La mia migliore amica
di
Marco97
genere
prime esperienze
Era il 23 Ottobre, l'autunno era iniziato da poco, ed io ero rimasto solo in casa come mi succedeva sempre più frequentemente da quando mio zio ha iniziato ad avere problemi seri di cuore, la mattina andavamo a trovarlo in ospedale e rimanevamo tutto il giorno a fargli compagnia. Ma certe volte mia madre non mi svegliava lasciandomi solo in casa fino a sera. Avevo 18 anni quando passai la giornata più bella della mia vita. Una mattina in cui mi sentivo particolarmente solo decisi di chiamare Francesca, la figlia del migliore amico di mio padre, era la mia migliore amica, ci conoscevamo da quando avevamo 6 anni. Ero sempre stato innamorato di lei, ricordo che la prima volta che la vidi pensai "Quella è la donna della mia vita", da quel momento non ci separammo mai più. Non ho mai saputo se lei provasse qualcosa per me, e non ebbi mai il coraggio di fare il primo passo, per paura di rovinare il nostro rapporto principalmente.
- Pronto?
- Ciao Francy!
- Ciao Marco!
- Come va? È da un pò che non ci vediamo, tutto bene?
- Si grazie, comunque sono passati solo 5 giorni
- Lo so ma mi manchi.
Oltre a scherzare e farci battutine, io e Francesca ci scambiavamo anche frasi dolci come quella appena letta. Chiunque vedendoci ci avrebbe scambiato per una coppia, anche io avrei voluto che lo fossimo, ma lei mi vedeva più come un suo amico credo...
- Non fare lo sdolcinato, femminuccia
- Ti va di venire?
- Certo, anche tu mi sei mancato in fondo, come sai oggi i miei genitori lavorano entrambi, e torneranno verso sera, mentre il mio fratellino non esce da scuola prima delle 16:30.
Francesca sapeva della faccenda di mio zio, e sapeva anche che il più delle volte rimanevo solo a casa la mattina, infatti non era la prima volta che sarebbe venuta a casa mia e saremo stati soli, poi non abitavamo nemmeno tanto lontani.
- Allora ti aspetto?
- Ok, dammi 10 minuti e arrivo.
Francesca, beh, lei era perfetta: alta 1,65m circa, capelli mossi biondo scuro, occhi marrone scuro dove chiunque si sarebbe perso guardandoli, pelle bianco latte, liscia e candida, labbra rosa chiare, quasi quanto la sua pelle, sembravano fatte apposta per baciare, quante volte ho avuto l'irrefrenabile voglia di biaciarle, o farci altro... Aveva un corpo perfetto, magra e snella, una 3/4 di seno molto soda, delle gambe lunghe e belle e un culo da sogno, piccolo e perfettamente rotondo. Chiunque a prima vista direbbe che Francesca è una ragazza timida, ma chi la conosce davvero sa che non è affatto così, era sveglia, forte, furba e piuttosto stronza. A lei piaceva definirsi "maschiaccio", ma io che la conoscevo da anni riconoscevo in lei diversi tratti decisamente femminili: teneva molto al suo aspetto, anche se non si truccava quasi mai, aveva una voce molto sexy, le piacevano i film romantici, anche se lo nascondeva, e arrossiva sempre ogni volta che qualcuno le faceva un complimento. Appena giunse a casa mia, ci salutammo con un abbraccio, che durò più a lungo del normale.
- Ok, adesso lasciami sennò mi farai eccitare
- Ahahah, dai ti piacerebbe ammettilo
- Ahahah Tu? Non farmi ridere!
Sapevo che scherzava, ma rimasi un pò male sentendo quella frase.
- Allora che vuoi fare?
- Ti va di guardare la TV?
- Va bene.
Ci buttammo nel divano a guardare TV, mentre io ripensai a quella frase guardando il suo adorabile visetto. Era vestita particolarmente bene quella mattina: indossava una giacca di pelle blu scuro, che si tolse poco dopo essere entrata, una maglietta nera a maniche lunghe, dei pantaloni verde militare aderenti che mettevano in mostra il suo culetto meraviglioso e delle scarpe nere alla moda. Rimasi a guardarla per un pò, finchè lei non se ne accorse
- Che c'è? Ti sei innamorato?
- Cosa? No, sei particolarmente bella oggi...
Entrambi arrossimmo e ci voltammo verso la TV, mentre io continuai a guardarla con la coda dell'occhio. Dopo una decina di minuti che passammo in silenzio imbarazzati, decisi di fare finalmente il primo passo, presi un bel respiro e cominciai a parlare.
- Sai, c'è una cosa che ho sempre voluto fare, fin da quando eravamo bambini
- Cosa?
Mi avvicinai e la baciai dolcemente, dal tremore delle sue labbra mi accorsi di averla colta di sorpresa, ma la passione ci spinse ad abbracciarci cominciando a usare la lingua. Riuscì a sentire la sua energia, scoprì nelle sue labbra una voglia che non avevo mai pensato che avesse, scoprì che anche lei era innamorata di me, che anche lei in tutti questi anni aveva aspettato con ansia questo momento, che anche lei a 6 anni aveva pensato la stessa cosa, esattamente come me. Continuammo per quello che sembrò un eternità, mentre le passavo dolcemente una mano tra i capelli accarezzandoli, come facevo quando da bambini cercavo di tirarla su ogni volta che era triste. Sentivo i nostri respiri diventare più affannosi mentre lentamente ci coricammo sul divano. Le sue labbra erano esattamente come le avevo sempre immaginate, il suo corpo, sulla quale mi stavo lentamente strofinando, era morbido, seppure fosse snella. Stringendola tra le mie braccia mi accorsi di quanto fragile fosse in realtà, che il suo forte carattere non era niente al contatto dei nostri corpi, avrei potuto spezzarla in due soltanto con la forza delle mie braccia. Misi una mano sotto la sua maglietta e iniziai a cercare il gancio del reggiseno, che appena trovato tolsi facilmente, lei ebbe un piccolo sussulto, ma non si fermò e strinse le braccia intorno al mio collo visibilmente eccitata. Iniziai a palparle e stringerle quelle meravigliose tette che avevo sempre desiderato toccare, mentre con una mano le palpai quel culetto bellissimo. Il suo respiro si fece ancora più affannoso mentre si tolse la maglietta, una volta tolto completamente il reggiseno mi spinse con le mani il viso nel suo petto mentre cominciai a leccarle e tintinnarle i capezzoli già duri. Ricordo che spesso fingevo di toccarle per sbaglio il seno inventandomi mille scuse, lei neanche ci faceva caso, apparte qualche solita battutina sarcastica. Continuai per diverso tempo, dopo mi tolsi anche io la maglietta e lei iniziò subito a toccarmi, avevo un bel fisico, dato che frequentavo la palestra sotto casa mia già da un anno, avevo gli addominali abbastanza scolpiti, dei pettorali non troppo muscolosi, ma duri, e delle braccia mediamente grosse, non ero un bodybuilder, certo, ma potevo essere considerato un bel ragazzo. Vedevo il desiderio brillare nei suoi occhi, mentre scrutava il mio corpo da cima a fondo. Continuammo a toccarci per diverso tempo mentre assaporavo e baciavo ogni parte del corpo di Francesca. Ci togliemmo entrambi i pantaloni, mentre le nostre lingue si incrociavano in baci sempre più appassionati. Lei mi guardò negli occhi con uno sguardo in cerca di conferma, dopo infilò una mano nei miei boxer e cominciò a toccarmi con morbidezza, mi tolse i boxer e lentamente iniziò a segarmi mentre per un attimo mi guardò negli occhi accennando un sorriso, che io ricambiai. Aumentò il ritmo della sega, mentre io gemevo guardando estasiato la sua mano muoversi con grazia. Eravamo entrambi vergini, e inesperti, ma sapevamo già muoverci piuttosto bene. Lei avvicinò la bocca al mio pene, dandomi un bacio appassionato alla base, ero eccitatissimo. Molto lentamente salì fino a quasi la punta del mio pene, quando riscese altrettanto lentamente, leccando e baciando dolcemente ogni parte. Fece su e giù un paio di volte, finchè non infilò il mio glande fino a metà bocca, se lo tirò fuori per poi rientrarlo e farlo arrivate fino alla sua gola. Il ritmo aumentava gradualmente fino a che non la presi dai capelli con le mani e la spinsi fino alla base del cazzo. Amavo la sua lingua e il modo in cui roteava intorno alla punta del glande, assaporava delicatamente la mia sborra che piano piano usciva a fiotti, sembrava piacerle molto. Le presi il viso e la baciai con ardore, la spinsi facendola sdragliare completamente sul divano e posizionai il mio pene esattamente tra le sue tette, il suo sguardo era colmo di piacere mentre con il bacino iniziai a scoparle le tette, lei le teneva ben strette mentre spingevo fino a toccarle il mento con la punta del pene, e sorrideva mentre tiravo stringendo le mani sulle sue spalle. Passarono almeno 20 minuti alternando le posizioni già descritte, quando dopo averle infilato due dita in bocca e averle inzuppate dalla sua saliva le misi la mano dentro quelle meravigliose mutandine di pizzo nere. La sentivo gemere sottovoce mentre i suo bacino vibrava a ritmo delle mie dita. Decisi di toglierle le mutandine per leccargli quella fantastica fighetta rasata. Mi spinse con le mani più dentro, le sue vibrazioni si facevano sempre più forti mentre assaporavo il suo dolce nettare. Dopodichè mi alzai mettendomi a cavalcioni sopra di lei, lei mi guardò con uno sguardo talmente dolce che tuttora non scordai mai, mentre lentamente infilai il mio pene teso e duro come mai lo era stato, dentro quella vagina bagnatissima. Ad un tratto tutto sparì, la forte luce del lampadario appeso al soffitto, il ticchettare rumoroso dell'orologio, i suoni della televisione ancora accesa, si sentiva solo il rumore dei nostri bacini che si scontravano a ritmo dei miei colpi, i gemiti di Francesca che, chiudendo gli occhi, aveva teso la testa contro il bracciolo del divano, e le ondate di piacere che travolgevano i nostri corpi tremanti. Eravamo solo noi due in quel momento, il resto non contava nulla. Aumentai la velocità sempre di più, fino a che i gemiti di Francesca non diventarono urli quasi continui, anche io cominciai ad urlare dal piacere finchè non sentì che stavo per venire, con uno scatto tolsi il mio pene dalla sua vagina, e con una mano feci il resto, vennì inondando di sperma bollente le tette e parte della pancia di Francesca, eravamo venuti entrambi nello stesso momento, mi coricai stanco accanto a lei, accarezzandole i capelli e dandole piccoli bacini sulla guancia e sul collo, mentre lei con un dito raccoglieva un pò di sborra per infilarselo in bocca. Una volta che si ripulì completamente, ci scambiammo un sorriso e ci baciammo amorevolmente per un paio di minuti. Notai che il mio cazzo era ancora durissimo, e che il mio respiro ricominciava a affannarsi. Volevo scoparla di nuovo, e anche lei voleva rifarlo. Ci alzammo, lei prese il mio cazzo ancora sporco di sborra e se lo infilò in bocca assaporandolo fino in fondo. Ogni tanto scambiava la bocca con la mano masturbandomi freneticamente. La presi, la baciai e la feci girare infilandole il pene nel suo splendido culetto. La tenevo ben salda con le mani sui suoi fianchi mentre le davo colpi ripetuti e sempre più duri con il bacino. Cominciammo entrambi ad urlare di nuovo dal piacere, mentre la velocità aumentava, lei voltò la testa e io mi avvicinai dandole un forte bacio con la lingua. Le mordicchiavo le orecchie mentre continuavo a scoparla, e lei urlava sempre più forte. Finchè non venni sporcandole le chiappe con un'intensità molto maggiore rispetto alla volta precedente. La sentì sgolarsi urlando dal piacere, non fece in tempo a girarsi che caddi stremato sopra di lei abbracciandola. I nostri respiri erano molto affannati, i nostri piedi si accerezzavano a vicenda e le nostre mani si incrociavano unite. Mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai piano "Ti amo", vidi i suoi occhi luccicare e ricambiarmi la frase, ci baciammo con una passione incredibile. Stammo in quella posizione per almeno un'ora, quando ci rivestimmo e demmo una ripulita al divano. Da quel momento entrambi capimmo che eravamo fatti l'uno per l'altra, e diventammo fidanzati. Appena demmo la notizia ai nostri parenti loro furono entusiasti, le nostre famiglie si conoscevano da anni e questo avrebbe potuto solo unirci di più. Sono passati 5 anni da quel giorno, e ancora io e Francesca ci amiamo come quando avevamo 6 anni.
- Pronto?
- Ciao Francy!
- Ciao Marco!
- Come va? È da un pò che non ci vediamo, tutto bene?
- Si grazie, comunque sono passati solo 5 giorni
- Lo so ma mi manchi.
Oltre a scherzare e farci battutine, io e Francesca ci scambiavamo anche frasi dolci come quella appena letta. Chiunque vedendoci ci avrebbe scambiato per una coppia, anche io avrei voluto che lo fossimo, ma lei mi vedeva più come un suo amico credo...
- Non fare lo sdolcinato, femminuccia
- Ti va di venire?
- Certo, anche tu mi sei mancato in fondo, come sai oggi i miei genitori lavorano entrambi, e torneranno verso sera, mentre il mio fratellino non esce da scuola prima delle 16:30.
Francesca sapeva della faccenda di mio zio, e sapeva anche che il più delle volte rimanevo solo a casa la mattina, infatti non era la prima volta che sarebbe venuta a casa mia e saremo stati soli, poi non abitavamo nemmeno tanto lontani.
- Allora ti aspetto?
- Ok, dammi 10 minuti e arrivo.
Francesca, beh, lei era perfetta: alta 1,65m circa, capelli mossi biondo scuro, occhi marrone scuro dove chiunque si sarebbe perso guardandoli, pelle bianco latte, liscia e candida, labbra rosa chiare, quasi quanto la sua pelle, sembravano fatte apposta per baciare, quante volte ho avuto l'irrefrenabile voglia di biaciarle, o farci altro... Aveva un corpo perfetto, magra e snella, una 3/4 di seno molto soda, delle gambe lunghe e belle e un culo da sogno, piccolo e perfettamente rotondo. Chiunque a prima vista direbbe che Francesca è una ragazza timida, ma chi la conosce davvero sa che non è affatto così, era sveglia, forte, furba e piuttosto stronza. A lei piaceva definirsi "maschiaccio", ma io che la conoscevo da anni riconoscevo in lei diversi tratti decisamente femminili: teneva molto al suo aspetto, anche se non si truccava quasi mai, aveva una voce molto sexy, le piacevano i film romantici, anche se lo nascondeva, e arrossiva sempre ogni volta che qualcuno le faceva un complimento. Appena giunse a casa mia, ci salutammo con un abbraccio, che durò più a lungo del normale.
- Ok, adesso lasciami sennò mi farai eccitare
- Ahahah, dai ti piacerebbe ammettilo
- Ahahah Tu? Non farmi ridere!
Sapevo che scherzava, ma rimasi un pò male sentendo quella frase.
- Allora che vuoi fare?
- Ti va di guardare la TV?
- Va bene.
Ci buttammo nel divano a guardare TV, mentre io ripensai a quella frase guardando il suo adorabile visetto. Era vestita particolarmente bene quella mattina: indossava una giacca di pelle blu scuro, che si tolse poco dopo essere entrata, una maglietta nera a maniche lunghe, dei pantaloni verde militare aderenti che mettevano in mostra il suo culetto meraviglioso e delle scarpe nere alla moda. Rimasi a guardarla per un pò, finchè lei non se ne accorse
- Che c'è? Ti sei innamorato?
- Cosa? No, sei particolarmente bella oggi...
Entrambi arrossimmo e ci voltammo verso la TV, mentre io continuai a guardarla con la coda dell'occhio. Dopo una decina di minuti che passammo in silenzio imbarazzati, decisi di fare finalmente il primo passo, presi un bel respiro e cominciai a parlare.
- Sai, c'è una cosa che ho sempre voluto fare, fin da quando eravamo bambini
- Cosa?
Mi avvicinai e la baciai dolcemente, dal tremore delle sue labbra mi accorsi di averla colta di sorpresa, ma la passione ci spinse ad abbracciarci cominciando a usare la lingua. Riuscì a sentire la sua energia, scoprì nelle sue labbra una voglia che non avevo mai pensato che avesse, scoprì che anche lei era innamorata di me, che anche lei in tutti questi anni aveva aspettato con ansia questo momento, che anche lei a 6 anni aveva pensato la stessa cosa, esattamente come me. Continuammo per quello che sembrò un eternità, mentre le passavo dolcemente una mano tra i capelli accarezzandoli, come facevo quando da bambini cercavo di tirarla su ogni volta che era triste. Sentivo i nostri respiri diventare più affannosi mentre lentamente ci coricammo sul divano. Le sue labbra erano esattamente come le avevo sempre immaginate, il suo corpo, sulla quale mi stavo lentamente strofinando, era morbido, seppure fosse snella. Stringendola tra le mie braccia mi accorsi di quanto fragile fosse in realtà, che il suo forte carattere non era niente al contatto dei nostri corpi, avrei potuto spezzarla in due soltanto con la forza delle mie braccia. Misi una mano sotto la sua maglietta e iniziai a cercare il gancio del reggiseno, che appena trovato tolsi facilmente, lei ebbe un piccolo sussulto, ma non si fermò e strinse le braccia intorno al mio collo visibilmente eccitata. Iniziai a palparle e stringerle quelle meravigliose tette che avevo sempre desiderato toccare, mentre con una mano le palpai quel culetto bellissimo. Il suo respiro si fece ancora più affannoso mentre si tolse la maglietta, una volta tolto completamente il reggiseno mi spinse con le mani il viso nel suo petto mentre cominciai a leccarle e tintinnarle i capezzoli già duri. Ricordo che spesso fingevo di toccarle per sbaglio il seno inventandomi mille scuse, lei neanche ci faceva caso, apparte qualche solita battutina sarcastica. Continuai per diverso tempo, dopo mi tolsi anche io la maglietta e lei iniziò subito a toccarmi, avevo un bel fisico, dato che frequentavo la palestra sotto casa mia già da un anno, avevo gli addominali abbastanza scolpiti, dei pettorali non troppo muscolosi, ma duri, e delle braccia mediamente grosse, non ero un bodybuilder, certo, ma potevo essere considerato un bel ragazzo. Vedevo il desiderio brillare nei suoi occhi, mentre scrutava il mio corpo da cima a fondo. Continuammo a toccarci per diverso tempo mentre assaporavo e baciavo ogni parte del corpo di Francesca. Ci togliemmo entrambi i pantaloni, mentre le nostre lingue si incrociavano in baci sempre più appassionati. Lei mi guardò negli occhi con uno sguardo in cerca di conferma, dopo infilò una mano nei miei boxer e cominciò a toccarmi con morbidezza, mi tolse i boxer e lentamente iniziò a segarmi mentre per un attimo mi guardò negli occhi accennando un sorriso, che io ricambiai. Aumentò il ritmo della sega, mentre io gemevo guardando estasiato la sua mano muoversi con grazia. Eravamo entrambi vergini, e inesperti, ma sapevamo già muoverci piuttosto bene. Lei avvicinò la bocca al mio pene, dandomi un bacio appassionato alla base, ero eccitatissimo. Molto lentamente salì fino a quasi la punta del mio pene, quando riscese altrettanto lentamente, leccando e baciando dolcemente ogni parte. Fece su e giù un paio di volte, finchè non infilò il mio glande fino a metà bocca, se lo tirò fuori per poi rientrarlo e farlo arrivate fino alla sua gola. Il ritmo aumentava gradualmente fino a che non la presi dai capelli con le mani e la spinsi fino alla base del cazzo. Amavo la sua lingua e il modo in cui roteava intorno alla punta del glande, assaporava delicatamente la mia sborra che piano piano usciva a fiotti, sembrava piacerle molto. Le presi il viso e la baciai con ardore, la spinsi facendola sdragliare completamente sul divano e posizionai il mio pene esattamente tra le sue tette, il suo sguardo era colmo di piacere mentre con il bacino iniziai a scoparle le tette, lei le teneva ben strette mentre spingevo fino a toccarle il mento con la punta del pene, e sorrideva mentre tiravo stringendo le mani sulle sue spalle. Passarono almeno 20 minuti alternando le posizioni già descritte, quando dopo averle infilato due dita in bocca e averle inzuppate dalla sua saliva le misi la mano dentro quelle meravigliose mutandine di pizzo nere. La sentivo gemere sottovoce mentre i suo bacino vibrava a ritmo delle mie dita. Decisi di toglierle le mutandine per leccargli quella fantastica fighetta rasata. Mi spinse con le mani più dentro, le sue vibrazioni si facevano sempre più forti mentre assaporavo il suo dolce nettare. Dopodichè mi alzai mettendomi a cavalcioni sopra di lei, lei mi guardò con uno sguardo talmente dolce che tuttora non scordai mai, mentre lentamente infilai il mio pene teso e duro come mai lo era stato, dentro quella vagina bagnatissima. Ad un tratto tutto sparì, la forte luce del lampadario appeso al soffitto, il ticchettare rumoroso dell'orologio, i suoni della televisione ancora accesa, si sentiva solo il rumore dei nostri bacini che si scontravano a ritmo dei miei colpi, i gemiti di Francesca che, chiudendo gli occhi, aveva teso la testa contro il bracciolo del divano, e le ondate di piacere che travolgevano i nostri corpi tremanti. Eravamo solo noi due in quel momento, il resto non contava nulla. Aumentai la velocità sempre di più, fino a che i gemiti di Francesca non diventarono urli quasi continui, anche io cominciai ad urlare dal piacere finchè non sentì che stavo per venire, con uno scatto tolsi il mio pene dalla sua vagina, e con una mano feci il resto, vennì inondando di sperma bollente le tette e parte della pancia di Francesca, eravamo venuti entrambi nello stesso momento, mi coricai stanco accanto a lei, accarezzandole i capelli e dandole piccoli bacini sulla guancia e sul collo, mentre lei con un dito raccoglieva un pò di sborra per infilarselo in bocca. Una volta che si ripulì completamente, ci scambiammo un sorriso e ci baciammo amorevolmente per un paio di minuti. Notai che il mio cazzo era ancora durissimo, e che il mio respiro ricominciava a affannarsi. Volevo scoparla di nuovo, e anche lei voleva rifarlo. Ci alzammo, lei prese il mio cazzo ancora sporco di sborra e se lo infilò in bocca assaporandolo fino in fondo. Ogni tanto scambiava la bocca con la mano masturbandomi freneticamente. La presi, la baciai e la feci girare infilandole il pene nel suo splendido culetto. La tenevo ben salda con le mani sui suoi fianchi mentre le davo colpi ripetuti e sempre più duri con il bacino. Cominciammo entrambi ad urlare di nuovo dal piacere, mentre la velocità aumentava, lei voltò la testa e io mi avvicinai dandole un forte bacio con la lingua. Le mordicchiavo le orecchie mentre continuavo a scoparla, e lei urlava sempre più forte. Finchè non venni sporcandole le chiappe con un'intensità molto maggiore rispetto alla volta precedente. La sentì sgolarsi urlando dal piacere, non fece in tempo a girarsi che caddi stremato sopra di lei abbracciandola. I nostri respiri erano molto affannati, i nostri piedi si accerezzavano a vicenda e le nostre mani si incrociavano unite. Mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai piano "Ti amo", vidi i suoi occhi luccicare e ricambiarmi la frase, ci baciammo con una passione incredibile. Stammo in quella posizione per almeno un'ora, quando ci rivestimmo e demmo una ripulita al divano. Da quel momento entrambi capimmo che eravamo fatti l'uno per l'altra, e diventammo fidanzati. Appena demmo la notizia ai nostri parenti loro furono entusiasti, le nostre famiglie si conoscevano da anni e questo avrebbe potuto solo unirci di più. Sono passati 5 anni da quel giorno, e ancora io e Francesca ci amiamo come quando avevamo 6 anni.
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