Nella mente di Alice (cap. 2)

di
genere
trio

-Il sogno.-

Musica, marionette, balli.
Un teatro?
Un sipario?
Alice, Alice cosa ci fai qui?
Alice?

“Luce, luce , quanta luce, tutto bianco”

Alice è nella sua stanza, seduta a terra con le gambe incrociate, davanti a lei in cerchio, delle marionette grandi quasi un metro, di legno e dipinte a mano, tra esse ci sono la ballerina e il violinista. Loro parlano, loro sono magiche!

“Noi siamo magiche Alice!”
Il violinista ha parlato, ha perfino mosso la piccola testa buffa.

“Tu credi nella magia?” continua.

“Io… io… non lo so” farfuglia la ragazza. L'omino scuote il capo è fa per avvicinarsi.
"Guardati sei di legno pure tu. Sei una marionetta. “
“Io una marionetta?" Domanda indignata “io sono una ragazza e voi siete solo delle sciocche bambole!”

“Perché dici che siamo delle sciocche bambole?” ora è la ballerina a parlare, singhiozza.

“Oh no cara dai… non voleva dire questo. “ la rincuora il violinista.

Ad un tratto le altre marionette prendono vita come in un battito d'ali di farfalla e iniziano a piangere in coro. Alice sbalordita le guarda scuotendo il capo dispiaciuta. Il suono che emettono e straziante, assordante, la giovane si tappa le orecchie e stringe gli occhi urlando. “Vi prego scusatemi! Non siete delle sciocche bambole, vi prego basta!”
Improvvisamente il frastuono cessa, il silenzio, quel silenzio è fastidioso, inquietante. Strano. Le marionette la fissano tutte come se dentro di loro non ci fosse vita, ma Alice sa che è solo una farsa.

“Guardati allo specchio” dice la ballerina facendo una piroetta su se stessa.
“Quale specchio?” domanda guardandosi attorno, “non c’è n'è sono qui.”
“Guarda meglio” aggiunge la ballerina.

Alice si guarda intorno, attenta scruta ogni minimo anfratto della sua stanza, ma non c'è nessuno specchio, casualmente però, alza il capo. Il soffitto è un enorme specchio, il riflesso però è inquietante. Un teatro capovolto e in rovina, lei al centro del grande cerchio di marionette. Alice si specchia, il terrore si palesa nei suoi occhi, li sgrana, “come può essere?” le mani toccano il viso. È di legno! è una bambola di legno! Scuote il capo “no no non è vero, non può essere!” si guarda le mani, si tocca il corpo, è una marionetta!
Scoppia in un pianto disperato.

“Non hai detto tu di voler essere una bambola?” il violinista si fa largo tra la calca.
“No, non l'ho mai detto!” esclama la povera Alice singhiozzando.
“ È un tuo desiderio Alice. Tu sei perversa.”

Alice riapre gli occhi di colpo respirando pesantemente, è nella sua stanza distesa sul letto, nuda, al suo fianco Andrea, i suoi occhi scuri la scrutano, ha sempre avuto una strana luce negli occhi che Alice non ha mai riuscito a decifrare. Sono occhi attenti, penetranti, ma c’è qualcosa in più ora, una strana perversione.

“Hai fatto un brutto sogno?” domanda.

“Si più o meno ma… non mi va di parlarne ora!” sentenzia Alice.

“ No infatti non mi va di ascoltare il tuo sogno, vorrei fare qualcos'altro” sguardo strano, quasi come se stesse sondando un terreno, come una tigre appostata tra la sterpaglia, studia la sua preda prima dell'attacco.

“Cosa vuoi fare?”

“Non posso dirtelo!”

“Perché?”

“È una sorpresa… andiamo a casa mia!”

Alice non sa cosa pensare è confusa, non sa di cosa si tratta, cosa deve aspettarsi varcata la soglia della casa di Andrea. Si scopre di essere spaventata ed eccitata, il suo sesso si è risvegliato, è un languido calore gli avvolge il basso ventre. Oltretutto è in imbarazzo, come può essere sempre eccitata ogni qualvolta è con lui? Lui ha una carica erotica notevole, un carisma incredibile su di lei.

“Sei pronta?” la voce di Andrea arriva da dietro la porta del bagno.

“Si ho finito” risponde Alice studiando il suo volto allo specchio. Si tradisce da sola. È eccitata alla sola idea di una sorpresa. Oh come vorrebbe essere diversa ora! Riuscire a mantenere una certa riservatezza del suo stato d'animo, ma non può, non di fronte Andrea.

“Stupida Alice”.


Il traffico e il caldo mettono a dura prova la ragazza, guarda fuori dal finestrino e non ha spiccicato parola, ha solo annuito semplicemente. Vorrebbe fare mille domande, vorrebbe sapere cosa l'aspetta, quale sorpresa ha in serbo per lei. Andrea è concentrato nella guida sembra non rivolgergli minimamente l'attenzione, come se lei non esistesse. -Stupida Alice perché hai accettato?- si sente frastornata, a disagio e sulle spine, no non vorrebbe essere lì con lui, vorrebbe tornare a casa e di corsa.
Alice scende dall’auto e segue Andrea su per le scale. Pensieri mille pensieri in poco tempo affollano la mente della ragazza
- cosa gli aspetta dietro la porta?- è irrequieta, imbarazzata e atrocemente eccitata e la sua mente viaggia in loschi meandri dove mai prima d'ora si era addentrata.
Tutto silenzio, tutto troppo silenzioso per non essere inquietante. All’entrata Alice ha come l'impressione di non essere soli, c'è qualcun altro, ma il buio non gli permette di accertarsi del suo sospetto, almeno fino quando Andrea non accende la luce e…

… “ Ciao Alice” Simone è seduto sul divano con un sorrisetto di sfida e strafottenza stampato sulla faccia, uno di quei sorrisi fastidiosi al quale ti vien voglia di rispondere con un cazzotto in piena faccia. È sorpresa a trovarlo lì, lui non gli è mai piaciuto del tutto, ha sempre pensato fosse una brutta compagnia per il suo Andrea. Simone è stato sempre un ragazzo taciturno e introverso, è difficile comprendere appieno cosa ha in mente, tanto difficile pure comprendere i suoi motivi per cui fa qualcosa, ha sempre bisogno di un tornaconto, Alice l’ha definito perfino ambiguo, i suoi movimenti studiati e i suoi occhi azzurri tanto magnetici hanno fatto si che delle volte Alice abbia fantasticato su di lui, si è trovata spesso in imbarazzo in sua presenza. La carnagione pallida gli dona quel tocco nordico che a lei tanto piace, così diverso da Andrea dai tratti scuri e il carattere impulsivo, sanguigno. Ha sempre pensato come fossero diventati amici quei due, così diversi in tutto. Ma l'aver trovato lì, in quel momento, fa scattare del nervosismo nella ragazza.

…“Sorpresa!” esclama Andrea con un gesto plateale delle mani, Alice ha voglia di sprofondare, sembra quasi che in quel momento la terra le manca da sotto i piedi. Confusa si gira verso il suo amante, lo guarda e scuote il capo.

“Non capisco “ ammette.

"Come, non ricordi piu? l'altra sera volevamo mettere in pratica una tua perversione prima di guardare il video. Lui è l'unica persona di cui mi posso fidare” lancia un occhiata a Simone che rimane in silenzio ma annuisce con aria complice.
Ad Alice manca il respiro, "perché non me ne hai parlato prima?” sbotta irritata.
“Perché è una sorpresa e non volevo rovinarla, infatti la tua faccia…” Andrea ridacchia e anche l’amico si unisce alla risatina, Alice diventa rossa dalla vergogna. Si chiede perché proprio Simone doveva vederla in quella situazione e per di più entrambi si prendono gioco di lei.

“Cos'ha la mia faccia?” dice con tono arrabbiato rivolgendo lo sguardo ad entrambi.

“Sei stupita di trovare me! ti sarai chiesta il perché, come mai Andrea ha scelto me” Simone punta gli occhi cristallini sulla ragazza, la studia a fondo, c'è sempre stato qualcosa nel suo sguardo, nel modo in cui guarda Alice. “ Io vedo che sei eccitata, i tuoi occhi non mentono Alice, l'ho sappiamo tutti e tre cosa ti piace. Vedi Andrea mi ha raccontato e ho capito subito cosa potessi desiderare” la calma con cui parla è inquietante, Alice degluitisce, si sente come una cavia da laboratorio sotto quello sguardo indagatorio.

“Andrea ha pensato alla sorpresa ed eccomi qui” alza le braccia per una manciata di secondi per poi farle ricadere pesantemente sul cuscino.

Alice guarda Andrea ha voglia di tornare a casa ma c'è qualcosa che glielo impedisce, è bloccata, paralizzata dalla sua stessa eccitazione e curiosità di provare, gli logora il cervello e si insinua dentro. Andrea invece, non sembra del tutto sicuro di se stesso, mille dubbi fanno capolino dal suo sguardo e Alice ad un tratto nota perfino una punta di gelosia ed eccitazione malcelata. La ragazza arriva a pensare che forse dividere lei con un altro uomo seppur un amico lo porterà a tormentarsi,lo conosce, ma conosce anche il piacere che trae dalla situazione.

“Cosa dici se ora ci prendessimo cura di te?” si avvicina alla ragazza e lei non fa nulla per bloccarlo o allontanarlo, lascia che lui si posiziona alle sue spalle gli scosta i capelli e gli bacia il collo con movimenti lenti e misurati, sonda la sua pelle liscia e profumata, da sempre è stato attratto dalla pelle della giovane, sfiorarla e baciarla gli ha sempre procurato una forte erezione.

“Ci prenderemo cura di te, ti faremo godere e stare bene devi solo lasciarti andare” continua lui.

Quel fiato e la lingua calda procurano ad Alice brividi di piacere che lentamente scendono a riscaldare il suo basso ventre. “Si!” riesce a dire.

“Dimmi che lo vuoi, dimmi che ci vuoi entrambi” continua Andrea mentre le sue mani si spostano sul seno “dimmi che vuoi godere!” le mani scivolano sulla leggera stoffa di seta fino a raggiungere l'orlo, si insinuano sotto e percorrono le gambe nude della ragazza fin sul sesso.
“Oh lo voglio, voglio godere” sussurra Alice, Andrea trova le mutandine intrise di voglia, le scosta e lascia scivolare un dito sui peli scuri ,gli accarezza le labbra, sono umide. Alice socchiude gli occhi e si lascia andare tra le braccia del giovane.

“Guarda Simone, non hai voglia di assaggiare il suo cazzo? Il suo profumo e sapore… non ti va di scoprire come sia averlo nella bocca? Succhiarlo fino a farlo venire?” Alice guarda quei profondi occhi blu, non ha mai visto Simone guardarla così intensamente e a lungo, un ghigno perverso per un attimo gli fa inclinare la bocca, tanto che Alice pensa al violinista e al suo sorriso che ora sembra quello Simone...

“Si lo vorrei in b… bocca tutto” farfuglia in preda ad un desiderio crescente e confusione, non è mai stata tanto confusa in vita sua. Confusa a tal punto da non accorgersi l'estrema vicinanza di Simone, fin quando lui gli sfiora il mento con un dito. Di nuovo quegli occhi intensi, pieni di oscurità da farla vacillare e quelle labbra piene e carnose. Alice scopre di desiderare quelle labbra tanto da protrarsi verso di lui e baciarlo con passione inaudita, si stupisce del suo trasporto e anche di Simone che la bacia con veemenza come sé la stesse venerando, Alice arriva addirittura a pensare che forse ora è proprio Simone a sentirsi soggiogato da lei, incrocia in un attimo il suo sguardo che sembra brillare di diverse sfumature del blu dove mille e mille pensieri vede volteggiare. Quasi ci si perde. Andrea è stato messo all'angolo e fin quando i due non si staccano Alice non si rende conto del suo sguardo, e del lampo di gelosia che gli attraversa il volto.
“Cosa vorresti da me?” domanda.

“Vo… vorrei… essere… scopata” risponde lei in uno stato confusionale.

“Vorresti essere scopata così?” domanda il ragazzo facendo scivolare due dita nella tenera carne “oh come sei bagnata!” Alice spalanca gli occhi e la bocca per lo stupore, gemendo una volta che lui inizia a muovere le dita. Gli occhi fissi su Simone . “Si vorrei essere scopata così” ripete tutto d’un fiato. Simone gli sfila il vestito di dosso e ha un sussulto guardando la giovane solo con un paio di mutandine di pizzo nere tra cui si intravedono le dita di Andrea muoversi. Gli carezza il seno stringendo i capezzoli tra due dita. Alice ha la sensazione di raggiungere l'orgasmo in breve tempo se solo Andrea non avesse parlato…

“Non avrai nulla, solo la nostra sborra!” esclama risentito, come ad impartire un ordine. Una punizione.
Alice ha l'ennesimo sussulto ma è troppo frastornata per ritrarsi, e poi, non era quello il suo desiderio più perverso e profondo?

Accovacciata tra le loro gambe, le guance di un rosso porpora, gli occhi lucidi di piacere, li studia i suoi due maschi. Da piacere ad entrambi con la bocca, si alterna tra uno e l'altro. Li succhia e lecca assaporando la loro consistenza. Prima uno poi l’altro,si sofferma sui loro occhi. I blu di Simone e il suo ghigno tormentano Alice, e come se il violinista fosse tornato dal mondo delle marionette per farla sprofondare nella perversione del suo inconscio. Andrea invece, il suo profumo e sapore la inebriano, non può avere l'anima in pace senza aver assaggiato lui, il suo odore gli si imprime nel cervello.
Entrambi la carezzano e soddisfano con le mani ma per lei è tutto troppo poco. E i loro gemiti e grugniti alimentano la perversione e il piacere di averli lì, entrambi nella sua bocca, fin quando loro iniziano a masturbarsi a pochi centimetri dalla sua faccia. Caldi e densi schizzi colpiscono il suo viso e scivolano giù lungo il collo e il seno. Alice non si è mai sentita tanto eccitata in vita sua, vogliosa di entrambi, se solo l'avessero scopata oppure fatto giocare più allungo con i falli non avrebbe avuto questo senso di frustrazione e angoscia e sicuramente sarebbe venuta. Si lecca le labbra, quel sapore salato e acre la fa eccitare a dismisura, due sapori diversi mischiati tra loro, sono la goccia che fa traboccare il vaso...
...Ad un tratto un suono la disturba, una melodia.
Un violino? Il violinista?
No non può essere lui!
È tornato a tormentare…
… Alice si sveglia nel suo letto, madida di sudore. È persa.
È stato solo un sogno. Solo un sogno.
No! Non è un sogno!
Tra le sue gambe lei vede dei profondi occhi blu fissarla intensamente e un ghigno perverso si prende beffa di lei.
Paura ed eccitazione.
Alice sospira.


scritto il
2017-07-06
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