. < Complimenti per la modestia> mi disse divertita. feci in tono risentito. Ci mettemmo seduti a bere qualcosa e mi disse che studiava flauto, ma non gli piaceva molto,era più interessata alla chitarra. Mi chiese se gli davo il nome di un insegnante,almeno bravo come lo ero io. Mi offrii dando ascolto al cazzo che mi urlava anche se da tempo mi divertivo anche con i ragazzi. Diciamo che inseguivo il piacere e trovavo molto stimolante il partner maschile soprattutto se ben dotato. Avevo due fisse,il cazzo grosso,che mi piaceva succhiare e la fica stretta,che mi avvolgeva il cazzo. Dunque ,andai a casa di Monica il giorno dopo,viveva da sola da circa un anno, perché non andava d'accordo con il patrigno. La trovai in pantaloncini corti,dove le lunghe gambe finivano in un culo da mangiare. La maglietta un po' larga metteva in mostra le tette in ogni suo movimento. Dopo due minuti ero già su di giri con la cappella umida.Gli spiegai subito le basi della chitarra,portando delle schede che poi lei avrebbe dovuto studiare. Alla fine della lezione volle farmi sentire come suonava il flauto. Si mise a suonare e la vista della sua bocca con le labbra tirate,le sue dita minute che schiacciavano le chiavi,mi fecero l'effetto di un film porno. Con una voglia smisurata le chiesi il permesso di andare in bagno. Mi fece strada,poi se ne andò ma senza chiudere la porta. Io dopo essermi slacciato la patta ,iniziai a segarmi nella speranza di venire subito,avevo troppo desiderio. Con gli occhi chiusi immaginavo di scoparla e non mi accorsi che era alle mie spalle. e prendendomelo in mano iniziò a segarmi. mi disse mentre con la lingua si inumidí le labbra.Si inginocchiò e lo prese in bocca. Chiuse gli occhi e la sua linguetta iniziò a lavorare di fino. Lasciai a lei la conduzione del gioco,infatti poco dopo, si alzò,si abbassò i pantaloncini e le mutandine,mostrandomi una fica rasata,piccola ,adolescenziale. Appoggiò le mani sul bordo del bidet ,piegata con il culo in alto. Affondai il viso in quel paradiso,poi con delicatezza lo inserii nella sua fica stretta.Le chiappette ballavano e la vista del mio cazzo che entrava e usciva ,le labbra rosse,il buchetto dilatato,piccolo,tutto questo mi fece venire in pochi minuti. Gli sborrai sulla schiena,poi la stupii quando la pulii inghiottendo il mio seme.< Ma che fai,sei impazzito?> chiese allarmata. < Non vorrai buttar via questo nettare?> gli feci mentre con un dito raccoglievo degli schizzi finiti per terra. Gli porsi il dito,ma mi disse che faceva fatica a ingoiare. < Devi provare,credimi>. Andammo in camera da letto,lei mise della musica,poi si accovacciò accanto a me.Giocherellò con i miei peli sul petto,poi si mise il cazzo a un centimetro dal naso e lo ispezionò con cura. < Mi piace,ha le dimensioni giuste per farmi godere. Guarda il buchetto da dove esce lo schizzo> e me lo aprì con le dita. Ero già duro di nuovo e lei continuò l'ispezione.< Guarda lo scroto, com'è ruvido> disse mentre mi toccava dolcemente le palle Io aprii le gambe e le sollevai un poco mettendogli sotto il naso il buco del culo.< Ti posso mettere un dito? >mi fa timida. Al mio assenso inserisce l'indice muovendolo avanti e indietro. Gli dico di piegarlo e gli spiego come fare un massaggio prostatico. Lei era entusiasta di imparare cose nuove su come dare piacere ad un uomo. Quel dito in culo mi faceva impazzire. Lei lo capì benissimo e lo sfilò per mettermelo in bocca. Poi prese la custodia del flauto ed me la appoggiò sul buco. Io allargai al massimo le chiappe,buttai fuori l'aria che avevo in pancia e cercai di essere il più rilassato possibile. < Non lo lubrifichi nemmeno un po'?>gli domandai. Tornò subito dopo con la custodia unta,e me la infilò tra le chiappe. Lanciai un urlo,mai avevo provato un dolore simile,che si stava trasformando in piacere,enorme piacere. Con la mano tirava avanti e indietro,con l'altra prese il cazzo e lo ingoiò. Credevo di morire. Dopo pochi istanti,gli disse di smettere,con il flauto nel culo mi tirai su,gli andai dietro e dopo aver appoggiato il cazzo sul suo buchetto ,spinsi. Anche lei urlò,il flauto mi costringeva a tenere le chiappe serrate,e mi faceva bruciore,nello stesso tempo avevo l'uccello gonfio da fare paura e non potevo nemmeno muoverlo tanto era stretto nel suo culo. Stetti così,con le chiappe serrate e il cazzo imprigionato nel suo culo per una quindicina di secondi poi venni urlando . Con le palle svuotate lo sfilai e mi abbandonai sul letto con il flauto impiantato dietro. Me lo tolse d'improvviso facendomi urlare. Ci poteva entrare un manganello ora,tanto ero dilatato. Quella fu la prima di una serie di lezioni che gli feci a domicilio. Poi ,un po' per la differenza di età,un po' perché a me piaceva provare sempre nuove cose,smettemmo di vederci. Nel frattempo iniziai a frequentare Angela,una bellissima brasiliana con un cazzo di ventiquattro centimetri. Vi racconterò com'è stata la nostra prima notte di sesso. Alla prossima.
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