Schiavi - Ultima Parte
di
Himeros
genere
dominazione
Aspettai di essere chiamato, cos’ mi era stato ordinato. Era di nuovo un mese che non avevo notizie da Arianna e dai padroni, ma quel giorno vennero inaspettatamente a prendermi tutti insieme a casa.
In breve tempo fummo a Milano centro. L’auto fu portata in un garage sotterraneo.
Salimmo in ascensore, nessuno parlava, non una parola era stata detta dall’inizio del viaggio.
Appena aperta la porta ci ritrovammo di fronte a Marina. Entrammo in una bellissima casa, i coniugi Lo Monaco erano al centro di un salone arredato con lusso estremo e buon gusto. Abbracciarono i padroni e si misero a chiacchierare del più e del meno mentre noi attendevamo con Marina poco distante. Sia il sig. Lo Monaco che la signora erano d’aspetto giovanile, ben vestiti e curati sia nei capelli che nel fisico in generale. Si vedeva a prima vista che il signore aveva un debole per mia moglie, continuava ad indicarla ed ammirarla in compagnia di Simona; mentre la signora si stava intrattenendo, non saprei su quale argomento, con il sig. Gutmeier.
Fummo accompagnati da un maggiordomo alto e magro in un’altra stanza dove c’era un tavolo pronto a buffet. Ci invitò cordialmente a mangiare e bere.
Mentre stavamo assaggiando qualcosa, anche se non c’era appetito, sentimmo suonare nuovamente il campanello di casa. Pensai che stessero aspettando altri ospiti. Arianna era distante, quasi mai mi guardava e se lo faceva abbozzava un sorriso di circostanza, quasi di scuse.
Nel frattempo un’altra ragazza accompagnata da suo marito entrarono e si accomodarono ad assaggiare il buffet. Mi sedetti ad attendere gli eventi. Passò almeno un’ora.
Poi i padroni ci chiamarono nella sala da pranzo dove loro stavano ancora cenando.
Un uomo di circa 35 anni era seduto vicino alla signora Lo Monaco. Veramente un bel ragazzo, biondo, alto e vestito elegante anche se sobriamente.
“Vi presento mio nipote” disse il Sig. Lo Monaco accompagnando la frase ad un segno del dito. “Voleva conoscervi e non per stringervi la mano, ahahahha….” Rise sguaiatamente con un boccone di carne in bocca. Marina era di fianco a lui che gli serviva delle succulente pietanze.
Simona fece segno a mia moglie e all’altra ragazza di andare da lei e subito dopo anche Marina venne invitata ad andare vicino a lei. Io, in piedi di fronte a tutti, in fila con l’altro marito, osservavo con crescente agitazione cosa stava per succedere.
“Vedi Arianna” disse la padrona Gutmeier “abbiamo pensato che per come sei troia, sempre disponibile ad eccitare e godere delle situazioni che ti si presentano, senza mai dare adito ad astio o risentimenti ai nostri ordini, ma anzi imparando a dominare oltre che ad essere dominata, di darti una possibilità per diventare una padrona”. Simona volteggiava attorno ad Arianna sfiorandola con le mani e continuando ad osservare Marina, la ragazza e gli altri riuniti attorno al tavolo, attenti a ciò che pronunciava con voce sensuale e calda.
“Marco, il nipote di Lo Monaco, avendo scoperto di avere una forte deviazione sadomaso, vuole instaurare un percorso di piacere con noi e per farlo vuole una persona che possegga una carica erotica e un livello di troiaggine fuori dal comune” Simona si fermò, mi osservò con sguardo rapace e proseguì “ora ci sarà una sfida e chi ne uscirà vincitrice, sarà liberta e padrona, perciò fate del vostro meglio, siete tutte schiave, meritevoli, ma schiave!!!”
Lo Monaco batté le mani e anche Gutmeier e sua moglie lo imitarono. “Per ogni prova che vi ordineremo di fare avrete un voto chi alla fine avrà il punteggio più alto vincerà. Ora vi voglio nude, iniziate a spogliarvi e ricordatevi di essere eccitanti, irresistibili!!” ordinò perentorio.
Io e l’altro marito ci spostammo un po’ e lasciammo il proscenio alle belle donne.
Tutte e tre iniziarono a spogliarsi sensualmente, in modo lussurioso, accompagnando un gesto provocante ad ogni capo di vestiario che veniva levato. Gli spettatori si sedettero su un grande divano bianco al fondo della sala. Man mano che le ragazze perdevano i loro indumenti, ne apparivano altri sempre più erotici, calze aperte sul davanti, autoreggenti e giarrettiere, reggiseno e mutandine in pizzo; Arianna aveva le calze aperte davanti e senza slip appari subito la figa depilata, per questo motivo perse qualche punto. Rimasero tutte e tre solo con le calze e le scarpe, nude e belle. Il punteggio più alto lo ebbe Lorena, la ragazza giunta con il marito. Lorena era bella, alta, bruna e snella, con bei lineamenti del viso, un seno che puntava verso l’alto i suoi capezzoli piccoli e dritti; il culo era liscio e perfetto e la figa, con appena un velo di peli sopra di essa, era di dimensioni generose, gonfia e rotonda, le cosce sinuose e piccoli piedi sensuali con le unghie colorate di rosso acceso.
I padroni sul divano iniziarono a spogliarsi. “Seconda prova” disse Gutmeier massaggiandosi il cazzo “dovrete farci un pompino ciascuno, due minuti a testa, la più brava avrà dieci punti di buono”.
Si stravaccarono sul divano con i cazzi rigidi, allargarono le gambe dove si inginocchiarono le ragazze che iniziarono a baciare e succiare il cazzo dell’uomo innanzi a loro. Noi da dietro potevamo osservare i loro culi dimenarsi e le loro teste salire e scendere con costanza e diletto; dopo due minuti si scambiarono gli uomini che, con enorme fatica a trattenersi per non venire, si gustavano quei meravigliosi pompini. Si scambiarono nuovamente tra loro le ragazze, le cappelle erano violacee pronte ad esplodere, tutte e tre succhiavano avidamente e le loro fighe erano completamente bagnate. Dopo un rapido consultarsi i tre uomini decisero che a vincere era stata mia moglie Arianna.
“Ora sedete voi tre sul divano e noi e le nostre mogli assaggeremo il gusto e il succo delle vostre fighe” disse Lo Monaco. Arianna, Lorena e Marina si sedettero a gambe larghe; erano eccitatissime e colavano tutte e tre, i buchetti allargati versavano lentamente una densa e bianca bavetta. Non ce la feci più e iniziai a masturbarmi, a breve anche l’altro marito, Mario, iniziò a toccarsi il membro turgido.
Tutti i padroni e le padrone a turno assaggiarono, leccando morbosamente, la figa e la clitoride delle donne a gambe allargate sul divano fradicio di umori e saliva.
“Il sapore più delizioso e la figa più fragrante assaporata è di Arianna” disse al termine della prova Simona. Arianna era in testa, non potevo supporre cosa potesse significare questo successo, ma non era ancora finito. La Signora Lo Monaco chiamò un’altra domestica. Giunse quasi trotterellando una donna sulla sessantina. La padrona le ordinò di togliersi la gonna, lei lo fece immediatamente, non aveva le mutande e apparve una folta peluria tra le cosce grassottelle.
“Adesso ragazze dovrete leccare la nostra figa e la migliore a farlo vincerà la manche” enunciò Simona eccitata. Le tre presero il posto che fino poco prima era occupato dalle schiave, si misero nella stessa posizione, a gambe divaricate, e le schiave scesero in ginocchio fino ad avere quelle fighe fracide di umori a portata di lingua. Iniziarono a lappare le clitoridi e ad introdurre le loro lingue fin dentro alle vagine, esplorando quegli antri umidi nei minimi particolari. Dopo qualche minuto si scambiarono i posti. Arianna stava leccando Simona, Lorena ciucciava il clitoride della sig.ra Lo Monaco e Marina leccava ardentemente la figa della cameriera sessantenne che non resistette e squirtò un lungo fiotto di sperma e urina in bocca della sensuale ragazza.
Le altre due risero e acclamarono vincitrice Marina.
In testa c’era ancora Arianna. Noi due mariti venimmo in simultanea allo squirt della sessantenne, versammo il nostro sperma sul tappeto e appena la sig.ra Lo Monaco se ne accorse venne da noi incazzatissima: “Adesso vi inginocchiate e lo leccate tutto fino all’ultima goccia e poi non mi pare che via abbiamo dato l’ordine di godere. Aspettatevi una punizione che presto arriverà, per ora pulite il tappeto con le vostre lingue” con malignità devastante aggiunse “ma non il vostro bensì uno quello dell’altro. Avanti voglio vedere che lo facciate bene”. Ci inginocchiammo e leccammo lo sperma sul tappeto, risucchiandolo e ingoiandolo senza dire niente. “Ora vorrei che tu facessi un bel pompino pulente a lui” disse guardandomi. Ancora inginocchiato presi in bocca il cazzo di Mario, moscio e sporco del suo sperma e inizia a leccarlo roteando la lingua sul culmine della cappella, spingendolo in bocca. “Basta così se no ti viene di nuovo in bocca, ora tu fai lo stesso!! Ordinò a Mario, che prese, chinandosi, il mio cazzetto tra le sue labbra iniziando un bellissimo pompino tant’è che venne subito durissimo. Le ragazze ci guardavano, mentre si stavano prendendo una pausa dalla faticosa quanto eccitante competizione erotica; anche gli uomini si gustarono il nostro fuoriprogramma.
“Bene, basta così, schiavi. Tra poco avrete la vostra punizione”.
Simona eccitata annunciò: “ora dovete scopare i nostri uomini, fatelo in tutte le posizioni che vi chiederanno di farlo, per questa prova non c’è limite di tempo dovrete scopare e farli venire più volte. Noi parteciperemo all’orgia, aiutandovi, così per dire, a farvi godere!!”
Arianna capitò con Marco, Marina con Gutmeier e Lorena con il sig. Lo Monaco.
Tutte e tre presero in mano il cazzo di ognuno di loro e iniziarono con una sega che in breve diventò nuovamente pompino.
Intanto Simona e la Lo Monaco decisero di punirci, s’infilarono uno strap-on a testa e iniziarono, dopo averci ordinato di metterci alla pecorina, a incularci senza mezzi termini. Mario allungò la mano e iniziò a segarmi il cazzo e io feci lo stesso con lui, mentre le donne dietro di noi godevano in figa del loro stesso movimento pelvico.
Vidi Arianna mettersi a pecora davanti al grande e grosso cazzo di Marco che con un rapido movimento lo infilò tutto nella figa bagnatissima di mia moglie che non oppose alcuna resistenza allargandosi totalmente per accogliere il bollente fallo.
Marina era pompata davanti con forza bruta; le sue gambe erano completamente avvinghiate ai fianchi di Gutmeier che ruggiva insulti rivolti alla bella ragazza: “Troia, sei solo una grandissima e calda troia….. mmmmhhhhhhhh……… che gran puttana, quanto sei calda!!!”
Lorena non stava godendo di un cazzo, ma della mano di Lo Monaco, completamente inserita nella sua figa. La ruotava ora in un verso o in un altro, la trapanava allargandola oscenamente e di questo godeva senza sosta. Poi decise di estrarre la mano e il polso dalla figa fradicia infilando il suo enorme cazzo; puntò la cappella sulle grandi labbra, che si erano appena richiuse rilassandosi, e spinse forte aprendola per intero, quasi squarciandola, si levò un piccolo grido di dolore nel momento del rude inserimento, nonostante la figa fosse già stata ampiamente aperta dalla sua mano poco prima.
Le pomparono così per almeno venti minuti e lo stesso accadde a noi che fummo inculati senza sosta finché le signore vennero quasi in simultanea e anche noi liberammo il nostro sperma in un godimento fortissimo.
Quasi all’unisono gli uomini si levarono dalle fighe delle ragazze, non vennero e le loro cappelle violacee erano turgide e grosse, pronte per altre aperture. Diedero da bere dello Champagne alle ragazze che aperte e spossate si erano sdraiate esauste sul tappeto.
Giusto il tempo di riprendersi che vennero messe a pecora, tutte tre parallele tra loro. Marco, che sembrava sadico quanto lo zio, iniziò a versare tra le loro natiche lo Champagne e quando finì iniziò, a turno, a titillare i loro ani con il collo del magnum. La più sfortunata fu Marina che all’improvviso venne impalata dal grande collo del magnum; un colpo unico per far entrare nel culo della ragazza gli abbondanti venti centimetri di vetro, dalla larghezza imponente.
Un grido si sprigionò quando fu penetrata, ma ancora più forte fu il grido quando con velocità e forza estrasse in un sol colpo il vetro e la bocca della grande bottiglia. Alcune lacrime le rigarono il viso. Si sdraiò a terra. Marco la penetrò da dietro nel buco appena spalancato sadicamente.
Anche Lo Monaco si avvicinò al culo di mia moglie e senza indugiare le ficcò la grossa cappella e tutto l’enorme cazzo, iniziando a pomparla con foga. Gutmeier si servì del culo di Lorena, che senza perder tempo si era messa bene in posa con lo sfintere in bella mostra, trapanandola con gusto e forza bruta.
Simona fu subito attratta dalla figa di Lorena, che gocciolava come non mai; si distese sotto di lei e intraprese a leccarle figa e clitoride e saliva con la lingua fino a leccare le palle del marito, riscendendo subito sul sesso esposto e caldo di Lorena.
La sig. Lo Monaco, si sdraiò sotto Arianna e iniziò lo stesso gioco di lingua sulla clitoride di mia moglie, ma in figa le mise un grosso cazzo realistico. Già piena nel culo dall’enorme cazzo che la stava martoriando, urlò quando i cazzi vennero a contatto tra la sottile parete interna della vagina; si senti lacerata e dolorante, quasi tramortita dal continuo movimento che stava subendo.
Marco venne quasi subito, urlando, nel culo di Marina che continuava a masturbarsi con foga inaudita, uscì il membro e un fiotto di sperma caldo gocciolò fino alla figa, lentamente, mentre Marina continuava a brutalizzarsi la clitoride. Marco ordinò a Mario di pulire il buco del culo di Marina, si lanciò a lappare come un cagnolino, nel mentre Marina venne gemendo, squirtò tantissimo liquido denso dalla sua vagina e quasi istantaneamente gli scaturì un getto di piscia calda e dorata che scoppiò nella bocca di Mario che bevve tutto fino all’ultima goccia. Marco si distese sul divano, godendosi lo spettacolo ancora in corso, chiamò Marina e la obbligò a leccargli il cazzo ammosciato, mentre Mario doveva continuare a leccarle la figa.
La signora Lo Monaco mi ordinò di succiarle la clitoride e leccare bene la figa impregnata di umori. Mi sdraiai e cominciai, piacevolmente, a leccarle la rossa e bagnatissima figa.
Arianna venne almeno tre volte e anche Lo Monaco gli venne nel culo, riempiendolo di liquido giallo e bianco, spesso, che colò tutto in faccia alla moglie ancora sdraiata sotto la figa di mia moglie, intenta a masturbarla con il fallo vibrante. Il mio servizio alla signora piacque perché venne all’improvviso e sentii la sua vulva scuotersi, mentre continuavo a succhiare la grossa clitoride pulsante. La signora tolse il fallo dalla figa di mia moglie, lo leccò con gusto assaporando gli umori di Arianna. Arianna si distese e iniziò, senza che nessuno glielo avesse ordinato, a leccare la figa di Simona, che era ancora sotto le palle del marito intenta a titillare la figa di Lorena; Simona in breve venne e anche il marito si sfogò nel culo della bella Lorena, la signora Lo Monaco prese il fallo e lo introdusse in figa alla ragazza che si lasciò andare ad un lungo orgasmo liberatorio.
Eravamo tutti sfiniti, ma continuammo, chi in un modo, chi in un altro, a scoparsi a vicenda per ancora molto tempo.
“La sfida l’ha vinta senza ombra di dubbio alcuno Arianna, questo è il nostro verdetto” annunciò in serata Lo Monaco, ancora nudo e ancora con il cazzone in tiro. Eravamo ancora tutti nudi, intenti a masturbarci lentamente e/o a spompinarci senza fine.
“Dunque lei sarà la padrona di mio nipote Marco, lei lo istruirà, lo sodomizzerà, lo farà soffrire per il suo proprio godimento e il godimento degli altri” tutti la osservavano, Arianna era felice lo si vedeva da come leccava la figa di Simona che annuiva anch’essa contenta.
“Arianna vivrà qui a Milano, in un appartamento di mia proprietà, disporrà di una cifra mensile che io le elargirò e avrà il potere su mio nipote” e aggiunse ridendo“però non si dimentichi che ci siamo anche noi che la vogliamo e che vogliamo godere delle sue attenzioni particolari e molto ben gradite”.
Stavo pensando alla mia sorte quando arrivò la soluzione: “vedremo cosa farne del cornuto qui presente, anzi voglio chiederlo a sua moglie” e dicendo ciò si rivolse ad Arianna: “lo vuoi ancora? Pensi di aver bisogno di lui?” Arianna non ci pensò su nemmeno un secondo: “no, assolutamente no, non lo voglio più e non sono più innamorata di lui, forse non lo sono mai stata” disse con decisione inusuale, con la bava di Simona che le scendeva dal labbro inferiore.
“Bene allora mi rivolgerò ad un mio amico avvocato che espleterà le pratiche per il divorzio consensuale” scandì verso di me il sig. Lo Monaco. Annuii.
Destò molto scalpore presso, parenti e conoscenti la nostra improvvisa separazione.
Nemmeno un anno prima eravamo uniti e felici, una coppia esemplare ed ora eravamo divisi. Divisi agli occhi di tutti, con tutti che cercavano spiegazioni e scusanti. Divisi nel modo di essere, divisi per sempre.
Io sinceramente mi sentivo libero, non felice, ma libero. Libero di andare per la mia strada e poter vivere la mia vita, la mia vita che era stata rapita nel vizio e nella perversione.
Chiesi a Gutmeier di poter andarmene dalla ditta e lui acconsentì, anzi mi aiutò e tramite alcune sue amicizie, mi trovò un posto di lavoro in Brasile dove mi trasferii il mese dopo, lontano da tutto quel che era stato un esclusivo momento della mia esistenza che mi cambiò radicalmente.
Simona il giorno prima della mia partenza mi regalò una notte di sesso, sfrenato. Io, lei e Lorena, che era diventata la sua schiava al posto di Arianna. Il sogno della gioventù, il sogno di molti uomini, passare la notte con due fantastiche donne si era avverato e fu molto eccitante ed indimenticabile, perché quella notte oltre al sesso ci fu di più, ci fu amicizia e sentimento e tutti e tre godemmo di questa fantastica ed emozionale miscellanea di sensazioni, una notte che non dimenticai mai più.
Continuo a vivere in Brasile, non mi sono mai più sposato, salto tutt’ora da un letto all’altro e mi godo la vita e il sesso nei migliori dei modi. La mia sottomissione cerebrale ed emotiva terminò nel momento che iniziò la mia nuova vita in Sud America. Tutto sommato sono felice.
Molti anni dopo venni a conoscenza, tramite alcune conoscenze occasionali che ebbi in Brasile, che Simona e suo marito morirono in un incidente d’auto, una notte, nella periferia di Milano, lei la trovarono “stranamente” seminuda sul sedile posteriore della Mercedes accanto ad un ragazzo di colore.
Marina si sposò con un ricco commerciante di Brescia ed ebbe tre figli.
Marco e i signori Lo Monaco continuarono ad essere i principali promotori di feste Bdsm e fetish della Lombardia.
Mario divorziò da Lorena. Sparì anche lui nel nulla.
Arianna scoprii divenne una mistress molto apprezzata e conosciuta in mezza Europa con il nome di “FemDomine”. Era divenuta molto ricca e possedeva almeno sei case d’appuntamenti in varie capitali tra cui Parigi, dove dirigeva una “Fetish Maison”. Lorena divenne la sua compagna di vita e d’affari.
In breve tempo fummo a Milano centro. L’auto fu portata in un garage sotterraneo.
Salimmo in ascensore, nessuno parlava, non una parola era stata detta dall’inizio del viaggio.
Appena aperta la porta ci ritrovammo di fronte a Marina. Entrammo in una bellissima casa, i coniugi Lo Monaco erano al centro di un salone arredato con lusso estremo e buon gusto. Abbracciarono i padroni e si misero a chiacchierare del più e del meno mentre noi attendevamo con Marina poco distante. Sia il sig. Lo Monaco che la signora erano d’aspetto giovanile, ben vestiti e curati sia nei capelli che nel fisico in generale. Si vedeva a prima vista che il signore aveva un debole per mia moglie, continuava ad indicarla ed ammirarla in compagnia di Simona; mentre la signora si stava intrattenendo, non saprei su quale argomento, con il sig. Gutmeier.
Fummo accompagnati da un maggiordomo alto e magro in un’altra stanza dove c’era un tavolo pronto a buffet. Ci invitò cordialmente a mangiare e bere.
Mentre stavamo assaggiando qualcosa, anche se non c’era appetito, sentimmo suonare nuovamente il campanello di casa. Pensai che stessero aspettando altri ospiti. Arianna era distante, quasi mai mi guardava e se lo faceva abbozzava un sorriso di circostanza, quasi di scuse.
Nel frattempo un’altra ragazza accompagnata da suo marito entrarono e si accomodarono ad assaggiare il buffet. Mi sedetti ad attendere gli eventi. Passò almeno un’ora.
Poi i padroni ci chiamarono nella sala da pranzo dove loro stavano ancora cenando.
Un uomo di circa 35 anni era seduto vicino alla signora Lo Monaco. Veramente un bel ragazzo, biondo, alto e vestito elegante anche se sobriamente.
“Vi presento mio nipote” disse il Sig. Lo Monaco accompagnando la frase ad un segno del dito. “Voleva conoscervi e non per stringervi la mano, ahahahha….” Rise sguaiatamente con un boccone di carne in bocca. Marina era di fianco a lui che gli serviva delle succulente pietanze.
Simona fece segno a mia moglie e all’altra ragazza di andare da lei e subito dopo anche Marina venne invitata ad andare vicino a lei. Io, in piedi di fronte a tutti, in fila con l’altro marito, osservavo con crescente agitazione cosa stava per succedere.
“Vedi Arianna” disse la padrona Gutmeier “abbiamo pensato che per come sei troia, sempre disponibile ad eccitare e godere delle situazioni che ti si presentano, senza mai dare adito ad astio o risentimenti ai nostri ordini, ma anzi imparando a dominare oltre che ad essere dominata, di darti una possibilità per diventare una padrona”. Simona volteggiava attorno ad Arianna sfiorandola con le mani e continuando ad osservare Marina, la ragazza e gli altri riuniti attorno al tavolo, attenti a ciò che pronunciava con voce sensuale e calda.
“Marco, il nipote di Lo Monaco, avendo scoperto di avere una forte deviazione sadomaso, vuole instaurare un percorso di piacere con noi e per farlo vuole una persona che possegga una carica erotica e un livello di troiaggine fuori dal comune” Simona si fermò, mi osservò con sguardo rapace e proseguì “ora ci sarà una sfida e chi ne uscirà vincitrice, sarà liberta e padrona, perciò fate del vostro meglio, siete tutte schiave, meritevoli, ma schiave!!!”
Lo Monaco batté le mani e anche Gutmeier e sua moglie lo imitarono. “Per ogni prova che vi ordineremo di fare avrete un voto chi alla fine avrà il punteggio più alto vincerà. Ora vi voglio nude, iniziate a spogliarvi e ricordatevi di essere eccitanti, irresistibili!!” ordinò perentorio.
Io e l’altro marito ci spostammo un po’ e lasciammo il proscenio alle belle donne.
Tutte e tre iniziarono a spogliarsi sensualmente, in modo lussurioso, accompagnando un gesto provocante ad ogni capo di vestiario che veniva levato. Gli spettatori si sedettero su un grande divano bianco al fondo della sala. Man mano che le ragazze perdevano i loro indumenti, ne apparivano altri sempre più erotici, calze aperte sul davanti, autoreggenti e giarrettiere, reggiseno e mutandine in pizzo; Arianna aveva le calze aperte davanti e senza slip appari subito la figa depilata, per questo motivo perse qualche punto. Rimasero tutte e tre solo con le calze e le scarpe, nude e belle. Il punteggio più alto lo ebbe Lorena, la ragazza giunta con il marito. Lorena era bella, alta, bruna e snella, con bei lineamenti del viso, un seno che puntava verso l’alto i suoi capezzoli piccoli e dritti; il culo era liscio e perfetto e la figa, con appena un velo di peli sopra di essa, era di dimensioni generose, gonfia e rotonda, le cosce sinuose e piccoli piedi sensuali con le unghie colorate di rosso acceso.
I padroni sul divano iniziarono a spogliarsi. “Seconda prova” disse Gutmeier massaggiandosi il cazzo “dovrete farci un pompino ciascuno, due minuti a testa, la più brava avrà dieci punti di buono”.
Si stravaccarono sul divano con i cazzi rigidi, allargarono le gambe dove si inginocchiarono le ragazze che iniziarono a baciare e succiare il cazzo dell’uomo innanzi a loro. Noi da dietro potevamo osservare i loro culi dimenarsi e le loro teste salire e scendere con costanza e diletto; dopo due minuti si scambiarono gli uomini che, con enorme fatica a trattenersi per non venire, si gustavano quei meravigliosi pompini. Si scambiarono nuovamente tra loro le ragazze, le cappelle erano violacee pronte ad esplodere, tutte e tre succhiavano avidamente e le loro fighe erano completamente bagnate. Dopo un rapido consultarsi i tre uomini decisero che a vincere era stata mia moglie Arianna.
“Ora sedete voi tre sul divano e noi e le nostre mogli assaggeremo il gusto e il succo delle vostre fighe” disse Lo Monaco. Arianna, Lorena e Marina si sedettero a gambe larghe; erano eccitatissime e colavano tutte e tre, i buchetti allargati versavano lentamente una densa e bianca bavetta. Non ce la feci più e iniziai a masturbarmi, a breve anche l’altro marito, Mario, iniziò a toccarsi il membro turgido.
Tutti i padroni e le padrone a turno assaggiarono, leccando morbosamente, la figa e la clitoride delle donne a gambe allargate sul divano fradicio di umori e saliva.
“Il sapore più delizioso e la figa più fragrante assaporata è di Arianna” disse al termine della prova Simona. Arianna era in testa, non potevo supporre cosa potesse significare questo successo, ma non era ancora finito. La Signora Lo Monaco chiamò un’altra domestica. Giunse quasi trotterellando una donna sulla sessantina. La padrona le ordinò di togliersi la gonna, lei lo fece immediatamente, non aveva le mutande e apparve una folta peluria tra le cosce grassottelle.
“Adesso ragazze dovrete leccare la nostra figa e la migliore a farlo vincerà la manche” enunciò Simona eccitata. Le tre presero il posto che fino poco prima era occupato dalle schiave, si misero nella stessa posizione, a gambe divaricate, e le schiave scesero in ginocchio fino ad avere quelle fighe fracide di umori a portata di lingua. Iniziarono a lappare le clitoridi e ad introdurre le loro lingue fin dentro alle vagine, esplorando quegli antri umidi nei minimi particolari. Dopo qualche minuto si scambiarono i posti. Arianna stava leccando Simona, Lorena ciucciava il clitoride della sig.ra Lo Monaco e Marina leccava ardentemente la figa della cameriera sessantenne che non resistette e squirtò un lungo fiotto di sperma e urina in bocca della sensuale ragazza.
Le altre due risero e acclamarono vincitrice Marina.
In testa c’era ancora Arianna. Noi due mariti venimmo in simultanea allo squirt della sessantenne, versammo il nostro sperma sul tappeto e appena la sig.ra Lo Monaco se ne accorse venne da noi incazzatissima: “Adesso vi inginocchiate e lo leccate tutto fino all’ultima goccia e poi non mi pare che via abbiamo dato l’ordine di godere. Aspettatevi una punizione che presto arriverà, per ora pulite il tappeto con le vostre lingue” con malignità devastante aggiunse “ma non il vostro bensì uno quello dell’altro. Avanti voglio vedere che lo facciate bene”. Ci inginocchiammo e leccammo lo sperma sul tappeto, risucchiandolo e ingoiandolo senza dire niente. “Ora vorrei che tu facessi un bel pompino pulente a lui” disse guardandomi. Ancora inginocchiato presi in bocca il cazzo di Mario, moscio e sporco del suo sperma e inizia a leccarlo roteando la lingua sul culmine della cappella, spingendolo in bocca. “Basta così se no ti viene di nuovo in bocca, ora tu fai lo stesso!! Ordinò a Mario, che prese, chinandosi, il mio cazzetto tra le sue labbra iniziando un bellissimo pompino tant’è che venne subito durissimo. Le ragazze ci guardavano, mentre si stavano prendendo una pausa dalla faticosa quanto eccitante competizione erotica; anche gli uomini si gustarono il nostro fuoriprogramma.
“Bene, basta così, schiavi. Tra poco avrete la vostra punizione”.
Simona eccitata annunciò: “ora dovete scopare i nostri uomini, fatelo in tutte le posizioni che vi chiederanno di farlo, per questa prova non c’è limite di tempo dovrete scopare e farli venire più volte. Noi parteciperemo all’orgia, aiutandovi, così per dire, a farvi godere!!”
Arianna capitò con Marco, Marina con Gutmeier e Lorena con il sig. Lo Monaco.
Tutte e tre presero in mano il cazzo di ognuno di loro e iniziarono con una sega che in breve diventò nuovamente pompino.
Intanto Simona e la Lo Monaco decisero di punirci, s’infilarono uno strap-on a testa e iniziarono, dopo averci ordinato di metterci alla pecorina, a incularci senza mezzi termini. Mario allungò la mano e iniziò a segarmi il cazzo e io feci lo stesso con lui, mentre le donne dietro di noi godevano in figa del loro stesso movimento pelvico.
Vidi Arianna mettersi a pecora davanti al grande e grosso cazzo di Marco che con un rapido movimento lo infilò tutto nella figa bagnatissima di mia moglie che non oppose alcuna resistenza allargandosi totalmente per accogliere il bollente fallo.
Marina era pompata davanti con forza bruta; le sue gambe erano completamente avvinghiate ai fianchi di Gutmeier che ruggiva insulti rivolti alla bella ragazza: “Troia, sei solo una grandissima e calda troia….. mmmmhhhhhhhh……… che gran puttana, quanto sei calda!!!”
Lorena non stava godendo di un cazzo, ma della mano di Lo Monaco, completamente inserita nella sua figa. La ruotava ora in un verso o in un altro, la trapanava allargandola oscenamente e di questo godeva senza sosta. Poi decise di estrarre la mano e il polso dalla figa fradicia infilando il suo enorme cazzo; puntò la cappella sulle grandi labbra, che si erano appena richiuse rilassandosi, e spinse forte aprendola per intero, quasi squarciandola, si levò un piccolo grido di dolore nel momento del rude inserimento, nonostante la figa fosse già stata ampiamente aperta dalla sua mano poco prima.
Le pomparono così per almeno venti minuti e lo stesso accadde a noi che fummo inculati senza sosta finché le signore vennero quasi in simultanea e anche noi liberammo il nostro sperma in un godimento fortissimo.
Quasi all’unisono gli uomini si levarono dalle fighe delle ragazze, non vennero e le loro cappelle violacee erano turgide e grosse, pronte per altre aperture. Diedero da bere dello Champagne alle ragazze che aperte e spossate si erano sdraiate esauste sul tappeto.
Giusto il tempo di riprendersi che vennero messe a pecora, tutte tre parallele tra loro. Marco, che sembrava sadico quanto lo zio, iniziò a versare tra le loro natiche lo Champagne e quando finì iniziò, a turno, a titillare i loro ani con il collo del magnum. La più sfortunata fu Marina che all’improvviso venne impalata dal grande collo del magnum; un colpo unico per far entrare nel culo della ragazza gli abbondanti venti centimetri di vetro, dalla larghezza imponente.
Un grido si sprigionò quando fu penetrata, ma ancora più forte fu il grido quando con velocità e forza estrasse in un sol colpo il vetro e la bocca della grande bottiglia. Alcune lacrime le rigarono il viso. Si sdraiò a terra. Marco la penetrò da dietro nel buco appena spalancato sadicamente.
Anche Lo Monaco si avvicinò al culo di mia moglie e senza indugiare le ficcò la grossa cappella e tutto l’enorme cazzo, iniziando a pomparla con foga. Gutmeier si servì del culo di Lorena, che senza perder tempo si era messa bene in posa con lo sfintere in bella mostra, trapanandola con gusto e forza bruta.
Simona fu subito attratta dalla figa di Lorena, che gocciolava come non mai; si distese sotto di lei e intraprese a leccarle figa e clitoride e saliva con la lingua fino a leccare le palle del marito, riscendendo subito sul sesso esposto e caldo di Lorena.
La sig. Lo Monaco, si sdraiò sotto Arianna e iniziò lo stesso gioco di lingua sulla clitoride di mia moglie, ma in figa le mise un grosso cazzo realistico. Già piena nel culo dall’enorme cazzo che la stava martoriando, urlò quando i cazzi vennero a contatto tra la sottile parete interna della vagina; si senti lacerata e dolorante, quasi tramortita dal continuo movimento che stava subendo.
Marco venne quasi subito, urlando, nel culo di Marina che continuava a masturbarsi con foga inaudita, uscì il membro e un fiotto di sperma caldo gocciolò fino alla figa, lentamente, mentre Marina continuava a brutalizzarsi la clitoride. Marco ordinò a Mario di pulire il buco del culo di Marina, si lanciò a lappare come un cagnolino, nel mentre Marina venne gemendo, squirtò tantissimo liquido denso dalla sua vagina e quasi istantaneamente gli scaturì un getto di piscia calda e dorata che scoppiò nella bocca di Mario che bevve tutto fino all’ultima goccia. Marco si distese sul divano, godendosi lo spettacolo ancora in corso, chiamò Marina e la obbligò a leccargli il cazzo ammosciato, mentre Mario doveva continuare a leccarle la figa.
La signora Lo Monaco mi ordinò di succiarle la clitoride e leccare bene la figa impregnata di umori. Mi sdraiai e cominciai, piacevolmente, a leccarle la rossa e bagnatissima figa.
Arianna venne almeno tre volte e anche Lo Monaco gli venne nel culo, riempiendolo di liquido giallo e bianco, spesso, che colò tutto in faccia alla moglie ancora sdraiata sotto la figa di mia moglie, intenta a masturbarla con il fallo vibrante. Il mio servizio alla signora piacque perché venne all’improvviso e sentii la sua vulva scuotersi, mentre continuavo a succhiare la grossa clitoride pulsante. La signora tolse il fallo dalla figa di mia moglie, lo leccò con gusto assaporando gli umori di Arianna. Arianna si distese e iniziò, senza che nessuno glielo avesse ordinato, a leccare la figa di Simona, che era ancora sotto le palle del marito intenta a titillare la figa di Lorena; Simona in breve venne e anche il marito si sfogò nel culo della bella Lorena, la signora Lo Monaco prese il fallo e lo introdusse in figa alla ragazza che si lasciò andare ad un lungo orgasmo liberatorio.
Eravamo tutti sfiniti, ma continuammo, chi in un modo, chi in un altro, a scoparsi a vicenda per ancora molto tempo.
“La sfida l’ha vinta senza ombra di dubbio alcuno Arianna, questo è il nostro verdetto” annunciò in serata Lo Monaco, ancora nudo e ancora con il cazzone in tiro. Eravamo ancora tutti nudi, intenti a masturbarci lentamente e/o a spompinarci senza fine.
“Dunque lei sarà la padrona di mio nipote Marco, lei lo istruirà, lo sodomizzerà, lo farà soffrire per il suo proprio godimento e il godimento degli altri” tutti la osservavano, Arianna era felice lo si vedeva da come leccava la figa di Simona che annuiva anch’essa contenta.
“Arianna vivrà qui a Milano, in un appartamento di mia proprietà, disporrà di una cifra mensile che io le elargirò e avrà il potere su mio nipote” e aggiunse ridendo“però non si dimentichi che ci siamo anche noi che la vogliamo e che vogliamo godere delle sue attenzioni particolari e molto ben gradite”.
Stavo pensando alla mia sorte quando arrivò la soluzione: “vedremo cosa farne del cornuto qui presente, anzi voglio chiederlo a sua moglie” e dicendo ciò si rivolse ad Arianna: “lo vuoi ancora? Pensi di aver bisogno di lui?” Arianna non ci pensò su nemmeno un secondo: “no, assolutamente no, non lo voglio più e non sono più innamorata di lui, forse non lo sono mai stata” disse con decisione inusuale, con la bava di Simona che le scendeva dal labbro inferiore.
“Bene allora mi rivolgerò ad un mio amico avvocato che espleterà le pratiche per il divorzio consensuale” scandì verso di me il sig. Lo Monaco. Annuii.
Destò molto scalpore presso, parenti e conoscenti la nostra improvvisa separazione.
Nemmeno un anno prima eravamo uniti e felici, una coppia esemplare ed ora eravamo divisi. Divisi agli occhi di tutti, con tutti che cercavano spiegazioni e scusanti. Divisi nel modo di essere, divisi per sempre.
Io sinceramente mi sentivo libero, non felice, ma libero. Libero di andare per la mia strada e poter vivere la mia vita, la mia vita che era stata rapita nel vizio e nella perversione.
Chiesi a Gutmeier di poter andarmene dalla ditta e lui acconsentì, anzi mi aiutò e tramite alcune sue amicizie, mi trovò un posto di lavoro in Brasile dove mi trasferii il mese dopo, lontano da tutto quel che era stato un esclusivo momento della mia esistenza che mi cambiò radicalmente.
Simona il giorno prima della mia partenza mi regalò una notte di sesso, sfrenato. Io, lei e Lorena, che era diventata la sua schiava al posto di Arianna. Il sogno della gioventù, il sogno di molti uomini, passare la notte con due fantastiche donne si era avverato e fu molto eccitante ed indimenticabile, perché quella notte oltre al sesso ci fu di più, ci fu amicizia e sentimento e tutti e tre godemmo di questa fantastica ed emozionale miscellanea di sensazioni, una notte che non dimenticai mai più.
Continuo a vivere in Brasile, non mi sono mai più sposato, salto tutt’ora da un letto all’altro e mi godo la vita e il sesso nei migliori dei modi. La mia sottomissione cerebrale ed emotiva terminò nel momento che iniziò la mia nuova vita in Sud America. Tutto sommato sono felice.
Molti anni dopo venni a conoscenza, tramite alcune conoscenze occasionali che ebbi in Brasile, che Simona e suo marito morirono in un incidente d’auto, una notte, nella periferia di Milano, lei la trovarono “stranamente” seminuda sul sedile posteriore della Mercedes accanto ad un ragazzo di colore.
Marina si sposò con un ricco commerciante di Brescia ed ebbe tre figli.
Marco e i signori Lo Monaco continuarono ad essere i principali promotori di feste Bdsm e fetish della Lombardia.
Mario divorziò da Lorena. Sparì anche lui nel nulla.
Arianna scoprii divenne una mistress molto apprezzata e conosciuta in mezza Europa con il nome di “FemDomine”. Era divenuta molto ricca e possedeva almeno sei case d’appuntamenti in varie capitali tra cui Parigi, dove dirigeva una “Fetish Maison”. Lorena divenne la sua compagna di vita e d’affari.
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