Nero e squarci di Rosso

di
genere
sadomaso

Mi sono avventura in un nuovo genere, sperando di averci azzeccato qualcosa o quasi... lo reputo un esperimento... quindi siate buoni con i commenti.


E mi ritrovo al buio su un letto completamente stordita e pesante, gli occhi fanno fatica ad aprirsi, come se fossero rimasti chiusi per molto tempo intrappolati in una ragnatela.
In mezzo all'oscurità spiccano tendaggi e sete rosse, di un rosso brillante quasi accecante.
Le morbide coperte rosse sul letto mi accarezzano la pelle, come delle leggere piume, mi sfiorano le gambe... i seni solleticandoli, le labbra che piano si schiudono per farsi accarezzare dal morbido tessuto.
L'amabile colore è talmente vivo che mi sento quasi in una pozza di sangue, una sensazione di estasi e pace... se la morte è così dolce vorrei morire subito...Adesso! Proprio in questo istante e su questo letto, e raggiungere il piacere più estremo e assoluto.

Subito dopo mi ritrovo al buio.
Le sue mani mi afferrano il volto stringendomi una benda sugli occhi, non vedo più niente se non solo l'oscurità.
La sua mano mi guida giù dal letto, non dice niente, so già quello che devo fare, mi metto in ginocchio.
Il freddo del pavimento mi fa gelare le gambe, resto immobile con le mani appoggiate alle ginocchia.
Lui esce dalla stanza, posso percepirlo perché una leggera brezza entra dalla porta alla mia sinistra smuovendomi leggermente i capelli, che mi accarezzano dolcemente il viso.
Non sento più niente.
Tutto tace.
Sono sola, solo i miei pensieri e il mio cuore mi fanno compagnia scandendo il tempo come un orologio fa con il suo ticchettio, anche se fossero stati solo secondi sarebbero stati infiniti.
Non posso dire quanto tempo sia passato e quanto ho dovuto aspettare lì in quella stanza in ginocchio senza poter vedere, sola nelle tenebre con il freddo che piano piano mi mangiava la carne, facendomi irrigidire i muscoli e rizzare la pelle, ma sembra passata una vita.
Penso a cosa mi farà, con il suo leggero tocco, e con il suo essere dolce ma allo stesso tempo forte e irruente, voglio le sue mani su di me, che mi stringano e mi facciano male fino a lasciarmi i segni... segni che custodirò come pietre preziose.
Nell'oscurità della mia mente cerco col pensiero di ritornare a qualche minuto prima, sperando di aver intravisto il suo viso... invece solo nero e rosso, come dei brevi flesh che immortalano la stanza.

Ed ecco che ritorna... il vento all'apertura della porta mi sfiora ancora come se fosse lui a farlo... poi punge, freddo, come una lama che mi solca la pelle.
Si china dietro di me, posso sentire il suo respiro caldo, una leggera carezza che guarisce le ferite causate dal freddo poco prima.
Prende le mie mani e me le porta dietro la schiena legandole, stringendo forte, non riesco a muoverle.
Mi bacia delicatamente il collo facendomi rabbrividirebbe, sento ogni angolo del mio corpo vibrare, schiudo le labbra con la speranza che forse possano incontrare il suo bacio prima o poi bramandolo nervosamente, i miei respiri si fanno sempre più profondi, sento il suo respiro sul mio orecchio destro, e la mia testa segue i suoi movimenti quasi a non volersi staccare da quel dolce respiro che mi da vita.
Mi afferra per il braccio e mi fa alzare... lentamente, portandomi di nuovo sul letto, facendomi mettere a pancia in giù.
Mi sento un'altra volta a casa, in quel tessuto morbido che mi accarezza ancora, il suo colore rosso vivo mi vaga ancora nella mente, pugnalandomi il cuore.
Si avvicina al mio orecchio, mentre io mi faccio coccolare dall'ondeggiare del letto, ma ecco la sua voce... un fulmine a ciel sereno che ti elettrizza l'anima
"Sarai mia"
Voglio morire a queste parole... adesso, dove pocanzi avevo immaginato sapendo già il destino che mi aspettava.
Dalle mie labbra non esce nessun suono, vorrei tanto rispondergli e dirgli -Si, voglio essere tua- ma non ci riesco, il corpo sembra non rispondermi più.
Adesso è lui che lo comanda, la mia mente, le mie emozioni e piaceri, io sono solo legata come una marionetta su un palcoscenico rosso che aspetta solo di essere guidata dal suo burattinaio.

Mi afferra le gambe aprendole e legandole agli angoli del letto.
Dopo aver legato la seconda gamba, ancora una volta si allontana, dandomi un bacio sul sedere.
Cerco di sforzarmi di sentire e cercare di capire dov'è', vorrei tanto vederlo, e deliziarmi del suo viso così dolce e forte, ma questa benda è peggio di una tortura.
Si avvicina di nuovo, posso sentire il suo respiro profondo e rilassato dietro di me.
Ed ecco un brivido che corre da dietro al collo fino al pube... è lui, che mi fa scivolare sul mio corpo qualcosa di morbido e leggero, sembrano tante farfalle che si poggiano sulla pelle.
Sale sul letto, che a causa del sul peso si inarca ai piedi del letto proprio dove è lui, si china su di me scaldandomi per pochi secondi giusto il tempo per farmi capire che l'oggetto che mi accarezzava poco fa era un foulard, e me lo lega al collo lasciandolo morbido, senza stringere.
"Ora non ti devi muovere"
Io invece vorrei liberarmi delle corde e della benda e desidero solo guardarlo, in quegli occhi scuri... quei stesso occhi che sanno leggerti dentro penetrandoti come proiettili, insinuandosi negli angoli più nascosti e bui.

Ed ecco che qualcosa di appuntito e freddo mi tocca dietro il collo facendomi sobbalzare... lui afferra il foulard e lo tira a se, lasciandomi senza fiato per qualche istante,
"Ti ho detto di stare ferma!"
I miei pensieri sembrano essersi bloccati insieme al respiro... allenta la presa dandomi di nuovo ossigeno, ed ecco che mille pensieri mi inondano la testa, come se il foulard li abbia bloccati per qualche secondo.
Lo desidero con tutta me stessa... lo voglio tutto per me.
L'oggetto appuntito continua a scendere... è freddo, sento il rumore dello sfregamento con la mia pelle, vorrei dimenarmi per cercare di farlo smettere ma il mio corpo è come se non vuole starmi a sentire.
Scende lungo il fianco destro premendo sempre di più... ed ora è dolore... brucia, ma è allo stesso tempo eccitante, sento il suo respiro affannoso dietro di me eccitandomi ancora di più, ormai sono tutta bagnata non riesco a trattenermi.
Mi penetra con le dita, strappandomi un gemito di piacere, che non fanno per niente fatica ad entrare, estraendole delicatamente
"Mmm... sei buona..."
Il solo pensiero che lui mi stia assaggiando mi manda fuori di testa, voglio godermi il suo sguardo mentre avido si gusta il mio piacere.
Il movimento si intensifica provocando rumori imbarazzanti... non resisto più.
"T-ti prego... ti voglio - senza nemmeno pensare le mie parole escono fuori quasi stremate - ti voglio ora... ti prego" un respiro profondo prima di sentire di nuovo il bruciore... mi rendo conto che quella che sta usando è una lama, può sembrare crudele ma in realtà è dolce...perché è lui ad esserlo, con il suo tocco così lento e delicato che mi solca la pelle, tingendola come un pittore fa con la sua tela.
Mi torna in mente ancora la stanza col quel colore rosso, lo stesso colore di cui ora è macchiata la mia pelle.

Un suono a me già familiare mi riporta la mente alla lucidità... si sta slacciando i pantaloni, sento il tintennio della cintura, voglio strapparmi la benda e vedere quel corpo così perfetto e caldo vicino al mio.
Non passa molto tempo che sento le sue mani sul mio sedere, tocco forte e decido, mi sento aprire completamente, inserisce il suo cazzo completamente duro... molto lentamente, facendosi strada piano piano dentro di me...
Ed è un piacere immenso, colpi secchi e decisi, afferra ancora una volta il foulard ad ogni affondo lo tira leggermente a se, bloccandomi il respiro.
Ma la magia finisce subito, si stacca da me lasciandomi ancora una volta sospesa tra il piacere e il nulla, il mio stato di eccitazione non svanisce so che nn mi lascerebbe mai così aspetto, impaziente.
Ed ecco che torna poggiandomi qualcosa di liscio ed ovale tra le gambe
"Vediamo se ti piace ancora..."
Mi dice azionando l'oggetto che subito dopo inizia a vibrare, strappandomi un gemito e un sorriso.
Mentre il vibratore è tra le mie gambe che ad ogni mi respiro mi provoca brividi in tutto il corpo, lui sale a cavalcioni su di me riportandomi sul corpo la lama di prima, facendola scorrere lentamente, il mio corpo sembra quasi esser attratto seguendo i suoi movimenti.
Arriva all'altezza del sedere e preme, non riesco a percepire il dolore a causa del vibratore... qualsiasi cosa mi provoca piacere, sento una gocciolina solleticarmi e scendere lungo il fianco, per poi sfociare sulle rosse lenzuola, come una goccia in mezzo al mare.

Il vibratore non mi da pace, sono sempre sul punto di venire ma poi tutto svanisce, ogni tanto i tagli sulla schiena bruciano pizzicandomi la pelle, scosse che si pervadono per tutto il corpo, i capezzoli si induriscono che sfregandosi sulla morbida sera rossa iniziano quasi a far male... indurendosi sempre più, è come un cerchio infinito.
Adesso lo desidero, lo voglio.
Afferra il foulard alzandomi la testa.
Frettoloso leva il vibratore, buttandolo a terra, il suono mi fa sobbalzare, slega le corde sui polsi liberandoli e sulle caviglie facendomi girare a pancia in su, mi toglie la benda sugli occhi delicatamente.
Finalmente il suo viso, con questi tratti dolci come un'opera dipinta dal miglior pittore, i suoi occhi scuri si confondono con le tenebre.
Poggia l'indice sulla mia bocca, che al suo tocco si schiude leggermente... scende giù sul mento, poi sul collo... tra i seni, i suoi occhi sono fissi su di me che quasi mi stanno mangiando viva.
"Sai... il gioco sta per terminare - dice lui sorridendo, guardando il mio corpo che con un sol suo dito sta per esplodere - qualcosa in contrario?"
A questa domanda avrei tanto voluto rispondere di -si, ti prego continua- ma la tentazione di non dargli soddisfazione era forte quindi...
"N-no... niente in contrario" sfoggio il mio sorriso migliore, ma è chiaro che sto mentendo.
Inclina la testa su un lato e sorride, fa ripartire ancora un volta quel dito che ho odiato ed amato contemporaneamente, e il mio corpo è come stregato da quel leggero e dolce tocco.
Si china su di me poggiando le sue labbra sulle mie, i nostri sapori si mischiano, nn riesco a trattenermi nel mordergli il labbro inferiore al punto da farlo sanguinare, quasi a volerlo punire dal piacere negatomi... le sue mani afferrano i miei fianchi stringendoli con forza e quasi sollevandomi dal materasso, strappandomi un grido.
Il bacio si intensifica,il sangue si mischia tra le nostre lingue... Ma poco dopo finisce.
Mi afferra il collo con rabbia, guardandomi negli occhi... Rabbia che a poco a poco svanisce, si stacca dal mio corpo velocemente e si incammina verso la porta ancora nudo, con quel corpo che sembra richiamare il mio.

Ancora una volta mi abbandona lasciandomi sola in uno stato di confusione ed estasi mai provato prima, ferita non solo sulla carne ma anche nel cuore come una preda insanguinata, pronto a gustarsela solo quando avrà veramente fame.

Intorno a me solo Nero e squarci di Rosso... nient'altro.

scritto il
2017-04-23
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