Il viaggio di Luca e Maria Ep. 3

di
genere
sentimentali

Luca.
Ho il cazzo che mi esplode nei pantaloni. Ho passato la notte scorsa a segarmi davanti al culo della mia amica Valérie e passerò la prossima a segarmi al pensiero di questa qui. E' questo che sono diventato. Un segaiolo. In Italia scopavo spessissimo, spesso erano le stesse donne a cercarmi, altrimenti pur nella mia timidezza di fondo, mi facevo forza del mio savoir-faire, del parlare forbito, delle spalle larghe, del corpo armonioso e riuscivo a lanciarmi. Ma qui tutto è diverso. Mi sento un po' impacciato. E questa ragazza qui mi fa semplicemente impazzire. Ma porca miseria. Mi ha sbattuto il culo in faccia… Si è vero, da quando si è seduta qui è stata sempre molto fredda, ma quando eravamo ancora fermi a Parigi mi aveva guardato negli occhi ripetutamente con sguardo da troia. Cosa sarà successo? E' rimasta delusa dal non avere in comune una lingua con cui comunicare? Ma cazzo, anche tu, sei qui in Europa e nemmeno una parola di inglese riesci a dire? Oppure è delusa della mia mancanza di intraprendenza? Ma devo fare tutto io? Oddio forse sì. Forse è nella sua mentalità. Ma che mentalità hanno le brasiliane? Boh, io avrei immaginato che fossero più troie e piene di iniziativa. Be', lei un po' troia mi sembra… O meglio, a volte sì a volte no.

Maria.
Mi abbottono ancora di più la camicetta. E' tutto il giorno che la tengo abbastanza sbottonata, mi piace accorgermi degli uomini che mi sbirciano. Ma questo coglione la sua parte di vista l'ha avuta. Mi piace far rizzare i cazzi degli uomini ma non sopporto i segaioli incapaci di iniziativa. E ora cosa fa?

Luca.
Che profumo meraviglioso che ha! Si è sistemata la camicia, abbottonandola un po', ha sistemato un attimo i capelli neri. Sono eccitato e i miei sensi sono aperti come non mai. Questo culo non lo dimenticherò mai. E io non vivrò mai più un'eccitazione folgorante come oggi. Ha giocato, la tipa... Prima, quando si è alzata ed è rimasta a trafficare con il suo zaino nella cappelliera, ha giocato con me. Non ho avuto il coraggio di fare qualcosa e ne sono già pentito. Tra mezz'ora saremo a Bruxelles e sarà finita. E io resterò con i miei rimpianti nella consapevolezza che un culo così non lo rivedrò più nemmeno in foto. E invece tre minuti fa avrei potuto morderlo da quanto era vicino alla mia bocca. Le avrei potuto abbassare i pantacollant con i denti. Avrei dovuto farlo. Ma dio mio, cazzo. Ho ancora il tempo di fare qualcosa.

Maria.
Con la coda dell'occhio continuo ad osservarlo. Ha chiuso il libro e sembra pensieroso. Non so se mi fa più rabbia, più pena oppure se dovrei ridere per aver beccato il re dei coglioni.

Luca.
Non mi importa cosa succede, ora mi lancio senza paracadute. Se pensa che sono un coglione avrà modo di ricredersi. Poggio il mio zaino davanti al mio pacco per tenerlo nascosto… E di nascosto lo tiro fuori tenendo due bottoni dei pantaloni aperti. Ma ora non deve accorgersi di nulla, proverò con l'effetto sorpresa, è la mia unica speranza. Siamo negli ultimi chilometri di autostrada prima di entrare nell'area metropolitana di Bruxelles. Fuori è buio e le luci nell'autobus sono molto soffuse. Questo mi aiuta, dai posti accanto e dietro di noi ci si vede appena.
Mi alzo, ora decido io di mettere il mio zaino nella cappelliera… Vediamo cosa succede.

Maria.
Si alza in piedi. Magari andasse via. Mi sa che mette il suo zaino nella cappelliera. Che belle braccia che ha… E' rimasto sbracciato ed è proprio figo. Ma porca puttana, perché sprecare la bellezza così. Ora si mette davanti a me per sistemare lo zaino. Ehi… il suo cazzo fuori dai pantaloni è davanti alla mia bocca. Me lo spinge addosso. Non vedo nemmeno il suo volto che è infilato nella cappelliera. Ma qui c'è il suo cazzo. Dio mio, che cazzo meraviglioso. Potente come le sue braccia. Duro, enorme, nodoso. Il “nuotatore” allena anche il cazzo, a quanto pare. E non è affatto coglione. Ma è pazzo? Nessun uomo mi aveva mai fatto uno scherzo così. Glielo sto già succhiando. Sto succhiando un cazzo meraviglioso di uno sconosciuto che si faceva detestare fino ad un secondo fa. Glielo sto succhiando davanti a tutti, coperta da un buio molto parziale. I vicini qui dormono entrambi, per fortuna. Ma chiunque potrebbe vederci… Chiunque tranne lui che continua ad occuparsi dello zaino. Non mi sono mai sentita così zoccola.
Mi sta scopando la bocca. Sono tutta bagnata. Lo adoro…

Luca.
Ho avuto paura. Di prendere un pugno, una spinta, un urlo, una denuncia. Ma porca puttana! E' meravigliosa. Mi sta succhiando. L'ha preso tutto in bocca ed è meravigliosa. Le scopo la bocca davanti a tutti. Succhia, lecca, arriva in fondo, risale. Lecca la punta della cappella. La base. Ricomincia. Ci sa fare. Nessuna scenata. Mi sto godendo un pompino meraviglioso.

Maria.
Un colpo di tosse dietro di noi. Qualcuno ci sta guardando? Se ne accorge anche lui e bruscamente si mette seduto. Se non stiamo attenti ci arrestano. Come saranno le leggi qui in Francia? Anzi in Belgio, mi pare che ora siamo in Belgio? Si mette seduto. Lo guardo negli occhi e sorrido. Sono eccitata e completamente in trance. Ma cosa abbiamo fatto. Mi vergogno un po'. Qualcuno se n'è accorto? Ma ho voglia di lui. Mi sbottono nuovamente il bottone della camicia e lo abbraccio. Labbra contro labbra iniziamo a pomiciare…


nota del Capitano:
il mio primo racconto è al suo terzo episodio. Aspetto commenti. Non è ancora finito
scritto il
2017-06-14
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