La sorella bona 2
di
ErosMassimo
genere
incesti
- Ma che fai? Che ti prende?
Le misi subito una mano tra le cosce e tuffai il viso tra le sue tette.
- Sei impazzito? Siamo fratello e sorella!
- Due ore fa, mentre ti dimenavi e ansimavi sul tavolo, non ti sei preoccupata di questo, eri intenta solo a godere mentre te lo sbattevo dentro!
- Va bene, ma è stato un raptus improvviso per tutti e due, ma adesso…lasciami in pace!
Lei cercava di divincolarsi, ma io insistevo e riuscii a toglierle gli slip e a metterla seduta sul bordo del suo letto. Velocissimo, mi abbassai su di lei e lo immersi nella sua calda fica.
- Uffa! Che palle! disse sbuffando, e rassegnata si fece…fare. Fai presto, almeno!
Senza darle retta, cominciai a muovermi dentro di lei e dopo un po’ la sentii inumidirsi. Le alzai la canotta e mi godetti le sue tette. Era la prima volta che gliele vedevo. Mmmmmmm, belle! Le toccai a piene mani e i capezzoli si indurirono. Lei cominciò a partecipare attiva-mente, muovendosi e sospirando, insomma le stava piacendo di nuovo e continuammo per un bel pezzo. Alla fine, anche il secondo orgasmo fu intenso per tutti e due.
Ero sfinito, il caldo, il sesso, mi avevano sfiancato e non vedevo l’ora di cenare e andarme-ne a letto. Se ci pensavo, non mi sembrava vero: avevo dato il cazzo a mia sorella, me l’ero scopata due volte in poche ore. Avevo ottenuto in modo inaspettato quello che molti ave-vano cercato, senza riuscirci, compresi i miei amici, che venivano a casa apposta per vederla in déshabillé.
Nella notte, verso le tre, mi sono sentito scuotere da una mano. Era mia sorella che, piano cercava di svegliarmi.
- Svegliati! Fino ad ora mi sono girata e rigirata nel letto e non sono riuscita a dormire! Mi hai fatto scatenare una voglia di cazzo che non mi ha dato tregua! Ora devi rimediare e darmelo ancora.
- Sei matta, ci possono sentire!
- No, se facciamo piano! Dai, diamoci da fare!
Io ero ancora mezzo addormentato e non manifestavo nessuna voglia.
- Ma forse non ce la fai, è troppo per te! fece provocatoria e con tono di disprezzo si alzò dal letto aspettando una mia reazione.
La sua figura si stagliava dritta nella penombra, illuminata dalla luce proveniente dalla fine-stra aperta. La vidi con una camicetta da notte leggera, scollata e cortissima, tutta nera e con i bordi di pizzo. Una visione ultrasexy, il mio cazzo cominciò a indurirsi.
- Togliti le mutandine e mettiti alla pecorina sul letto e poi vedi, se non ce la faccio!
- Mmmhhh! Sì, alla pecorina! Dai, spicciati! non vedo l’ora che me lo metti dentro!
Si mise sul letto come le avevo ordinato e, a vederla in quella posizione mi diventò nuova-mente durissimo.
- Non ne hai avuto abbastanza, eh? le feci mentre mi spogliavo e mi inginocchiavo dietro di lei. Vuoi di nuovo il cazzo, vero? Toh! eccotelo di nuovo, prendilo! e mentre parlavo sotto-voce glielo spinsi dentro.
- Aaaahhhh! che bello, come ce l’hai duro! Dai, fammelo sentire per bene!
Mi abbassai di più su di lei, con il petto quasi a contatto con la sua schiena; in quel modo potevo sussurrare al suo orecchio e ne approfittai per stuzzicarla:
¬- Non ho mai conosciuto una a cui piace così tanto il cazzo come te!
- Siiiiiì! Che ci posso fare se mi piace il tuo cazzo! mi fece, anche lei sussurrando.
Le due scopate del pomeriggio mi avevano tolto un po’ di sensibilità, facendomi guadagna-re in resistenza e ne approfittai per scoparmela a lungo. Non mi sembrava vero vederla muo-versi sotto di me e sentire che mi incitava a chiavarla:
- Dai, più forte! scopami, scopami! Sono venuta apposta nella tua stanza, a farmelo mettere da te!
- Siiì! sei sul mio letto, ti ho messa alla pecorina e te lo sto sbattendo dentro.
A un certo punto, senza accorgermene, avevo aumentato la frequenza dei colpi e stavo per venire; mi dovetti trattenere, a fatica. E no, cazzo! dissi dentro di me. Non voglio che fini-sca, voglio continuare a fottermela ancora. E così diminuii il ritmo e, dopo un bel po’, mi fermai e uscii a malincuore dalla sua bella fica.
- Ehi, che ti prende! stavo per venire!
- Cambiamo leggermente posizione!
La feci scendere e la misi inginocchiata sul tappeto, facendola appoggiare sul bordo del let-to; era una pecorina leggermente meno accentuata. In un attimo la penetrai nuovamente e riprendemmo a darci da fare.
- Guai a te, se lo togli ancora da dentro prima di avermi fatta venire, brutto…
La risposta migliore da parte mia fu che glielo spinsi tutto dentro, con forza.
- Aaahhh! Lo sento! Che bel cazzo che hai! Ti perdono...se me lo sbatti per bene!
Mentre glielo facevo sentire sempre più forte, le misi le mani davanti, afferrando le sue tet-te. Fu come una sferzata di erotismo che infiammò le mie voglie, le sensazioni furono di nuovo intense e il piacere raggiunse l’apice.
- Mmmmmmmmm! mi stai prendendo tutta! la sentii dire, ansimando.
Le misi subito una mano tra le cosce e tuffai il viso tra le sue tette.
- Sei impazzito? Siamo fratello e sorella!
- Due ore fa, mentre ti dimenavi e ansimavi sul tavolo, non ti sei preoccupata di questo, eri intenta solo a godere mentre te lo sbattevo dentro!
- Va bene, ma è stato un raptus improvviso per tutti e due, ma adesso…lasciami in pace!
Lei cercava di divincolarsi, ma io insistevo e riuscii a toglierle gli slip e a metterla seduta sul bordo del suo letto. Velocissimo, mi abbassai su di lei e lo immersi nella sua calda fica.
- Uffa! Che palle! disse sbuffando, e rassegnata si fece…fare. Fai presto, almeno!
Senza darle retta, cominciai a muovermi dentro di lei e dopo un po’ la sentii inumidirsi. Le alzai la canotta e mi godetti le sue tette. Era la prima volta che gliele vedevo. Mmmmmmm, belle! Le toccai a piene mani e i capezzoli si indurirono. Lei cominciò a partecipare attiva-mente, muovendosi e sospirando, insomma le stava piacendo di nuovo e continuammo per un bel pezzo. Alla fine, anche il secondo orgasmo fu intenso per tutti e due.
Ero sfinito, il caldo, il sesso, mi avevano sfiancato e non vedevo l’ora di cenare e andarme-ne a letto. Se ci pensavo, non mi sembrava vero: avevo dato il cazzo a mia sorella, me l’ero scopata due volte in poche ore. Avevo ottenuto in modo inaspettato quello che molti ave-vano cercato, senza riuscirci, compresi i miei amici, che venivano a casa apposta per vederla in déshabillé.
Nella notte, verso le tre, mi sono sentito scuotere da una mano. Era mia sorella che, piano cercava di svegliarmi.
- Svegliati! Fino ad ora mi sono girata e rigirata nel letto e non sono riuscita a dormire! Mi hai fatto scatenare una voglia di cazzo che non mi ha dato tregua! Ora devi rimediare e darmelo ancora.
- Sei matta, ci possono sentire!
- No, se facciamo piano! Dai, diamoci da fare!
Io ero ancora mezzo addormentato e non manifestavo nessuna voglia.
- Ma forse non ce la fai, è troppo per te! fece provocatoria e con tono di disprezzo si alzò dal letto aspettando una mia reazione.
La sua figura si stagliava dritta nella penombra, illuminata dalla luce proveniente dalla fine-stra aperta. La vidi con una camicetta da notte leggera, scollata e cortissima, tutta nera e con i bordi di pizzo. Una visione ultrasexy, il mio cazzo cominciò a indurirsi.
- Togliti le mutandine e mettiti alla pecorina sul letto e poi vedi, se non ce la faccio!
- Mmmhhh! Sì, alla pecorina! Dai, spicciati! non vedo l’ora che me lo metti dentro!
Si mise sul letto come le avevo ordinato e, a vederla in quella posizione mi diventò nuova-mente durissimo.
- Non ne hai avuto abbastanza, eh? le feci mentre mi spogliavo e mi inginocchiavo dietro di lei. Vuoi di nuovo il cazzo, vero? Toh! eccotelo di nuovo, prendilo! e mentre parlavo sotto-voce glielo spinsi dentro.
- Aaaahhhh! che bello, come ce l’hai duro! Dai, fammelo sentire per bene!
Mi abbassai di più su di lei, con il petto quasi a contatto con la sua schiena; in quel modo potevo sussurrare al suo orecchio e ne approfittai per stuzzicarla:
¬- Non ho mai conosciuto una a cui piace così tanto il cazzo come te!
- Siiiiiì! Che ci posso fare se mi piace il tuo cazzo! mi fece, anche lei sussurrando.
Le due scopate del pomeriggio mi avevano tolto un po’ di sensibilità, facendomi guadagna-re in resistenza e ne approfittai per scoparmela a lungo. Non mi sembrava vero vederla muo-versi sotto di me e sentire che mi incitava a chiavarla:
- Dai, più forte! scopami, scopami! Sono venuta apposta nella tua stanza, a farmelo mettere da te!
- Siiì! sei sul mio letto, ti ho messa alla pecorina e te lo sto sbattendo dentro.
A un certo punto, senza accorgermene, avevo aumentato la frequenza dei colpi e stavo per venire; mi dovetti trattenere, a fatica. E no, cazzo! dissi dentro di me. Non voglio che fini-sca, voglio continuare a fottermela ancora. E così diminuii il ritmo e, dopo un bel po’, mi fermai e uscii a malincuore dalla sua bella fica.
- Ehi, che ti prende! stavo per venire!
- Cambiamo leggermente posizione!
La feci scendere e la misi inginocchiata sul tappeto, facendola appoggiare sul bordo del let-to; era una pecorina leggermente meno accentuata. In un attimo la penetrai nuovamente e riprendemmo a darci da fare.
- Guai a te, se lo togli ancora da dentro prima di avermi fatta venire, brutto…
La risposta migliore da parte mia fu che glielo spinsi tutto dentro, con forza.
- Aaahhh! Lo sento! Che bel cazzo che hai! Ti perdono...se me lo sbatti per bene!
Mentre glielo facevo sentire sempre più forte, le misi le mani davanti, afferrando le sue tet-te. Fu come una sferzata di erotismo che infiammò le mie voglie, le sensazioni furono di nuovo intense e il piacere raggiunse l’apice.
- Mmmmmmmmm! mi stai prendendo tutta! la sentii dire, ansimando.
1
voti
voti
valutazione
7
7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La sorella bonaracconto sucessivo
La sorella bona 3
Commenti dei lettori al racconto erotico