Valentina
di
edmond dantes
genere
etero
“Abbracciami”
“Zitto un po’, non rompere”
Rispose Valentina con aria scocciata, senza staccare gli occhi dallo schermo del cellulare. Quel pomeriggio di luglio sembrava interminabile e l’afa li stava facendo soffrire lì sul divano dove stavano seduti da ore. Valentina era sdraiata su un fianco con il telefonino in mano e le cuffiette alle orecchie, e canticchiava muovendo la testa ritmicamente senza dare troppo peso ad Edmond che stava seduto al suo fianco e la guardava; la guardava con lo sguardo tipico di chi desidera ardentemente una cosa ma sa che non la potrà mai ottenere.
Edmond non si poteva di certo definire un adone e le sue esperienze con le ragazze erano state poche e per nulla appaganti; Valentina invece era bellissima e consapevole di esserlo, poteva avere tutti gli uomini che voleva e per questo rifiutava sistematicamente le avances del suo coinquilino perché a suo dire “non era abbastanza figo”. Nonostante tutto tra loro era nata una bella amicizia, c’erano affetto e complicità e lei aveva trovato in lui un confidente pronto ad ascoltarla; ma per qualche motivo quel pomeriggio le cose tra loro proprio non andavano… o almeno così sembrava.
Così lui decise di rompere il silenzio:
“Andiamo al mare?”
“No”
“E perché no? Fa caldo”
“Se fossi un tipo figo ti direi di sì ma mi vergogno a farmi vedere in spiaggia con te”
“Sei una stronza non sai quanto ti odio”
“Non è vero”
“Almeno stasera andiamo a cena come mi avevi promesso?”
“No”
“No adesso mi arrabbio me l’avevi promesso!!!”
“Che palle che sei oggi sei insopportabile”
Valentina si divertiva come una matta a trattarlo male e a farlo incavolare, e lui puntualmente ci cascava ogni volta. Ad un certo punto lei si alzò: “vado a fare pipì” disse, e si allontanò camminando sinuosamente. Edmond la guardò mangiandola con gli occhi e soffermando il suo sguardo in particolare su quel culo così sodo, sulle gambe lisce e affusolate e sui piedini scalzi che si muovevano leggeri sulle punte, quasi come se stesse danzando.
Appena la porta del bagno si chiuse lui appoggiò la testa all’indietro sul divano, guardò per un secondo il soffitto poi chiuse gli occhi e sospirando disse sottovoce: “non me la scoperò mai”
Dopo un paio di minuti lei tornò dal bagno e si mise in piedi davanti alla finestra scrivendo un messaggio sul telefono ed Edmond chiese di nuovo:
“Quindi che vuoi fare, usciamo o no?”
Lei non rispose, come se non lo avesse neanche sentito. Lui provò ad insistere:
“Vuoi stare tutto il giorno qui?”
Ancora nessuna risposta. Edmond si rassegnò sprofondando nel divano, ma improvvisamente successe una cosa che non avrebbe mai immaginato: Valentina alzò gli occhi per la prima volta dallo schermo del cellulare e lo guardò per un secondo con aria pensierosa, poi fece spallucce e sussurrò: “Ma sì, dai” e con un movimento fulmineo e inaspettato si sfilò via la maglietta restando in topless (dato che non indossava il reggiseno) e mettendosi a cavalcioni su di lui.
Edmond rimase sorpreso e cercò di farfugliare qualcosa, ma Valentina lo zittì bruscamente.
“Ma… ma…”
Lei gli mise un dito sulla bocca e disse “silenzio, prima che ci ripenso” e lo baciò profondamente, poi gli prese le mani e le portò sui seni invitandoli a palparli. Edmond rimase completamente scioccato ma non se lo fece ripetere due volte e iniziò a massaggiare quelle bombe perfette, rotonde e sode, mordicchiando e succhiando contemporaneamente i capezzoli.
Valentina sorrise, divertita dall’intraprendenza del suo amico, e si alzò leggermente per sfilare e gettare via il perizoma; poi si inginocchiò e accarezzandogli le gambe con uno sguardo malizioso gli abbassò lentamente i boxer scoprendo un pene già duro come il marmo.
Ad Edmond sembrava di impazzire, era ancora incredulo e l’unica cosa che riuscì a dire fu “sei bellissima”; lei rispose con un sorriso e cominciò ad accarezzargli il cazzo con le sue mani perfette, per poi infilarlo tutto in bocca succhiandolo avidamente.
Dopo averlo vezzeggiato con la lingua facendogli vedere come si fa un vero pompino Valentina si alzò poco prima che esplodesse e si distese sul divano, mettendosi comoda e allargando le gambe mettendo in mostra una fantastica fighetta completamente depilata. Iniziò a masturbarsi leccandosi avidamente le dita, poi invitò Edmond ad avvicinarsi e gli spinse la testa contro il suo pube; lui non se lo fece ripetere 2 volte e gliela baciò per poi mettersi a leccarle sia la figa che il culo con una tale voracità che sorprese anche lei, che cominciò a gemere e a contorcersi per il piacere.
Oramai entrambi erano al culmine dell’eccitazione; Valentina cambiò posizione mettendosi a pecorina e, inarcando la schiena sinuosa, si girò e con le sue labbra carnose pronunciò un’unica parola: “sfondami”. Edmond si mise dietro di lei, le prese i fianchi e la penetrò, così come aveva sognato per lungo tempo… e riversò dentro la sua figa tutta la passione e la voglia repressa che aveva accumulato per anni.
“sei bellissima… sei la mia porca… hai fatto la stronza per tutto questo tempo e adesso facciamo i conti” disse aumentando il ritmo ed entrando sempre più in profondità, tirando sonori schiaffi sulle natiche di Valentina che sorrideva piacevolmente sorpresa, oramai prossima ad un orgasmo che non immaginava potesse essere così intenso.
La sua figa si inondò di umori mentre veniva stantuffata senza pietà e dopo aver raggiunto l’orgasmo si dedicò a lui prendendoglielo di nuovo in bocca, succhiando le palle e passando la lingua lungo tutta l’asta del cazzo durissimo fin sulla punta della cappella. Edmond la prese per i capelli e guidò il movimento della testa dandole il ritmo, spingendo sempre più forte finchè finalmente non esplose in una sborrata che inondò tutta la bocca e il viso di Valentina, che lo guardò compiaciuta leccandosi le labbra.
Dopo aver pulito per bene la cappella con la lingua si alzò ed andò in bagno a lavarsi mentre Edmond si lasciò andare sul divano, esausto. Quando lei tornò si mise accanto a lui completamente nuda, riprese il cellulare in mano e ricominciò a scrivere messaggi canticchiando distrattamente. Lui la guardò incantato per qualche secondo e poi disse:
“Mi abbracci ora?”
E lei senza guardarlo rispose:
“Zitto un po’, non rompere”
Era tornata la vecchia Valentina, ma ad Edmond non importava e per una volta sorrideva lo stesso.
“Zitto un po’, non rompere”
Rispose Valentina con aria scocciata, senza staccare gli occhi dallo schermo del cellulare. Quel pomeriggio di luglio sembrava interminabile e l’afa li stava facendo soffrire lì sul divano dove stavano seduti da ore. Valentina era sdraiata su un fianco con il telefonino in mano e le cuffiette alle orecchie, e canticchiava muovendo la testa ritmicamente senza dare troppo peso ad Edmond che stava seduto al suo fianco e la guardava; la guardava con lo sguardo tipico di chi desidera ardentemente una cosa ma sa che non la potrà mai ottenere.
Edmond non si poteva di certo definire un adone e le sue esperienze con le ragazze erano state poche e per nulla appaganti; Valentina invece era bellissima e consapevole di esserlo, poteva avere tutti gli uomini che voleva e per questo rifiutava sistematicamente le avances del suo coinquilino perché a suo dire “non era abbastanza figo”. Nonostante tutto tra loro era nata una bella amicizia, c’erano affetto e complicità e lei aveva trovato in lui un confidente pronto ad ascoltarla; ma per qualche motivo quel pomeriggio le cose tra loro proprio non andavano… o almeno così sembrava.
Così lui decise di rompere il silenzio:
“Andiamo al mare?”
“No”
“E perché no? Fa caldo”
“Se fossi un tipo figo ti direi di sì ma mi vergogno a farmi vedere in spiaggia con te”
“Sei una stronza non sai quanto ti odio”
“Non è vero”
“Almeno stasera andiamo a cena come mi avevi promesso?”
“No”
“No adesso mi arrabbio me l’avevi promesso!!!”
“Che palle che sei oggi sei insopportabile”
Valentina si divertiva come una matta a trattarlo male e a farlo incavolare, e lui puntualmente ci cascava ogni volta. Ad un certo punto lei si alzò: “vado a fare pipì” disse, e si allontanò camminando sinuosamente. Edmond la guardò mangiandola con gli occhi e soffermando il suo sguardo in particolare su quel culo così sodo, sulle gambe lisce e affusolate e sui piedini scalzi che si muovevano leggeri sulle punte, quasi come se stesse danzando.
Appena la porta del bagno si chiuse lui appoggiò la testa all’indietro sul divano, guardò per un secondo il soffitto poi chiuse gli occhi e sospirando disse sottovoce: “non me la scoperò mai”
Dopo un paio di minuti lei tornò dal bagno e si mise in piedi davanti alla finestra scrivendo un messaggio sul telefono ed Edmond chiese di nuovo:
“Quindi che vuoi fare, usciamo o no?”
Lei non rispose, come se non lo avesse neanche sentito. Lui provò ad insistere:
“Vuoi stare tutto il giorno qui?”
Ancora nessuna risposta. Edmond si rassegnò sprofondando nel divano, ma improvvisamente successe una cosa che non avrebbe mai immaginato: Valentina alzò gli occhi per la prima volta dallo schermo del cellulare e lo guardò per un secondo con aria pensierosa, poi fece spallucce e sussurrò: “Ma sì, dai” e con un movimento fulmineo e inaspettato si sfilò via la maglietta restando in topless (dato che non indossava il reggiseno) e mettendosi a cavalcioni su di lui.
Edmond rimase sorpreso e cercò di farfugliare qualcosa, ma Valentina lo zittì bruscamente.
“Ma… ma…”
Lei gli mise un dito sulla bocca e disse “silenzio, prima che ci ripenso” e lo baciò profondamente, poi gli prese le mani e le portò sui seni invitandoli a palparli. Edmond rimase completamente scioccato ma non se lo fece ripetere due volte e iniziò a massaggiare quelle bombe perfette, rotonde e sode, mordicchiando e succhiando contemporaneamente i capezzoli.
Valentina sorrise, divertita dall’intraprendenza del suo amico, e si alzò leggermente per sfilare e gettare via il perizoma; poi si inginocchiò e accarezzandogli le gambe con uno sguardo malizioso gli abbassò lentamente i boxer scoprendo un pene già duro come il marmo.
Ad Edmond sembrava di impazzire, era ancora incredulo e l’unica cosa che riuscì a dire fu “sei bellissima”; lei rispose con un sorriso e cominciò ad accarezzargli il cazzo con le sue mani perfette, per poi infilarlo tutto in bocca succhiandolo avidamente.
Dopo averlo vezzeggiato con la lingua facendogli vedere come si fa un vero pompino Valentina si alzò poco prima che esplodesse e si distese sul divano, mettendosi comoda e allargando le gambe mettendo in mostra una fantastica fighetta completamente depilata. Iniziò a masturbarsi leccandosi avidamente le dita, poi invitò Edmond ad avvicinarsi e gli spinse la testa contro il suo pube; lui non se lo fece ripetere 2 volte e gliela baciò per poi mettersi a leccarle sia la figa che il culo con una tale voracità che sorprese anche lei, che cominciò a gemere e a contorcersi per il piacere.
Oramai entrambi erano al culmine dell’eccitazione; Valentina cambiò posizione mettendosi a pecorina e, inarcando la schiena sinuosa, si girò e con le sue labbra carnose pronunciò un’unica parola: “sfondami”. Edmond si mise dietro di lei, le prese i fianchi e la penetrò, così come aveva sognato per lungo tempo… e riversò dentro la sua figa tutta la passione e la voglia repressa che aveva accumulato per anni.
“sei bellissima… sei la mia porca… hai fatto la stronza per tutto questo tempo e adesso facciamo i conti” disse aumentando il ritmo ed entrando sempre più in profondità, tirando sonori schiaffi sulle natiche di Valentina che sorrideva piacevolmente sorpresa, oramai prossima ad un orgasmo che non immaginava potesse essere così intenso.
La sua figa si inondò di umori mentre veniva stantuffata senza pietà e dopo aver raggiunto l’orgasmo si dedicò a lui prendendoglielo di nuovo in bocca, succhiando le palle e passando la lingua lungo tutta l’asta del cazzo durissimo fin sulla punta della cappella. Edmond la prese per i capelli e guidò il movimento della testa dandole il ritmo, spingendo sempre più forte finchè finalmente non esplose in una sborrata che inondò tutta la bocca e il viso di Valentina, che lo guardò compiaciuta leccandosi le labbra.
Dopo aver pulito per bene la cappella con la lingua si alzò ed andò in bagno a lavarsi mentre Edmond si lasciò andare sul divano, esausto. Quando lei tornò si mise accanto a lui completamente nuda, riprese il cellulare in mano e ricominciò a scrivere messaggi canticchiando distrattamente. Lui la guardò incantato per qualche secondo e poi disse:
“Mi abbracci ora?”
E lei senza guardarlo rispose:
“Zitto un po’, non rompere”
Era tornata la vecchia Valentina, ma ad Edmond non importava e per una volta sorrideva lo stesso.
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