La masturbatrice di Praga

di
genere
masturbazione

Diranno un giorno "la masturbatrice di Praga non e' mai esistita, e' solo una leggenda", ma io so che esiste, la conosco. La vedo passeggiare di notte, qui, in queste stradine buie, quasi ogni sera. Arriva con incedere lento. Bellissima. Non la definirei una prostituta, affatto. Io mi nascondo qui e aspetto, finche' non la vedo arrivare, ammantata dalle ombre scure della notte. Sento i suoi tacchi sull'asfalto umido. Il suo profumo nell'aria. Chiunque direbbe "troppo elegante per sporcarsi cosi'", ma a lei non importa. E loro la aspettano. La attendono, in silenzio.

Poi, la ricoprono di epiteti volgari, con quelle manacce lerce. Io resto nell'ombra. Getto il sigaro a terra, lo calpesto e mi godo la scena. Ogni sera.

La vedo aprire i loro cappotti, allentare la cintura, sbottonare i pantaloni. La sua mano scivola morbida sotto i vestiti, in profondita'. Sente l'umidita' dei loro corpi, delle loro voglie indecenti. Li agguanta, li palpa, li avvolge con il suo piccolo caldo palmo. Ed ansima. Sento il suo respiro da qui. Vorrei essere anch'io uno di quei porci!!! Dannazione!

Gode, lei, cosi'. Le piace sentire quei cazzi grossi e venosi, quelle palle enormi, calde. La eccitano, la infiammano. Qualche porco ne approfitta e le sbottona la camicetta, ma la regola e' .... non osare. Si, perche', anche se puo' sembrare strano, in questo gelido schema porno, lei da', non prende.

Infila le mani nei loro pantaloni gia' intrisi di sperma e ne chiede ancora. E geme, sospira.

Ahhhh, come vorrei essere uno di loro.

Accendo un'altra sigaretta.

Ho il cazzo gonfio anch'io.

Nessuno sa il suo nome, ne' da dove venga, ne' quanti anni abbia o cosa faccia. Appare cosi', dal nulla, ogni sera. Nessuno sa come sia cominciata. Ma chi viene qui sa di trovarla.

Le bisbigliano tristi parole, sconce mezze frasucce "puttana, fammi sborrare il mondo stasera! ", "la troia e' puntuale come sempre, chissa' di quanti cazzi e' vogliosa oggi!". Imbecilli volgarotti! Non sapete apprezzare la sua eleganza. Ma a lei piace farsi umiliare cosi'. Accosta il suo volto alle loro labbra e ascolta con trasporto quelle oscenita'. Alita sui loro colli e loro allungano le mani sui suoi fianchi. La cingono, con forza. Le accarezzano quella pelle setosa, poi scendono sul suo culo, lo palpano "puttana! Puttana!". Pare non riescano a dire di piu' a volte, talmente la bramosia di essere posseduti dal suo tocco!

Lei geme, si contorce quasi. E quelli le sbottonano la camicetta, le scoprono una tetta, poi l'altra. I suoi capezzoli turgidi vengono a tratti illuminati dal lampione scialbo. Geme, si agita. Ma non insistono oltre. No. Quei porci le toccano il ventre, la fanno ansimare, la fanno godere cosi'.

Poi l'esplosione. Il cazzo che tiene in mano le sborra dritto sul suo nudo ombelico. Caldo, bollente! Le scivola sul bordo dei pantaloni. A volte li apre e lo lascia scivolare sopra gli slip. Asciuga cosi' la cappella. Sfregandola sulle sue mutandine, gemendo con gli occhi semichiusi.

Potrei impazzire per lei. Anzi, credo che impazziro' un giorno. E questo giorno ..... e' prossimo a venire.

Donna bellissima, incastrata tra le tenebre della sua anima.

Diro' che mai donna piu' splendida un poeta ha celebrato. Non mi crederanno, ma io scrivero' di lei.

E lei non lo sapra' mai.


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scritto il
2017-03-21
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