Il cetriolo di Ferdi lo compro nel camper
di
violettaselvaggia
genere
gay
Nei viali e in Piazza sotto casa il sabato è giorno di mercatino. C’è di tutto. A me piace fare lo shopping. Si fanno anche nuove conoscenze, spesso interessanti che hanno un seguito. Un banco dell’ortofrutta mi attira particolarmente. Niente di speciale ma è il proprietario che mi attizza e non poco. Ferdinando è un uomo sulla cinquantina, robusto, con baffetti, stomaco pronunciato, parlantina facile. Da del “tu” a tutti i suoi clienti. In un certo senso, essendo un suo cliente fisso, siamo anche in confidenza. Quando non c’è ressa di clienti al banco mi dedica più tempo. Un paio di volte mi ha servito anche fuori orario facendomi entrare nel suo camper per scegliere quanto di bisogno. In una di queste occasioni Ferdinando era in maglietta e mutande, si stava cambiando. Indossava mutande con l’apertura davanti e chinandosi per prendermi dei carciofi, poiché gli guardavo il pacco mi accorsi che il suo bel battacchio aveva fatto capolino fuori. Lo ho ammirato. Ferdinando facendo finta di niente ha lasciato prender aria al suo gran cazzo, sorridendomi. In quel momento avrei voluto prenderlo in mano e anche in bocca. Non accadde niente di tutto ciò. Solo una sua battuta significativa come un messaggio diretto: “Sei veramente simpatico non ti faccio pagare per lo…spettacolino. Per te quando vuoi è gratis”. E con una mano rimise nelle mutande il cazzo ancora teso. Ora sapevo che Ferdinando era come avevo immaginato, abbastanza dotato. Insomma un uomo per i miei gusti. Ma non avrei fatto io il primo passo. L’altro sabato è accaduto quel che volevo e speravo accadesse. Per caso. Racconto: scendo per il mio solito giro nel mercatino. Ho una idea di cosa mi serve. Ma vado dritto al banco di Ferdinando. C’è un po’ di gente. Mi vede e mi saluta con la cordialità di sempre. Mi faccio largo e mi fermo ma senza volerlo davanti alla cesta con i cetrioli. E’ un ortaggio che mi piace. Del resto ha una forma simile a quello del pene che a me piace tanto. Istintivamente ne prendo uno in mano, lo giro per vedere se è sano e duro. Non mi convince, ne prendo un altro più lungo e grosso. Lo accarezzo. Una signora a me vicina trova simpatico dirmi: “Buono con olio e aceto”, io di rimando “mi piace in tutti i modi e lo gusto sempre con avidità.” La signora ribatte : “meglio gustarlo lentamente altrimenti resta sullo stomaco.” Poi si allontana senza aver scelto un cetriolo. Si avvicina Ferdinando, è molto vicino e mi accorgo che fa di tutto per strusciarmi e farmi sentire il suo pacco. Sto al gioco anzi mi avvicino anche io a lui. “Se vieni dopo la chiusura nel camper ho un cetriolo speciale…Lo conservo per te.” Sorrido e mi impegno: “Si, a dopo!” E’ fatta! Continuo il mio girovagare per il mercatino. Sono su di giri e immagino cosa mi potrebbe riservare l’incontro con Ferdinando nel suo camper. Conto le ore che mi separano da quell’incontro. Faccio un salto a casa per una bella doccia e una accurata pulizia intima. Penso che potrebbe succedere…di dover fare una scorpacciata di “cetriolo speciale”. Immagino anche le diverse cosette che potremmo fare pur nel ristretto spazio di un camper io Ferdinando. Quando un uomo mi piace non c’è donna che mi possa distrarre. Neppure l’improvviso arrivo di mia zia Maria che è dovuta salire a casa mia per un bisognino urgente. Tutte le volte che zia Maria mi viene a trovare per almeno un paio di ore facciamo sesso. Lei sa di essere una dell poche per le quali metto da parte la mia omosessualità e divento un piccolo satiro. Ma quel giorno non potevo e l’ho liquidata subito: “Zia Maria, ho un impegno di lavoro. Ci sentiamo la prossima settimana. Ti chiamo io.” “Va bene, ma chiamami, sono veramente in crisi di astinenza…e con te è meraviglioso. Se lo facciamo spesso forse ti redimi e salvi il tuo culetto.” Fa una pisciata e va via. Mi preparo anche io per l’incontro con Ferdinando. Penso: “se mi fa spogliare e ci mettiamo nudi voglio essere sex.” Indosso un perizoma rosso, un pantalone attillato e una maglietta aderente che esalta il mio pettorale che esprime anche due bei capezzoli pronunciati. Si è fatta l’ora dell’incontro. Scendo in piazza punto lo squadro dove Ferdinando posteggia il suo camper e non lo vedo. Un colpo! Penso: “si sarà dimenticato dell’appuntamento”. Mi sento smarrito deluso anzi incazzato. Faccio per riprendere la via di casa ma una mano mi trattiene per un braccio. E’ lui. “Il camper è posteggiato all’ombra e anche in zona qui vicina. Dietro le mura del Castello. Seguimi senza farti notare. Lascio la porticina laterale socchiusa.” Ferdiando ha il passo lento tutta la ciccia che porta addosso gli pesa. Entra nel suo camper, io mi guardo in giro, è un ora in cui non c’è traffico ne movimento di persone. Entro. Lui chiude subito a due mandate la porta. Mi chiede se preferisco spostarci di zona. “No! Non vedo l’ora di provare il cetriolo che mi hai promesso.” Noto che fra scatole, cesti, sacchetti di patate nel camper c’è anche lo spazio per un materasso già srotolato e pronto per accoglierci.E’ rivestito di un lenzuolo rosso e in mezzo fa bella mostra un grosso cetriolo. Stiamo in silenzio. Ferdinando mi dice subito: “Sai sono andato al diurno all’angolo e mi sono anche docciato.” Mi spoglio, lui mi guarda ammirato: “sei proprio figo e desiderabile, anche se non hai la figa da darmi”. “Ti do qualcosa di più gustoso, la mia bocca, la mia lingua, il mio culo.” Ferdi aggiunge “ e niente altro” Rido compiaciuto della battuta non capendo se quel “niente altro” fosse una domanda intrigante. “Arrittante il tuo culetto ma togliti il perizoma voglio vedere se anche tu hai un cetriolo fra le gambe”. Lo accontento. Si denuda anche lui. Non è un bellissimo ma fra le gambe ha una stanga pazzesca. Si china per prendere il cetriolo sul materasso e me lo porge: “ E’ tutto tuo, fammi vedere cosa gli fai.” Prendo il cetriolo, lo bacio, lo accarezzo, lo lecco tutto un paio di volte, me lo struscio sul petto, sulla pancia, lo avvicino al mio pene, lo passo lo scroto. Ferdinando mi guarda con voluttuosità. Lui si liscia il suo pene grosso. Faccio cadere il cetriolo sul matarasso, guardo Ferdi e gli dico “voglio il tuo.” Mi avvicino e lo prendo subito fra le mani. Lui vuole subito darmelo in bocca. Gli dico di stare calmo e lasciarmi fare. Lo stendo sul materasso e inizio ad accarezzarlo sul petto, la sua peluria mi piace sentirla anche con la lingua. Poggio le mie labbra sulle sue, lui le morde, ci baciamo. Il suo alito sa di menta. Mi accorgo che è un uomo abbastanza pulito. Il cetriolo di Ferdi è grosso al massimo, occhio e croce saranno 23cm. Da sballo. Gli lecco la cappella umida, gli lecco le palle, lui è in estasi e mi accarezza i capelli, mi stringe forte i capezzoli, stende una mano e accarezza il mio pene. Stiamo in silenzio. Ci godiamo il nostro momento di libidine, di forte eccitazione. Mi decido di spompinarlo perché sento che lui lo vuole e che èquasi pronto per godere. Finalmente sentirò il sapore del suo liquido. Un paio di colpi di bocca e mi viene tutto la sborra mi inonda la bocca la gusto e la ingoio. C’è un pannetto a portata di mano, asciugo il pene di Ferdi e gli chiedo se mi vuole alla pecorina ma lo scongiuro di non penetrarmi con violenza. Mi assicura: lo farò protetto e dolcemente.” Si alzo, apre un armadietto, tira fuori un vasetto di vasellina e un profilattico. Mi mette pancia sotto e mi unge di crema l’orifizio e con un dito anche l’interno dell’ano. Mi fa roteare e sono pronto supino dinanzi a lui. “Ti voglio vedere in faccia, ti voglio baciare mentre ti penetro, voglio sentire il tuo pene sulla mia pancia”. Oramai sono schiavo di Ferdi. Non me lo infila subito, mi infila dentro invece la punta del cetriolo e me lo gira. “Bello? Ora sentirai il mio” Infila il preservativo, mi fa divaricare le gambe al massimo, si avvicina e dolcemente poggia appena dentro l’ano il suo cetriolo.Gli accarezzo il petto, le spalle, si china per baciarmi. Appena sene che gli do la linga in bocca spinge forte il cetriolo e mi penetra. Lo fa meravigliosamente. Il mio cazzo è grosso sento che più lui spinge e si lamenta dal piacere, io mi avvicino all’orgasmo. E’ bello godere di culo e di cazzo. “Dai, spingo, spingi sto per venire”. “Si, anche io, si siiiiiii, mmmmmmmmmm.Godo, godoooo.” La sacchetta del preservativo si gonfia Ferdi esce da mio culo svuota la sua sborra sul mio petto e se la lecca. Poi vuole baciarmi. Il suo cetriolo è ancora bagnato, lo sento sulla pancia. Finale a sorpresa: Ferdi si abbassa sino all’altezza del mio cetriolino e lo lecca, poi se lo porta fra le labbra e mi fa godere. Uno sballo. Ci baciamo e Ferdi mentre si ricompone mi chiede: “ Contento? Per te il mio cetriolo ci sarà sempre.” Gli prometto che lo mangerò ancora. E ogni tanto il sabato ho voglia di quel cetriolo e di sentire su di me Ferdi. Insieme nel ristretto spazio di un camper facciamo cose pazzesche. Sono veramente una troietta sempre più esigente disposta a dare tutto. Anche consigli a chi come me piace la donna ma cerca sempre l’uomo. violettaselvaggia@hotmail.it
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