Violentata nel carcere (prima parte)

di
genere
sadomaso

Sono seduta ed ammanettata da pochi minuti, quando sento la parete dietro di me vibrare forte. Qualcuno ha appena sbattuto con violenza inaudita uno dei cancelli del corridoio di questo maledetto carcere.
Me la sto facendo sotto dalla paura. Avro' ripetuto almeno mille volte che non ho niente addosso, che sono pulita, che non c'entro niente con quei due, ma nessuno mi crede.
Intanto i passi sono sempre piu' ravvicinati. Li' sento qui, alle mie spalle. Sento anche le loro voci, voci di donne, donne crudeli, abituate alla peggior specie di criminali.
Il cuore riprende a battere impazzito, vorrei asciugarmi la fronte, ma ho le mani legate dietro la schiena. Eccole, stanno entrando! Oddio! Le vedo, davanti a me, con la loro scura uniforme da padrone del carcere, le secondine! Maledette secondine!
Mi girano intorno, mi squadrano con aria di sfida, giocherellano con il loro perfido frustino tra le mani. Ho l'impressione che vogliano farmelo assaggiare. Abbasso lo sguardo, lo stanno leggendo a chiare lettere il terrore sul mio volto.
Continuo a difendermi "Lo giuro, non c'entro niente con quelli, non ero insieme a loro! Avete visto anche voi che nella borsetta non ho niente, nelle tasche neppure! Non avete motivo di tenermi qui!".
"Ma sentila la donnetta quanto piagnucola! No no, certo, lei e' un angioletto, non e' un corriere della droga come quei due luridi bastardi che sono stati trovati imbottiti di roba fino al collo!". La bionda si avvicina sempre di piu', mi afferra per le guance, stringe forte. Ahhhhhhhhhhh, fa proprio male! Cerco di impietosirla con lo sguardo da cane bastonato, ma e' tutto inutile.
"In piedi!" mi urla in faccia mentre mi prende per i capelli. Mi alzo spaventata, lei mi agguanta per un braccio e mi sbatte contro la parete.
"Faccia al muro!". Mi ordina di divaricare le gambe e con il suo frustino percorre ogni centimento della mia pelle, dalle caviglie alle cosce. Lo sento salire, lentamente, poi d'un tratto, quasi a tradimento, sferra un colpo sulla mia fica!
Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh. Il dolore e' forte e inaspettato!
"Lo sappiamo le troie come te dove nascondono la roba!".
Continuo a discolparmi, sono atterrita, non voglio essere picchiata! Ho sentito anche di donne che sono state violentate. Non voglio finire cosi' anch'io! Chiudo gli occhi e prego, stringo i denti, ma quella continua, continua a picchiettare sulla mia fica, sempre piu' forte!
La mora invece mi tiene ferma per i capelli. Ho una lunga coda di cavallo. Me la tira. Fa talmente male che i miei occhi cominciano a lacrimare.
"Vi prego, vi prego, vi supplico! Non ho niente addosso, non ho fatto niente!". Mi dimeno, piango.
La bionda non ne vuole sapere. Mi sculaccia, sopra il vestito. Salto ad ogni colpo.
La mora mi gira intorno, sento le sue mani addosso. Mi fruga sui fianchi, sulla schiena, tra i seni. Lo fa solo per torturarmi, per farmi vedere chi e' che comanda qui! Poi mi gira! Spalle al muro. Mi strappa il vestito, scoprendomi i seni. E' talmente brutale che le urla mi escono incontrollate per la paura.
"Zitta, maledetta troia!". Mi schiaffeggia! Ha lo sguardo pieno d'odio. Le sue mani scorrono sui miei seni, me li palpa, me li strizza, me li violenta con i suoi palmi di ferro. Continuo a gridare. Eppure i miei seni reagiscono in tutt'altro modo a queste violenze. I capezzoli si sono inturgiditi e sento delle strane sensazioni al ventre, una vibrazione, un calore, una piccola esplosione. Di piacere.
Ora la bionda e' di nuovo su di me, con il suo perfido frustino. Me lo picchietta sui seni e questi diventano rossi, gonfi. E' violenta, come le impone il suo ruolo da bastarda! Picchia duro e non smette. Poi scende sul mio pube e si infila negli slip. Sale e scende, solleticandomi tutta. Sento il mio tenero clitoride gonfiarsi e reagire al freddo e duro bastone nero. Eccola! Mi sfila le mutandine. La mia fica e' spalancata, bagnata. Mi stanno facendo godere le maledette!
Chiudo gli occhi. Sento il frustino entrarmi dentro. E' terribile. Mi stanno violentando!
La mora mi tiene ancora per i capelli "Brutta troia, ora ti facciamo tirare fuori tutta la roba che ti sei ingoiata con i tuoi fidati compari!".
Muovo il bacino nell'intento di ribellarmi a questa tortura, ma non c'e' niente da fare. Mi picchiano con quei loro frustini incandescenti, mentre io ho le mani legate dietro la schiena.
"Adesso troia ti facciamo un bel lavoretto! Vedrai quanto ti piacera'!".
Ora sono nel panico piu' totale. La bionda preme la ricetrasmittente posta sul colletto della divisa e chiama rinforzi. Se servono altre secondine significa che sono veramente nei guai.
Rimango immobile e muta. Il sangue mi si e' gelato nelle vene.
In pochi istanti tre secondine spalancano la porta della cella e si piantano davanti a me. Una di loro ha una valigetta e la sbatte noncurante sul tavolino. Lo schianto contro il piano di legno mi fa sobbalzare. Mai stata peggio. Sono completamente nuda sotto i loro occhi, pronta ad essere torturata e seviziata solo per il loro piacere.
"Allora, cosa ha detto la puttana! E' dura a confessare?!" urla una delle tre appena arrivate. E' alta e robusta e mostra subito i canini! Sembra un cane da combattimento. Dev'essere il capetto. Tremo al solo sguardo.
"La puttana non parla! Ma adesso la faremo parlare noi! Ahahahahahh". Ridono divertite tutte e cinque, mentre io sto per farmela sotto dalla paura.
"Bene, cominciamo subito!". La capa mi prende per i capelli e mi sbatte con il busto sul tavolino. Sono piegata a novanta. Mi lega alle gambe del tavolo e comincia a picchiettarmi con il frustino. Sono piena di lividi. Il dolore mi si ripresenta puntuale. Credo che non potro' sedermi per giorni.
"Puttana, ora ti apro il culo! Se nascondi qualcosa li' dentro lo sapremo molto presto!".
Il respiro comincia a diventare affannato. Il tavolo e' gelido e i capezzoli si sono inturgiditi di nuovo. I miei seni premono contro il piano, duro.
"Vi supplico, non ho fatto niente, non nascondo niente!". Piango, mi agito. Le stronze stanno ammirando il mio sedere e la mia fica aperta e gocciolante. Cosa mi faranno?
"Zitta puttana! Devi stare zitta. Hai capito?!".
Sento dei movimenti alle mie spalle, rumori familiari. Stanno aprendo la valigetta.
Mi chiedo cosa ci sia li' dentro.
Poi d'improvviso sento delle mani allargarmi il buco del sedere. Mi stanno infilando qualcosa. E' freddo e spinge. Strillo, mi dimeno, ma la donna dietro di me mi sculaccia forte. E' la bionda, la riconosco dalla voce.
"Zitta puttana. Ho detto zitta! Hai capito! E ferma!".
La sento infilarmi questo tubo dentro, ho paura. Tento di respingerlo con tutte le mie forze!
"Oh ohhh, la puttana sta opponendo resistenza!!! Ci sta sfidando!" ride la troia, mentre lo spinge in profondita' e accende qualcosa. Oddio! Sento un liquido entrarmi dentro. Ho paura! Ho paura!
"Basta! Bastaaaaaaaaa!!!!", ma questa roba continua ad entrarmi dentro. Le odio! Vorrei liberarmi e prenderle a calci. Comincio a sentirmi piena! Pienissima. Non posso piu' trattenerla. Sento che devo espellerla, ma ... come faccio? E' totalmente imbarazzante. Schizzare dal sedere tutta quest'acqua infima! Davanti a loro.
La secondina mi sta schiacciando la schiena con il suo braccio maledetto, mentre mi infilza con la cannula.
"Ora ci dirai tutto puttana! Tutto!", e mi sculaccia, mentre la mora mi gira intorno, poi si ferma e mi tira la coda di cavallo. Urlo di dolore. Intanto ho non so quanti litri di questa roba dentro l'intestino e non posso piu' trattenerla. Muovo il bacino, scuoto la testa, ho dolore, devo per forza evacuare. Chiudo gli occhi, provo a trattenerla, ma e' dura, non ci riesco. Ahhhhhhhhhh, la espello!!! Una sensazione di vergogna mi pervade tutta, mentre le stronze ridono di me. Sono completamente bagnata. Mi sento sporca e umiliata. Il mio culo aperto davanti a loro. Le sento prendermi in giro.
"Hey, guardate il culo della puttana! Ahahahahahha!". Continuo a supplicarle, ma non mi ascoltano. La capetta si avvicina e con il suo frustino mi sculaccia forte! Prima sul sedere, poi sulla fica. Avvampo, brucio, sudo ..... eppure godo. Sento i miei buchi spalancarsi, il mio ventre gonfiarsi e sgonfiarsi. Ho uno strano improvviso desiderio di essere penetrata, sfondata! Sento l'adrenalina a mille.
La bionda intanto si e' chinata davanti a me, mi guarda negli occhi con orgoglio. Si, e' orgogliosa di quello che mi stanno infliggendo. Gode anche lei, a torturarmi. Mi schiaffeggia, mi insulta!
Poi torna dietro di me, si riposiziona esattamente come prima. La sento aprirmi di nuovo, sculacciarmi, infilare le sue dita dentro il mio buco e spingere. All'improvviso sento la cannula, ma questa e' diversa, e' piu' grande, piu' spessa. Sono nel panico. La troia vuole sfondarmi il culo. Grido ancora una volta "lasciatemi andare, vi prego! Lasciatemi!". Piango e mi dispero, mentre lei la infila con tutta la sua forza, non curante delle mie lacrime. Anzi, piu' strillo e piu' lei spinge.
"Zitta puttana! Non ci fai pieta'! Apri bene il culo che la festa continua!". E un'altra ondata penetra nel mio intestino. Piano piano mi riempie e la sensazione di non poterla piu' trattenere e di doverla schizzare fuori ritorna prepotente, accompagnata ancora una volta dalla vergogna, dall'imbarazzo.
Non ne posso piu', devo farla! Oddio! Cerco di trattenermi, mi sforzo. Non posso lasciare che mi insultino ancora, che mi deridano, ma e' una sfida troppo difficile da vincere. La sento quasi uscire, sento il mio buco allargarsi. Strizzo gli occhi. Loro stanno aspettando proprio questo momento. Muovo ancora il busto su questo tavolaccio freddo, forse nell'intento di alleviare il fastdio, ma cosi' facendo prolungo la mia agonia. E mentre struscio i miei seni sul tavolo sento una perversa eccitazione aumentare dentro di me. Sono legata mani e piedi, ma posso scivolare su e giu', seppur lentamente, e questo sfregamento con il piano di legno mi da' piacere. I miei capezzoli sono duri, mi sorprendo a gemere, silenziosamente. Ma dura poco, mi sento esplodere, devo farla. Ed ecco che all'improvviso schizzo tutto fuori! Che umiliazione! Il mio buco si apre e chiude. Mi cola tutto addosso, sulla fica, sulle gambe, sui piedi. Sotto di me c'e' un lago!
"Guardate la puttana come schizza! Ahahahahahah", ridono bastarde!
"Allora troia, ce lo dici o no dove hai nascosto la roba?!", urla la mora mentre mi sculaccia.
"Non ho nascosto niente, non ho niente!" continuo a ripetere senza fortuna. Il mio culo rosso e dolorante e' ancora esposto alla loro vista e questo mi crea sempre piu' imbarazzo. Eppure essere in questa posizione mi eccita dannatamente.
"Dice che non sa niente la puttana! Davvero? Che facciamo ragazze, le crediamo?!" urla la bionda rivolgendosi a loro, ma guardando me. Le stronze rispondono in coro "Noooooooooooooooo!!!!".
Il terrore non mi abbandona. La mora torna a tirarmi la coda, ma stavolta me la scioglie. I miei lunghi capelli ricadono sulle spalle e mi incorniciano il volto. Poi mi schiaffeggia! Ingoio lacrime, ancora.
"Hei, la puttanella non smette di piangere! Pensa di impietosirci cosi'!". Le sento frugare di nuovo nella valigetta. Cosa hanno in mente adesso?
"Puttana, ti ho detto di aprire bene il culo!" ritorna la bionda dietro di me. Ancora sculacciate. Penso che non vedro' piu' una sedia per settimane! Sento le sue mani ditalarmi ancora, ma questa volta si aiuta con un'altra cannula, una cosa enorme, ancora piu' grossa. Urlo spaventata "Nooooooooooooooo, lasciatemiiiii, lasciatemiiii!".
La bionda spinge con forza, mi sta letteralmente aprendo in due. Sento la cannula penetrarmi, millimetro dopo millimetro. E' enorme, eppure c'e' qualcosa di terribilmente piacevole in questa tortura. Piu' la cannula entra e piu' ne voglio. Le sto dando il mio culo e lei ne sta facendo cio' che vuole. E' aperto, e' tutto per lei. La sento godere di questa tortura. Godo anche io. Gemo, in silenzio, ma ho la sensazione che leggano il piacere sul mio viso.
Poi il mio intestino si riempie ancora, mi sento strana. Ho voglia di pisciarla fuori tutta, di schizzarla in faccia a queste brutte troie, di fargliela bere, di fargli leccare il pavimento sotto di me.
La bionda sfila la cannula ed io mi sento elettrizzata. Questo movimento mi provoca un piacere imbarazzante, cosi' come imbarazzante e' lo svuotamento mortificante del mio corpo.
Poi si sposta di lato, mi picchietta il culo, lo accarezza, lo palpa. Io ondeggio il bacino. Sento di nuovo quell'impellente bisogno di svuotarmi, ma e' talmente umiliante che non riesco a lasciarmi andare. Provo di nuovo a trattenermi, stringo forte il tavolo, quasi mi mordo le labbra, sudo. Le sento gia' ridere, ridere di me.
"Avanti bella! Parla .... o andiamo avanti cosi' tutta la notte!". La capetta si avvicina con quell'aria da cane mastino. Mi annusa, mi prende per il collo. Stara' tentando di azzannarmi.
"Vi prego! Non ce la faccio piu'! Vi supplico!!!!". Ho l'intestino strapieno, il buco aperto. Sento microgoccioline d'acqua scivolare fuori. Non voglio! Stringo i glutei nella speranza di evitare ogni fuoriuscita, ma sento che sto per esplodere.
"Dai puttana! Facci vedere come pisci con il culo un'altra volta!! ahahahahah". Ridono le vacche, mentre combatto con quell'infame desiderio di farla, qui, adesso, tutta!
"Guardate! La puttana non ce la fa piu'! Eppure non molla, si trattiene! Ahahahahaha". E' vero, non ne posso piu', sto per schizzare ormai. Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh. Lancio un urlo e tutto esce di getto, con forza. L'acqua mi cola addosso, le secondine ridono di gusto.
"Allora puttana! Parli adesso?!" urla la mora, mentre ritorna con quel frustino maledetto a segnarmi la schiena, come fossi una cavallina selvaggia.
Non rispondo. Ammanettata al tavolo e derisa, sbeffeggiata, insultata, scuoto la testa in segno di protesta.
"Ahhh, ahhh, la puttana ha deciso che dobbiamo continuare!". Non riesco a credere alle mie orecchie, queste pazze sono peggio dei criminali. Tento di ribellarmi ancora. "Bastaaaaaaaaaaaaa!!!!". La bionda si riposiziona dietro di me e mi riapre il culo, mi sculaccia, io grido. Poi di nuovo la cannula, ma questa volta e' ancora piu' larga. Inizio a piangere, a singhiozzare, saltello per non farmela infilare. Tutto vano! La mora mi immobilizza tenendomi per i capelli, le altre mi girano intorno e mi percuotono a turno.
La bionda appoggia la cannula, la fa ruotare e piano piano la spinge dentro di me. Ahhhh, fa male eppure ......... provo quel ......... certo strano piacere .......... di riempimento. Questo tubo che entra nel mio corpo, che si infila lento, ma con prepotenza e mi invade tutta. Il liquido torna ad espandersi mentre le secondine gridano e ridono.
"Guardate la puttana come schizza adesso!!! Ahahahahah".
E ancora la stessa sensazione di prima. Voglia di buttarla fuori, subito, tutta! E' una tortura infima questa! La mora si china davanti a me, mi guarda negli occhi, si avvicina a pochi millimetri dalla mia bocca, sembra quasi che voglia baciarmi, poi mi sussurra "Puttana, hai un bel culo, non sai cosa ti ci farei!". Strizza l'occhio e si allontana. Cos'era, un avvertimento o un innocuo, semplice apprezzamento? Ma qui di innocuo non c'e' niente.
Chiudo gli occhi, non devo lasciarmi andare, non devo! Non voglio schizzare davanti a loro. L'imbarazzo e' enorme. Vorrei sprofondare. Poi d'improvviso tutto esce, con il solito strascico di umiliazioni. Vengo schernita ancora e ancora.
"ahhhhhh, guardate la puttana come schizza!". E' tutto cosi' denigrante, incaprettata a questo tavolaccio, senza potermi ribellare ..... eppure la mia fica e' un lago, la mia sottomissione a loro provoca in me quella perversa eccitazione che stride con queste maledette torture da carcere messicano.
"La troia non vuole parlare, eh! Bene, prendetela e portatela nella stanza 24F! Vedremo se ha ancora voglia di giocare!".
Le secondine mi slegano e mi ordinano di rivestirmi. Eseguo in silenzio, tutta dolorante. La vergogna e' dipinta sul mio volto, cosi' la paura. Non mi resta che pregare.
scritto il
2017-01-13
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