Diventare il gioco di mio figlio (parte 4)

di
genere
incesti

Uscita da scuola alle 13, trovavo mio figlio a darmi un passaggio. Salto su in macchina, lui come sempre mi dà il solito bacetto (in questo devo dire che è dolcissimo e da anni fa così per salutarmi)

"Tutto bene?" mi chiede mentre ci avviamo a fare quel tragitto di pochi km (abitiamo nel piccolo paese a 5 km da lì)
"Più o meno, in fondo sono meglio i miei alunni delle mie colleghe"
"Che dici mamma? perché?
"Guarda le solite a parlarmi dietro per il colore dei capelli" avevo esploso una risata clamorosa dato che era stata un'imposizione di mio figlio all'indomani di avermi filmata a avere un rapporto sessuale con lui.
"Ah non hanno classe, ti dona molto"
"Scemo" e gli avevo dato uno schiaffetto leggero mentre mio figlio alla guida aveva cercato il cambio tra le mie cosce e insisteva con la mano destra a palparmi a suo piacimento. Sentivo la sua mano massaggiarmi delicata e insistente e di scatto gli avevo stretto le gambe per trattenerla là in mezzo e scaldarla. Dopo la separazione e i momentacci passati, scoprivo di essere al centro delle fantasie di mio figlio e ora, con quel ricatto del filmato, mi stava obbligando a realizzarle tutte. Eppure tornavo ragazzina, ero divertita e vedevo lo stupore nei suoi occhi del mio fare il giocattolo nelle sue perverse mani.

"Scusa mamma, mi sono sbilanciato" mi diceva con il solito tono da presa in giro (eppure adoro questo tono tutto suo e oramai ci poteva stare tra noi)
"Tu invece? Passavi di qua?" ribattevo allo scherzo con lo scherzo, dato che sapevo perché era lì nei paraggi a prendermi e cosa aveva fatto dalla finestra del palazzo di fronte alla mia scuola da cui mi aveva ripresa in aula.
"Veramente no, sai noi artisti lavoriamo molto"
"Oh poverino sarai stanco di tanto lavoro"
"Al giorno d'oggi se vuoi fare del bel cinema devi impegnarti duro, scrivere belle sceneggiature" alludeva a avermi obbligata a sedermi sul banco di un alunno e farmi riprendere a distanza da lui e il suo amico mentre i miei alunni non dovevano indovinare il mio intimo, perché credo di non avere lasciato dubbi a nessuno sulle mie mutandine.
"Oh che figlio artista incompreso e io da mamma non mi ero mai accorta che genio ho in casa" replicavo io sfottendolo a mia volta "Però sei fortunato che lavori con una grande attrice" lo punzecchiavo a mia volta.
"Hmmm sì insomma si impegna ma la recitazione è quel che è" e si girava a vedere la mia reazione (consistente in un gesto da vera signora: dito medio alzato....ma con il sorriso) "In compenso rimedia con il fisico e rende perché è una gran puttana" fragorosa risata comune, anche mia dopo essermi presa della puttana (dato che anche la sera prima, quinta in fila, mio figlio mi aveva dato una bella dose del suo pisello e non scopavo cosi tanto nemmeno i primi tempi da fidanzata con il mio ex marito.... in questo non ha preso dal padre).

"Fermati grande artista"
"Mamma che c'è?" mi disse mio figlio, di un tratto preccupato e non capendo il mio tono
"Tu fermati".

Così fece, tanto eravamo sul ciglio dello stradone che congiunge i due paesi.
"Questo le grandi attrici non lo sanno fare" e gli strizzavo l'occhiolino mentre mi avvicinavo a lui seduto al posto di guida. Mio figlio forse aveva intuito e stava fermo, mentre mi appoggiavo al suo petto con le mani e gli slacciavo la lampo dei pantaloni, liberando subito dallo slip il suo pene (era già pronto e duro.... che ragazzo sempre preparato), per impugnarglielo con la mano destra mentre il mio braccio sinistro si adagiava vicino alla portiera.

"Eh no" rispondeva mio figlio, mentre avevo appoggiato la testa al suo ventre e con una mano mi teneva la testa lisciandomi i capelli. Avevo il suo pisello duro davanti agli occhi e glielo stavo baciando in modo dolce sotto il suo sguardo, godendomi il suo inturgidirsi e sussultare quando ho iniziato a dargli colpi con la lingua insalivandolo tutto (sono stata brava, glielo ho fatto bene!) "Solo le grandi attrici come te fanno questi...." proprio mentre aprivo la bocca e facevo sparire tra le mie labbra il suo pene, con il suo glande che mi premeva in gola "questi pompini".

Proprio nel dire la parola il suo sperma mi inondò la gola. Non lo mollai per sentirlo tutto e berlo fino in fondo.
Lui mi ricattava per il famoso filmato, ma in fondo anche io avevo un grande potere su mio figlio....

debora.donegani@gmail.com
scritto il
2016-12-31
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