La cugina di terzo grado. La vacanza. 11ª parte

di
genere
incesti

La cugina di terzo grado. La vacanza. 11ª parte. Era un 69 fantastico sia da parte sua con la bocca che da parte mia con la lingua, ed era proprio la mia lingua che era quella furtiva che si alternava tra la sua fica e il suo buco proibito. Anche nel 69 moveva quel bacino in modo armonico, proprio quando arrivavo lì, al suo buco proibito che le si staccava con la bocca e gemeva, a ogni colpo di lingua che davo il suo buco proibito lo vedevo che si dilatava. Ripresi a leccarli il dolce frutto mente col dito medio le stuzzicavo quel buco che poco prima era cercato dalla mia lingua. Piano piano quel mio dito si stava facendo spazio ma in modo dolce e la cosa non la turbava, anzi le provocava un piacere più intenso. Ma quella notte ci accontentiammo di quel sesso orale che era stupendo. Io non mi fermai anzi continuai nel leccargliela e nel stuzzicarle col dito quel buchetto appena sopra la fica, lei smise di usare la bocca e incomincio a ansimare mordendo il cuscino. E di nuovo lei ebbe quel fremito, all'improvviso sul mio viso colò il nettare dei suoi umori. Una volta finito ripresi a leccargliela per un po'. Poi fu il mio turno per godere, scendemmo dal letto mi fece stare in piedi mentre lei si mise in ginocchio davanti a me per renderlo turgido, iniziò a usare la lingua per poi accoglierlo in bocca, I suoi movimenti erano veloci per poi rallentare, le sue mani strinsero le mie cosce e fece una serie di affondi partendo dalla cappella arrivando fino alla base accogliendolo tutto, mentre con una mano mi accarezzava e massaggiava le palle, a tal punto che mentre stava per risalire con la bocca io raggiunsi il culmine massimo e gli eruttai in bocca cosa che questa volta lei gradì e mando giù tutto. Io non gli chiesi perché lo avesse fatto ma potevo intuirlo dato che pochi istanti prima io avevo fatto lo stesso. Andammo in bagno e ci sciacquiamo la bocca con il collutorio. Poi di consueto un istante stammo abbracciati nel letto. Poi data l'ora quasi le 2:40 lei si rivestii io mi rinfilai i boxer e sulla porta ci salutammo con il consueto bacio. La mattina Cinzia mi bussa alla porta, le apro era vestita con pantaloni jeans, scarpe da tennis e un maglioncino che però le lasciava scoperto l'ombelico, la feci entrare, lei chiuse la porta dietro di sé e ci salutiamo con il classico bacio poi con tono malinconico mi dice: il tempo è uggioso minaccia pioggia. Quei jeans che indossava mettevano in risalto il suo sedere a mandolino, e dal maglioncino oltre a mettere in risalto i seni, si notavano pure i capezzoli. ...continua...
scritto il
2017-04-26
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