Il viaggio di Luca e Maria. 1° ep.

di
genere
sentimentali

Luca.
Ed eccomi qui, un italiano che vive all'estero in un triste parcheggio ai bordi del centro di Parigi in una domenica pomeriggio.
Sono arrivato venerdì, in pullman da Bruxelles dove abito da un mese per uno stage che ne durerà sei.
Sono stato ospite per due giorni di Valérie, una mia amica dei tempi in cui vivevo a Nantes, una ragazza con il sorriso dolce e le forme un po' sfatte con cui nel tempo ho costruito un'amicizia da fratello maggiore con una sorella più piccola. Mi aveva chiamato pochi giorni prima invitandomi alla cena del suo compleanno,a casa sua, consentendomi di pernottare da lei venerdì notte e sabato dopo la cena di compleanno.
A Bruxelles ero solo, con amici abbastanza noiosi ed avevo pertanto accettato non resistendo all'idea di un fine settimana diverso. Ricordavo dai tempi di Nantes che Valérie aveva spesso amiche carine… - “Chissà, magari mi diverto” -. E poi avere qualche giorno per stare con lei è un'idea bella.
I costi bassi dei pullman di linea Eurolines avevano fatto il resto.

Maria.
Sto continuando il mio giro europeo. Sono partita dal Brasile quattro settimane fa e ne resto qui ancora due. Giro l'Europa con i pullman Eurolines e raggiungo alcune mie amiche che abitano in vari posti. Sono stata a Roma, a Vienna e poi mi sono ricordata di un tizio francese conosciuto in Brasile che sognava di sposarmi. In Brasile avevamo scopato una volta sola e non era stato entusiasmante per me. A lui invece ero piaciuta molto. Insomma per poter scroccare qualche giorno a Parigi l'ho richiamato. Gli ho concesso di me il minimo indispensabile per ricambiare l'ospitalità. Ora sono in questo parcheggio con lui, in attesa che arrivi il prossimo Eurolines con un biglietto per Berlino dove mi aspetta una mia amica.

Luca.
Sono stato bene con Valérie ma continuo a non rimorchiare nessuna. In Italia scopavo con estrema facilità, donne diverse mi cadevano ai piedi, ma da quando sono in Belgio non ho avuto nemmeno una storia di una sera. Sono timido ma carino, 1.88, fisico snello con muscoli definiti senza volgarità, occhi verdi, capelli ricci, castani e... sorridenti. Nella cena per il compleanno erano quasi tutte ragazze. Alcune carine… Ero un po' al centro dell'attenzione, l'amico italiano, unico uomo oltre al fidanzato della più sfigata delle partecipanti alla cena. Un paio di loro mi avevano lanciato occhiate promettenti. Ma la casa di Valérie è piccolissima, un monolocale con angolo cottura, bagno e una stanza che è salotto di giorno e camera da letto appena si apre il divano. In questo spazio stretto e nel corso di una cena dovevo scegliere su chi puntare, fare lo splendido con lei davanti a tutte e poi fuggire via per portarmela a letto senza avere un letto a disposizione. Troppo timido, troppo difficile… Avevo provato a bere cercando di disinibirmi ma avevo retto fin troppo bene. Finita la cena e partite le amiche ci siamo messi a letto. Ci siamo addormentati abbracciati, io e Valérie, come fratello e sorella. Be', più o meno... Lei mi ha dato le spalle e l'ho stretta da dietro… Il mio gioiello ha reagito al contatto del suo culo grande e un po' sfatto, ma si è addormentata subito. L'ho accarezzata e mi sono toccato a lungo. Sono venuto due volte mentre dormiva… E poi sono crollato anche io.

Maria.
Questo tizio francese che pensa di essere il mio fidanzato voleva accompagnarmi in Germania. Ha perfino preso altre due settimane di ferie... Ci ho pensato se accettare, magari mi aiutava con tutti questi bagagli. Ma sta diventando appiccicoso e non voglio. Mi piace che soffra inconsapevolmente e adoro lasciargli illusioni. Ma non fino al punto di non riuscire più a liberarmi di lui. Mi ha portato qui e ci scambiamo dei baci come due innamorati. Lui lo è ma io sto solo recitando una parte in attesa di partire. Gli ho promesso che tornerò prima di tornare in Brasile ma non ci penso nemmeno. Faccio la carina con lui finché non mi aiuta a caricare i bagagli nel bagagliaio del pullman. Poi gli do un bacio in bocca per farmi ricordare e sparisco per sempre. Mi guardo intorno. Osservo un ragazzo di spalle. Sembra un nuotatore ma ha i capelli lunghi. Alto, asciutto con spalle sufficientemente larghe e un bel culo. Belli anche i capelli visti da dietro… Sembra sorridano quei capelli pieni di boccoli, un po' lunghi ed indisciplinati. Spero che parta anche lui e non sia qui come il mio “fidanzato” coglione per accompagnare una qualche troietta… Troietta come me, devo ammetterlo…

Luca.
Valérie non si è accorta dei miei “maneggi” notturni attorno al suo culone. Abbiamo fatto colazione, conversazione tutta la mattina raccontandoci le nostre cose, poi un giro veloce a Père-Lachaise che era di strada verso questo cesso di posto che è il parcheggio da cui parto. Non ha potuto fermarsi con l'auto, ci siamo salutati come sempre facciamo con un bacio labbra contro labbra che dura solo un istante. Nulla di intrigante, è un modo nostro che parla del modo affettuoso in cui si svolge la nostra amicizia. A pensare alle mie mani di stanotte mi vergogno un po'.
Mi avvicino allo spazio dove è previsto arrivi il pullman per Bruxelles-Colonia-Lipsia-Berlino. E' ancora presto anche se c'è un po' di gente. Mi guardo intorno. Mi trovo addosso due occhi neri di una tipa davvero carina. Piccolina, minuta, colore della pelle molto ambrato (marocchina o franco-algerina, probabilmente, oppure greca) una vita incredibilmente stretta e un culo che lascia senza fiato. Si accorge che l'ho guardata e distoglie lo sguardo con molta naturalezza ma mi sembra quasi che si sia accorta di me. O forse no. Continuo a guardarla accorgendomi che non è sola. Ha un tipo alto quasi quanto me, con una specie di doppio e forse triplo mento e la faccia da coglione. Si baciano spesso. Peccato. Sarebbe stato bello provare a tramare e fare il viaggio insieme. Ma evidentemente partono in due e io posso solo guardare ogni tanto di sbieco. Il culo è davvero incredibile. I fianchi sono sottili ma i glutei hanno una tonicità deliziosa e tirano verso l'alto. Sulla vita così meravigliosamente sottile svetta questo culo in tutta la sua meraviglia. E' piccola la tipa ma incredibilmente proporzionata. E poi con quei tacchi recupera davvero diversi centimetri. Che palle che stia con quel demente.

Maria.
Ogni tanto lo guardo di nascosto il “nuotatore”. Si è girato, chissà se si è accorto che lo guardo. Certo lui sta guardando me. E' davvero bello. Occhi verde scuro, con sfumature marroni, profondi. Un bel sorriso, denti perfetti (gli europei sono spesso un disastro con i denti), occhialini piccoli che gli danno aria da intellettuale, belle labbra e dei capelli ho già detto.
Sembra quasi che sia solo. E mi guarda. Se solo si avvicinasse un po' gli farei capire che appena arriva questo pullman, io questo coglione lo mollo e resto sola. Non sarebbe male sedersi accanto. Ma niente se ne sta lontano e spesso mi dà le spalle. Ci manca solo che è un coglione anche lui e ha paura di questo francese deficiente. Be', per lo meno però sarebbe un gran bel coglione. Ma quando arriva questo cazzo di pullman?

Luca.
E sì, mi guarda la troietta. Pomicia con il coglione e appena può guarda me. Una rizzacazzi, verrebbe da dire. Va be', non deve essere il mio periodo fortunato, comunque almeno il pullman sta arrivando, salgo e mi metto comodo. Nel giro di qualche ora sarò a Bruxelles e domani ricomincia il mio stage.

Maria.
Ma che fa? E' arrivato il pullman ed è entrato tra i primi mentre io sto ancora giocando con questo francese. Ora prende posto e quando arriva il mio turno di entrare il posto accanto al suo sarà già occupato. Che palle! Ma voglio ancora giocare con questo scemo. Adoro fare la santarellina innamorata e romantica… Mi piace sapere che aspetterà il mio arrivo, il mio ritorno a Parigi tra due settimane… E mi piace pensare che gli darò un appuntamento a cui non mi presenterò mai. Mi eccita. Per scopare ancora aspetterò di essere in Germania, sperando di trovare qualcuno speciale… Certo però questo nuotatore con i capelli sulle spalle e la faccia da intellettuale mi intrigava molto… Pazienza… Comunque ora il coglione mi aiuta a consegnare i bagagli nello spazio apposito del pullman e finalmente entro, finalmente sola, finalmente libera.

Luca.
Eccomi in pullman, sono tra i primi ed è quasi vuoto. Vado un po' in fondo, come facevo alle gite del liceo. Mi metto qui, vicino al finestrino. Ecco la troietta davanti alla porticina di entrata che ancora pomicia. Chissà da dove viene… E' davvero carina, proporzionata come non mai e poi un culo così perfetto io non lo avevo mai visto. I migliori pantacollant dell'universo.
Ehi ma… Si stanno salutando… Lei sale dalla porticina anteriore, lui no! “Sìììììì”.
Calma Luca, ora non devi sbagliare. Metto subito lo zaino sul sedile accanto al mio. Per ora questo posto è occupato. Ma cazzo, che coglione sono stato a venire in fondo. Lei è entrata davanti, prima di arrivare qui sicuramente trova un posto libero… Non mi avrà nemmeno visto. Intanto già due persone mi hanno chiesto se è libero… Se non si siede nessuno faccio anche una figura di merda. Va be'!

Maria.
Ma dove è andato a finire? Si è seduto in fondo o è uscito? Mah. Sono tentata di sedermi al primo posto libero, qui davanti ce ne sono ancora un po'… Però che palle farmi il viaggio fino in Germania senza nessuno di interessante con cui fare un po' la zoccoletta. Magari solo per divertirmi un po', non voglio mica far chissà cosa in pullman. Però con uno intrigante il tempo di viaggio passa meglio. Ma dove è finito?

Luca.
Mi alzo un attimo come per far finta di cercare qualcuno a cui sto tenendo il posto. Così magari lei mi vede. Ma dov'è? Ah, eccola laggiù… Spero mi abbia visto e continui a salire il pullman. “Io sono qui, tesoro!” - vorrei urlare.

Maria.
L'ho intravisto in piedi in fondo al pullman. Allora non è scappato. Tienimi il posto cucciolo, provo ad arrivare fin lì, nonostante la ressa nel corridoio del pullman e qualche mano che si è già appoggiata dietro di me “inavvertitamente”!

Luca.
Sta arrivando, cazzo, sta arrivando… Non c'è nessuno tra lei e il posto… Tolgo lo zaino e sorrido, Mi chiede qualcosa indicando il posto, credo che abbia parlato in portoghese. Le rispondo in francese che è libero. Si siede! Qui accanto a me!
scritto il
2017-06-14
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