La sottomissione di Gabriele (parte seconda)

di
genere
gay

PARTE SECONDA
Mi avvicinai a passo felpato verso quel corpo che, quasi come una statua, giaceva sul letto immobile, senza muovere neppure il minimo muscolo. Arrivato ai piedi del letto mi limitai a osservare il suo splendido corpo nudo: le caviglie, sottili e decise; le cosce, belle compatte; i glutei, tondeggianti e ancora arrossati dalla sonora sculacciata di prima; la schiena perfettamente allineata e il capo, delicatamente appoggiato sul cuscino. Gabriele non poteva vedermi, dacché bendato. Ma io intanto mi gustavo il suo panorama; quel corpo mi diceva tantissimo di lui. Era così pulito, anche se qua e là vi erano segni evidenti delle violenze subite da parte di Andrea; la pelle invece era candida e a tratti rosata, segno di giovinezza.
Era tutto così eccitante. C’era qualcosa in quel ragazzo che mi attizzava tantissimo, qualcosa che anche il tatuato, possente fisico palestrato di Andrea non riusciva a provocarmi.
Gabriele mi dava un forte senso di pace, di sicurezza… dovevo conoscerlo assolutamente e doveva essere mio!
Decisi dunque di mettermi dinanzi la sua faccia bendata e con un mano gli presi il mento
“Sei bellissimo” gli dissi mentre osservavo quel viso.
Lui non parlò, ma mi parve di scorgere un lieve sorriso al ché lo baciai. Le sue labbra erano rosse e morbide, neppure baciare una rosa primaverile avrebbe potuto dare lo stesso effetto.
Guardai l’orario e mi accorsi che Andrea era uscito dalla stanza già da cinque minuti; non c’era poi così tanto tempo, dovevo assolutamente dirgli qualcosa, dovevo sapere se era interessato a incontrarmi al di fuori di quel luogo. Così presi coraggio e dissi, anche abbastanza velocemente, se gli andava di incontrarmi al di fuori, nella vita privata. Lui aprì la bocca come per parlare, ma poi la richiuse immediatamente; intuii che forse aveva il timore di essere sentito da Andrea e che, quest’ultimo sentendolo parlare senza il dovuto permesso, lo avrebbe potuto punire amaramente.
Non so perché ma, ammetto che avrei potuto fare qualsiasi cosa con Gabriele in quel momento eppure, semplicemente, non lo feci. Era troppo importante per me Gabriele e se avessi dovuto fare qualcosa con lui, avrei preferito sicuramente farlo al di fuori di quella stanza, in un luogo privato e tutto nostro dove nessuno, neppure Andrea, avrebbe potuto vederci. Mi limitai soltanto a dirgli
“Ricorda che io… ti voglio!” e me ne ritornai sulla sedia ad aspettare il ritorno di Andrea.
Quando Andrea ritornò nella stanza mi vide seduto con le gambe accavallate a pensare a chissà cosa.
D’istinto mi disse che cosa stavo facendo lì in quella posizione e io gli risposi con un semplice
“Non so; penso”
“Capisco. Beh, non hai fatto niente con quello?”
“Quello chi? Intendi Gabriele? … no”
“Strano… ma va beh; ora vedrai la conclusione della nostra splendida scopata.”

Andrea si diresse verso Gabriele e con uno schiaffo pesante su uno dei suoi glutei disse
“Andiamo! Sei pronto per essere sfondato?”
“Sì” disse lui con voce smozzata.
Andrea dunque prese un preservativo dal cassetto e lo indossò; cosparse poi il piccolo orifizio di Gabriele con del lubrificante e come un uccello in picchiata si scaraventò su di lui, penetrandolo da dietro.
Gabriele era steso sul letto e Andrea lo penetrava da sopra.
Doveva essere una penetrazione sicuramente forte dato che si sentivano rumori di parti del corpo che venivano a contatto parecchio fortemente, come uno sbattimento di mani.
Andrea mi invitò a venire vicino al letto per vedere meglio la scena. E dunque feci così.
Quando arrivati ai piedi del letto, vidi il corpo di Gabriele venire penetrato con violenza; la sua bocca era aperta e delle urla di goduria ne uscivano.
“Ti piace troia?”
“Sì. Sì. Sì” Diceva il sottomesso.
Io intanto cedetti ancora una volta all’istinto e iniziai a masturbarmi nuovamente. Ma cercai di non venire.

Era piacevole vedere quel ventenne venire scopato come un maiale da un omone il doppio di lui.
Stava godendo tantissimo; a un tratto però Andrea liberò il suo cazzo dal culo di Gabriele e gli diede l’ordine di mettersi a pecora. Il ragazzo prontamente obbedì all’ordine del maestro e si abbassò con il culo all’aria,
da dietro invece Andrea si preparava a penetrarlo in profondità.
Quando finalmente lo penetrò una sorta di scatto adrenalinico nel corpo di Gabriele mi fece eccitare ancora di più; i colpi di cazzo che Andrea gli stava dando erano davvero tanti e le sue palle sbattevano costantemente contro il perineo di Gabriele, producendo un suono bellissimo.
Nel frattempo Andrea infieriva anche sui suoi glutei già rossi dandogli schiaffi e graffi, oppure gli afferrava i capelli con i suoi pugni fermi. Dopo qualche decina di minuti di brutale scopata, Andrea si levò il preservativo e disse a Gabriele di sedersi ai piedi del letto: era ora del ‘facial’.

“Ma c’è un cosa che devi fare prima di incominciare” disse Andrea con un tono determinato,
“devi rindossare gli occhiali; ho notato che prima eri molto più carino con gli occhiali, e questo anche il nostro ospite e spettatore lo pensa…” mi fissò subito dopo con aria provocatoria.
Ma come diavolo se n’era accorto?
In ogni caso il ragazzo eseguì ancora una volta l’ennesimo ordine del Padrone Andrea.

Era la prima volta che vedevo un facial dal vivo; nei video porno era sempre stato così eccitante, era un po’ come l’atto conclusivo di una scopata, un rituale da non omettere, neppure nelle scopate più futili e veloci a mio parere. E tra qualche istante avrei visto finalmente un vero facial fatto da un professionista del sesso sulla sua ‘vittima’.
Gabriele era seduto a terra applicando tutto il suo peso sulle caviglie, mentre le mani erano appoggiate diligentemente sulle cosce, come se fosse stato in paziente attesa della ricompensa.
Intanto Andrea si stava masturbando velocemente contro la sua faccia, e tra un movimento e l’altro diceva frasi come “Sto venendo per te”; ”Sta per darti il tuo regalino” oppure ancora “Ora ti lavo la faccia”.
Quel momento sembrava essere infinito e ogni secondo che passava sembrava un tormento per me!
Dopo alcuni minuti di masturbazione finalmente Andrea iniziò a urlare
“Ecco! Ecco! Prendi tutto!”
Uno schizzo di liquido bianco perla venne spruzzato dal pene di Andrea, il tutto anticipato da violenti movimenti involontari del pene e delle palle che si preparavano allo spruzzo finale; la faccia di Gabriele venne ricoperta in gran parte dal caldo sperma di Andrea.
Occhiali e occhi, naso, bocca e parte delle sopracciglia furono bagnate da quel caldo seme bianco;
Gabriele aveva una faccia assuefatta da quel liquido e sembrava essere in estasi, mentre la sua bocca iniziava ad aprirsi e con la lingua leccava il liquido nei dintorni.
Andrea invece incrociò le braccia e mi guardò con aria fiera, come per dire ‘guarda cosa gli ho fatto’.
Inutile descrivere quella scena, era semplicemente perfetta: la sottomissione di uno e la dominazione dell’altro, la raffinatezza e la brutalità, la bellezza e la potenza; quei due rappresentavano elementi palesemente contrastanti eppure riuscivano a unirsi assieme, fino a creare un duo mozzafiato.

Dopo alcuni minuti fu invece Gabriele a venire: per l’eccitazione iniziò a masturbarsi anche lui, sempre dopo aver ricevuto il consenso di Andrea, e venne dopo poco tempo.
Fu un’emozione splendida vedere anche il suo bel cazzo venire come spinto da istinti animaleschi.
Venne sul pavimento sporcando qua e là anche alcune zone già sporche dello sperma di Andrea caduto in precedenza.
Andrea invece sembrava disinteressato alla venuta di Gabriele, si limitava semplicemente a fissarmi. Mi venne poco dopo vicino e mi disse sorridendo leggermente:
“Allora? Cosa hai intenzione di fare tu invece?”
Mi stava chiedendo di rispondere alla domanda postami in precedenza, ancor prima dell’entrata di Gabriele; voleva sapere se io ero disposto ad accettare o meno di sottomettermi a lui.
Lo guardai dritto negli occhi e con tono deciso gli dissi…
scritto il
2017-04-26
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