Il mio corpo

di
genere
masturbazione

Era difronte allo specchio,stava cercando di ammirare ciò che le apparteneva. Alta un metro e settanta,con gambe così lunghe e con una vita così stretta. Aveva capelli scuri e lunghi,le arrivavano un po' più in giù della schiena. Aveva sopracciglia folte,ma ben definite. Aveva gli occhi del peccato,neri,grandi e con ciglia lunghissime. Aveva un nasino piccolo,anche se lei lo trovava strano. E aveva labbra carnose al punto che le persone le chiedevano se erano rifatte. Aveva guance un po' scavate e una mandibola definita. Aveva un piccolissimo puntino nero accanto alle labbra a destra e alcune poche lentiggini che le stavano facendo da contorno sulle guance,sul collo e sul petto. Ha sempre avuto un seno piccolo,e ha sempre portato una prima o una seconda. Sapeva che il suo seno era piccolo ma ne andava fiera perché sapeva che era piccolo ma pieno,le piacevano i suoi capezzoli. Quando la sua pelle veniva al contatto con qualcosa di freddo,i suoi capezzoli sembravano puntini affilati. Era ripiena di nei,ne aveva tanti anche sulla pancia e sulle braccia. Subito si notavano le costole,e subito si notava la sua pelle lattea. Aveva un sedere piccolo,tondo e tutto da mordere. E aveva delle gambe chilometriche. Amava guardarsi allo specchio e toccarsi contemporaneamente,non ne aveva mai abbastanza,finiva sempre per allargare quelle labbra ancora di più. Aveva un piccolo dilatatore rosa e con quella lingua calda non smetteva di leccare,sentiva quel dilatatore che le toccava la gola e tremava dalla voglia di un cazzo grosso che potesse possibilmente perforare quella entrata che le sembrava ancora stretta. Ha iniziato a indietreggiare,continuando a tenere gli occhi sullo specchio,finché non si è distesa sul letto completamente nuda. Ha aperto le gambe e si è penetrata con tre dita senza aspettare nemmeno.
Ha iniziato a palparsi le tette con l'altra mano,ha iniziato ad alzare i fianchi e a gemere senza nessun controllo. Ma non le bastavano tre dita,non erano sufficienti. Ne ha aggiunto un altro ed era già terribilmente bagnata,ne ha aggiunto un altro ancora e cercando di far ruotare quelle dita in lei è venuta urlando a squarciagola. Ha continuato a far entrare e uscire quelle dita,ma quando ha alzato la testa e rimasta immobile,paralizzata a fissare il suo corpo in quello specchio. Aveva la pelle d'oca,quello specchio le stava scavando nelle ossa fino a farla venire di nuovo,i suoi capezzoli induriti e le goccioline che uscivano fuori da quelle labbra. Guardava la sua figura dipinta nello specchio e con le dita cercava di assaggiarsi. Dopo aver tirato quelle piccole labbra con le dita,dopo aver urlato,si è addormentata con le bocca socchiusa,ancora con le labbra bagnate e ancora tutta nuda su un semplice letto.
scritto il
2017-02-06
5 . 4 K
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Voleva qualcosa di enorme dentro
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.