Incontro della vita
di
Nello
genere
gay
La stagione estiva è ormai arrivata. Sono gli ultimi giorni di Luglio ed il grande caldo inizia ad avvolgerci, anche la città inizia a sospendere la solita routine.
Ho appena riaperto gli occhi. Oggi tocca passare in facoltà per informarmi di alcune pallose questioni burocratiche. Ne approfitterò per lanciarmi in un pomeriggio di shopping. Ho bisogno di intimo nuovo ed un paio di scarpette, preferibilmente della mia marca preferita.
Vado in bagno ed entro in doccia, ho necessità di ripulirmi dalle tossine del giorno precedente e dagli umori della notte. Due minuti allo specchio mi bastano, tanto i capelli ed un'altra parte di me hanno la loro visione della vita che non collima con la mia. Uso le mani ed un po' di gel, giusto per avvertirli dove preferirei indirizzassero la loro direzione. Sono bastardi anche da corti. Uno sguardo fugace al mio ventre piatto e depilato, saluto lui che non è affatto quel gran fusto di cui è convinto, tuttavia è sempre vivo, infatti a volte mi rende la vita difficile. Voglio dire, non è facile gestirlo, anzi spesso lo subisco. Non gli ho mai dato un nome, preferisco chiamarlo cazzo. Uno occhiata di profilo fermando lo sguardo soprattutto al mio culetto tondo e sodo che adoro. Lo depilo in continuazione perché amo sapere di avere il buchetto roseo sempre pulito. Indosso solo slip sgambati bianchi, mi danno un senso di sexy ed allo stesso tempo pulito.
Sono di media statura (altezza), magro ma tonico, viso tondo e luminoso con capelli neri, corti e mossi, forse per questo li porto abbastanza corti, perché più che mossi sono ribelli al pettine. Gli occhi non sono grandi ma azzurri e costantemente languidi, sempre persi nel vuoto, con ciglia abbastanza folte, naso piccolo e regolare con labbra non molto carnose, denti dritti e bianchissimi, tutto ciò accompagnato da uno sguardo perennemente imbronciato. La mia carnagione è chiara. Spalle dritte, petto ampio, ventre piatto con il girovita stretto. Indosso spesso un abbigliamento casual, ma pulito, adoro indossare jeans e polo a tinte unite, i colori che preferisco sono il blu ed il bianco, infatti il mio intimo è sempre rigorosamente bianco.
Mi ritengo un romantico timido, molto timido, altruista, riflessivo e, grande difetto, permaloso.
Nello studio e nel lavoro sono molto diligente e tendo ad approfondire qualsiasi tematica, affronto ogni difficoltà sempre di petto. Ritengo di essere molto razionale, il cervello prevale anche quando dovrei lasciare spazio alle ragioni del cuore.
A volte sono convinto di distruggere tutto ciò che la vita generosamente mi offre.
Penso possiamo anche venire ai fatti.
Passeggiavo annoiato durante una giornata afosa. Il sole sembrava una brace ardente che infuocava la terra come una griglia di ghisa, noi la selvaggina da arrostire. Eppure indossavo un paio di pantaloncini corti ed una semplice t-shirt bianca, di corporatura magra, pochissimi peli, insomma credevo essere avulso da ogni elemento fisico potesse interessare il caldo afoso di quel fine luglio. Anche il traffico della città era quasi assente, un po' per il fine settimana, un po' per l' orario del dopo pranzo. I Negozi restavano chiusi per la pausa pranzo, pochi pedoni in pantaloncini si affrettavano a superare la piazza, molti muniti di bottigliette di acqua come corredo alla loro passeggiata. La piazza grande semideserta, anche gli ambulanti erano radi ai lati della stessa. Mi fermai ad un bar per comprare una bottiglietta di acqua fresca. Avevo necessita di idratarmi e trovare un po' di frescura. Alzai lo sguardo ed i miei occhi azzurri e luminosi si interessarono ad un cinema dove erano esposti cartelloni anonimi con scritto si proiettano film per adulti. Riflettei un attimo, avrei trovato un ambiente buio e fresco, decisi immediatamente di entrare. Pagai rapidamente il biglietto di ingresso, alla cassa un' uomo grasso, sudato ed annoiato, non mi rivolse neppure lo sguardo. Attraversate le porte di legno, superai uno stretto corridoio scivolai oltre il tendone amaranto ritrovandomi in un ambiente fresco e completamente buio. Aiutandomi con le mani appoggiai la schiena al tendone ed iniziai ad interessarmi alla proiezione, anche perché intorno era oscurità totale, avrei dovuto aspettare qualche minuto affinché i miei occhi si abituassero a quella mancanza di luce. Maschi e femmine nudi, con le loro intimità completamente scoperte, erano presi in amplessi di gruppo. Davanti agli occhi la visione filmata di un orgia esplicita. Mi venne subito in mente Sodoma e Gomorra.
Ero lì in piedi con le spalle alla tenda che mi separava dal corridoio verso l'esterno della sala. Le mani infilate nelle tasche posteriori dei pantaloncini ad interessarmi svogliatamente di sesso etero sfrenato ed esplicito ed allo stesso tempo appagato dalla temperatura mite di quell' ambiente. Concentrai la mia attenzione verso la pelle che iniziava a riprendere la sua fresca temperatura, poco interessato alla proiezione porno che i miei occhi riflettevano, sinceramente più allettato dal gradevole refrigerio di quella sala buia. Non mi accorsi subito della presenza maschile che si era avvicinata. Mi girai quasi di scatto per osservare di chi si trattasse, notai un tipo di statura più alta di me, con spalle larghe e capelli chiari spettinati, anche gli occhi erano chiari, grandi e di forma allungata, i lineamenti sembravano delicati ma decisi, la carnagione scura, come fosse abbronzato. Indossava dei pantaloni scuri con camicia stretta chiara. Era un ragazzo. Pensai "che sballo questo tipo. Da vertigini". Almeno così mi era sembrato. Mi osservava con molta insistenza che ritirai immediatamente lo sguardo dal suo viso, sicuramente arrossii. In quel momento il buio della sala era arrivato in mio soccorso. La timidezza mi giocava spesso brutti scherzi fino a rendermi impacciato anche nella concentrazione.
Continuavo a sentirmi osservato. Subivo un' emozione di forte imbarazzo, non avevo preventivato una situazione del genere, nonostante si verificasse spesso essere oggetto di occhiate altrui. Ero semplicemente entrato per la prima volta in un cinema porno per rinfrescarmi dal caldo afoso della città. Non stavo avendo alcun comportamento sconcio da attrarre l'attenzione altrui, per di più eravamo al buio.
Non riuscii ad evitare di girarmi nuovamente per immagazzinare meglio l'immagine di quel viso. Quando i nostri sguardi si incontrarono rimasi ipnotizzato, come se annegassi nei suoi occhi senza più riuscire ad emergere. Per fortuna mi sorrise, ed anche se peggiorai nella mia inusuale dipendenza da quello sguardo, venni invaso da una sensazione di tranquillità, come se quel sorriso mi avesse trasmesso sicurezza. Realizzai di piacergli, e ne fui lusingato. Ero cosciente di essere più che carino agli occhi dei miei simili, soprattutto i maschi mi guardavano spesso. Ricordo un giorno, mentre passeggiavo con la mia migliore amica, questa ad un certo punto rivolgendosi a me disse: "ti guardano tutti. Soprattutto gli uomini". Ed io in palese imbarazzo, risposi laconicamente:" sono invidiosi che mi accompagno ad una bellissima ragazza".
Si avvicinò di più a me, avvertii la sua mano sfiorare la mia tasca, come se cercasse di avere un contatto con la mia mano, nascosta nelle tasche dei pantaloncini. Con la mente vuota e continuando a fissare il suo sguardo tirai fuori la mano e la accostati alla sua. In quel momento gli restituii un timido sorriso, quasi ad implorare di non andare oltre quel gesto di tenerezza.
Lui avvicinò la sua bocca al mio orecchio e con un sussurro mi disse :" ciao, io sono Marco. Tu?" Risposi anche io con un flebile sussurro ed accennando un sorriso da perfetto idiota :"Nello. Mi chiamo Nello". Improvvisamente avvertii il suo braccio cingere i miei stretti fianchi mentre aveva rivolto lo sguardo allo schermo, e sorridendo, ma senza rivolgermi lo sguardo, mi propose:" ti va di uscire da questo posto per andare a dissetarsi da qualche parte alla luce del sole? Sembri troppo prezioso per una proposta indecente".
Se prima ero ipnotizzato, con questa frase mi sciolsi completamente. Senza pensarci risposi:" Volentieri". Mi stampò con delicatezza un bacio sulla guancia in prossimità delle labbra. Mi strinse di più a sé accompagnandomi verso l'uscita. Io non feci altro che seguire passivamente la sua volontà, ammaliato da quella presenza gentile ed allo stesso tempo virile, gustando ancora nella mente l'umidità lasciata sulla guancia dalle sue labbra carnose.
In meno di un minuto ci ritrovammo per strada alla luce del sole e finalmente gli rivolsi il mio sguardo con attenzione. Quel che i miei occhi azzurri riflessero mi trasmisero una emozione che posso quasi definire un colpo di fulmine. "Da dove cazzo è uscito questo fico di maschio giovane?" Pensai tra me. Alto, magro ed atletico. I suoi occhi verdi erano grandi e di forma allungata come il viso che li accoglieva. La fronte alta ed i capelli chiari, corti e spettinati. Le labbra carnose lasciavano trasparire denti bianchissimi ed allineati, il naso dritto. Insomma un tipo figo sul serio. Avrà avuto circa venticinque anni. " Ah! Ci avevo azzeccato, è abbronzato. Ecco perché ho pensato ad una carnagione scura". Quel fisico atletico che avevo notato in sala era allenato, magari praticava un qualche sport. Iniziai ad interrogarmi "un tipo così figo che ci faceva nella sala di un cinema porno? Magari era alla ricerca per appagare la sua libidine. Io sono un maschietto come lui, quindi é frocio. Un tipo del genere sai quanti ragazzi può avere a disposizione che gli sbavano intorno? Allora perché frequenta cinema porno? Equazione risolta. Non vuole che il mondo conosca la sua vera identità sessuale, magari per lui è una forma di depravazione. Ed allora perché invitarmi fuori da quella sala? Non ci capisco una mazza, troppo inesperto". Alla fine decisi :"chi se ne frega. Mi piace. Ci esco. Poi si vedrà."
Ed iniziai a seguirlo verso la strada che mi indicava
Ho appena riaperto gli occhi. Oggi tocca passare in facoltà per informarmi di alcune pallose questioni burocratiche. Ne approfitterò per lanciarmi in un pomeriggio di shopping. Ho bisogno di intimo nuovo ed un paio di scarpette, preferibilmente della mia marca preferita.
Vado in bagno ed entro in doccia, ho necessità di ripulirmi dalle tossine del giorno precedente e dagli umori della notte. Due minuti allo specchio mi bastano, tanto i capelli ed un'altra parte di me hanno la loro visione della vita che non collima con la mia. Uso le mani ed un po' di gel, giusto per avvertirli dove preferirei indirizzassero la loro direzione. Sono bastardi anche da corti. Uno sguardo fugace al mio ventre piatto e depilato, saluto lui che non è affatto quel gran fusto di cui è convinto, tuttavia è sempre vivo, infatti a volte mi rende la vita difficile. Voglio dire, non è facile gestirlo, anzi spesso lo subisco. Non gli ho mai dato un nome, preferisco chiamarlo cazzo. Uno occhiata di profilo fermando lo sguardo soprattutto al mio culetto tondo e sodo che adoro. Lo depilo in continuazione perché amo sapere di avere il buchetto roseo sempre pulito. Indosso solo slip sgambati bianchi, mi danno un senso di sexy ed allo stesso tempo pulito.
Sono di media statura (altezza), magro ma tonico, viso tondo e luminoso con capelli neri, corti e mossi, forse per questo li porto abbastanza corti, perché più che mossi sono ribelli al pettine. Gli occhi non sono grandi ma azzurri e costantemente languidi, sempre persi nel vuoto, con ciglia abbastanza folte, naso piccolo e regolare con labbra non molto carnose, denti dritti e bianchissimi, tutto ciò accompagnato da uno sguardo perennemente imbronciato. La mia carnagione è chiara. Spalle dritte, petto ampio, ventre piatto con il girovita stretto. Indosso spesso un abbigliamento casual, ma pulito, adoro indossare jeans e polo a tinte unite, i colori che preferisco sono il blu ed il bianco, infatti il mio intimo è sempre rigorosamente bianco.
Mi ritengo un romantico timido, molto timido, altruista, riflessivo e, grande difetto, permaloso.
Nello studio e nel lavoro sono molto diligente e tendo ad approfondire qualsiasi tematica, affronto ogni difficoltà sempre di petto. Ritengo di essere molto razionale, il cervello prevale anche quando dovrei lasciare spazio alle ragioni del cuore.
A volte sono convinto di distruggere tutto ciò che la vita generosamente mi offre.
Penso possiamo anche venire ai fatti.
Passeggiavo annoiato durante una giornata afosa. Il sole sembrava una brace ardente che infuocava la terra come una griglia di ghisa, noi la selvaggina da arrostire. Eppure indossavo un paio di pantaloncini corti ed una semplice t-shirt bianca, di corporatura magra, pochissimi peli, insomma credevo essere avulso da ogni elemento fisico potesse interessare il caldo afoso di quel fine luglio. Anche il traffico della città era quasi assente, un po' per il fine settimana, un po' per l' orario del dopo pranzo. I Negozi restavano chiusi per la pausa pranzo, pochi pedoni in pantaloncini si affrettavano a superare la piazza, molti muniti di bottigliette di acqua come corredo alla loro passeggiata. La piazza grande semideserta, anche gli ambulanti erano radi ai lati della stessa. Mi fermai ad un bar per comprare una bottiglietta di acqua fresca. Avevo necessita di idratarmi e trovare un po' di frescura. Alzai lo sguardo ed i miei occhi azzurri e luminosi si interessarono ad un cinema dove erano esposti cartelloni anonimi con scritto si proiettano film per adulti. Riflettei un attimo, avrei trovato un ambiente buio e fresco, decisi immediatamente di entrare. Pagai rapidamente il biglietto di ingresso, alla cassa un' uomo grasso, sudato ed annoiato, non mi rivolse neppure lo sguardo. Attraversate le porte di legno, superai uno stretto corridoio scivolai oltre il tendone amaranto ritrovandomi in un ambiente fresco e completamente buio. Aiutandomi con le mani appoggiai la schiena al tendone ed iniziai ad interessarmi alla proiezione, anche perché intorno era oscurità totale, avrei dovuto aspettare qualche minuto affinché i miei occhi si abituassero a quella mancanza di luce. Maschi e femmine nudi, con le loro intimità completamente scoperte, erano presi in amplessi di gruppo. Davanti agli occhi la visione filmata di un orgia esplicita. Mi venne subito in mente Sodoma e Gomorra.
Ero lì in piedi con le spalle alla tenda che mi separava dal corridoio verso l'esterno della sala. Le mani infilate nelle tasche posteriori dei pantaloncini ad interessarmi svogliatamente di sesso etero sfrenato ed esplicito ed allo stesso tempo appagato dalla temperatura mite di quell' ambiente. Concentrai la mia attenzione verso la pelle che iniziava a riprendere la sua fresca temperatura, poco interessato alla proiezione porno che i miei occhi riflettevano, sinceramente più allettato dal gradevole refrigerio di quella sala buia. Non mi accorsi subito della presenza maschile che si era avvicinata. Mi girai quasi di scatto per osservare di chi si trattasse, notai un tipo di statura più alta di me, con spalle larghe e capelli chiari spettinati, anche gli occhi erano chiari, grandi e di forma allungata, i lineamenti sembravano delicati ma decisi, la carnagione scura, come fosse abbronzato. Indossava dei pantaloni scuri con camicia stretta chiara. Era un ragazzo. Pensai "che sballo questo tipo. Da vertigini". Almeno così mi era sembrato. Mi osservava con molta insistenza che ritirai immediatamente lo sguardo dal suo viso, sicuramente arrossii. In quel momento il buio della sala era arrivato in mio soccorso. La timidezza mi giocava spesso brutti scherzi fino a rendermi impacciato anche nella concentrazione.
Continuavo a sentirmi osservato. Subivo un' emozione di forte imbarazzo, non avevo preventivato una situazione del genere, nonostante si verificasse spesso essere oggetto di occhiate altrui. Ero semplicemente entrato per la prima volta in un cinema porno per rinfrescarmi dal caldo afoso della città. Non stavo avendo alcun comportamento sconcio da attrarre l'attenzione altrui, per di più eravamo al buio.
Non riuscii ad evitare di girarmi nuovamente per immagazzinare meglio l'immagine di quel viso. Quando i nostri sguardi si incontrarono rimasi ipnotizzato, come se annegassi nei suoi occhi senza più riuscire ad emergere. Per fortuna mi sorrise, ed anche se peggiorai nella mia inusuale dipendenza da quello sguardo, venni invaso da una sensazione di tranquillità, come se quel sorriso mi avesse trasmesso sicurezza. Realizzai di piacergli, e ne fui lusingato. Ero cosciente di essere più che carino agli occhi dei miei simili, soprattutto i maschi mi guardavano spesso. Ricordo un giorno, mentre passeggiavo con la mia migliore amica, questa ad un certo punto rivolgendosi a me disse: "ti guardano tutti. Soprattutto gli uomini". Ed io in palese imbarazzo, risposi laconicamente:" sono invidiosi che mi accompagno ad una bellissima ragazza".
Si avvicinò di più a me, avvertii la sua mano sfiorare la mia tasca, come se cercasse di avere un contatto con la mia mano, nascosta nelle tasche dei pantaloncini. Con la mente vuota e continuando a fissare il suo sguardo tirai fuori la mano e la accostati alla sua. In quel momento gli restituii un timido sorriso, quasi ad implorare di non andare oltre quel gesto di tenerezza.
Lui avvicinò la sua bocca al mio orecchio e con un sussurro mi disse :" ciao, io sono Marco. Tu?" Risposi anche io con un flebile sussurro ed accennando un sorriso da perfetto idiota :"Nello. Mi chiamo Nello". Improvvisamente avvertii il suo braccio cingere i miei stretti fianchi mentre aveva rivolto lo sguardo allo schermo, e sorridendo, ma senza rivolgermi lo sguardo, mi propose:" ti va di uscire da questo posto per andare a dissetarsi da qualche parte alla luce del sole? Sembri troppo prezioso per una proposta indecente".
Se prima ero ipnotizzato, con questa frase mi sciolsi completamente. Senza pensarci risposi:" Volentieri". Mi stampò con delicatezza un bacio sulla guancia in prossimità delle labbra. Mi strinse di più a sé accompagnandomi verso l'uscita. Io non feci altro che seguire passivamente la sua volontà, ammaliato da quella presenza gentile ed allo stesso tempo virile, gustando ancora nella mente l'umidità lasciata sulla guancia dalle sue labbra carnose.
In meno di un minuto ci ritrovammo per strada alla luce del sole e finalmente gli rivolsi il mio sguardo con attenzione. Quel che i miei occhi azzurri riflessero mi trasmisero una emozione che posso quasi definire un colpo di fulmine. "Da dove cazzo è uscito questo fico di maschio giovane?" Pensai tra me. Alto, magro ed atletico. I suoi occhi verdi erano grandi e di forma allungata come il viso che li accoglieva. La fronte alta ed i capelli chiari, corti e spettinati. Le labbra carnose lasciavano trasparire denti bianchissimi ed allineati, il naso dritto. Insomma un tipo figo sul serio. Avrà avuto circa venticinque anni. " Ah! Ci avevo azzeccato, è abbronzato. Ecco perché ho pensato ad una carnagione scura". Quel fisico atletico che avevo notato in sala era allenato, magari praticava un qualche sport. Iniziai ad interrogarmi "un tipo così figo che ci faceva nella sala di un cinema porno? Magari era alla ricerca per appagare la sua libidine. Io sono un maschietto come lui, quindi é frocio. Un tipo del genere sai quanti ragazzi può avere a disposizione che gli sbavano intorno? Allora perché frequenta cinema porno? Equazione risolta. Non vuole che il mondo conosca la sua vera identità sessuale, magari per lui è una forma di depravazione. Ed allora perché invitarmi fuori da quella sala? Non ci capisco una mazza, troppo inesperto". Alla fine decisi :"chi se ne frega. Mi piace. Ci esco. Poi si vedrà."
Ed iniziai a seguirlo verso la strada che mi indicava
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