La piscina

di
genere
etero



Come rifiutare, in questo luglio torrido 2015, un invito in piscina da parte di un amica?
Ma sono perplessa. È la classica situazione in cui tu non conosci nessuno, il padrone di casa è un amico di una amica, eccetera, eccetera.
- Dai Roberta, non fare storie come tuo solito. Anche se tu non li conosci sarà un modo per passare insieme una giornata diversa e al fresco. E poi che altri programmi hai? I tuoi uomini non sono tutti in ferie?
Alla fine Klara aveva ragione e vinse le mie titubanze. Faccio su un po' di roba in un borsone.
- Robby, non stare a portarti dietro il mondo, stiamo via solo una giornata.
- Non mi hai ancora detto dove andiamo. Cos'è, una villa?
- Stai tranquilla; prendiamo la mia macchina così ti rilassi. Il posto è vicino a Castel d'Aiano, un vecchio casale ristrutturato a meraviglia; molto bello vedrai.

Klara è una collega di origine bielorussa, laureata in economia e commercio, lavora al recupero crediti. Siamo diventate amiche dopo che il suo compagno l'ha lasciata per un'altra.
È una bella donna, forse come fisico per alcuni può risultare un po' troppo in carne ma proprio per questo per altri risulta moolto "appetibile". È una di quelle persone che non riusciresti ad immaginarti diverse da come sono. È un tipo! Ha carattere!
- Sempre nessuno all'orizzonte? Di maschi, intendo.
Domando curiosa.
- Si. L' avevo capita! Circa tre mesi fa, un' avventura, ma lui era un coatto mentale: il tipo solo donne (le altre) e motori. Io ho veramente bisogno di altro. E tu, con Lorenzo come va?
- Penso bene. Dico 'penso' perché con i giovani non si può mai sapere. Ora dovrebbe essere in ferie; aveva alcuni giorni non goduti dall'anno scorso. Si scoperà qualche coetanea. Buon per lui.
Ma cerco di tenermelo caro, non voglio perderlo come ho fatto con gli altri.
- Ma è poco più che ragazzo, non ti sembra che ci sia un po' troppo divario tra voi, in tutti i sensi intendo: età, gusti, progetti ?
- Tu non lo hai conosciuto. È maturo, sensibile, simpatico e... come me è sempre pronto a scopare.
- Cazzo! Ma allora sei proprio fortunata?!

La giornata era piuttosto ventosa ma il sole picchiava ostile fin dalle prime ore del mattino.
Aveva ragione Klara, la casa è veramente una bellezza. Tutta in sasso, ristrutturata in modo superbo.
Le due porte di accesso al prato erano aperte e il vento ne gonfiava le tende bianche.
Sventolavano come mani che ci invitassero ad entrare.
Un prato all'inglese grande come un campo da calcio cosparso di aiuole fiorite circondato da alberi di alto fusto curati maniacalmente.
Due gazebo affiancati sotto cui troneggiava una lunga tavola in legno imbandita a buffet con vassoi ricolmi di prelibatezze.
L' atmosfera che si respira sembra più consona ad un matrimonio che ad un party, seppure di classe.

Una figura femminile si materializza sul prato venendo verso di noi.
Indossa un semplice abito nero che il vento gli spalma addosso, premendo contro il tessuto e mettendo in risalto la sua figura snella;
non riesco a toglierle gli occhi di dosso.
- Ben arrivate, io sono Silvana, la proprietaria. Prego, venite, vi faccio strada.
Indicando con un gesto della mano la direzione da seguire.

- Ma è lei la persona che conosci, di cui mi parlavi ? Sussurro a Klara in un orecchio.
- No. È suo marito, Claudio.
La piscina che apparve dietro lo spigolo del muro avrebbe fatto schiattare d'invidia anche una star hollywoodiana.
Intorno ad essa, e in acqua, circa una ventina di persone in costume.
- Se volete cambiarvi dietro quella porta, sulla destra c'è un guardaroba...
Disse Silvana mentre una ciocca di capelli le sfuggì dall'acconciatura e lei la spinse indietro con una mano.
Un leggero odore di umidità ristagnava all'interno ma la temperatura rispetto a fuori era assai gradevole.
Ci spogliammo insieme senza falsi pudori; Klara trasudava sensualità da tutti i pori: i fianchi giunonici ben si armonizzavano con il seno prosperoso. Sollevata una gamba per infilare il costume monopezzo mostrò per un attimo il lungo taglio della fica, sormontato da un sottile ciuffetto di peli castani.
Provai un forte e sano desiderio di tuffarmici sopra e giocare un po' con lei!
Uscendo dalla penombra, la luce abbagliante del sole di mezzogiorno mi accecò per alcuni secondi;
Per poi restituirmi la veduta di una scena assolutamente surreale.
Le persone che avevamo visto poco prima ai bordi della piscina e in acqua, ora erano completamente nude; alcune addirittura si stavano accoppiando con foia animalesca.
Sinceramente sbalordita.
- Klara, ma che cazzo sta succedendo! Dove mi hai portata? A un'orgia? E chi ti ha detto che sarei stata d'accordo. Perdio, chiedermelo prima, no?
- E piantala Roberta di fare la santarellina risentita; se non ti va, fatti un bagno. Io mi butto.
Ci vediamo dopo.
Si sfilò il costume appena indossato e sculettando si avviò verso alcuni uomini.
A questo punto non mi restavano molte alternative se non quella di fare buon viso a cattivo gioco.
Mi tolsi il due pezzi e mi sedetti sul bordo piscina con i piedi a mollo.
Il piacevole calore irradiato dalla pietra si diffuse attraverso le natiche a tutto il corpo; stavo riacquistando un po' di autocontrollo, diedi così una scorsa in giro e notai in acqua un cranio luccicante che, nuotando a rana si stava avvicinando.
- Ciao bella mora. Tu devi essere l'amica di Klara? Io sono Claudio, il marito di Silvana, la signora che vi ha accolto.
- Piacere. Rispondo io con sufficienza. Il suo tono falsamente amicale m'irritava.
- Dai tuffati! Che ci fai lì, l'acqua è calda come il piscio.
- Davvero?! Allora vediamo se posso dare il mio contributo a mantenerla tale.
Allargando le cosce rilassai la tensione sulla vescica. Da quando eravamo arrivate, per la fretta, non ero riuscita ad andare in bagno. Ora finalmente tutta l'urina accumulata durante il viaggio poté concentrarsi sull'uretra che, messa sotto pressione come un idrante, sparò un arcobaleno di oro fuso proprio sulla faccia del pelato, che anziché ritirarsi o proteggersi spalancò le fauci per intercettare la fontana cangiante. Da qualche parte si udirono degli applausi.
Guardavo compiaciuta lo zampillo ininterrotto descrivere un arco e finirgli scrosciando in gola come spumeggiante champagne, mentre intorno l'acqua era diventata color camomilla.
Mi chiesi dove fosse finita sua moglie; ma forse anche lei era tra le cosce di qualcuno, visto l'andazzo.
Dopo una ventina di secondi la mia vescica non si era ancora svuotata, ma ora gestivo il getto dai muscoli del perineo. Violente siringate intermittenti mirate a bersagliare il poveretto che però si era fatto sotto per cercare di tamponare con la bocca l'emorragia paglierina.
- Ma allova scei pvopio ugna guan tvoia ! Farfugliò in un gargarismo di piscio.
- Hai pvopio uagione. Lo scimmiottai ridendo.

Intanto le sue labbra erano giunte a destinazione appiccicandosi a quelle omologhe tra le mie gambe, mentre la sua lingua ruvida iniziò a lapparne l'interno come un pitbull.
Sentii un brivido salirmi dal coccige al cervello. Gli avvinghiai il cranio coi polpacci pressandolo sempre di più contro la vulva.
Mi guardai attorno per verificare se qualcuno ci stesse osservando.
Vidi in acqua un uomo sul materassino fatto oggetto delle attenzioni orali di una bionda dai seni ipertrofici e non mi sembrarono interessati in particolare a noi.
Il pelatone continuava indefesso il lavorio di lingua e io ne godevo.
Vidi che, anche le altre coppie apparivano piuttosto concentrate sul loro 'sporco' lavoro per giungere al meglio a un finale pirotecnico.

Cercai Klara con lo sguardo e la vidi alla mia destra, su di un lettino poco più in là; non l'avevo notata perché girata mostrava il superbo culo, stava in ginocchio, con la testa appoggiata al cuscino, pareva un obice pronto a sparare ma in questo caso stava ricevendo del duro cazzo da un tipo che, assai disinvolto entrava e usciva alternativamente da ambedue i pertugi facendola da padrone.
Sculettava la mia amica, squittendo ad ogni affondo finché lui, gemendo non le venne nel culo.
Lei volse lo sguardo sorridendogli, riconoscente e sazia mentre dal buco violato colavano grumi lattiginosi.
È brava Klara! Benvenuta nel Club!
Soddisfatto dalla sua prestazione il ragazzo si voltò come a cercare il consenso dei presenti.

Immagino che l' espressione che mi si dipinse allora sul volto fosse di una semplice, raggelante e totale disperazione.
- Lorenzo?! Tu? No! Non può essere! Nooo...L'urlo si perse insieme a tutta la scena; fondendosi come una vecchia pellicola incendiata dal proiettore.

Roberta si svegliò di soprassalto, nel suo letto.
Madida di sudore e non solo; le cosce appiccicose di urina ormai fredda, così come il lenzuolo che le si era appiccicato addosso.




scritto il
2017-03-12
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